Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    06/11/2016    2 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un boato.
Fu questa la prima cosa che sentirono Skipper, Kowalski, Rico e Soldato quella notte.
Fu talmente inaspettato che i quattro caddero giù dal letto ansimanti.
-Ma che cosa è stato??- chiese un Soldato parecchio scoso e spaventato.
Rico si girava da tutte le parti, come se convinto che quel rumore venisse dalla loro base segreta.
Skipper si prese la briga di fermarlo con lo sguardo e rivolgere velocemente la parola al suo braccio destro.
-Kowalski, che dici? Che natura potrebbe avere quel boato? Avanti sbrigati!- gli ordinò in tono e sguardo sbrigativo. Era chiaro che non vedesse l’ora di andare a controllare lui di persona cosa stesse succedendo lì fuori.
-Le opzioni sono due: o si è trattato di un guasto all’impianto della caldaia, oppure l’irruzione di qualche nemico…- concluse Kowalski.
-Quanto ci scommettete che è la seconda?- chiese Skipper lanciando un’occhiata allusiva agli altri tre.
-Quello che ho imparato in questi anni, Skipper, è che quasi sempre ciò che dici è vero- disse Soldato rivolgendo al suo capo un gran sorriso.
-Io toglierei quel “quasi”, Soldato; ma sono comunque lusingato- disse il pinguino-capo restituendogli il sorriso.
Detto questo, tutti e quattro nel giro di dieci secondi si trovavano già fuori dalla loro base a cercare la fonte di quel trambusto.
-Ehi, ragazzi! Anche voi avete sentito quel boato??- chiese una voce che fece sobbalzare i quattro, che si girarono e videro una Marlene parecchio preoccupata.
-Se lo abbiamo sentito? Siamo praticamente caduti dal letto dallo spavento…- cercò di spiegare Soldato.
-Non c’è bisogno di scendere nei particolari, Soldato- lo interruppe severamente Skipper, come se si vergognasse di raccontare una cosa del genere alla sua amica.
Alla sua reazione, la lontra ridacchiò un pochino, cosa che fece arrossire violentemente Skipper, che si girò per non farsi vedere.
-Volete che vi aiuti a cercare di capire cosa è successo?- chiese poi Marlene, guardandoli tutti e quattro, uno per uno, in attesa di una risposta.
-Beh, se non ti è di disturbo, potresti pure aiutarci, altrimenti se sei stanca puoi pure tornare a letto, è appena mezzanotte- le ricordò Skipper.
-No, dai. Ora che sono sveglia, non ho più sonno… Vi aiuterò- disse infine decisa.
-D’accordo- dissero i quattro pinguini in coro.
-Secondo me è meglio dividerci: potremmo andare io e Rico da una parte, mentre tu, Skipper, con Marlene e Soldato vai da un’altra- propose Kowalski.
-Per me va bene- gli confermò Skipper –Tu che ne dici, Marlene?- le chiese poi, girandosi verso di lei.
Ma Marlene non gli rispose. Sembrava presa a fissare qualcosa davanti a sé. Aveva uno sguardo totalmente orripilato e incredulo dipinto sul muso.
Anche gli altri se ne accorsero e anche loro fecero lo stesso: cerarono di capire cosa stesse guardando con tanto sconcerto la lontra.
Poi, un istante dopo, anche loro non poterono che fare lo stesso.
-Ma salve- li salutò una figura davanti a loro. Una figura che conoscevano molto bene…
-HANS!!- urlarono i pinguini, che immediatamente si misero in posizione di attacco.
-Oh, non vi agitate… non sono qui per combattere, anzi…- incominciò a dire il pulcinella, con uno sgradevole sorriso sulla faccia -…sono qui per salutarvi. E’ stato bello vedervi la scorsa volta, ma spero che ci saranno altre occasioni- concluse Hans con il solito sorrisetto.
I pinguini ebbero il tempo di assorbire ciò che aveva detto Hans. Poi, Skipper gli rivolse la parola, più furente che mai.
-Non ti credo!- disse solo Skipper.
L’unica reazione del pulcinella fu di fare spallucce.
-Come hai fatto a creare tutto quel boato?- gli chiese il timido Soldato, incuriosito.
