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Autore: RoisXIII    30/10/2016    0 recensioni
All Might, in quanto Simbolo della Pace, ha molti nemici. Ma c'è un nemico del suo passato che ha deciso di vendicarsi, scagliando contro l'eroe e Midoriya i "Quattro cavalieri dell'Apocalisse", ovvero quattro subordinati con delle Unicità temibili e potenti. Un cavaliere di essi, ovvero il più forte, è il legame che unisce All Might al suo nemico. E sarà costui che l'eroe dovrà temere di più.
Genere: Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Non devo giungere a conclusioni affrettate. Guardo meglio la foto. È dell’anno scorso. Roku Yano non sembra cambiato affatto, forse ha qualche ruga in meno. Ridacchio per qualche secondo.
Concentrati, Toshinori.
Anche se ridere non fa mai male.
Yuudai ha lo stesso raggiante sorriso, anche se nella foto i suoi capelli scuri sono più lunghi.
Mi soffermo di più su Kohaku/Yori. I capelli sono lunghi e più scuri, ma alcuni ciuffi sono rossi. Ha un viso molto grazioso e il suo sorriso è uguale a quello del fratellino. Indossa una divisa scolastica, ma non riesco a riconoscerla.
Per la prima volta vedo il volto del nemico, ma non sento nessuna gioia. Perché? Be’, è solamente una ragazzina. In passato mi è capitato di affrontare dei criminali giovani, ma qui la cosa è diversa. Forse, perché c’entra Yuudai.
Mi massaggio le tempie. Non è il momento di cadere in preda dei sentimenti.
Scovato il volto del nemico, non mi resta che trovare qualche informazione sulla sua Unicità. Digito “Unicità di Kohaku Yano” e osservo i risultati. Parlano sì dell’Unicità di Kohaku, ma non la Kohaku che cerco. Non mi arrendo. Vado su altre pagine e finalmente trovo qualche curiosità sul suo potere.
“Kohaku Yano, figlia di un famosissimo archeologo, fin da piccola dimostrò un enorme talento nell’arte e nella poesia. Partecipò ha molti concorsi, vincendo innumerevoli premi.”
Chissà perché una ragazza talentuosa come lei cerca di uccidermi. Questa è una notizia interessante, ma non c’entra con la sua Unicità. Scorro il trafiletto e finalmente trovo quello che cerco.
“All’età di dodici anni Kohaku utilizza la sua Unicità per salvare una donna. Testimoni raccontano che la donna in questione, dopo aver avuto un malore improvviso, perse i sensi in mezzo alla strada. La giovane, vedendo arrivare un camion di corsa, corse vicino alla donna, girandosi però verso il veicolo. Il guidatore, in seguito scoperto ubriaco, non diede segni di frenare o cercare di cambiare direzione. A quel punto, Kohaku chiuse gli occhi e sprigionò una specie di fumo nero, che avvolse se stessa, la donna e la zona intorno. Una specie di tentacolo nero gassoso sbucò fuori dal fumo, diretto contro il camion. Raggiunto, lo avvolse e lo fece rovesciare, dopo aver tratto in salvo l’autista.
Appena la situazione si fu ristabilizzata, ovvero quando giunsero sul luogo un’ambulanza e le autorità, Kohaku fece sparire il fumo, permettendo ai soccorsi di portare via la donna. Sembrava tutto tranquillo, ma la ragazza liberò nuovamente la sua Unicità, solo che era senza controllo. Subito la polizia fece allontanare tutti quanti e chiamarono gli eroi. Non ci misero molto ad arrivare.”
Mi fermo. Sentii quella notizia al telegiornale. Gli eroi ci impiegarono qualche ora per fermare il tutto. Non pensavo che fosse proprio lei la protagonista di quell’episodio.
Mi gratto il mento. Quel giorno perse il controllo della sua Unicità, ciò significa che potrebbe succede di nuovo. Se capitasse di nuovo, probabilmente gli eroi riuscirebbero a sistemare la cosa in fretta, grazie anche ad Eraser.
 
È l’ora del pranzo e aiuto Gran Torino a cucinare.
“Allora, trovato qualche notizia interessante?”
Scuoto la testa, mentendo spudoratamente. Se c’è una cosa che ho imparato della mia vita da eroe, è quello di essere sicuri su tutto al 100%. Anche la minima cosa sbagliata può portarti alla rovina.
Più tardi cercherò qualche altra notizia sull’Unicità di Kohaku, di Yuudai e di Roku Yano.
 
