Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: ChrysXD    01/11/2016    0 recensioni
Primo tentativo di fanfic, un crossover tra Naruto e Dishonored, dove i nostri cari personaggi del manga vestiranno i panni di Corvo e compagnia.
Breve anticipo:
"Menma, figlio mio.
Se mi fossi potuta fidare di qualcun altro, ti avrei tenuto vicino a noi.
Ma purtroppo non è così e il Capospia ha insistito affinché mandassi te. La peste ci sta decimando e dobbiamo trovare una cura.Io e Naruto conteremo i giorni fino al tuo ritorno. Sbrigati a tornare con buone notizie.
Con affetto, l’imperatrice Kushina"
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Menma Uzumaki, Naruto Uzumaki, Tenten
Note: Cross-over, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Piccolo avviso:

Tengo a precisare che ho già scritto altri due capitoli di questa storia, quindi li pubblicherò entrambi molto velocemente, mentre per il terzo capitolo ci vorrà un po di pazienza…

Detto questo vi lascerò alla storia, alla prossima


 

Black knife of Dunwall (chapter 1)

 

Due mesi…

Per due mesi sono stato lontano da casa, a bordo di una nave in giro per le isole dell’impero, per richiedere assistenza ai suoi governanti, una cura per la peste che decima ormai da un anno la mia città.

Rifiutarono tutti, uno dopo l’altro declinarono la nostra richiesta, chi non poteva perché già alle strette con la propria situazione interna, chi ci considerava già spacciati, che ritenevano inutile mandare aiuti ad una città già morta.

Ero a tribordo, nell’orizzonte già compariva la mia casa, i miei pensieri erano incentrati sul rapporto della missione che tenevo nella tasca interna della giacca e l’anello di fidanzamento che si trovava in quella esterna; ero talmente immerso che non mi sono accorto inizialmente della presenza del generale Inoichi al mio fianco.

“Stia tranquillo, sire… Le piacerà, può starne certo” mi disse.

Non capendo, gli risposi “Non credo che l’imperatrice sarà contenta del fatto che i governanti delle altre isole abbiano deciso di isolarci, generale”

“Ma io non stavo parlando del rapporto, mio signore” sentivo il mio corpo paralizzarsi, come ha fatto a scoprire dell’anello.

Lui rise, era pronto a ridicolizzarmi un’altra volta per i miei errori ingenui.

“Un soldato della scorta mi rivelò che a Serkonos vi siete fermati in una nota gioielleria… Avete intenzione di proporre in serata?” giuro, quella guardia aveva i minuti contati, ma per ora non mi restava che annuire alla sua domanda, ovviamente lui scoppiò dal ridere per la seconda volta, avevo detto minuti? No, intendevo che la guardia aveva i SECONDI contati.

“Lei mi ricorda tanto di quando avevo deciso di proporre a mia moglie, sa… Ero teso come una corda di violino, ma alla fine andò tutto liscio… Il segreto è prendere un bel respiro e buttarsi senza ripensamenti.” mi fissò per alcuni secondi in silenzio, io avevo lo sguardo altrove, ma percepivo i suoi occhi stabili su di me.

“Serkonos, non è vero? Ha ancora in mente quei brutti ricordi riguardo la vostra infanzia, di prima che l’imperatore e l’imperatrice vi adottassero?” maledicevo il generale nei miei pensieri per avermi portato di nuovo in mente quei infimi ricordi.


la mia infanzia non è stata una della più rosee, mia madre morì dandomi alla luce, mio padre scomparì nel nulla prima che io nascessi; ho passato i primi 8 anni della mia vita all’orfanotrofio, sono diventato in poco tempo un teppistello di strada, non c'era una settimana in cui almeno un giorno la milizia mi scortava a casa ed avvisava la tutrice di ciò che avevo combinato, ovviamente dopo la signora mi puniva, chiudendomi dentro uno sgabuzzino fino all’ora di cena.

 

Ricordo di notti passate in bianco per colpa di un incubo ricorrente, un uomo alto e magro, che fluttuava nell’aria, i suoi occhi erano completamente neri, bui, che incutevano timore al mio animo, rimaneva lì fermo a fissarmi senza motivo.

L’indomani, cercavo sempre qualcuno con cui parlare di ciò, ma nessuno mi credeva, e progressivamente mi escludevano dai loro giochi, dalle loro chiacchierate, ed mi lasciavano solo in un angolo, formando pian piano una barriera tra me e loro.