-Quale boato? Ah sì, quello di prima! Mi dispiace, ragazzi, ma non sono stato io- rivelò senza troppi problemi, Hans.
I quattro lo guardarono sottecchi, mentre Marlene era ancora sconvolta e guardava poco distante da Hans.
-Certo, in questo caso è come dire che adesso gli asini possono volare!- disse in tono sarcastico Kowalski.
-Amico, lascia perdere. Suggerisco di agire immediatamente, al mio tre. Appena vi avviso, fate…- disse Skipper, ma il pulcinella lo interruppe.
-E’ la verità, non sono stato io. So benissimo di essere un bugiardo, ragazzi, ma vi posso assicurare che questa volta non ho fatto niente… ma, comunque so chi è stato- rivelò infine Hans, con una risatina.
Skipper e Kowalski si guardarono sospettosi.
-Chi sarebbe stato, allora? Aventi, parla!- gli intimò Skipper, furioso.
-Un attimo, quanta fretta, mamma mia!- detto questo si allontanò.
I pinguini lo seguirono subito, come per timore che scappasse.
Ma si allontanò solo di un paio di metri.
I quattro lo videro come se stesse tirando qualcosa.
Ma questo qualcosa, evidentemente, era “qualcuno”, perché sentirono una voce, all’inizio non chiara.
-Lasciami, no!-
-Devi solo farti vedere per qualche minuto e poi ce ne andremo, non fare la polemica!-
-Ti ho detto che non voglio! No, no, non toccarmi, stammi lontano! Non voglio, no!!-
-Non sarà niente di che, non fare la bambina capricciosa!-
-Non voglio vedere nessuno, lasciami immediatamente!!-
L’altra voce, all’inizio bassa, pian piano si fece chiara come l’acqua e in un secondo tutti parvero riconoscere di chi fosse.
In un lampo, lo sguardo di Skipper passò dal sospetto al sorpreso più profondo.
Non poteva crederci… Sam era lì, era tornata allo zoo!!
Il suo cuore perse un battito per l’emozione e la felicità, anche se dovette lottare con tutto sé stesso per non darlo a vedere.
Non sentiva la sua bellissima voce cristallina da tempo…
Cercò di rimanere lucido e calmo, ma poi…
Si rese conto solo in quel momento che si trovava con Hans… lui la stava toccando.
Un istinto omicida si impadronì di lui in un attimo.
Voleva mettergli le mani addosso e urlargli nell’orecchio di lasciarla stare; ma sapeva di non poterlo fare, non ne aveva il diritto.
E poi, doveva riconoscere che era stato proprio lui a far sì che Hans l’andasse a cercare e se in quel momento si fosse messa con lui non poteva farci niente, dato che si era ripromesso che l’avrebbe dimenticata…
Ma la verità era che lui non ce l’aveva fatta…non l’aveva dimenticata per niente e ora, come avrebbe fatto visto il suo improvviso e soprattutto inaspettato ritorno??
Era sconvolto.
Anche i suoi colleghi, si poteva dire, erano molto sorpresi.
Kowalski rivolse uno sguardo furtivo a Skipper il quale non lo ricambiò per niente.
Dopo, Skipper si girò verso Marlene, che aveva uno strano sguardo.
-Cosa c’è, Marlene?- le chiese il leader con cautela.
La lontra lo guardò.
-Sapevo che sarebbe tornata. In un modo o nell’altro sarebbe tornata. Solo, non pensavo così presto- detto questo, si girò e corse via, verso la sua casa.
Skipper avrebbe giurato di aver intravisto un luccichio nei suoi occhi prima che questa se ne andasse.
-Allora!-
Il richiamo del pulcinella lo fece ritornare bruscamente nella realtà.
Hans era davanti a lui e i suoi uomini, e teneva per la pinna la piccola Sam, imbarazzatissima, con lo sguardo costantemente rivolto dall’altro lato.
Skipper non sapeva che fare; se essere felice del suo ritorno o no.
Ma d’altra parte, la vista della pinna di Hans fermamente attaccata a quella della pinguina, lo fece tremare di rabbia.
Kowalski, Rico e Soldato, invece, la guardavano a bocca aperta.
