Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Black White Dragon    06/11/2016    0 recensioni
"[...] Mi sveglio.
Ho la brutta abitudine di voler interpretare i sogni che ho appena fatto, anche se non ci riesco quasi mai. [...]"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Nico, che mi dedica sempre tante belle cose che scrive.
 
 
 
Io sogno
 
 
I critici hanno detto che Alice nel Paese delle Meraviglie è una storia ambientata in un mondo surreale, illogico. Hanno detto che tutto il contenuto del testo è formato da scene disconnesse. Hanno detto che tutti gli eventi narrati da Lewis Carroll sono solamente un sogno inventato, quindi la storia non è logica.
Vorrei che Freud fosse qui ad interpretare i sogni di Alice. Perché tutti i sogni hanno una logica.
 
La squadra avversaria batte su di me, sono in posto tre. Non ricevo bene e la palla va dritta in rete. Nessuna delle mie compagne riesce a recuperarla.
Le avversarie si stringono in cerchio nella loro metà campo.
Giochiamo fuori casa. Sembra che io sia la sola della mia squadra nella nostra metà campo, le altre sono persone che non conosco. Dov’è la mia squadra? In realtà non me ne frega, devo rimanere concentrata.
Sono sempre in posto tre. La squadra avversaria batte ancora, ma non su di me. Non so come la palla viene rispedita nella metà opposta del campo. Ma non mi faccio domande. Devo seguire il gioco.
La palleggiatrice avversaria alza la palla in posto quattro. La banda schiaccia, io non riesco a murare, non riesco a saltare. Sento la palla che cade al suolo dietro di me.
Due suore in fondo al campo guardano la partita e parlottano tra loro.
La squadra avversaria batte ancora. Io provo a prendere la palla in palleggio. Le mie mani non la sfiorano neanche. La palla cade rovinosamente a terra dietro di me.
Sono sola in campo, la mia squadra è in fondo, dopo la linea dei nove metri, non si cura della partita. Sto giocando da sola contro le avversarie.
 
Io e la mia compagna di studi siamo in una piccola stanza della biblioteca.
Stiamo studiando una di fronte all’altra su un tavolo di legno sul quale sono appoggiati i nostri libri.
Io e la mia compagna ci guardiamo ogni tanto, sorridiamo.
Parliamo attraverso le nostre espressioni, comunichiamo cose che non possiamo dirci se non con i muscoli facciali.
Abbiamo entrambe il capo coperto da stoffa nera.
Ci guardiamo ancora.
Ci amiamo.
Mi sporgo in avanti, anche lei lo fa.
“E se ci vedono?” mi chiede.
“Veloce!” rispondo.
Mi sporgo ancora più avanti, faccio congiungere le nostre labbra per pochissimo, poi mi stacco da lei.
La porta dietro di me si apre e rivela un uomo, un sacerdote. Con aria autoritaria si ferma a guardarci, i suoi occhi sono due piccole fessure. “Che cosa sta succedendo qui?” chiede.
Io faccio la finta tonta. “Che cosa sta succedendo?”
Non vedo l’espressione della mia compagna, probabilmente sta per mettersi a ridere.
Il sacerdote se ne va e chiude la porta.
Io e la mia compagna di studi siamo suore, abbiamo dato i voti.
Ci alziamo insieme dalle sedie. Io mi metto con la schiena alla porta, così nessuno potrà aprirla, vederci e disturbarci. La mia compagna di studi si avvicina sorridendo in modo malevolo. Sento le sue mani spingermi contro la porta. Avverto la sua guancia contro la mia. Le sue ginocchia toccano le mie.
Mi bacia come non mi ha mai baciato, spinge le sue labbra contro le mie e fa aderire i nostri nasi l’uno contro l’altro.
Si stacca, mi guarda con i suoi bellissimi occhi marroni. Mi bacia ancora, con più passione, con più forza. Mi spinge contro la porta, di nuovo, per far aderire i nostri corpi ed esplora le mie labbra, saggiandole bramosa.
Si stacca da me. Ha gli occhi socchiusi, si sta ancora godendo i baci.
Sorridiamo insieme.
 
Mi sveglio.
Ho la brutta abitudine di voler interpretare i sogni che ho appena fatto, anche se non ci riesco quasi mai.
Cerco di organizzare la prima parte del sogno. In pratica non riuscivo a ricevere o a toccare la palla, no? Le possibilità sono due: o ho guardato troppe puntate di Haikyuu – e non sarebbe neanche sbagliato pensarlo –, oppure ho paura per la prima partita di campionato della settimana prossima.
In realtà non mi garba nessuna delle due supposizioni che ho fatto, ma non importa, tanto non riesco mai a interpretare i miei sogni.
Ripenso alla seconda parte del sogno. Ripenso al bacio… ai baci. E intanto mi chiedo come mai in entrambe le parti del sogno ci fossero figure della religione cristiana. Che significato hanno?
Penso e ripenso, non mi viene in mente niente.
Infine mi soffermo sull’elemento più importante del sogno: chi è la persona che ho baciato? È solo un altro modo del mio cervello per mettermi di nuovo faccia a faccia con il mio orientamento sessuale o quella persona è reale ma il mio sogno ha deciso di celarla con un'altra ragazza?
Ma non ci metto molto a capire chi devo ritrovare in quei baci idilliaci, chi devo cercare in quel sorriso e in quegli occhi marroni.
Alice.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Black White Dragon