Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: gratia    04/11/2016    3 recensioni
La Memoria dell'Acqua è la presunta proprietà dell'acqua di mantenere un "ricordo" delle sostanze con cui è venuta in contatto.
Questa raccolta presenta alcuni frammenti di vita significativi dei protagonisti di “Bond of Love”. I fili conduttori invisibili che legano questi passaggi di tempo sono l’acqua e la memoria. In tutte le loro variopinte manifestazioni.
La raccolta è illustrata da tavole grafiche di Kaori79.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1. LA MEMORIA DELLA PIOGGIA
 


C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo.
(Jim Morrison)
 
 
 
 
 

Sono trascorse ormai due settimane. E ancora, lei non ha pronunciato una sola parola.
 
A volte, mi guarda con quegli occhi così grandi, che sembrano poter contenere tutta la luce del sole.
 
O forse, tutta l’ombra del vento, che soffia sulla nostra terra.
 
Leggo delle ferite in quello sguardo. Lacerazioni dell’anima così profonde, che per sfiorarle, dovrei immergermi in un abisso.
 
La sua vita precedente… Deve essere stata spietata, come gli occhi della sua memoria.
 
Sulla sua espressione colma di paura, vedo due colori…
 
Il rosso del sangue.
 
La trasparenza delle lacrime. E dell’acqua.
 
 
 
 

 
L’oscurità era appena nata ed attraversava con invadenza la finestra, passando tra le tende bianche e morbide.
 
L’invisibile brisa do mar faceva danzare armoniosamente il soffice tessuto di lino.
 
Diego osservava la foresta ormai oscura, al margine della lunga spiaggia che baciava il confine dell’oceano. 
 
Era strano… In quel luogo la notte non era mai vera e profonda.
 
Il cielo era sempre cosparso di miriadi di stelle, che impedivano alle tenebre di ottenere la vittoria completa sulla luce.
 
Immobile accanto alla finestra aperta, lui osservava le foglie della foresta oscillare ritmicamente, in sintonia col respiro del mare.
 
L’aria della notte gli accarezzava il torace nudo, generando lievi tremiti sulla sua pelle.
 
Diego… Non so cosa fare per lei. Non riesce a parlare, a comunicare con me… Con noi. Credo che abbia tanta paura…
 
Le parole di sua zia echeggiavano nella sua mente, ancora scossa da quanto accaduto a Paraisópolis.
 
Il sangue sulla veste bianca…
 
Il verde della divisa del chirurgo… Appena uscito dalla sala operatoria.
 
Abbiamo dovuto asportare la milza, la ragazza ha avuto un’emorragia massiva, ha rischiato la vita.
 
Aveva cercato lui stesso di comunicare con lei… Di avvicinarsi piano, tentando di non intimorirla.
 
La sua bocca però non aveva pronunciato alcuna parola, alcun suono da quando si trovava a casa loro.
 
Madalena osservava tutto e tutti in silenzio, avvolta da una strana aura di tormento e malinconia.
 
Chissà cosa doveva aver vissuto, in quell’inferno in terra…
 
Un soffio di vento più intenso gli inondò il volto ed il torace nudo, facendolo ritrarre dalla finestra spalancata, sulla notte di Praia Branca.
 
Un lampo di luce illuminò a giorno la sabbia e la foresta.
 
Un temporale… Diego attese, poi lo sentì. Ogni lampo era prima o poi seguito da un tuono.
 
Pochi secondi e quel suono possente ed improvviso rimbombò nella stanza.
 
Ci fu una pausa, poi un altro fulmine scese dal cielo sopra Praia Branca.
 
Fu allora che lo sentì… Un suono sottile, discreto.
 
Diego si avviò verso la porta della sua stanza da letto, seguendo il filo invisibile di quel suono.
 
Era… Sì, gli pareva un pianto.
 
Uscì nel corridoio e silenziosamente, si avvicinò alla porta della camera con vista mare.
 
Sua zia aveva voluto darla a lei, perché pensava che l’infinita distesa liquida potesse guarire le invisibili ferite interiori, che quella fragile creatura si portava dentro.
 
La porta era socchiusa, un delicato lamento proveniva dall’interno della stanza.
 
Diego fu attratto da quello che pareva il canto di una sirena… Ma un canto di dolore.
 
La camera viveva della penombra di quella notte di tempesta.
 
Lo sguardo vagò in cerca della ragazza ma il letto era bianco e vuoto.
 
Dalla finestra socchiusa, la pioggia aveva iniziato ad entrare, con impeto naturale.
 
