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Autore: Sara27031    06/11/2016    0 recensioni
[Dylan O\'brien]
[Dylan O\\\'Brien]Brooke Miller, una ragazza di 17 anni, sta per iniziare il suo ultimo anno di liceo a Phoenix, Arizona, insieme alla sua migliore amica Nina Davis. Presto Brooke incontrerà quello che potrebbe essere l'amore della sua vita, Dylan O'Brien, e fiati lo è. Più tardi succederà qualcosa che metterà a dura prova il loro rapporto e forse li costringerà a porre fine ad esso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi sono appena arrivati a casa di Dylan. Il viaggio non è stato movimentato come all’andata. Il motivo era anche palese; entrambi avevano raccontato l’uno all’altra delle loro più grandi perdite, voglio dire, era una cosa pesante da digerire.

Dylan:” Fai come fossi a casa tua, non preoccuparti.” Dice mentre la aiuta a scendere dalla Jeep, tentando di sorriderle, sfortunatamente fallisce.
Brooke:” Grazie.” Anche lei tenta di essere dolce, ma senza successo.

Qualche passo più in là, ed entrarono in casa. Non sembrava essere una casa molto grande, d’altro canto, erano in tre a viverci, anche se il padre era assente la maggior parte del tempo, e sua sorella passava le giornata a casa delle sue nuove amiche, ma non era affatto male. Era divisa in due piani: Nel primo si trovavano la cucina, il salotto e un bagno, mente al piano superiore le camere da letto, e un altro bagno. Si sederono ad aspettare le la loro cena sul divano. Non parlarono per almeno un quarto d’ora buono, finché Dylan ruppe il silenzio.

Dylan:” Vuoi vedere qualcosa? Hai sete, fame? Insomma vuoi qualcosa stuzzicare prima della pizza? Ci metteranno almeno mezz’ora a portarcele.” Chiede premurosamente. E questa volta il sorriso di gentilezza riesce, molto bene anche.
Brooke:” Potremo iniziare a vedere uno di questi film che hai preso. Sempre se ti va.”
Dylan:” Certo che si. Quale preferisci?” 
Brooke:” Beh,vediamo. Abbiamo un film romantico, uno d’azione, un horror e due film tratti da romanzi… Non so te, ma io voto per l’horror. Odio i film romantici e non vado pazza per l’azione.” Brooke odiava da morire i film romantici. Secondo voi è bello vedere copiette in ogni dove che si sbaciucchiano ogni due minuti, che si dicono ‘ Ti Amo’ solo per frasi sentire dagli altri?
Amore vuol dire, essere confortati dalla persona per cui daresti la vita, passare con lei i momenti più felici e folli della vita, esserci l’uno per l’altra. Non, dimostrare in ogni posto che vai il vostro amore con baci continui e robe del genere, questo è usufruire dell’amore. Bisogna dimostrarlo quando si è solo, nella propria intimità, non nel bel mezzo del centro commerciale o a scuola. Ok, ci sta un bacio ogni tanto, ma non ogni 5 minuti. 

Dylan:” Per me va benissimo.” Disse stampandoli un bacio sulla fronte. A rovinare quel momento fu il suono del campanello, la cena era alla porta. Dylan si alzò con fare seccato, cosa che fece divertire Brooke. Quando tornò, lei aveva già inserito il CD del film da vedere. Prima di sedersi, andò in cucina a prendere due Coca-Cole e dei tovaglioli.

Il film partì e la serata ebbe ufficialmente inizio! I due si divertivano a imitare le voci dei personaggi, così da rendere la cosa più 
divertente. Toglievano l’audio e inventavano le battute dei personaggi, sopratutto durante le scene più spaventose, così, tanto per sdrammatizzare.  

Quando il film finì, i due erano stanchi, ma stra felici, non la smettevano di sorridere. Erano stretti l’uno all’altra, e ovviamente, le dita delle loro mani incrociate. Brooke era cullata da Dylan che continuava ad accarezzare i capelli. Si era quasi addormentata, quando il suo telefono squillò.
Brooke:” Scusa, è Nina. Torno subito.” 
Dylan:” Tranquilla, non vado da nessuna parte.”

