Serie TV > Arrow
Ricorda la storia  |      
Autore: Jade Tisdale    11/11/2016    1 recensioni
{Nyssara | High School!AU | Halloween Night}
«Abbiamo un’appassionata di film horror qui tra noi, uh?»
[...]
«Ciò non toglie che sono una nullità. »
Al sentir quelle parole, Nyssa si irrigidì. «Perché dici così?»
«Perché lo dicono tutti. Anche mia sorella.»
«Beh, Laurel si sbaglia. E anche tutti gli altri che hanno il coraggio di dire una cazzata simile.»
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Nyssa al Ghul, Sarah Lance
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

It’s like the first kiss

 

 

 

 

Quando udì il suono del campanello, Sara sbuffò seccata. Sarà stata la sesta volta nel giro di dieci minuti in cui era costretta ad alzarsi per dare le caramelle ai bambini, e si stava veramente stancando.
Afferrò di malavoglia il contenitore pieno di dolci, ma quando aprì la porta ritrovandosi davanti Nyssa si affrettò a nasconderlo dietro alla schiena.
«Ciao» balbettò timidamente, a corto di fiato.
«Ciao anche a te» rispose Nyssa, dedicandole un sorriso raggiante.
Sara ricambiò il sorriso, dopodiché si spostò dalla soglia per farla accomodare.
«Credevo fossero i bambini» spiegò la bionda, riponendo nuovamente la cesta con le caramelle sulla credenza del salotto. «Non ti aspettavo prima delle undici.»
«Lo so, ma mi annoiavo, perciò ho pensato che non ti sarebbe dispiaciuto se fossi venuta prima» spiegò Nyssa mentre si sfilava il cappotto di dosso.
Sara sorrise nuovamente. «No, infatti.»
Era il loro primo appuntamento, e nonostante fosse iniziato da appena due minuti, la più piccola della famiglia Lance era più agitata che mai. Quando quella mattina Nyssa le aveva chiesto di passare la sera di Halloween insieme andando a fare dolcetto o scherzetto mascherate, Sara aveva subito risposto in modo positivo; qualche ora dopo, però, nel tardo pomeriggio, la bionda aveva iniziato a stare male, per poi constatare che le era venuto il ciclo. A quel punto, Nyssa le aveva consigliato di rimanere a casa a rilassarsi, dicendole che si sarebbero potute vedere tranquillamente un’altra volta, ma Sara, intenzionata a non rimandare l’appuntamento, le aveva proposto di raggiungerla a casa sua per restare sveglie tutta la notte a guardare film dell’orrore. Fortunatamente, Quentin sarebbe stato di turno fino alla mattina successiva, mentre Dinah, avendo partecipato ad una conferenza a Coast City nel pomeriggio, era parecchio stanca e non ce l’avrebbe fatta ad affrontare lucidamente il viaggio di ritorno, motivo per cui aveva prenotato una camera d’albergo in cui passare la notte decidendo che sarebbe tornata a Starling il giorno dopo: Laurel, invece, approfittando dell’assenza di entrambi i genitori, aveva accettato di andare con Oliver e Tommy in un pub dove si sarebbe svolta una festa a tema Halloween, nonostante il padre le avesse fatto giurare che sarebbe rimasta a casa insieme a sua sorella per non lasciarla sola durante la notte. Tuttavia, Sara aveva preferito che Laurel andasse ad ubriacarsi in qualche locale piuttosto che averla tra i piedi durante il suo primo appuntamento con Nyssa. Ma ora che aveva la casa tutta per sé, l’idea di essere sola con la mora le faceva venire i brividi, non solo perché il fatto che lei, frequentando l’ultimo anno come sua sorella e avendo quindi accettato di passare la serata con una ragazza di due anni più piccola la stesse mettendo a disagio, ma anche perché le piaceva. Aveva una cotta per lei da secoli, e solo il fatto che fossero sedute nello stesso divano la faceva impazzire.
«Allora, quali film hai scelto per stasera?»
La voce di Nyssa fece riemergere Sara dai propri pensieri. «Non saprei, ce ne sono un sacco. Ho frugato un po’ nella collezione di mio padre, perché lui è un amante di questo genere, e ho trovato questi» disse, porgendo a Nyssa una serie di videocassette. «“Venerdì 13”, “Nightmare”, “La bambola assassina”… ce ne sono un sacco.»
La mora diede una rapida occhiata ai titoli delle cassette sparse sul tappeto, per poi dedicare a Sara un sorrisetto. «Sicura di voler vedere un film horror? Possiamo sempre cambiare genere, se ti va. Che ne dici di Nightmare Before Christmas?»
Sara arricciò il naso. «Ma è un cartone» si lamentò, cercando di sembrare matura. In realtà, quello era uno dei suoi cartoni preferiti fin da quando era bambina, ma non lo avrebbe mai ammesso davanti a Nyssa.
Quest’ultima la osservò per qualche istante prima di riporre nuovamente l’attenzione sulle videocassette. «Come vuoi. Allora opterei per “L’esorcista”. L’ho visto migliaia di volte, ma non ne avrò mai abbastanza.»
«Abbiamo un’appassionata di film horror qui tra noi, uh?» scherzò Sara, accovacciandosi per cercare la cassetta giusta nel mucchio.
Nyssa sorrise appena nel vederla così concentrata nel tentare di fare colpo su di lei, ignara del fatto di esserci già riuscita. «Sì, diciamo di sì.»



