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Autore: KikiLurex    11/11/2016    0 recensioni
Due amiche. Due musicisti. Un mistero.
♪♪♪
Amore. Odio. Passione. Gelosia. Sacrificio. Lacrime. Sangue.
♪♪♪
Quando l'unico vero demone del tuo passato torna prepotentemente a bussare alla tua porta, la sola cosa che puoi fare per vincere è... combattere!
♪♪♪
Quando il vero amore ti spinge a fare i conti con il tuo lato oscuro, la sola cosa che puoi fare per vivere davvero è... accettarlo!
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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Angolo della Follia: Giuro che non mi sono dimenticata di voi! Ho solo avuto un po' di cose da fare e non sono più riuscita ad aggiornare. Ma eccomi qui, con un nuovo capitolo, finalmente!
Okay... basta chiacchiere, vi lascio alla lettura ^^
Alla prossima.

~ Viola ~

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16 ~ Personal Sensitivity

Christus le lasciò andare la mano e si mise a camminare avanti e indietro per la stanza. «Io non so cosa..» sbuffò. «Eravamo solo a pochi metri da casa di Jonne.. pochi metri, ti rendi conto?? Avrebbero potuto vederla, avrebbero potuto.. salvarmi» mormorò, lo sguardo puntato a terra, le mani strette a pugno.
Roxie si rabbuiò. Non le piaceva vederlo così. Quello non era il ragazzo che aveva imparato a conoscere e ad amare.
«Lei..» la voce del vampiro attirò nuovamente la sua attenzione. «Mi ha aggredito, di punto in bianco. Non sono nemmeno riuscito a reagire. Era così forte, mille volte più forte di me» si passò una mano sulla gola. «Ricordo il dolore e.. la paura. Ricordo i suoi occhi, così scuri e inumani. Ricordo la sua risata quando l’ho supplicata di lasciarmi andare»
La ragazza corse da lui che, istantaneamente, la accolse tra le sue braccia, stringendola forte.
«Perdonami Roxie.. per quello che ti ho fatto» le baciò la fronte, con tenerezza. «Solo ora mi rendo conto di quanto devo averti spaventata. Di quanto io debba esserti sembrato.. senza cuore» la strinse ancora un po’. «Mi sono comportato esattamente come lei.. come Mary»
«Mary?» ripeté la ragazza, sollevando lo sguardo per incontrare i suoi occhi verdi. «Si chiamava così?»
Lui annuì. «O almeno è quello il nome con cui io l’ho conosciuta e.. amata»
Roxie si sollevò sulle punte per baciargli una guancia. «Mi dispiace per come è andata con lei. Io..»
«È andata.. meglio non pensarci più» la interruppe lui. «Comunque non ricordo molto di quello che è successo subito dopo il morso Devo essere svenuto. Quando mi sono risvegliato..» fece spallucce. «Semplicemente non ero più io. Non capivo cosa fosse successo, sentivo solo una tremenda sete»
«Mary dov’era?» chiese Roxie, tentando di mantenere un tono di voce neutrale, nonostante sentisse di odiarla profondamente per come si era comportata nei confronti del chitarrista.
«Lei era lì, a godersi lo spettacolo» sibilò lui a denti stretti. «C’era un ragazzino nella stanza, stordito e ferito e..» deglutì prima di riprendere a parlare. «L’odore del suo sangue mi ha fatto impazzire. Gli sono piombato addosso come un animale. Oddio Roxie, io..»
La ragazza non riuscì a sorreggerlo quando lo sentì accasciarsi tra le sue braccia. Si lasciò andare con lui, finendo sul pavimento. «Basta.. non continuare, non importa.. ti prego Kris»
«L’ho ucciso. Ucciso, capisci??» singhiozzò lui, il viso nascosto tra i suoi capelli. «Sono stato così male.. e lei non ha fatto altro che prendermi in giro e ripetermi che ci avrei fatto l’abitudine, che sarei diventato un perfetto assassino, freddo e senza scrupoli, proprio come lei. Diceva che saremmo stati la coppia perfetta, una specie di Bonnie e Clyde dei Vampiri. Era completamente pazza!»
Roxie gli accarezzò dolcemente la schiena. «Ma è finita, no? L’hai detto tu. Lei..»
«Non so dove sia ora» disse lui, interrompendola. «Io.. avevo minacciato di raccontare tutto, di rivelarci, pur di farla finita. Abbiamo litigato per dei giorni, ci siamo anche fatti del male, poi..» scosse la testa. «Ho tentato di farla finita, esattamente come ha fatto Jonne solo qualche settimana fa, ma non ho avuto il coraggio di andare fino in fondo, non ci sono riuscito. Io non sono come Jonne..» mormorò. «A quel punto lei si deve essere stancata di me, così è semplicemente scomparsa dalla mia vita. Mi ha abbandonato, lasciandomi da solo a scoprire cos’ero diventato»

