Il sole non si era ancora destato dal suo sonno di tenebre, il biancore dell'aurora era un sottile filo di perle nell'orizzonte.
La foresta immersa in un silenzio denso come la nebbia.
Un nero di nubi avanzava lento nel cielo, coprendo, di fitte coltri, le stelle guardiane della notte.
Una goccia precipitò sulla terra finendo, in un'esplosione di particelle, su una foglia verde smeraldo. Un'altra subì il medesimo destino, immergendosi nel freddo suolo argilloso, e presto le cadute solitarie si trasformarono in una fitta pioggia primaverile, quasi impalpabile al tatto.
Al centro di una piccola radura protetta da querce secolari, una giovane donna danzava seguendo il ritmo del suo cuore morente. I lunghi capelli appesantiti dall'acqua, distese d'ebano impreziosite da diamanti, parevano fluttuare nel vento,sfiorando con tocchi delicati la vita e le ali trasparenti della fata custode dei boschi. Le palpebre chiuse nascondevano il blu degli zaffiri, mentre lacrime lucenti si mischiavano alla pioggia che le cadeva sul viso.
Con la grazia appartenente solo alle creature ultraterrene, la giovane si muoveva esprimendo tutto il suo dolore per quella freccia di un amore proibito che l'aveva colpita.
La dolce fragranza della passione in boccio si era presto trasformata nel più amaro dei veleni, offuscandole la mente e il cuore.
Una mano catturò la sua, braccia forti e gentili l'avvolsero in un abbraccio che tutto aveva del bisogno. Mai dolore fu più dolce e agognato. Il profumo di lui, essenza di vita, si confuse con la freschezza della pioggia, le sue labbra, velluto sulla pelle, asciugarono le lacrime di lei per poi posarsi sulla sua bocca, desiderose di assaporarla ancora.
La pioggia interruppe il suo lento scrosciare, solo i loro respiri riempivano il silenzio che pervadeva la radura.
Il tempo si fermò prolungando all'infinito il momento dell'alba che non sarebbe mai arrivato.
Un sogno da cui non volersi svegliare.
 

Piccola ispirazione che profuma di pioggia.
Ringrazio chiunque abbia voluto dedicare tempo alla mia piccola storia