Il film era iniziato da meno di mezz’ora, ma Sara era già sul punto di mettersi a urlare. Non le piacevano i film horror, li aveva sempre odiati e non aveva mai visto uno in vita sua, ma non poteva comportarsi come una mocciosa davanti a Nyssa che, al contrario, nel vedere quel film sembrava a suo agio.
Tuttavia, prima che quella farsa andasse avanti a oltranza, Nyssa afferrò il telecomando e spense il televisore senza chiedere il permesso a Sara, che le dedicò uno sguardo confuso.
«Perché hai‒»
«Andiamo, Sara, stai tremando come una foglia» la prese in giro la mora, ridendo lievemente. «Perché hai insistito per fare una maratona di film dell’orrore se ti fanno paura?»
La ragazzina si strinse nelle spalle, imbarazzata. «Perché so che tu ne vai matta e non volevo fare la figura della fifona.»
«Non sei una fifona. In realtà, sono io ad essere strana, considerato che sono ben poche le ragazze a cui piacciono gli horror.»
«Lo so, però… volevo provarci, capisci? Volevo vedere se potevo sconfiggere la mia paura.»
«È un bene provare a superare le proprie paure, ma non se non si è convinti del tutto.»
Sara abbassò di colpo lo sguardo, facendosi seria in volto. «Ciò non toglie che sono una nullità. »
Al sentir quelle parole, Nyssa si irrigidì. «Perché dici così?»
«Perché lo dicono tutti. Anche mia sorella.»
«Beh, Laurel si sbaglia. E anche tutti gli altri che hanno il coraggio di dire una cazzata simile.»
Sara osservò intensamente Nyssa negli occhi per alcuni secondi prima di parlare ancora. «Come fai ad avere così tanta voglia di restare chiusa in casa il venerdì sera con una come me?»
«Perché non dovrei?»
«Perché tu sei fantastica. Insomma, sai fare tutto! Sei cintura nera di karate, parli due lingue, hai fatto equitazione per anni, sei una cheerleader, fai parte del club di lettura, hai vinto un sacco di competizioni scolastiche di nuoto e hai il massimo dei voti in tutte le materie.»
«Tranne in scienze a dir la verità. Ho solo una A-» ironizzò la mora, cercando vanamente di rallegrare l’atmosfera.
«Davvero, Nyssa. Perché perdi il tuo tempo con me?»
«Non è chiaro?» replicò la più grande, provocando solamente ulteriore confusione in Sara. Effettivamente, Nyssa aveva la risposta scritta in faccia, ma la bionda sembrava non aver ancora capito a cosa si riferisse.
Nyssa si sporse leggermente alla sua sinistra, arrivando a sfiorare il ginocchio di Sara con il proprio. La minore delle sorelle Lance trattenne il respiro per un istante, cercando di non pensare a quel contatto che stava facendo aumentare gradatamente il battito del suo cuore.
«Non devi sentirti diversa o inferiore, perché non lo sei. Anzi, sei mille volte migliore della maggior parte delle ragazze che conosco, me compresa» proseguì la mora.
Davanti al sorriso dolce di Nyssa, Sara non riuscì a non arrossire. «Non sono migliore di nessuno. Sono… nella norma, credo.»
Nyssa scosse la testa. «Non per me.»
Fu allora che Sara iniziò a non capirci più nulla. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalle labbra di Nyssa, che a causa del rossetto erano ancora più carnose del solito.
