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Autore: Eustachio    08/11/2016    1 recensioni
Una casa su zampe di gallina spunta alle porte di Borgo Barboso seminando il panico. Ma non c'è da avere paura: si tratta della Strega Bianca, una delle poche streghe buone al mondo.
Il problema è quando arrivano le streghe cattive.
***
«Non esistono streghe buone».
«Il mondo non è bianco o nero. È solo nero. Tutti i colori delle streghe messi insieme».
«Cos’è il bianco…?»
«… se non l’assenza di ogni colore?»
«Lo sanno tutti» dissero in coro.
«Io sapevo che era il bianco l’insieme di tutti i colori» disse Eustachio.
«È perché sei un idiota» disse Mirta. «Non mi mettere in imbarazzo».
Genere: Comico, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il leone arcobaleno

La Strega Bianca spuntò fuori dalla foresta farfugliante. Pioveva a ciel sereno. La Strega Bianca accolse la pioggia e il cinguettio degli uccelli come un buon segno: alla presenza delle streghe cattive o di prodigi quali il leone arcobaleno la natura tace.

Almeno lei era salva. Non aveva più una casa, certo, e ci sarebbero voluti anni per costruirne un’altra, ma in fondo chi la costringeva a costruirsene una? Tutto quello di cui aveva bisogno era una nuova scopa e un sacco in cui raccogliere nuovi ingredienti. Oh, un nuovo inizio! Poteva scrivere il libro di contro-maledizioni e magia bianca che aveva sempre sognato e istruire nuove generazioni di streghe a essere buone come lei e ad aiutare il prossimo. C’erano tante cose che poteva fare.

In cielo si intravedeva un arcobaleno. La Strega Bianca, senza sapere dove stava andando, lo seguì. Era fradicia, ma non aveva né un cappello né un mantello e fuori dalla foresta farfugliante non c’erano altri ripari.

Alla base dell’arcobaleno, in una radura con l’erba alta, trovò Eustachio circondato dal leone e dalle streghe. La Strega Bianca si nascose dietro una betulla.

«Dov’è Bianca?» strillò Vermiglia.

«Dove sono i nostri bambini?» gridò Lilla.

«Dov’è il tuo naso, eh? Dov’è il tuo naso?» Ocra fece per strapparglielo, ma Mirta la fermò: «Lui è mio! Se ci provi un’altra volta te la stacco, quella mano!»

«Se non parla gli staccherò io la lingua!» sbottò Zaffira.

Il leone ruggì, le streghe si azzittirono e aspettarono. Eustachio incrociò lo sguardo della Strega Bianca, ma fece finta di non averla vista e scoppiò a piangere. «M-mi hanno cacciato!» balbettò. «Hanno d-detto che n-non mi volevano e s-se ne sono andati via su quella c-catapecchia!»

«Da che parte, da che parte?»

«P-penso ». Eustachio indicò vagamente dietro sé.

«Quindi dici che sono passati per di qua e tu li hai seguiti?» chiese Zaffira.

«S-sì!»

«Ed erano sulla casa su zampe di gallina?» domandò Ocra.

«S-sì!»

«Non ci sono orme della casa» disse Lilla.

«La casa non è passata qui» disse Vermiglia.

«Pensi che siamo delle sciocche, Pistacchio?» Mirta gli tirò uno schiaffo che Eustachio evitò per un pelo.

«Be’, non avrei usato proprio la parola sciocche, ma…»

«È inutile!» disse Lilla.

«Stiamo solo perdendo tempo!» disse Zaffira.

«Non sa nulla!» disse Vermiglia.

«E se sa qualcosa non vuole parlare!» disse Ocra.

«Visto che l’ho portato io tocca a me mangiarlo» disse Mirta. Aprì la bocca e si avvicinò a Eustachio.

Le streghe non si opposero. Si leccarono i baffi, pregustando quando sarebbe toccato a loro…

A quel punto una serie di emozioni investì la Strega Bianca. Eustachio aveva cercato di aiutare lei e gli altri bambini. Forse ce l’aveva davvero un cuore d’oro. E ora lei doveva vederlo morire senza far nulla? Ma se lui non era buono e si stava sacrificando per lei, questo non la rendeva cattiva quanto le altre streghe?

C’erano così tante cose che avrebbe potuto fare se fosse fuggita prima che si fossero accorte della sua presenza: poteva costruirsi una nuova casa e una nuova scopa, poteva raccogliere nuovi ingredienti e scrivere un libro di contro-maledizioni e magia bianca, poteva istruire le nuove generazioni di streghe a essere buone come lei e continuare ad aiutare il prossimo. Ma valeva qualcosa se per fare tutto questo doveva sacrificare la vita di un bambino, per quanto fosse un bambino antipatico e arrogante?

Uscì allo scoperto. «Sono qui!» esclamò.

Le streghe si voltarono. Il leone la guardò con quegli occhi neri e indecifrabili. Le corse incontro, le saltò addosso e spalancò le fauci. Le streghe osservarono lo spettacolo deliziate, e in cuor loro un po’ preoccupate.

Quando il leone finì con la Strega Bianca, le altre streghe erano pallide. Smise di piovere e il leone sparì. Allora le streghe cominciarono a ridere sollevate, saltellarono attorno ai resti della Strega Bianca cantando: «La Strega Bianca è morta!» e una a una spiccarono il volo sulle loro scope.

Per quanto lo spettacolo fosse stato divertente, la morte di una strega è una di quelle occasioni in cui anche le più forti di stomaco perdono l’appetito. Ecco perché Mirta dimenticò di chiedersi dove fosse finito Eustachio, e quando Vermiglia lo trovò, tornando verso casa con Lilla, si limitò ad acciuffarlo e a portarlo con sé.

Cosa ne era stato di Rubicondo, Nasone e Risolino? Ascoltarono la Strega Bianca e si disfecero del berretto e della scopa. Non vissero per sempre felici e contenti, ma tornarono a casa sani e salvi.

E cosa ne era stato degli abitanti di Borgo Bianco? Recuperarono le monete d’oro e le usarono per investire sull’educazione dei loro figli, di cui si diceva che avevano preso a imparare come prima parola “discrezione” e che compivano atti di bontà tenendoli sempre per sé.

E cosa ne era stato della Strega Bianca? Era davvero morta, come credevano le altre streghe? Be’, la strega era morta, certo. Ma al mondo, si sa, ci sono molte magie, e sono gli atti d’amore disinteressati che generano i prodigi migliori, quelli della stessa sostanza di un cuore d’oro, quelli in grado di dare anche a una strega prima cattiva e poi redenta il dono di una nuova vita.

 

 


 

Note alla storia:

La storia della Strega Bianca finisce qui, ma nelle prossime settimane conto di rivedere e pubblicare un altro racconto dove alcuni di questi personaggi torneranno.
La Strega Bianca l'ho scritto come regalo per la mia amica Alessandra. Le somiglianze con Narnia sono un omaggio obbligatorio: tra le sue richieste c'era un personaggio albino che non morisse, e quale idea migliore che ampliare la storia della Strega Bianca, citata di passaggio nell'altro racconto come quella divorata da un leone, e capovolgere un po' le aspettative?
Spero che il racconto vi sia piaciuto. Grazie a tutti quelli che sono arrivati fino alla fine :) Alla prossima!

   
 
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