                     *** 

Brooke:” Hei, c’è qualche problema?” 
Nina:” Nessun problema. Ti volevo solo chiedere se ti andava di venire alla festa. Ci potresti venire con il tuo amico, ti prego vieni? E’ il nostro ultimo anno, tu non sei ancora venuta, neanche una volta. Non ti chiedo di rimanere fino alle 3 di notte, ma almeno un’oretta, poi te ne potrai andare se vuoi, ok?” 
Brooke:” Mi piacerebbe venire, dovrei chiedere a lui, ma non credo ne abbi tanta voglia.” 
Nina:” Prova a chiederglielo, ti prego!” 
Brooke:” Come mai vuoi che veniamo?”
Nina:” Ti devo dire una cosa molto importante!”
Brooke:” Ok, proverò a chiederglielo. In caso dica mi Si, ti mando un messaggio. A dopo.”
Nina:” A dopo.” 

Tornò da Dylan e gli spiegò tutta la faccenda e lui accettò la proposta. Nina ne era molto felice, e non vedeva l’ora che arrivassero anche loro. 

In meno di 20 minuti arrivarono alla festa, dove c’era Nina che li aspettava. Sembrava euforica del loro arrivo, gli prese per i polsi e li  se trascinò dietro. La festa era a dir poco pazzesca. C’era tutto la scuola, nessuno escluso e tutti si stavano divertendo. Nina li portò direttamente verso la palestra poco distante dal campo. C’era gente anche lì, ma solo isolati fidanzatini che volevano stare per conto loro. C’era anche una ragazza, Brooke l’aveva già vista a casa di Nina, doveva chiamarsi Kate o qualcosa del genere. Passava spesso i pomeriggi a casa con Nina, d’altro canto erano compagne di classe, era naturale. Era una ragazza molto riservata e se ne stava per contro suo, ma quando voleva era davvero simpatica e sapeva divertirsi. Era alta, capelli scuri, quasi neri e occhi verdi smeraldo. Il giusto tipo di amica per Nina. 
      
     * Forse Nina ce la vuole solo far conoscere… Questa situazione mi ricorda molto quando mi ha fatto conoscere Tyler… OH MIO DIOO *

Brooke:” Forse mi sono dimenticata di dirti qualcosa…” Disse rivolgendo a Dylan uno sguardo colpevole.
Dylan:” Che intendi dire?…” Sembrava quasi terrorizzato. Il solito esagerato.  
Brooke:” Nina e Tyler stanno, cioè…  forse stavano insieme. Quando Nina me lo ha fatto conoscere ci trovavamo qui in palestra e lui era seduto proprio dove si trova quella ragazza… Capisci cosa intendo dire?” 
Dylan:” Mmm… Due domande. 1: Perché hai detto ‘stanno’ e ti sei subito corretta dicendo ‘stavano’? 2: Pensi che ti stia per presentare la sua nuova fidanzata?” 

    * Vedo che capisci tutto al volo… Credo che Capitan Ovvio abbia rapito il mio Dylan…*

Brooke:” Vedo che capisci tutto al volo… 1.Penso che Nina e Tyler si siano mollati oggi. Forse prima della festa o durante. 2. Penso che Nina stia per presentarmi la sua nuova fidanzata.” 
Dylan:” Forse è solo una sua nuova amica che ti vuole presentare… Non saltiamo a conclusioni affrettate.” 
Brooke:” La conosco già. So che sono compagne di classe. La cosa che mi fa pensare che sia la sua fidanzata è che spesso passa il pomeriggio a casa di Nina… Certo, può essere per fare i compiti insieme e cose varie, ma viene praticamente sempre…” 
Dylan:” Ah… Allora può darsi di sì. Pensi che sarà un problema per te se fosse questa la situazione?” Chi è quello che salta a conclusioni affrettate scusa?
Brooke:” Ovviamente no. Anzi ne sarei contenta. Ma non so… penso che sarebbe strano, niente di che.”
Dylan:” E’ giusto pensare che sia strano.” 
Brooke:” Tu si che sai sempre come aiutarmi.” Lo dice con una nota di sarcasmo. Dylan mette il broncio, ma dura poco perché appena alza lo sguardo verso Brooke gli spunta un sorriso da crepacuore.