-Avanti, che c’è? Non vuoi salutare i tuoi “amici” per l’ultima volta?- le chiese Hans, guardandola sognante.
-Emh…- fu tutto quello che riuscì a dire Sam, ancora con la testa girata. Non aveva il coraggio di guardare n faccia i suoi ex amici e raccontargli la verità.
Soprattutto non aveva il coraggio di guardare Skipper.
Si vergognava troppo, dopo quel sogno che aveva fatto su di lui…
I quattro, anche se ancora sgomenti, la fissarono in attesa.
-Non lo vuoi dire? D’accordo, allora ci penso io, piccola. Vi annuncio con grande piacere che io e Sam ci siamo fidanzati e da domani andremo a vivere insieme!- disse trionfante.
La prima reazione che ebbero tutti e quattro, fu rimanere a bocca aperta per il fiume di informazioni che avevano ricevuto in meno di dieci secondi.
Skipper ci mise qualche istante per digerire ciò che aveva sentito e, quando ne ebbe la piena consapevolezza, fu come se qualcosa di duro e pesante gli avesse schiacciato il cuore fino a spezzarlo.
Non poteva crederci, era successo veramente…
Certo, doveva aspettarselo. Ma la verità era che non avrebbe mai pensato che sarebbe successo veramente, o almeno lo sperava, conoscendo la pinguina…
Hans l’aveva chiamata “piccola”, un nomignolo affettuoso di per sé, e che Skipper avrebbe desiderato usarlo lui per Sam, ma che invece lo stava facendo il suo nemico, e questo gli fece ribollire il sangue…
Poi…il suo nemico insieme alla pinguina che amava…
Non potè che sentirsi un’ipocrita ad aver pensato fino al giorno prima che se Hans si fosse messo con Sam l’avrebbe dimenticata più facilmente, invece questo non faceva altro che fargli male…
Un dolore profondo che non era sicuro avrebbe superato subito…
Lottò con sé stesso per rimanere calmo. Fece un respiro profondo, ma tremante.
Continuava a fissare Sam in attesa di una sua reazione, che non tardò ad arrivare.
La pinguina si girò furente dalla parte del suo “compagno”.
-Smettila di dire che andremo a vivere insieme, lo sai che non voglio!- gli disse guardandolo con fare assassino.
-Troveremo un modo…- minimizzò Hans con un sorrisetto irritante e dandole un bacetto sulla fronte (Skipper gli volle tanto dare un pugno, ma si trattenne), che lei si pulì subito, disgustata.
-No, che non troveremo niente! Non ho intenzione di farmi trattare così da un doppiogiochista ridicolo come te! Lasciami!- gli ordinò Sam furiosa.
Il suo sguardo di fuoco bastò per far allentare la presa ad Hans.
La pinguina si liberò con uno strettone, superò in fretta i quattro pinguini senza guardarli e corse in direzione dello zoo il più in fretta possibile.
Hans fece per seguirla, ma Skipper gli sbarrò la strada.
-Lasciala stare- gli ordinò seriamente Skipper.
Hans si alterò.
-Non sei tu a decidere se devo seguirla o no- gli disse in tono altezzoso –E’ la MIA ragazza, non la tua- disse infine sprezzante, per poi superarlo e cercare la sua fidanzata.
Kowalski lo guardò come per chiedergli perché lo avesse lasciato andar via.
-Ha ragione- fu tutto quello che riuscì a dirgli.
Si incamminò verso la base e fece segno ai suoi uomini di seguirlo.
 
 
ANGOLO AUTRICE: ALLORA, INNANZITUTTO PERDONATEMI PER LA LUNGA ATTESA, MA TRA SCUOLA LA MATTINA E COMPITI IL POMERIGGIO NON HO AVUTO IL TEMPO DI DEDICARMI ALLA STORIA…
BEH, ECCO A VOI UN ALTRO CAPITLO, SPERO TANTO CHE VI PIACCIA:)
FATEMI SAPERE SE VI PIACE O SE CI SONO ERRORI GRAMMATICALI O DI ALTRO CON UNA RECENSIONE;)
ALLA PROSSIMA!!
BACI:*FEDE
   
 
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