Fanfic su attori > Leonardo DiCaprio
Segui la storia  |       
Autore: Magic Kismet    06/11/2016    0 recensioni
Mi trovai difronte un enorme casa vittoriana, vecchia e logora, dall’aspetto lugubre e freddo, rabbrividì, pensando a cosa era successo lì solo poco tempo prima. Chiusi gli occhi, con la speranza di non dover più ricordare, con la speranza di dimenticare, anche e forse soprattutto il suo nome
Genere: Erotico, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

© Elteron



Prologo

L’odore pungente dell’autunno si faceva strada tra le vie del paese mentre il colore ormai aranciato delle foglie inondava il cielo del suo calore, il vento ancora non troppo freddo mi invase il volto, stretta nello scialle di lana perseguì il mio cammino, senza badarci troppo.
Mi trovai difronte un enorme casa vittoriana, vecchia e logora, dall’aspetto lugubre e freddo, rabbrividì, pensando a cosa era successo lì solo poco tempo prima. Chiusi gli occhi, con la speranza di non dover più ricordare, con la speranza di dimenticare, anche e forse soprattutto il suo nome.

Capitolo uno

La notte era ormai calata nella fredda e cupa Allowport, una delle città meno soleggiate degli Stati Uniti, ero ormai sicura di non riuscire più a ritrovare la mia auto, nell’immenso parcheggio situato nei pressi della mia nuova casa, presa rigorosamente in affitto, dato il mio lavoro precario. Dopo solo un paio di giri a vuoto, scrutando intensamente nella notte il colore rosso cobalto riuscì a trovare la mia Chevrolet del ‘99 con il paraurti ancora ammaccato dalla mia ultima manovra finita non troppo bene.
Vi entrai senza pensare a quanto avrei dovuto spendere prossimamente per riparare quel danno, e misi in moto con la testa affollata di pensieri.
Io e la mia Chevrolet rossa viaggiammo per quasi quaranta chilometri in direzione della nuovo set cinematografico dove ero in attesa di completare il mio ultimo lungometraggio; mi scrutai velocemente all’interno dello specchietto retrovisore prima di uscire dall’auto, sistemai velocemente i capelli e mi accorsi di quanto le ultime due notti insonni non giovassero affatto al mio aspetto.
Arrivata sul set trovai i miei collaboratori intenti nella sistemazione di tutte le attrezzature e con loro i due protagonisti principali, una ragazza molto giovane dagli abbaglianti occhi color smeraldo, Carline, e al suo lato un giovane uomo dal fisico asciutto e dai folti capelli neri, Matt. Entrambi erano i protagonisti di una storia d’amore intensa e impossibile nata a Gaza, in mezzo ai detriti di una vera e propria guerra civile.
Finite le ultime riprese e discusso gli ultimi dettagli del montaggio con la troupe, avevo ancora molto a cui pensare, come la raccolta fondi di quella sera a cui ero stata invitata. Nonostante non amassi le serate di Gala in cui anziani uomini trovavano consono sfoggiare le loro giovani mogli, ero alla ricerca disperata di fondi per portare avanti il progetto indipendente di un nuovo film, cosa negli ultimi tempi era diventata sempre più complessa, soprattutto in una terra, quella degli Stati Uniti, in cui ormai solo i Blockbuster ricevevano cospicui finanziamenti.
Salì in auto, osservai le lancette dell’orologio da polso e capì immediatamente che ero già in netto ritardo. Senza rispettare troppo i limiti di velocità imboccai l’autostrada che portava a casa. Ripensai al vestito che avrei indossato, mente la radio dava le ultime notizie sul traffico, un bellissimo abito in stile impero color limone acceso, confezionatomi su misura dalla mia collega nonché migliore amica Cecilia.
Entrata in casa, mi spogliai completamente ed entrai in bagno, l’acqua della doccia era alla temperatura perfetta, mi immersi sotto il suo getto potente e inspirai profondamente, cercando di lasciar andare tutto lo stress e le preoccupazioni. In meno di venti minuti ero pronta, vestita, truccata e preparata per vendere i miei progetti.