Nina:” Ehi, voi due, avete intenzione divenire o rimante lì a parlare?” Non si erano nemmeno accorti di esseri fermati. Imbarazzati si fanno avanti e raggiungono le due ragazze.
Nina:” Brooke e Dylan, vi presento Kate. Kate, loro sono Brooke e Dylan.”
Brooke:” Ciao Kate.”
Dylan:” Piacere di conoscerti.” 
Kate:” Ciao a entrambi.” Dopo le presentazioni l’atmosfera si fece tombale e anche molto imbarazzante. 
Nina:” Brooke. Penso tu abbia già visto più di una volta Kate a casa mia, sbaglio?” 
Brooke:” No, non sbagli.”
Nina:” E credo che tu Kate abbia già visto Brooke da qualche parte, dico bene?”
Kate:” Esattamente.” 
Nina:” Bene. Almeno vi siete viste qualche volta. Pensavo peggio. Comunque, volevo che voi due veniste perché vi volevo presentare la mia nuova… Com’è che si dice, compagna d’appartamento?”
Kate:” Coinquilina.” 
Nina:” Si giusto, grazie.”

Brooke:” E questo starebbe a significare che andate a vivere insieme, giusto?” 
Nina e Kate:” Giusto.”
Brooke:” E questo perché voi due siete…?” 
Nina:” Amiche. Credevo fosse ovvio.” 
Dylan e Brooke:” Amiche?!” 
Nina:” Si… cosa c’è di strano?” Brooke rimase a fissarla a bocca aperta. 
Dylan:” Quello che io e Brooke intendiamo dire è che… siete veramente solo amiche o c’è… qualcos’altro?” 
Nina e Kate:” Tipo?” 
Brooke:” Tipo che procreate ogni volta che lei viene a casa tua, o se preferisci che insieme ammaestrate di unicorni magici. Cosa credi che stiamo cercando di dire? ” Le era uscito di bocca come una bomba ad orologeria. Come facevano a fare le finte tonte davanti a una situazione così seria? 
Nina e Kate si guardarono negli occhi e poi scoppiarono a ridere. Cosa c’era di divertente? Brooke stava iniziando ad innervosirsi, cosa che le capitava di rado, ma quando succedeva, vi era un finimondo.
Brooke:” Ora mi spiegate cosa c’è da ridere, perché proprio non ne capisco il motivo. Questa è una questione seria, SERISSIMA! Credi che noi stiamo scherzando?! Vedi me o Dylan ridere, perché io non ci vedo ridere, affatto.”
Nina:” Ehi, calma i nervi Brooke. Come ti è venuto in mente che io a Kate… insomma, hai capito. Non credo di averti mai detto che io Tyler ci siamo mollati o sbaglio?” 
Brooke:” No, non sbagli. Ma pen…” Nina le interruppe.
Nina:” Allora perché hai pensato che fossi lesbica. Avanti, spiegami.”
Brooke:” Beh… io pensavo che tu e Tyler oggi vi foste mollati e che dato che lei viene quasi ogni santo pomeriggio a casa tua, voi due…” 
Nina:” Mmm. Si, avrebbe senso, se non fosse per il fatto che Kate veniva a casa mia per vedere di una casa da affittare insieme!” Quanti urlò l’ultima parola.
Dylan:” Come mai volete andare a vivere insieme?” Intervenì lui. 
Kate:” Entrambe viviamo abbastanza lontano dalla scuola. Dato che siamo buone amiche e siamo in classe insieme, abbiamo pensato di prendere un appartamento vicino scuola e di dividerci i costi, così anche da risparmiare, e passare più tempo insieme.” Spiegò lei.