Ogni qualvolta che una coppia veniva per adottare qualcuno, sceglievano sempre qualcun altro, ed ogni volta che chiedevano informazioni sul mio riguardo, la tutrice gli sconsigliava apertamente, dicendogli che avevo qualche problema mentale o delle mie avventure con la milizia, e loro indignati guardavano da tutt'altra parte.

Ma un giorno, ricordo che ero nel cortile seduto sull’altalena, tenevo lo sguardo basso, quindi non ho notato subito che una donna mi stava fissando al di fuori del muro attraverso le grate.

La donna chiamò a sé un uomo, indicò verso la mia direzione, mormorando qualcosa di .  a quest’ultimo, all'inizio mi sembrava un po incerto, ma dopo una breve discussione con la donna, fece una sorta di cenno d’approvazione ed entrambi camminarono fuori dal mio campo visivo.

Io abbassai di nuovo lo sguardo a terra, per poi rialzarlo e vidi la stessa coppia con la tutrice ed una scorta di soldati, guardandosi in giro.

“Allora vostra maestà, avete visto il bambino di cui mi avete parlato?” gli domandò la signora.

La donna continuò a cercare, dopo un paio di minuti mi trovò e mi indicò un'altra volta.

“Eccolo lì!” gridò alla tutrice, poi si mise a correre verso di me, sinceramente ero un po intimorito dal comportamento della donna.

Una volta arrivata al mio fianco, si abbassò al mio livello e mi chiese con un tono dolce.

“Qual è il tuo nome, piccolo?”

Prima che potessi dire qualcosa, la tutrice si mise in mezzo.

“Vostra maestà, siete proprio sicura che sia lui?” gli chiese.

“Si, e allora? Cosa c'è che non va?” gli domandò annoiata.

“Questo bambino potrebbe avere qualcosa a livello psicologico”

“E c'è qualcosa che attesti ciò che ci dice, signora?” stavolta a mettersi in mezzo fu l’uomo.

La tutrice rimase impietrita, non sapeva che dire o cosa fare, era la prima volta che la vedevo in seria difficoltà.

Alla fine sospirò sconfitta, fece cenno ai due di seguirla per firmare le carte, ma una delle guardie mi riconobbe, e subito mi prese per l’orecchio “Sire, questo ragazzino è un teppistello, ha creato non pochi problemi alla milizia” pochi attimi dopo, l’uomo era a spada tratta contro il soldato “Lasciatelo andare!” disse con uno sguardo che prometteva morte, il soldato allentò la presa, la donna mi abbracciò poco dopo, sussurrandomi parole dolci per calmarmi.

“Andiamo Kushina.” disse l’uomo, rinfoderando la sua spada e girandosi verso l’edificio, la donna appena menzionata sciolse il nostro abbraccio e protese una mano verso di me.

“Aspettaci Minato… andiamo piccolo” mi disse in maniera rassicurante, gli presi la mano mentre lentamente ci dirigevamo all'interno dell'orfanotrofio.


Neanche io ci credevo alla fortuna che ho avuto, passare da un orfanotrofio buio e malconcio ad un palazzo reale di un impero in continua ascesa non era all’ordine del giorno.

 

Ancora mi chiedo cosa avevo di speciale rispetto agli altri, mio padre mi disse che la prima volta che mia madre mi vide, le brillavano gli occhi e, a detta sua, quando gli occhi di una donna iniziano a brillare, vuol dire che è Destino, che io e mia madre ci dovevamo incontrare in un modo o nell'altro quel giorno.

Mio padre morì quando avevo 13 anni, vittima di una congiura, non sappiamo ancora oggi chi fu il mandante, molte persone sono state condannate a morte, alcuni dicevano che erano innocenti, che i veri assassini erano ancora nel governo, accuse che il Capospia negava ogni volta che venivano espresse, mia madre era depressa dopo la sua morte, ma scoprì presto che Minato li aveva lasciato un ultimo regalo, forse il più importante di tutti… Naruto.

Certo che pensare così intensamente ti isola dal resto del mondo, non mi sono neanche accorto che il generale mi aveva lasciato lì da solo, ed ora lui stesso stava cercando di chiamarmi.

“Principe Menma, si sbrighi… Stiamo per calare giù il gommone” urlò Inoichi.

“Mi scusi generale, ero perso tra i miei pensieri”

“Non è la prima volta oggi sire… Avanti salga sul gommone.” detto questo salii sul gommone e mi sedetti sulla panca, mentre il generale rimase in piedi, guidando la discesa in acqua.