Mi rimetto davanti al computer.
“Non vorresti uscire a prendere una boccata d’aria fresca?”
Scuoto la testa, mettendomi a sfogliare le varie pagine di internet sull’Unicità della ragazza. Percepisco la presenza del mio maestro alle mie spalle, poi lo sento andare via. Sospiro.
 
Non trovo nessun’altra notizia sulla sua Unicità. Senza perdermi d’animo, passo a suo fratello, il piccolo Yuudai. Trovai quasi subito una notizia interessante: “Piccolo incidente all’asilo privato.Yuudai Yano costretto ad andarsene.
Leggo tutto il trafiletto e mi gratto il mento pensieroso. Anche lui, come la sorella, ha avuto un incidente con la propria Unicità. Non può essere una coincidenza. C’è di sicuro qualcosa sotto. E mi colpisce un’altra cosa: non ci sono spiegazioni sulle loro Unicità, nemmeno dei video sull’incidente di Kohaku. Tutti i file sono stati rimossi.
È tutto molto strano.
Non mi rimane che cercare l’Unicità di Roku Yano, sperando di trovare qualcosa. Bingo!
Grazie alla sua Unicità, il signor Yano non ha rivali nel suo settore. Gli basta prendere qualsiasi dispositivo elettronico (cellullari, sveglie, orologi, etc), concentrarsi e quello può avere nuove funzioni. Per esempio, il vostro bambino continua ad avere dei tremendissimi incubi? Fategli indossare uno dei suoi prodotti e come per magia, il piccolo inizierà a fare bellissimi sogni! Sembra incredibile, ma è tutto vero!
Più il signor Yano si concentra il quell’oggetto, più gli effetti sono potenti!
Questo sì che spiega tutto! Il braccialetto-sveglia di Midoriya doveva essere un suo prodotto, ma Kohaku gli aveva detto che funzionava tramite il suo DNA. Mi prendo la testa fra le mani e urlo.
“Dannazione! Più scopro qualcosa, meno mi sembra di capire.”
 
“Perché tutto questo silenzio, Toshinori? Qualcosa ti turba?”
Scuoto la testa e continuo a mangiare.
Pensa, Toshinori. Conosci i giocatori ma non il gioco e le sue regole.
Dalla rabbia faccio cadere il piatto per terra, venendo sgridato da Gran Torino. Imprecando, prendo la scopa e raccolgo tutti i cocci.
 
Inutile dire che ho passato una nottataccia. Ho pensato e ripensato a tutta questa storia, capendo che Kohaku ci ha mentito su tantissime cose. Che sia dannata quella ragazza! Scuoto la testa. Se lei è dannata, Yuudai è qualcosa di molto peggio. Alla fine ho aperto gli occhi e compreso che il piccolo fa parte dei cattivi. Ecco perché quella volta al parco si è avvicinato a me.
Un momento! Sia lui che Kohaku mi si sono avvicinati mentre ero nella mia vera forma. Come hanno fatto a riconoscermi? No, come fanno a conoscerla?
“Sapevano anche che ho passato l’One for All a Midoriya… Chi sono in realtà?”
Un altro punto nella lista dei misteri. Prendo il cellulare e invio un messaggio al giovane Midoriya, dopodiché entro nell’aula professori. Blood King mi si avvicina. È il suo turno di tenermi d’occhio.
 
“All Might, hai pensato a una scusa per spiegare la mia presenza?”
“Certamente, Eraser. Fidati di me.”
Fa una faccia strana, ma non dice niente. Fidati di me, oramai è impossibile farlo del tutto. Apro la porta ed entro, seguito dal mio collega. Tutti gli studenti lo guardano confusi. Osservo i loro volti, soffermandomi su Midoriya.
“Ah, il giovane Midoriya è tornato! Molto bene.”
Cerco di mantenere il mio solito atteggiamento allegro, ma la presenza di Eraser mi mette in difficoltà.
Lo guardo per un secondo e prendo un bel respiro. È il momento di recitare!
“Il professore Aizawa è qui per un semplice motivo: controllare i risultati delle vostre simulazioni direttamente, senza leggerle su un pezzo di carta. Quindi date il meglio di voi. Plus Ultra!”
Hanno tutti un’aria preoccupata. Non tutti, quasi tutti. Midoriya non sembra contento. Come dargli torto? Deve mantenere la parte del ragazzo operato, quindi non può partecipare alla simulazione.
 