Brooke:” Oh. Scusate.” 
Dylan:” Scusate.” 
Kate:”Non c’è problema. Anche io se fossi stata nella vostra situazione lo avrei pensato. Ma, a proposito di coppie, vuoi due da quanto state insieme, bei piccioncini?” Pose quella domanda come se si conoscessero già da tempo. Da quando in qua tanta confidenza?
Nina:”Oh no.” Sussurrò a bassa voce, nessuno la sentì.
Brooke e Dylan:”Cosa!?” 
Kate:” Ma si, mi avete capito benissimo! Si vede da lontano un miglio che vi amate da morire! Da come vi mangiate con gli occhi a vicenda poi!”  Silenzio di tomba. Due di guardarono negli occhi, entrambi paonazzi in faccia, la situazione più imbarazzante della loro vita, assolutamente! Brooke si fece coraggio e dopo un po’ rispose alla domanda di Kate.
Brooke:” Credo tu abbia frainteso, io e Dylan siamo solo… amici, niente di più.” Mentre lo diceva le si riempì il cuore di tristezza. La stessa cosa successe a Dylan che la continuava afissare, tentando un sorriso, con sguardo triste e sconsolato.
Kate:” Oh, scusatemi. Non l’avrei mai detto. Ma scommetto che vi conoscete da tanto, giusto?” Di nuovo troppa confidenza.
Nina:” Mio dio.” Sussurrò di nuovo. Questa volta fu Dylan a rispondere.
Dylan:” Ci siamo conosciuti questa mattina. Io ero appena sceso dall’autobus e lei mi è caduta sopra.” L’ennesimo tono triste e imbarazzato.
Kate:” Oh… Mi dispiace. Si vede che tra di voi si è instaurato un forte legame. Sarà stato destino che voi vi siate incontrati.” Disse cercando di rimediare. Poi aggiunse altro.
Kate:” Io devo andare. E’ stato un piacere conoscervi, scusate ancora.”
Dylan e Brooke:” Tranquilla, non c’è problema.” Ennesimo tentativo di essere gentili, fallito.
Nina:” Ci sentiamo più tardi, ok?” 
Kate:” OK!”

Uscita dalla palestra, Nina si girò verso i due ragazzi, incrociò le braccia e li guardò con disprezzo, come solo lei poteva fare. Aggiunse anche un movimento del capo in segno di disapprovazione e se ne andò. Brooke si sentiva crollare le gambe e si sedette sugli spalti. Dylan si sedette subito di fianco a lei. Era stanca e le girava la testa. Non si accorse nemmeno di aver appoggiato la testa sulla spalla di Dylan, che non si tirò minimamente indietro. Le accarezzò i capelli, come suolo lui sapeva fare, e le avvolse il braccio lungo il fianco, stringendola ancora più vicina a se. 

Da fuori si sentiva la musica che prerompeva dalle pareti della palestra. Da hip-hop al rock and roll fino ad arrivare ai lenti. Ad un certo punto, quest’ultimo partì e a Dylan venne l’inefrenabile voglia di alzarsi e ballare, di ballare con Brooke, così glielo chiese.

Dylan:” Hei dormigliona. Mi concedi quest’ultimo ballo? Appena finiamo ti porto a casa a dormire. Mi dispiace vederti in questa condizione, sai?” Disse lui dolcemente, cercando di non dare in alcun modo possibile fastidio a Brooke.
Brooke:” Non aspettavo altro.” Disse e successivamente gli stampò un bacio sulla guancia. Si alzarono, la sala quasi del tutto vuota, in mezzo al campo di basket. Dylan appoggiò le sue
mani sul fianco di Brooke, mentre lei avvolse lesse braccia attorno al collo di Dylan.