“Piano… Piano… Ecco ci siamo, sgangiateci” sia io che il generale subimmo dei piccoli sobbalzi quando il gommone toccò l’acqua, ma partimmo appena l’imbarcazione si stabilizzò sul fiume.

“Avanti principe, non deve essere così nervoso, sarà una passeggiata, vedrà” mi disse Inoichi, attirando l’attenzione del pilota

“Scusate se mi intrometto, mio signore… Ma perché siete nervoso?Certo, non stiamo per dare una bella notizia all’imperatrice, ma dopotutto state solo incontrando vostra madre, o sbaglio?”

“No, non sbagliate, messere… Dopo che avrà consegnato la lettera, il principe chiederà la…”

“PROVI A DIRE SOLTANTO UN’ALTRA PAROLA E LA GETTO IN MARE, INTESI?” urlai imbarazzato come non mai contro Inoichi.

“Stavo scherzando, sire… Non volevo farla arrabbiare, e per favore potrebbe togliere il pugnale dalla mia gola, vorrei poter rivedere mia figlia un giorno.” gli levai il pugnale dalla sua gola, ma ogni volta mi stupisco di come riesce in qualche modo a farmi incazzare più del dovuto.

Dopo un po di tempo entrammo dentro la chiusa della città, gli operai sigillarono il cancello,  mentre il sistema idraulico faceva salire il livello dell’acqua.

Un ponticello collegava il gommone al pavimento, il generale ed io la attraversammo, stavo cercando ancora di realizzare che ero finalmente a casa, non ci credevo ancora.

“Avanti principe… L’imperatrice vi sta aspettando nel padiglione” disse Inoichi.

“La ringrazio per avermi accompagnato in questa missione, generale”

“È stato un piacere, mio signore” disse Inoichi, per poi congedarsi.

Ok se tutto va come secondo i piani, dovrei essere da Tenten minimo tra una quindicina di minuti.

“MENMA!!!” avete sentito? Si, erano i miei piani che andavano in fumo.

D’un tratto vidi comparire un batuffolo biondo dinanzi a me, portava una giacchetta bianca che lasciava intravedere una maglietta nera, i pantaloni, anch’essi bianchi, permettevano al ragazzino di muoversi liberamente.

“Fratellone, sei arrivato finalmente!!” mi disse, per poi stringermi in un caloroso abbraccio alle gambe, basso com’è  non poteva andare oltre.

“Buongiorno anche a te, Naruto” gli risposi, arruffando i suoi capelli.

“Io e la mamma ti stavamo aspettando… ci sei mancato tantissimo” “Lo so, Naruto”

“hai visto delle balene nel tuo viaggio?” “Si, Naruto” “ E i mostri?”

“No, Naruto… non sei un po troppo grande per credere ancora ai mostri?”

“Ma il generale mi aveva detto che ne avevo visto una di persona” Inoichi, anche quando non ci sei, mi complichi la vita.

“Io e te parleremo con il generale Inoichi dopo che avrò finito con nostra madre… ora se vuoi scusarmi, devo parlare con lei.” conclusi, scostando  il biondo di lato per poter passare, ma quest’ultimo prese la mia mano, impedendomi di andare oltre.

“Aspetta! prima che tu vada, Menma… vorresti giocare a nascondino con me? Tanto la mamma sta discutendo con quel vecchio brontolone del Capospia...” Vi ricordate dei miei piani per oggi? Bene, adesso prendeteli e buttateli nell’inceneritore più vicino.

“Naruto, non posso adesso, devo parl…” prima che potessi finire di spiegare le mie ragioni, Naruto osò utilizzare la tecnica proibita, di cui potere immenso poteva risultare fatale ad un intero plotone di soldati… lo sguardo da cane bastonato.

“Di pregooooooooo.” insistette il piccolo ed io, ormai intrappolato in quello sguardo succhianima, sospirai in sconfitta.

“Ok, hai vinto, ma facciamo in fretta Naruto, ho un sacco di impegni per oggi” come potete immaginare, Naruto fece salti di gioia alla risposta affermativa, mi prese la mano e mi trascinò per le scale del cortile.

“Conto io” urlò il biondo, io gridavo di felicità nei miei pensieri, se c’è una cosa certa riguardo al principino è che sicuramente un pessimo cercatore, si arrendeva quasi subito senza neanche aver controllato tutti i possibili nascondigli.

