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Autore: __checcapocchia__    06/11/2016    0 recensioni
Sedici anni.
Sedici anni sono un'età molto dura per le persone. Per molti sono considerati gli anni più brutti della gioventù, per altri, invece, sono i più belli, perché sono gli anni in cui inizi le prime esperienze, in cui scopri cose nuove, comprendi il dolore, il cuore spezzato, cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Sono gli anni in cui ti senti adulto anche se sai di non esserlo, in cui ti comporti come tale per sentirti più grande, sono gli anni in cui iniziano le ribellioni contro il volere dei genitori, gli anni in cui ci si innamora per la prima volta, sono gli anni in cui si perde qualcuno per la prima volta. Si hanno più responsabilità, si inizia ad uscire fuori dagli schemi.
Avere sedici anni significa cominciare a crescere.
Sono anni difficili da sopportare per chi li sta vivendo, ma sono anni da voler rivivere, per chi ormai li ha passati da un pezzo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Prologo.
-Ti voglio bene! Ti voglio bene!
-Mi senti? Mi senti bastardo?! Ho detto che ti voglio bene! Ti voglio bene! – Urlava una voce maschile.
-Ti voglio bene quindi torna, torna da me… - disse flebile.
Un ragazzo accasciato al suolo, sotto la pioggia, in un parco, di sera, urlava al cielo con le lacrime agli occhi, ormai confuse con la pioggia.
-Ti voglio bene papà… - Sussurrò stringendo l’erba bagnata nel pugno, singhiozzando.
Quella mattina c’era stato il funerale di suo padre.
Suo padre.
L’uomo a cui non aveva mai detto ti voglio bene.
L’uomo che lo aveva cresciuto dandogli tutto il suo amore.
L’uomo che lo aveva protetto da qualsiasi cosa.
L’uomo che lo aveva amato dal primo momento in cui era nato, anche se non era sangue del suo sangue.
-Perché? Perché non torni da me?! Ho mentito! Non ti odio! Perciò… perciò torna…
Preso dalle lacrime, dalla tristezza non si accorse che una persona gli si stava avvicinando.
-I morti non tornano indietro.
Una voce femminile arrivò flebile alle sue orecchie. Alzò il viso e ciò che vide lo lasciò di stucco.
Una ragazzina dai capelli biondo castano e gli occhi grigi si trovava davanti a lui.
Completamente bagnata dalla pioggia, aveva un braccio proteso verso di lui, nella mano teneva un fazzoletto di carta ormai fradicio e con tranquillità glielo porgeva.
-Come ti chiami? – Chiese guardandolo incuriosita.
 

 
  
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