Brooke:” Vedo che ti sai muovere bene Dylan.” Ammise.
Dylan:” Anche tu non sei niente male Brooke.” Si complimentò.
Brooke:” Abbracciami.Per favore.” Lo disse quasi in lacrime. Stava ripensando ai suoi genitori. Al fatto che loro si erano conosciuti proprio in quella palestra, durante un ballo. Il ricordo le fece talmente tanto effetto che non riuscì a trattenere le lacrime. Dylan si fermò, la guardò negli occhi per qualche istante e poi la abbracciò. 
Brooke, singhiozzava e singhiozzava, e questo faceva sentire Dylan molto impotente. Non sapeva che fare, si allarmò nel sentirla singhiozzare così pesantemente. Iniziò ad accarezzarle la testa, a rassicurarla, ma ciò non faceva che peggiorare la situazione. Così, fece una cosa abbastanza insolita. Se la prese in braccio. Si, proprio in braccio, come nella fiabe, quando la principessa sviene e il suo principe la alza da terra e la porta al sicuro, e Dylan fece proprio così. 

Brooke era confusa, non capiva cosa lui stesse facendo. Dopo un breve tragitto si ritrovò all’interno della sua auto. Il luogo più vicino era casa O’Brien, e Dylan ci si fiondò alla velocità della luce. Arrivati alla meta, Brooke si sentì stordita, come sul punto di svenire, e così accade. La cosa fece allarmare Dylan ancora di più, la prese e la portò in camera sua. Le rimboccò le coperte, e andò a prendere degli asciugamani e dell’acqua fredda. Fu in quel momento che notò che aveva la febbre. Ecco spiegato perché era svenuta. 

39.8
Ecco cosa segnava il termometro. Bagnò un asciugamano con l’acqua fredda, lo strizzò glielo distese sulla fronte bollente. Rimase lì, a pagarle la fronte tutta la notte, sussurrandogli parole dolci e stringendole la mano, aspettando che lei si svegliasse. 
Dopo un paio d’ore o giù di lì, Dylan avvertì uno stimolo. Da quando era andato a prendere Brooke non era andato in bagno neanche una volta, e aveva bevuto molto. Corse in bagno alla velocità della luce. 
E indovinate un po’ chi arriva in quei 2 minuti che Dylan è in bagno? Suo padre! 
Come ogni volta che faceva il turno di notte o gli straordinari, lo Sceriffo si diresse nella camera del figlio, per dargli la buonanotte, non trovare suo figlio nel letto gli fece quasi venire un infarto. Dylan non si era accorso minimante del suo arrivo, e fu una sorpresa per lui vederlo in piedi davanti alla porta di camera sua con le braccia incrociate e un’ espressione che diceva a caratteri cubitali ‘ COSA DIAVOLO TI E’ SALTATO IN MENTE DI FARE’ e ‘ SPERO DI NON DOVER DENUNCIARE MIO FIGLIO PER MOLESTIE SESSUALI’. 

Dylan:” Non è affatto come sembra, te lo posso giurare.” Disse con voce impaurita.
Sceriffo:” Spero tu abbia una valida giustificazione o altrimenti saranno guai.” 
Dylan:” E infatti c’è l’ho.”
Sceriffo:” Avanti, spiega.”
Dylan:” Però prima andiamo al piano di sotto. Non voglio svegliare Brooke.”
Sceriffo:” Come vuoi, figliolo.” Disse sorridendogli dolcemente, alzando una mano per scompigliarli i capelli.

Dylan prese a raccontare tutto quello che gli era capitato quel giorno, dalla mattina alla sera, tutto nei minimi dettagli. Il padre, lo prese e lo abbraccio, e gli sussurrò di essere fiero di lui, cosa che fece Dylan molto felice. 
Sceriffo:” Và su da lei. Lascia che dorma qui per oggi. Domattina me la presenterai. Ok?” 
Dylan:” Non chiedo di meglio.” Disse e corse da Brooke.