Si piegò leggermente in avanti, arrivando a sentire il respiro della mora sul suo viso, e Nyssa fece lo stesso, poggiando con cura le propria labbra su quelle di Sara. Fu un bacio dolce e lento, dapprima un semplice contatto che si tramutò in una danza confusa solamente quando Sara dischiuse le labbra, permettendo alla lingua di Nyssa di entrare nella sua bocca. Rimasero in quella posizione per un minuto buono, e quando si allontanarono sul volto di entrambe si formò un’espressione più che serena.
«È stato… wow» rivelò Sara, con gli occhi lucidi per l’emozione. Non riusciva a credere che fosse successo davvero.
Nyssa scoppiò nuovamente a ridere, ma questa volta si coprì la bocca con una mano. «Sei così buffa.»
«Perché scusa? Guarda che non è stato il mio primo bacio.»
«Nemmeno il mio» ammise Nyssa, piegando leggermente la testa di lato. «Ma è come se lo fosse stato.»
Sara dedicò a Nyssa uno sguardo malizioso, fino a quando quest’ultima la prese per mano, trascinandola lentamente verso di sé: Sara si ritrovò così a cavalcioni sopra di lei, ma ora che era finalmente riuscita a rompere il muro che la divideva dalla mora, non era più nervosa come pochi minuti prima.
Nyssa catturò nuovamente le labbra della bionda tra le proprie, dando vita ad una serie di lunghi e intensi baci che le fecero battere forte il cuore come mai prima d’ora.
«Non male come primo appuntamento, vero?» la stuzzicò Sara, tra un bacio e l’altro. «E tu che volevi andare a fare dolcetto o scherzetto.»
«Sono più che sicura che la serata si sarebbe conclusa in questo modo in ogni caso.»
«Ah sì? E cosa te lo fa pensare?»
La più grande si bloccò per un istante, fermandosi a contemplare i profondi occhi di Sara. «Il fatto che io sia irresistibilmente sexy, no?»
Questa volta, fu Sara a scoppiare a ridere. Nyssa le fece una carezza sulla tempia destra, per poi stringerla ulteriormente sé. «Allora, pensi di riuscire a trovare “Nightmare Before Christmas” in mezzo a quel mucchio?»
«Scherzi? Credi davvero che lascerei uno dei miei cartoni animati preferiti alla portata di tutti?» esclamò Sara, inarcando un sopracciglio. «Ovviamente la cassetta è ben nascosta nel mio armadio.» Detto questo, la padrona di casa saltò giù dal divano e corse in direzione delle scale; tuttavia, si fermò all’inizio della rampa e si voltò verso Nyssa, uno sguardo innocente a contornarle il viso. «Ti va di… vedere la mia camera?»
La più grande inarcò un sopracciglio, sorridendo maliziosamente. «Signorina Lance, se nella sua frase c’è un qualche tipo di doppio senso, credo che sarò costretta a rinunciare.»
«Ma no, scema» rise l’altra, aggrappandosi alla ringhiera con una mano. «Voglio solo farti vedere la mia camera. Senza alcun secondo fine.»
Inizialmente, Nyssa sembrò pensarci sopra, ma nel giro di pochi istanti era già sul primo gradino di fianco a Sara: quest’ultima le diede un rapido bacio sulla guancia prima di prenderla per mano e cominciare a saltellare allegramente su per le scale come una bambina pronta a scartare i regali il giorno del suo compleanno.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: Jade Tisdale