Percepisco lo sguardo di Eraser. È in fondo alla stanza, fingendo di guardare lo schermo. Mi ha sempre messo in ansia il suo sguardo. Avrei preferito di gran lunga il direttore o Cementoss.
Osservo i miei ragazzi svolgere la simulazione, e come al solito Bakugou agisce il solitario.
“Bakugou, ragazzo mio, cerca di non fare sempre di testa tua. Collaborare con gli altri non è un male.”
È un ragazzo sveglio e molto in gamba, ma il suo orgoglio lo porta molte volte a sbagliare.
“Ottimo lavoro, ragazzi miei. Prossimo gruppo!”
 
“La lezione è finita. Avete fatto tutti un ottimo lavoro. Ciao a tutti.”
Io ed Eraser usciamo dall’aula, mantenendo una certa distanza e senza dire una parola. Non abbiamo proprio niente da dirci.
Scorgo Gran Torino vicino all’ingresso e lo raggiungo, naturalmente dopo aver saluto il mio collega.
“Andiamo a casa, Toshinori?”
Scuoto la testa e gli dico che dobbiamo andare alla spiaggia, aggiungendo che ho invitato anche Midoriya. Senza rispondere alle sue domande, inizio ad incamminarmi. È arrivato il momento di esporre le mie scoperte a loro due.
 
Midoriya arriva e Gran Torino lo accoglie: “Ben arrivato, ragazzo. Allora, Toshinori, perché ci hai chiesto di venire qui?”
Mi giro verso l’oceano e osservo l’orizzonte. Una cosa per volta.
“Midoriya, hanno deciso di tenermi d’occhio, anche se lo hai già capito dalla presenza di Eraser. Gli eroi faranno a turni: di mattina mi sorveglieranno gli eroi che hanno le ore libere; nelle mie ore il direttore, Eraser o Cementoss; e nel tempo libero Gran Torino. Tutti loro devono prendere nota di tutto quello che faccio e dico.”
Gran Torino sbuffa. “Non ci hai ancora detto perché siamo qua.”
“Se ciò che penso è vero, allora so chi, oltre a Yori, fa parte dei cattivi” mi giro verso di loro. “Yuudai, anche se lo sospettavate di già, suo zio, Roku Yano, e naturalmente Yori, ovvero sua sorella.”
Non dico ancora quale sia il suo vero nome. Non è ancora arrivato il momento per quello.
Il mio maestro mi guarda pensieroso. “Sei sicuro di quello che dici, Toshinori?”
Non me la prendo. Dopotutto, ho scambiato il mio allievo per un traditore.
“La mia mente è tornata lucida e ora riesco a ragionare meglio. Non posso ancora dirvi bene tutti i dettagli, ma fidatevi di me, vi prego. Pensateci bene.”
“All Might, esattamente, qual è il tuo piano?”
Chiudo gli occhi e mi prendo la testa fra le mani. È arrivato il momento di esporre tutte le mie idee.
“Stanno costringendo Yuudai a rimanere dalla loro parte. Il mio piano è quello di trovarlo, parlargli e portarlo dalla nostra di parte.”
Non ci sono altre spiegazioni plausibili. Yuudai è troppo buono per fare tutto questo volontariamente.
“E se volesse rimanere fuori da questa storia?”
“Allora lo nasconderemo!”
Che domande!
“Toshinori, il tuo piano non funzionerà mai. Pensaci bene: quali sono le loro vere Unicità? Chi è l’ultimo membro? E soprattutto, chi è il loro capo, se ne hanno uno?”
Sono tutte ottime domande. Dei tre, so più o meno l’Unicità di Roku Yano. Non ho ancora capito chi sia l’ultimo membro e qual è il loro capo. chissà, magari è lo zio stesso il capo.
Scorgo Midoriya sorridere.
“All Might, io sono con te. Ti aiuterò a trovare il piccolo Yuudai, basta che troviamo un piano intelligente. Eh eh.”
Gran Torina sbuffa ancora, ma alla fine accetta. “Voi due siete stupidi allo stesso modo. E va bene! Mi aggrego anche io. Qualcuno deve pur tirarvi fuori dai guai.”
“Vi ringrazio. Non so cosa avrei fatto senza di voi.”
“Saresti andando in giro come un matto a cercare il bambino, combinando guai e finendo ucciso, senza offesa. Non cambi mai, eh, Toshinori?”
Tutte e tre scoppiamo a ridere. Da quanto tempo non lo facevamo?
 