Lei si era appena svegliata quando scorse la sagoma di Dylan avvicinarsi al letto.
Brooke:” Dylan, cosa diavolo è successo? Perché mi trovo nel tuo letto?” Disse lei agitata.
Dylan:” Ciao principessa. Beh, dopo il tuo crollo emotivo mentre eravamo in palestra, ti ho portato di corsa a casa mia, e durante il viaggio sei svenuta sul sedile. Ti è venuta a febbre sai?Così ti ho portato qui, era da circa tre ore che dormivi.” 
Brooke:” Forse è meglio se tolgo il disturbo.” Fece per alzarsi dal letto, ma Dylan la costrinse delicatamente a sdraiarsi di nuovo.
Dylan:” Mi prendi in giro. Hai 39.8 di febbre, tu non vai da nessuna parte, se non a farti una doccia. Poi vai di nuovo a dormire.” 
Brooke:” Si Dottor O’Brien! Ai suoi ordini.”Disse ancora mezza addormentata.
Dylan:” Ti aiuto ad alzarti e ti accompagno in bagno.” 

                   ***

Dylan:” Ti lascio gli asciugamani qui, vado a trovarti qualcosa da mettere per la notte. Tu intanto fai pure.” 
Brooke:” OK.” Si sentiva come sotto effetto di droga dagli antidolorifici che Dylan gli aveva dato.
Dylan:” Cerca di non cadere.” 
Brooke:” OK.” Come se avesse capito qualcosa.

Dopo dieci minuti buoni sotto la doccia, Brooke finalmente uscì. La sbornia delle medici era già un po’ passata e si sentiva meglio. 

Dylan:” Pensavo ti fossi persa.” 
Brooke:” Scusa, era un po’ stordita.” 
Dylan:” Ho trovato solo dei vecchi boxer, che a meno stanno più, una maglietta di 3 anni da e un elastico per capelli, credo che ti sarà utile.” 
Brooke:” Grazie mille, Dylan.” 
Dylan:” Tu cambiati, io devo andare a prendere mia sorella a casa di una sua amica. Il pigiama party è stato annullato.Torno tra 5 minuti, abita in fondo alla strada. Non preoccuparti, se vuoi puoi andare già a dormire o se ti viene fame puoi andare giù i cucina a prendere qualcosa, c’è già mio padre ti può aiutare lui, oppure puoi stare ad asp…” Brooke lo interruppe.
Quando Dylan era nervoso stra parlava e l’unico modo per calmarlo era rassicuralo.
Brooke:” Stai stra parlando di nuovo. Tu vai a prendere tua sorella, io ti aspetto qui, ok?” 
Dylan:” Ok, grazie.”

Dopo essersi vestita, Brooke iniziò a fare un tour della casa. C’arano tre camere da letto al piano superiore, una di Dylan e una di sua sorella e una del padre. Iniziò a scendere le scale per andare in cucina a prendere qualcosa da bere, vide lo Sceriffo, si era dimenticata dell’avvertimento di Dylan e si agitò un po’.

Sceriffo:” Hei, ciao. Piacere di conoscerti, sono il padre di Dylan, Matt. Sbaglio o ti chiami Brooke?”
Brooke:” Non sbaglia Sceriffo. E’ un piacere anche per me conoscerla. Mi scusi dell’inconveniente, non avrei ami voluto creare problemi.” 
Sceriffo:” Ma che problemi figurati. Ah, non darmi del Lei, mi fa sentire vecchio, e puoi chiamarmi Matt, tranquilla.” 
Brooke:” Bene Matt, è un piacere conoscerti.” 
La porta d’entrata si aprì e Dylan entrò tenendo in braccio sua sorella in lacrime.