“Ti troverò questa volta, fratellone” disse girandosi verso il muro e iniziava così a contare.

non perdendo tempo, mi arrampicai sullo stesso pilastro da cui il biondo stava contando, mi sedetti in cima ad aspettare la fine della conta.

“7… 8… 9… 10, sto arrivando!!” devo dire che questa volta Naruto mi ha stupito, si mise a cercarmi dappertutto, persino dentro i cespugli, che di solito evita come la peste, ma al piccolo purtroppo non gli venne in mente di guardare in alto.

“Ok mi arrendo, adesso puoi uscire fuori” si rassegnò il biondo, io saltai dalla cima del pilastro, sbalordendo e non poco il minore

“Un giorno mi insegnerai come arrampicarmi sui muri come te, Menma?” non lo terrò segreto, io imparai ad arrampicarmi per sfuggire dalle guardie quando ero all’orfanotrofio, non so a cosa potrebbe servire a lui, se non per combinare guai come facevo io tanto tempo fa.

“ti insegnerò quando sarai più grande, Naruto, adesso andiamo, mamma ci starà aspettando”

salimmo le scale insieme, eravamo diretti entrambi verso il padiglione, quando...

“Bentornato a casa, principe Menma” l’alto cardinale Akurai, che al momento era in posa per un dipinto, mi salutò , rovinando la concentrazione del pittore. E passarono pochi secondi prima che il suddetto pittore, Orochimaru, lo rimproverasse di fronte a noi

“ Signor Akurai, potrebbe evitare di muoversi… e quanto a lei, principe, bentornato… ovunque lei sia stato”

“Abbiamo mandato il principe a richiedere aiuti in giro per l’impero”

“Ma perché il principe? Non che mi interessi, la mia cura basterà  per debellare questa epidemia, ma perché mandare il principe, al posto di un normale messaggero?” Akurai stava per rispondere, ma mi intromisi nella conversazione.

“Pensavamo che mandando me al posto del messaggero reale, i governanti delle altre isole avrebbero capito la gravità della situazione in cui siamo messi” spiegai in poche parole, abbastanza per ricevere un cenno di affermazione da parte del dottore\pittore, che si girò verso il quadro e ricominciò a dipingere

“Non assomiglia per niente al cardinale” grazie Naruto per il commento inopportuno.

Quindi,io e Naruto percorremmo l’ultima rampa di scale e mi trovai davanti mia madre discutendo con il Capospia, spero non ci sia il bisogno di dire che in famiglia non nutriamo molta simpatia per lui, in particolare io per la storia dei matrimoni combinati.

“Sono soltanto persone malate, non criminali.” disse Kushina, mentre Naruto lentamente lasciava il mio fianco per avvicinarsi a nostra madre.

“ne abbiamo già parlato, vostra maestà, loro…” tentò di spiegare il Capospia, ma l’imperatrice lo interruppe di nuovo.

“Loro sono i miei sudditi, se sarà possibile, li salveremo dalla peste… tutti quanti” concluse.

“Molto bene” si rassegnò, “Non intendo discuterne più, Danzo, andatevene” , “come desidera”.

lasciando il padiglione, il Capospia Danzo si accorse della mia presenza

“oh, Principe Menma, siete arrivato con due giorni d’anticipo, una sorpresa continua… come sempre.” detto questo, Danzo abbandonò il terrazzo.

“Menma! finalmente sei tornato a casa.” disse Kushina, abbracciandomi come Naruto

“Allora, hai delle buone notizie per me, giusto?” gli consegnai il rapporto.

non mi è mai piaciuto dare brutte notizie, specialmente a mia madre, la vedevo leggere quella lettera, il suo volto cambiare completamente, da uno sereno ad uno scioccato.

“Hanno deciso di isolarci? Come hanno potuto?” disse gettando la lettera a terra.

“Mi dispiace, madre” mi scusai, “Non è colpa tua, Menma… sono loro quelli che dovrebbero sentirsi in colpa, non tu.” tentò di rassicurarmi, anche se non funzionò per niente.

Distogliendo lo sguardo da mia madre, notai la faccia di Naruto contorcersi in un'espressione di paura, “Mamma, chi sono quelle persone sopra il tetto?” mi girai verso il tetto indicato e ciò che vidi mi gelò il sangue… assassini.

Guardai intorno a me, non vidi alcuna guardia del corpo, nemmeno il lord protettore era presente nel terrazzo, merda, qui si mette male, “dov'è il lord protettore?!” gridai.