“Allora, come possiamo fare?”
“Uno di noi potrebbe fare da esca.”
“E dove dovrebbe farla? In che luogo?”
Scuotiamo la testa. Sappiamo solo chi sono i nostri nemici, e non dove si trova la loro base. È così frustante.
“Possiamo allora aspettare Yuudai al parco, quando nessuno ci vede lo portiamo via con la forza.”
“E se non si presenta? Probabilmente tutti loro hanno capito che sappiamo che è dalla loro parte.”
“Chiediamo informazioni sull’azienda del signor Yano! Potremmo scoprire qualcosa, magari dove si trova la sua casa.”
“Le voci circolano molto velocemente. Potrebbe giungere qualcosa alle sue orecchie e saranno guai se poi si sposta.”
Una suoneria interrompe le nostre idee. È la signora Midoriya, preoccupata perché il figlio non è ancora rientrato.
“Scusatemi. Se mi viene in mente qualcosa vi informerò. Ci sentiamo!”
Lo vediamo correre via. Accidenti, non abbiamo risolto proprio niente.
 
Rimaniamo ancora un po’ alla spiaggia. Dobbiamo trovare in fretta un piano, prima che sia troppo tardi.
“Toshinori, stai nascondendo qualcosa.”
Non è una domanda, è un’affermazione. Effettivamente sì, sto nascondendo qualcosa, ma non posso dire niente. Scuoto invece la testa e mi incammino.
“Non ci starai mica mettendo in pericolo?”
Mi fermo e lo guardo dritto negli occhi. “Direi proprio di no. Lo ammetto, ho scoperto alcune cose, ma non è ancora arrivato il momento di dirvi cosa. Devo prima assicurarmene di persona.”
“Assicurartene di persona? E come pensi di fare?”
Non rispondo. Ancora non so il come né il quando. Sento però che presto avrò l’occasione.
Lo sento avvicinarsi e insieme, senza dire niente, ci incamminiamo verso casa.
 
“Ma che cos’è quella cosa?”
Gran Torino mi indica qualcosa in lontananza. È una specie di creatura tutta nera. Non è un alieno, ma qualcosa in essa mi sembra familiare. Dove l’ho già vista? Ripesco bene nella memoria.
“Dark Shadow!”
Il mio maestro mi guarda confuso. “Come?”
“Quella creatura sarebbe l’Unicità di un mio studente, Tokoyami! Non mi piace per niente. forza, seguiamolo.”
Gli corriamo dietro e notiamo, con nostro enorme terrore, che ha con sé Midoriya. Faccio per chiamarlo, ma Gran Torino mi salta addosso.
“Sei stupido? Se l’essere si accorge di noi, potrebbe attaccarci e qualche innocente potrebbe finire coinvolto. Propongo di seguirlo e vedere dove lo sta portando.”
Annuisco, ma corro dalla parte opposta. “C’è un modo per fermarlo. Tu seguilo, poi avvisami sulla vostra posizione.”
 