Dylan:” Dai Sara, stai tranquilla. Non è la fine del mondo. Alyssa stava male e quindi non potevate restare a casa sua. Ci saranno molti altri pigiama party a cui andare, tranquilla.” La rassicurava Dylan. Era un mago a confortare le persone.
Sara:” Si però… io volevo stare con lei comunque. Anche se l’ho conosciuta oggi, è la mia migliore amica e le voglio tanto bene! Mi capisci Dyl ?!?” Dylan si accorse che Brooke stava assistendo alla scena, si girò nella sua direzione e rispose a sua sorella.
Dylan:” Credimi Sara, ti capisco eccome.” 
Sara:” Dici sul serio? Provamelo allora.” Gli disse con voce triste. Dylan iniziò a farle il solletico e lei ricambiò all’istante. Fu costretto a buttarsi sul divano prima di cadere a terra dalle risate. Sua sorella conosceva i suoi ponti deboli come fossero le sue tasce.
Dylan:” Se vuoi, te la faccio conoscere.” Riuscì a dire tra una risata e l’altra. 
Sara:” SIIIIII!!!! SII PER FAVORE!”
Dylan:” Ok, però mi devi promettere che la tratti bene. Guarda che è la mia migliore amica e mi fai fare figuracce davanti a lei, non tornerà più, ok?” 
Sara:” Promesso.” 
Dylan:” Brooke per favore puoi venire un attimo se non ti dispiace?” 
Brooke:” Corro come un razzo!” 

Dylan:” Sara, ti presento Brooke, l’ho conosciuta oggi a scuola. Brooke, lei è mia sorella Sara, quella di cui ti ho già parlato prima.” 
Brooke:” Ciao Sara, piacere di conoscerti.” Sara la guardò dalla testa ai piedi, poi dopo un breve e accurato controllo, parlò. 
Sara:” Tu sei la mia nuova sorella, ok?” 
Brooke:” Certo tesoro, sarò tua sorella quando vuoi tu.” 
Sara:” Allora è un piacere conoscerti, sorellona!”
Dylan:” Te la regalo se vuoi. E’ tutta per te. Tu in cambio mi regali Josh.” 
Sara:” Josh Miller dici?” 
Brooke:” Si, è mio fratello, lo hai conosciuto a scuola?” 
Sara:” Gli sono inciampata sopra. Scusa.” 
Brooke:” Si vede da lontano che siamo sorelle noi due.” 
Dylan:” Lo penso anche io. E’ ora di andare a letto, tutte e due.” 
Sara:” Ok, però io dormo con Brooke.” 
Brooke:”Mi dispiace deluderti, ma io ho l’influenza, sarà per un’altra volta, lo giuro.” 
Sara:” Me lo prometti?” 
Brooke:” Giurin Giurello.” Disse porgendole il mignolo della mano destra, Sara fece lo stesso.
Sara:” Notte, a domani!” Disse correndo in camera sua.

Dopo che Sara se ne andò, Dylan si sedette sul divano, lasciando un po’ si spazio anche per Brooke. La febbre le era calata di molto e la cosa sorprendeva entrambi. 

Brooke:” E tu, fratellino mio, dove dormi stasera?” 
Dylan:” Qui nel divano, lascio riposare te nel letto.”
Brooke:” Scherzi?! Questa è casa tua, dormo io nel divano non se ne discute.” 
Dylan:” No, ci dormo io. Tu stai male, hai bisogno di riposarti, e bene anche.” 
Brooke:” Allora dormiamo insieme nel letto.”  
Dylan:” OK.” 

Salirono le scale, e entrambi molto assonnati si ributtarono nel letto. Dylan chiuse le luci, si cambiò rapidamente e poi si sdraiò sul letto. All’inizio stavano distanti l’una dall’altra, ma poi piano piano, Brooke si avvicinò a Dylan, e si posizionò sulla sua spalla. Lui l’abbracciò.

Dylan:” Mi si è addormentato il braccio. Sono troppo scomodo.” Brooke si girò dalla parte opposta. Dylan pensava di averla offesa, ma quello che disse dopo lo sorprese.
Brooke:” Abbracciami.” E così fece.







Fine del capitolo!! Allora, vi piace? Presto ci sarà qualche colpo di scena!! Non vedo L’ora!! 
   
 
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