“era qua fino a pochi secondi fa!!” rispose mia madre.

Intanto uno degli assassini comparì dal nulla, armato di pugnale, aveva una maschera in volto, di sicuro non era qui per fare conversazione.

tirai fuori il mio pugnale e la mia pistola e gridai “Proteggi Naruto!!”, per poi affrontare il nemico.

Parai il suo fendente e lo sparai in pieno volto, lo guardavo mentre il suo corpo svaniva così come era comparso,che diavolo di stregoneria è questa!?

Ne apparvero altri due, uguali , si accanirono verso mia madre e Naruto, ma prima che potessero fargli qualcosa, trapassai il collo del più vicino col pugnale e sparai nel petto all'altro, facendoli così dissolvere nel nulla, un altro comparì ed riuscì a perforarmi la spalla, ma ricambiai il favore pugnalandolo varie volte nella giugulare… scomparì come gli altri pochi secondi dopo, non ero sicuro se quelli che avevo appena affrontato erano delle persone o altro.

Rinfoderai il pugnale e mi girai verso la mia famiglia, erano terrorizzati, Naruto mi abbracciò ancora traumatizzato, potevo sentirlo piangere sui miei vestiti, guardai mia madre, anche lei scioccata.

“Grazie Menma, saremo morti senza non fossi stato qui, ti ringrazio con il cuore, figlio mio”

è stato un incubo, ma ancora non mi sentivo al sicuro e cavolo… odio quando ho ragione.

all’improvviso ne comparvero altri due, ma quello che stava a destra era differente dal resto della compagine… non portava la maschera.

Era abbastanza giovane, avrà al massimo una decina d’anni più di me, i suoi occhi erano neri, come i suoi capelli , che arrivavano fino alle spalle, che sia il loro capo o no, poco importa, morirà come gli altri.

Tirai fuori il pugnale dal suo fodero ma qualcosa andò storto, quello che stava a sinistra,  protese il braccio verso di me, una forza invisibile  mi sollevò per il collo, soffocandomi, guardavo giù e vedevo quello senza maschera lanciare Naruto da parte, mia madre protestò ma fu zittita con un schiaffo e poi… tirò fuori il coltello e la pugnalò dritta nell’addome, di fronte a me e a Naruto, che urlava disperato di fermarsi, fu preso dal bastardo con la maschera, scomparvero entrambi, insieme all’assassino e la forza che mi teneva a mezz’aria.

Caddi a terra, tossì varie volte, ripresi il fiato, gattonai velocemente verso mia madre, la presi in braccio, “No, madre… non lasciatemi, per favore, non lasciatemi” lei tese la sua mano sul mio viso, con aria pacifica, come una persona che ha capito che la sua vita è al termine

“Salva Naruto… ti prego… salvalo Menma” morì tra le mie braccia, riuscivo a malapena a trattenere le lacrime.

D’un tratto sentì qualcosa passarmi sotto le braccia, per poi piegarsi verso l’alto,pochi istanti dopo capì che erano braccia di un soldato che bloccavano ogni mio movimento, davanti a me c’erano altri due soldati, il cardinale Akurai e il Capospia Danzo, tutti quanti guardavano inorriditi il cadavere dell’imperatrice.

“Guardate cosa ha fatto” disse il soldato a destra, Danzo puntò il suo dito contro di me

“Si, ha ucciso l’imperatrice Kushina Namikaze” accusò il capospia

“ che vergogna, tradita e uccisa dal proprio figlio” commentò Akurai, guardandomi disgustato

“COSA!! Non l’ho uccisa io!”protestai , dimenandomi come un matto per sfuggire dalla presa del soldato

“Taci!! traditore!” urlò Danzo, dopo di che si guardò intorno se, come se stesse cercando         qualcosa, poi mi fissò negli occhi  

“Che fine avete fatto fare al principe Naruto Namikaze traditore?”

“come può pensare che io abbia nascosto mio fratellino e ucciso mia madre in appena 3 minuti,Capospia!?” protestai ancora contro l’enorme cazzate che uscivano dalla bocca di Danzo, ma l’unica cosa che ho ottenuto fu uno pugno nell’addome da parte del soldato a destra.

“MENZOGNE!! Verrà giustiziato per questo, Menma… guardie arrestatelo!!” concluse il Capospia, li guardavo allontanarsi mentre il soldato alla mia sinistra caricava il colpo che mi avrebbe steso per le prossime ore.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: ChrysXD