Una figura bianca, seduta in terra, la braccia chiuse sulle sue stesse gambe, in un abbraccio virtuale, teso a proteggere il proprio corpo…
 
E ciò che vi era contenuto.
 
Diego si avvicinò lentamente, temendo di spaventare quella creatura dai contorni sfumati, avvolta da un manto di ombra e dolore.
 
Si chinò, mettendosi alla stessa altezza della ragazza, che continuava a piangere, scossa da lievi tremiti.
 
“Senti dolore?”
 
Madalena alzò lo sguardo. Gli occhi verdi trafissero l’oscurità, mentre il terrore che vi albergava giunse sino a Diego.
 
La ragazza scosse la testa, silenziosamente.
 
“Cosa c’è? Voglio solo aiutarti…”
 
Madalena continuò a fissarlo nel buio della notte.
 
Delle lacrime silenziose continuavano a sgorgare dagli specchi trasparenti, in cui Diego riusciva quasi a guardarsi.
 
Improvvisamente, un potente lampo di luce penetrò nella stanza, seguito dal rombo del cielo infuriato.
 
La ragazzina spaventata si gettò impulsivamente sul petto di Diego, chiedendo tacita protezione.
 
Il giovane percepì il corpo tremante e caldo a contatto con il proprio torace, mentre le lacrime continuavano a sgorgare, libere come una sorgente d’alta montagna.
 
Le mani si mossero, ignare ed istintive, andando a cingere con delicata forza il sottile corpo, ebbro di terrore.
 
“Non devi avere paura… Mai più.” – sussurrò dolcemente, mentre il palpito del cuore accelerato della giovane rallentava, accordandosi con quello di Diego.
 
Madalena si lasciò andare, cullata dal respiro caldo e calmo, che muoveva il torace nudo del ragazzo.
 
Chiuse gli occhi, mentre l’odore buono e pulito di quella pelle candida, le inebriava i sensi.
 
Immagini familiari emersero dal tempo anteriore, trascorso nel buio del fango, della violenza e della fame.
 
Sua madre… Il petto morbido, il corpo profumato che la stringeva quando aveva paura dei temporali.
 
Da quando era volata in cielo, nessuno l’aveva più abbracciata così.
 
Era ancora lui… Il ragazzo alto e gentile. Dallo sguardo pieno di luce.
 
Madalena aprì gli occhi, e cercò quelli che aveva visto ardere nel buio di Paraisópolis.
 
“Non mi lasciare sola.”
 
Diego osservò le labbra muoversi per pronunciare quelle parole, più sottili di un sussurro.
 
Sorrise, accarezzandole lievemente i capelli di seta.
 
Aveva parlato finalmente, dopo due settimane di silenzio, da quando aveva abbandonato per sempre il cielo nero sotto cui era vissuta. Per tutta quella che era stata la sua esistenza.
 
Diego la prese per mano, conducendola delicatamente verso il letto bianco. Si sdraiarono insieme, ricoprendosi di un lenzuolo candido e fresco.
 
Il cielo continuava a ruggire sopra la spiaggia di Praia Branca, ma Madalena smise di tremare.
 
Chiuse gli occhi e si addormentò, sognando la pioggia ed il ragazzo alto e gentile, sdraiato accanto a lei.
 
Per la prima volta dalla morte di sua madre, un temporale ed un caldo abbraccio avvolgevano il suo sonno.
 
Mentre la memoria della sua vita anteriore si confondeva con la freschezza dell’acqua che inondava il mondo, due corpi e due anime dormivano e respiravano insieme.










mada-e-diego









Note dell'autrice

Credo che ognuno di noi abbia ricordi legati all'acqua, che sia l'acqua salata del mare, la pioggia, l'acqua dolce di un fiume o di un lago. L'acqua ha una capacit
à primordiale di donare calma, placare l'animo e fissare nella nostra memoria immagini trasparenti o colorate. In questa raccolta, ho legato momenti importanti dei personaggi di "Bond of Love" a questa liquida entità naturale, capace di circondare il nostro corpo ed i nostri sensi e di trasmettere calore alle creature viventi. In particolare, questa prima shot dedicata alla pioggia è tematicamente correlata al capitolo 35 di "Bond of Love."
Ringrazio la mia beta, OnlyHope, per la gentile ed accurata revisione del testo e per i preziosi consigli di caratterizzazione dei personaggi. Ringrazio altres
ì
 Mari74 e Queen_V_Introspective per le fruttifere disquisizioni sul plot.

Per chi avesse piacere, potete seguire la pagina Facebook che ho creato per postare tutti gli schizzi a matita e le fanart (anche inedite!) di Kaori79. Ecco il link:

Gratia Writer


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: gratia