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Autore: Sacchan_    07/11/2016    6 recensioni
Selena si è da poco trasferita in una nuova città, ma il suo primo giorno non sarà dei migliori.
In questa long si muovono diversi personaggi, ognuno di loro nasconde qualcosa o convive con qualcosa che tenta di tenere nascosto al prossimo. In fondo, abbiamo tutti i nostri scheletri nell'armadio.
Warning!: presenza di tematiche delicate, più coppie slash [boyxboy] e fem!slash [girlxgirl]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sospirai affranta.
Avevo lasciato tutto alle mie spalle: la mia vecchia vita, i miei genitori, quei pochi veri amici ed ero scappata di casa.
Scappata non era il termine esatto: il consenso ai miei l'avevo chiesto e l'avevo ottenuto; così, bagaglio alla mano, sono fuggita dal mio piccolo paese per andare a vivere da mia zia, sorella di mia madre, in una città sconosciuta e ancora più grande. Avevo preso la decisione giusta? Sì, forse. Lo speravo, perlomeno.
Ora, però, mi ritrovavo più spaesata che mai: il cielo grigio e carico di pioggia, i grattacieli che si innalzavano fino al cielo, i rumori assordanti delle macchine in corsa, i clacson e gli schiamazzi che si riversavano nelle strade. A nulla di tutto questo ero mai stata abituata, io povera ragazza vissuta lontano dalla grande città.
Sarebbe stato difficile ambientarmi, farmi dei nuovi amici, soprattutto lasciare indietro i problemi del passato. Però era stata una mia decisione e non potevo assolutamente darmi per vinta ancora prima di averla affrontata. Ero giunta fino a qui proprio per ricominciare e ritrovare il mio equilibrio interiore. Solo allora sarei tornata indietro.
Uscii sulla terrazza per prendere una boccata d'aria fresca e stiracchiarmi le braccia, ne avevo bisogno dopo tutte quelle ore passate in treno. Ai vestiti e agli effetti personali ci avrei pensato poi; in quel momento ero solo curiosa di poter studiare quel nuovo quartiere e quella nuova città. Sfortunatamente mi resi ben presto conto che mi sarebbe stato impossibile sperare in una veduta dall'alto: il grattacielo affianco, gemello in tutto e per tutto a quello dove mi trovavo, era così vicino da ostruirmi la visuale; talmente vicino che potevo benissimo comunicare con i coinquilini dell'appartamento di fronte se solo avessi gridato. Avvicinandomi ancora di più al muretto del balcone notai, tuttavia, che era presente un dislivello tale che mi permetteva di poter dare un'occhiata al suddetto appartamento sfruttando le finestre; in particolare, proprio di fronte alla mia nuova camera da letto, doveva trovarsi la camera da letto di qualcuno e questo pareva chiaro dal mobilio che riuscivo a intravedere seppure le ombre della sera iniziarono a riversarsi dentro. Di chiunque fosse quella camera da letto il proprietario se ne era andato lasciando le tende completamente aperte.
Assorta nei pensieri studiai l'interno di quella camera fino a che non notai qualcosa di strano: dalla mia posizione non riuscivo a vedere il letto per intero, tutto ciò che ne vedevo era soltanto un piccolo spicchio, ma era comunque abbastanza per farmi notare che qualcuno vi era sdraiato sopra. Non ci sarebbe stato nulla di strano, in questo, se non fosse stato che le paia di gambe che vedevo erano decisamente troppe per appartenere a una persona sola. Assottigliai gli occhi, mettendo a fuoco per quanto potevo, e non mi ci volle molto per capire che su quel letto c'erano sdraiate due persone e ciò che stavano facendo era ben chiaro: chiunque fossero quei due -amanti, fidanzati, marito e moglie o non si sa cosa- ci stavano dando dentro alla grande, in pieno giorno e con la finestra bella in vista. Mi ritrassi indietro sbalordita, decisa a rientrare dentro per non fare la figura della guardona. Ma fu proprio in quel momento che avvertii una voce alle mie spalle: era una voce bassa, ma calma; era la voce di un ragazzo.
"Ehi."
Mi girai di scatto spaventata: esattamente di fronte a me, dalla parte opposta e poco più in basso vi si trovava un ragazzo che mi fissava divertito. Aveva la camicia ancora aperta e l'aspetto trasandato, fra le dita teneva una sigaretta sicuramente accesa da poco. Rimasi in silenzio, non sapendo cosa dire o come giustificarmi, sempre ammesso che ero tenuta a farlo.
"Non sai che spiare è reato?" Domandò calmo mentre con una mano si tirava indietro le ciocche di capelli che gli erano caduti davanti al viso.
"S-siete voi che stavate facendo cose, senza esservi premurati di tirare le tende." Tentai di difendermi; certamente io avevo indugiato, ma la colpa non era solo mia.
Lo vidi scrollare le spalle per poi gettare a terra la sigaretta.  Lo sguardo che mi lanciò mi congelò sul posto
"Vuoi venire a provare?" Mi sorrise sarcasticamente, in una maniera così strafottente che mi diede sui nervi. Nonostante ciò non fui abbastanza lesta nel rispondergli a dovere.
"Cosa?"
"Dai." Incitò. "Si vede che muori dalla voglia."
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso: girai i tacchi e rientrai dentro la mia camera senza più voltarmi indietro. Come primo giorno in quella nuova città era partito davvero alla grande.


Angolo Autrice:

Buongiorno a tutti, essendo nuova nel fandom mi presento. Io sono Sacchan e qui su EFP mi diletto per lo più nella stesura di fan-fiction, le originali non sono mai state il mio forte, dubito che lo saranno mai. Ma questa storia è nata nella mia mente anni e anni fa; quando invece di pubblicarla la accantonai per dedicarmi alle fan-fiction, ora che sono più grande e matura -si spera xD- ho pensato bene di riprenderla e, perché no, provare a pubblicarla. Come citato anche nello specchietto saranno menzionate tematiche delicate, più avvertimenti omosessuali. Il raiting è stato lasciato arancione, se riterrò di doverlo alzare perché nella stesura sarà reso opportuno lo farò. E niente, spero che vi possa interessare. Nel caso non mancatemi di farlo sapere poiché, lo ricordo, si tratta della mia prima original. 

   
 
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