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Autore: DarkViolet92    02/11/2016    5 recensioni
Margherita Morte, giovane tredicenne, amante del look gothic e che detesta con tutta se stessa San Valentino, la trova solamente una festa per i commercianti.
Preferisce di gran lunga Halloween e Carnevale, perché ama fin da piccola travestirsi e fare scherzi, oltre a mangiare una grande quantità di dolci…ma cosa succederebbe se la festa di halloween stile san valentino organizzata dal consiglio studentesco di cui anche lei fa parte, le facesse incontrare anche creature che lei trova affascinanti, ma che crede che siano frutto solo della fantasia, che in realtà non esistano?
Questa storia partecipa al contest facebookiano: ”Halloween Challenge” indetto da Aven90, naturalmente non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo per divertimento, oltre che per mettermi alla prova.
Genere: Commedia, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Margherita Morte'
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Se avessi saputo fin dall’inizio, che l’organizzazione della festa di Halloween (una celebrazione non tipica italiana, ma che amo da impazzire al pari del Carnevale, per via della possibilità di travestirmi e di fare scherzi agli altri, oltre che per la possibilità di mangiare dolci in grande quantità) di quest’anno, nella Sala Magna della scuola, da parte del Consiglio Studentesco, sarebbe consistita nel farla diventare una nuova festa di San Valentino in versione Dark; non mi sarei mai e poi mai iscritta volontaria, come aiutante per sistemare gli addobbi, preparare e stampare gli inviti per tutti gli studenti, oltre che per scattare le fotografie e registrare i video, da pubblicare poi sul sito della scuola.
È tutto sbagliato, c’è troppo rosa, troppa musica romantica…ma quando mai a Halloween, come addobbi ci sono lampade a forma di cuori, biscotti con scritto "I Love You", o zucche finte rosse che contengono bigliettini con frasette sentimentali così sdolcinate, che quelle scritte nei bigliettini che si trovano all’interno delle confezioni di cioccolatini dei Baci Perugina, al confronto, sono dei capolavori letterari?
Le uniche cose che sono a tema Halloween, oltre agli inviti alla festa che ho preparato io, sono i costumi dei partecipanti maschi e di alcune ragazze che amano il look gothic come me.
“Morte!Margherita Morte!Oh, finalmente ti degni di tornare tra di noi!Sei pregata di spostarti immediatamente dal banco delle bevande e venire qua a fare le foto alle coppie!”esclama, con la sua vocetta stridula e acuta, Margherita Vita, mia compagna di classe, di banco, mia vicina di casa, nonché Capa del Consiglio Studentesco.
Mi stampo un falso sorriso smagliante in faccia, prima di voltarmi e di raggiungerla per continuare il lavoro per cui mi sono offerta volontaria.
D’altrocanto, se io mi fossi informata per bene fin dall’inizio, avrei anche potuto evitare di prenderne parte, se non come semplice partecipante, come gli studenti che adesso mi accingo a fotografare.
Dopo aver passato due ore e mezzo a fotografare diverse coppiette sdolcinate, alcune coppiette tamarre e dei gruppi, finalmente Margherita Vita decide di darmi il cambio, in modo che possa anch’io iniziare a divertimi un po’.
Ovviamente, prima di lasciarmi libera, sono obbligata a mettermi in posa assieme a dei ragazzi palesemente ubriachi, ma che lei considera dei bellocci da non farsi scappare per nessun motivo al mondo.
Dopo averla accontentata, mi allontano immediatamente da quei ragazzi alticci, per dirgermi in direzione del banco delle bevande, per prepararmi in santa pace un semplice cocktail alla frutta con l’aggiunta della vodka alla fragola, che ho nascosto nella mia borsetta.
Non avevo tenuto conto che loro potessero decidere di seguirmi però…per ben due ore, mi ritrovo a dribblare continuamente i loro tocchi lascivi sul mio sedere e vicino all’attaccatura del collo, zigzagando per l’intera Sala Magna, fermandomi ogni tanto, per bere qualche sorso della mia bevanda.
A un certo punto, mi pento d’aver continuato a bere ininterrottamente il mio cocktail di frutta corretto con vodka, nonostante fossi inseguita a distanza da quel gruppo di ragazzi.
Non so neanche come mai non riesco più a smettere, è strano, è come se ci fosse qualcuno o qualcosa che comandasse al mio corpo di continuare a servirmi da bere per farmi ubriacare.
Ormai la mia vista è confusa, come anche i miei sensi: suoni, volti, colori…ormai è tutto un tutt’uno, tanto che non mi accorgo nemmeno d’essere stata raggiunta e afferrata dal capo del gruppo dei ragazzi ubriachi, se non quando sento improvvisamente l’aria fredda all’esterno della scuola sbattersi sul mio viso.
Ma è solo un attimo, poi prendono il soppravvento dei dolori, come se qualcuno mi stesso conficcando tanti aghi in tutto il corpo: sul collo, alla gola, nei polsi…
Alla fine chiudo istintivamente gli occhi, per cercare una futile fuga a tutto questo male…
Quando mi risveglio, sono sdraiata in un letto, lo capisco perché sento la consistenza del tessuto delle lenzuola, ma non sono da sola, sento anche una presenza fisica sovrastarmi.
A fatica riesco ad aprire lentamente gli occhi, la prima cosa che realizzo è che non sono a scuola e neppure a casa mia.
Sono sdraiata in un letto, in una stanza in penombra, per via delle tende scure abbassate, sopra di me c’è un ragazzo dagli occhi scuri e dai capelli altrettanto scuri che mi fissa.
“Buongiorno principessa, ti sei svegliata finalmente”esordisce parlando lentamente, quando si accorge che ricambio il suo sguardo, nello stesso tempo, qualcuno spalanca la porta della stanza.
Altri ragazzi e ragazze, di diversa età, alcuni hanno in mano dei vassoi con delle bevande e del mangiare, altri hanno in mano medicinali generici e bende.
Non ho tempo di soffermarmi su altri dettagli, il ragazzo che prima mi sovrastava, ora si è alzato in piedi e mi sta invitando ad afferrarlo, per aiutarmi ad alzarmi e a muovermi di fronte ad uno specchio.
Lentamente, il ragazzo assieme anche agli altri giovani presenti nella stanza, mi tolgono le bende, l’immagine riflessa sulla superficie dello specchio è agghiacciante, i punti in cui sentivo dolore ieri sera sono costellati da morsi e da lividi violacei, sembfano quasi canini di vampiri.
Ma…i vampiri non esistono…dovrebbero essere solo creazioni della fantasia degli scrittori…no?
“In alcuni casi sì,hai ragione; ma quelli che ti hanno attaccata ieri sera sono dei vampiri” esclama il ragazzo, quasi come se mi avesse letto nel pensiero.
“Si chiama telepatia, ti abbiamo salvata appena in tempo ieri sera, mordendoti sulle ferite mortali che ti avevano inferto quei vampiri, adesso sei come noi…ah proposito, io sono Pietro” mi continua a spiegare il ragazzo, giungendo anche a presentarsi.
Lui deve avere intuito dal mio volto che non gli credo, ”Yvonne, mostrale cos’è successo”, afferma in direzione di una ragazza bionda dagli occhi rossi, lei annuisce, per poi avvicinarsi, non appena mi sfiora leggermente con le sue dita in quei punti in cui ho lividi e morsi, nella mia testa si proiettano improvvisamente tutte le immagini e ricordi di quanto mi ha appena detto Pietro, collegati anche ai miei.
Ora ho la certezza che ha asserito la verità…
 
 
  
 
   
 
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