Dopo aver preso due fiaccole, mi reco in fretta da Gran Torino. Si trova dietro a un vecchio magazzino.
“A che servono quelle due fiaccole spente?”
Gli sorrido e tiro fuori un accendino. Do fuoco alla punta e ne passo una al mio maestro. “Dark Shadow si indebolisce alla luce, quindi se diamo fuoco a una di queste pareti…”
“Potremmo fermalo e liberare il possessore e Midoriya. Geniale!”
Sbircio la situazione all’interno e per poco non grido. Midoriya ha colpito Kohaku, mandandola fuori dall’edificio. Dunque c’era lei dietro il rapimento di Midoriya.
È perfetto. Posso chiederle di sciogliere i miei dubbi.
“Sei pronto, Toshinori?”
Mi trasformo nella mia forma muscolosa, saliamo sopra l’edificio e sfondiamo il soffitto, dopodiché diamo fuoco a una parete. Subito si forma un incendio.
“Non preoccuparti. E sai perché? Perché ci sono qua io!”
Midoriya, appena ci vede, ci sorride. Sì, abbiamo una chance di vittoria.
Sentiamo dei gemiti e vediamo Dark Shadow diventare sempre più piccolo, fino a scomparire  nel corpo svenuto di Tokoyami. Vedo il mio erede correre verso di lui, ma lo fermo.
“Non è il momento, ragazzo mio. Prima abbiamo un problema da affrontare.”
Kohaku si è ripresa dall’attacco e lentamente si avvicina. Ci siamo.
“I miei complimenti, All… Might, Gran… Torino. Avete fatto… un’ottima mossa. Devo anche ringraziarti… Toshinori Yagi. Il mio fratellino si è divertito molto… con te.”
Non posso fare altro che arrabbiarmi.
“Dannata ragazza!”
“Calmati, Toshinori. Non hai tempo per perdere il controllo. Cerca di rimanere lucido.”
Annuisco e mi metto in posizione, venendo imitato da Gran Torino e Midoriya.
“Tre contro… uno. Non mi resta che… togliermi le manette.”
Sentiamo un rumore metallico, e vediamo le sue manette a terra. Rivedo Midoriya completamente bendato. Così non va affatto bene. Devo proteggere i miei due allievi.
“Midoriya, porta il giovane Tokoyami via di qui. Noi cercheremo di fermarla.”
“Ma…”
Alzo il pollice verso di lui e gli sorrido.
“Non preoccuparti. Qui ci pensiamo noi. Va’, presto!”
Lo vedo prendere Tokoyami per la vita e andare via. Ottimo.
Mi volto verso Kohaku e improvviso con un: “Preparati al peggio, Yori!”
Gran Torino fa per lanciarsi all’attacco, ma lo trattengo. Cerca di liberarsi ma lo tiro indietro. Kohaku rimane ferma e mi osserva attentamente.
Faccio un passo avanti e ritorno nella mia forma normale, sorprendendo sia lei che il mio maestro.
“Yori, o dovrei dire Kohaku Yano?”
Vedo il fumo che ricopre il suo corpo sparire e, nel vedere dal vivo il suo aspetto, mi fa provare una gran pena e dispiacere. I capelli sono un po’ più corti e non si vede nessun ciuffo rosso. Il viso è più magro e pallido e non sorride per niente. Non sembra quasi la ragazza della foto. È incredibile com’è cambiata in un anno per colpa della sua malattia. E non indossa neanche una divisa scolastica, ma abiti borghesi: maglietta e jeans. È a piedi nudi.
“Toshinori, ma che significa tutto questo?”
Lo informo sull’esito delle mie ricerche.
 
“Perché non mi hai detto niente?”
“Volevo essere sicuro di alcune cose.”
Kohaku fa alcuni passi avanti. “All… Might. Su cosa volevi essere… sicuro?”
Mi porto davanti a lei. È più bassa di me di circa una spanna e mezza. Appoggio le mani sulle sue spalle e la guardo dritta negli occhi. Da vicino è ancora più magra e pallida.
“Kohaku, ti prego, smetti di combattere. Nelle tue condizioni non sei in grado di controllare la tua Unicità. Potresti rischiare di perdere nuovamente il controllo e magari anche la vita. Te lo chiedo ancora: non combattere più.”
Vedo una lacrima bagnarle la guancia. “Kohaku, credo che la tua malattia sia dovuta alla tua Unicità. Non sei in grado di contenerla, è così? Ti posso aiutare. Metterò una buona parola su di te e cercherò di convincere il direttore a farti studiare alla U.A., così imparerai a controllarla. Che ne dici?”
Questa volta piange sul serio. Si libera dalle mie mani e indietreggia, stringendosi nelle braccia. Trema.
Poverina. Chissà che brutta vita sta passando.
Allungo la mano verso di lei. “Non tenerti tutte le emozioni dentro, Kohaku. Sfogati pure con me. Sono qui per ascoltarti.”
Dopo un attimo di esitazione, mi prende la mano. Subito l'abbraccio, sussurrando parole di conforto.
   
 
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