Arrivai alla Sala congressi con venti minuti di anticipo, perfetto per poter parlare con i finanziatori mentre erano ancora lucidi e non manipolati dai fumi dell’alcool. Il primo finanziatore aveva un’aria severa e fredda, senza farmi scoraggiare decisi di parlare apertamente con lui del mio progetto. Indossava anche lui come tutti gli altri uomini all’interno della sala uno smoking nero e teneva nella mano destra un sigaro acceso che fumava senza curarsi minimamente del cartello di divieto appeso sulle colonne della sala, nell’altra mano sorreggeva un flûte di champagne ormai vuoto “Buonasera” dissi, con voce roca, lui di tutta risposta annuì, come a rendersi conto della mia presenza, “Senta, vorrei proporle il mio nuovo progetto, se posso disturbarla” dissi, cercando di non sembrare troppo pretenziosa
“Sappiamo tutti quali sono i suoi progetti...” rispose sbuffando nell’aria una nuvola grigia di fumo “Sinceramente, le dico Signorina Matera che i suoi film sono troppo socialmente e politicamente impegnati, per una casa cinematografica come la nostra” sorrise “provi con la Paramount, loro sono così grandi che possono permettersi questo tipo di progetti” disse infine dileguandosi tra la folla.
Scoraggiata tentai ulteriori approcci, che ovviamente come potevo prevedere, furono fallimentari. Mi avvicinai ad uno dei tanti camerieri vestito con camicia bianca e papillon nero ed afferrai dal suo vassoio un calice di champagne che bevvi in un solo fiato. Sbuffando decisi di allontanarmi dalla festa, mettendomi ad un lato dell’enorme sala dagli imponenti lampadari di cristallo.
Qualche secondo dopo, un giovane ragazzo si avvicinò a me con passo felpato, indossava un smoking nero di alta sartoria aveva i capelli neri, gli occhi nocciola ed un sorriso smagliante “Ciao” sorrise nuovamente “Questa festa non va come volevi?” disse senza giri di parole slacciandosi la camicia, “Non esattamente” risposi mentre il mio sguardo rimaneva fisso nel vuoto “Non dovresti preoccuparti troppo, i produttori sono vanitosi e vogliono solo essere corteggiati.” rispose, “Se me ne parli, forse posso aiutarti io in qualche modo” disse scrutandomi intensamente negli occhi, uno sguardo che andava ben al di là della sola professionalità e che in realtà sembrava studiarmi “Lavori per qualche casa di produzione?” chiesi senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi “Non proprio” rispose “vedi, in realtà lavoro per una multinazionale” bisbigliò, come a volersi nascondere di qualcosa di cui si vergognava profondamente, rimasi in silenzio, aspettando ulteriori dettagli “Posso fare molte pressioni per farti ottenere quello che vuoi” ribatté lui dileguandosi tra la folla.
Rimasi per qualche istante confusa, pensando a quanto fossero strane le persone che popolavano il Jet Set. Dopo altri tentativi andati a monte decisi che era arrivato per me il momento di ritornare a casa, nella speranza di non dover dire addio per sempre al lavoro che amavo tanto fare e che riusciva a farmi desiderare ancora di svegliarmi la mattina.
Varcata la soglia di casa, il telefono mi destò dalle mie preoccupazioni con il suo squillo assordante, risposi con il batticuore “Christine” disse la voce dall’altra parte della cornetta “Sono Philippe Mendes, della Paramount, ho sentito parlare molto del tuo progetto, se non ti dispiace vorrei discuterne con te di persona, ho in mente molte cose, e anche qualche volto noto in grado di mettermi al sicuro da un possibile fallimento” disse tutto d’un fiato e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere concluse il suo monologo “ti aspetto domattina, alle 9.00 nel mio ufficio. Buona serata”.
Basita e sconcertata mi allungai sull’enorme letto a due piazze della mia camera da letto, chiusi gli occhi e caddi in un sonno profondo e senza sogni.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Leonardo DiCaprio / Vai alla pagina dell'autore: Magic Kismet