•••

Il suo sapore era così inebriante, Jonne non se ne sarebbe mai saziato. Quello che stava accadendo era esattamente ciò che Christus aveva previsto. Lui stava bevendo da Carrie. Stava assaporando tutto di lei, non solo il sangue, ma anche il corpo ed era stata lei a chiederglielo.
Ogni movimento, che lo spingeva sempre più a fondo dentro di lei, era accompagnato da quel lento succhiare che lo aveva quasi ipnotizzato.
Quando il suo corpo lo spinse ad aumentare il ritmo, anche il prendere il sangue dalla sua gola cambiò. L’orgasmo fu potente e causa di caos. Il vampiro dentro di lui aveva ormai preso il sopravvento sulla sua parte razionale. Non voleva lasciarla andare, non fino a quando, dal suo corpo, fosse uscita anche una sola goccia di sangue.
Ogni cosa intorno a loro era sparita, anche la stanza era scomparsa. Per Jonne c’era solo Carrie. Carrie e il suo cuore che pulsava forte e che gli stava regalando un nettare tanto dolce da mandarlo completamente in estasi. Ma il momento di puro piacere finì non appena si rese conto che le braccia della ragazza, che fino a quel momento lo avevano tenuto stretto, stavano lentamente scivolando dalla sua schiena, prive di forza.
Un urlo disperato gli uscì dalla bocca, che si era staccata quasi all’istante dalla sua gola sporca di rosso. «No!!! Dio no!!!! Carrie.. Carrie rispondimi ti prego!» la strinse tra le braccia. «No.. no.. no.. Dio no.. non portarmela via così, ti prego!!!»
Un debole lamento gli fece riportare immediatamente lo sguardo su di lei. «Jonne..»
«Sono qui» sussurrò lui. «Perdonami Carrie» calde lacrime di sangue gli rigarono le guance. «Non avrei dovuto farlo.. non..»
La mano della ragazza si posò, delicata, sulle sue labbra. «Avresti dovuto andare fino in fondo. Non ti saresti dovuto fermare»
Lui scosse la testa. «Non posso farlo. Non posso condannarti a questa esistenza. Io.. ti amo troppo per toglierti la vita»
Carrie fece un debole sorriso. «Me ne regaleresti una ancora più bella.. al tuo fianco» chiuse gli occhi per un istante. «Ma grazie.. di amarmi così tanto»
Il vampiro la strinse tra le braccia. «Scusa. Ho detto di volerti con me per sempre ed è vero ma..»
«C’è ancora tempo..» si accoccolò meglio contro di lui. «Ma adesso sono stanca. Tanto stanca»
Jonne le baciò la fronte. «Riposati. Non permetterò a nessuno di toccarti» sussurrò, giurando a sé stesso che nemmeno lui l’avrebbe più toccata in quel modo.

♪♪♪


Il silenzio, calato tra loro dopo il racconto del chitarrista, si era fatto pesante ed opprimente. Lui se ne stava rintanato in un angolo della stanza, seduto a terra, le gambe strette al petto, lo sguardo basso.
«Kris..» lo chiamò con un filo di voce lei. «Kris ti prego, guardami»
Il vampiro sollevò lo sguardo, lentamente. I suoi occhi verdi, solitamente limpidi, erano scuri e vuoti, non sembrava nemmeno essere lì.
Roxie gli accarezzò delicatamente il viso. «Kristian io..» sospirò, poi scosse la testa. «Non mi importa di quello che hai fatto in passato, io..» gli poggiò una mano sul petto, all’altezza del cuore. «Io mi sono innamorata del ragazzo che ho davanti, del vampiro che sei, di te»
Il chitarrista sembrò riscuotersi a quelle parole. «Cos’hai detto?» mormorò.
«Io..» ma le parole non uscirono mai dalle sue labbra. Il vampiro si era improvvisamente impossessato della sua bocca, le mani tra i suoi capelli, il corpo completamente incollato al suo.
La ragazza si lasciò travolgere dalla passione del chitarrista che la teneva tra le braccia. Cercare di resistere non sarebbe servito a nulla. Quella passione incontenibile era tutto ciò che aveva sempre desiderato da lui.
«Dillo ancora» le mormorò il vampiro sulle labbra. «Ti prego, dillo ancora»
Roxie gli strofinò leggermente il naso contro la guancia, poi avvicinò le labbra al suo orecchio. «Sono innamorata di te.. da sempre»
Christus non riuscì a trattenere un sospiro a quelle parole. «Grazie» mormorò poi, tornando a guardarla negli occhi.
La ragazza sorrise. «Posso restare qui questa notte?» chiese, speranzosa.
«Pensavi davvero che ti avrei rispedita a casa? Dopo questo?» ridacchiò lui, scostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Tu non vai da nessuna parte» le sussurrò poi, scendendo a baciarle il collo, tracciando una scia umida sulla sua pelle sensibile con la lingua. «Io.. ho bisogno di te»
Roxie trattenne a stento un piccolo mugolio. «Kris, io..» ma, di nuovo, le parole le morirono sulle labbra, zittite da un nuovo bacio, dolce e intenso al tempo stesso.
Le mani del chitarrista scesero ad accarezzarle la schiena, raggiungendo ben presto i fianchi, per poi risalire e raggiungere il nodo allacciato in vita che chiudeva il morbido accappatoio bianco.
La ragazza trattenne il respiro quando sentì le sue mani, grandi e forti, posarsi sulla sua pelle calda.
«Non avere paura di me» mormorò lui, con voce dolce e suadente.
Roxie scosse la testa. «Non ho paura» rispose, lasciando cadere l’accappatoio a terra. «Lo sai.. non ho mai avuto paura di te»
Il chitarrista rimase immobile a fissarla per un minuto, poi la prese tra le braccia e raggiunse il letto. «Sei davvero sicura di quello che vuoi, Roxie?» chiese, lo sguardo puntato nel suo. «Perché io voglio te, qui, adesso»
   
 
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