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Autore: ziva394potter    13/11/2016    1 recensioni
*dal testo*
Piangeva ancora, così cercai di calmarla: "Ehi Zee, che hai? Se è colpa di McGee gliele do io, anche se tu sapresti fare di meglio."
Dall'alto vidi che si lascio scappare un sorriso debole.
"Ho un problema..."
"Dimmi, sono tutto orecchi!"
Prese un respiro profondo: "Sono incinta."

One shot scritta di getto dopo aver visto la puntata 3x08, "Assassini"
Spero che vi piaccia!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Nuovo personaggio, Ziva David
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV TONY
-Che giornata!- pensai fra me e me, mentre mi lasciavo cadere sfinito sul divano. 
Ripensai al caso che avevamo appena risolto: McGee era stato accusato dell'omicidio di un poliziotto e abbiamo dovuto fare varie acrobazie per scagionarlo. 
Ho sempre odiato profondamente i casi che riguardano un membro della nostra squadra, perché quando si scopre che la persona è coinvolta, quella si chiude in se stessa o non ha più fiducia nell'NCIS, il che rende ancora più difficile scagionarla.
Accesi il televisore, iniziando a fare zapping per trovare qualcosa da guardare. Puntai per un classico senza tempo, Grease: per quanto sia spesso giudicato film per ragazzine e donne, mi piace ugualmente moltissimo, soprattutto per le canzoni.
Stappai la birra che tenevo in mano e ne bevvi un sorso. Cercai di guardare il musical per più tempo possibile, ma avevo molto sonno e presto le palpebre si fecero pesanti.
Dopo qualche minuto però sentii bussare: guardai l'ora: 23:30. Chi osava disturbarmi a quell'ora della notte? 
Da bravo agente e poliziotto presi la pistola e mi diressi verso la porta, sentendo dei piccoli singhiozzi dall'altra parte. Aprii.
"Ziva, che cosa ci fai qui?"
Lei non mi rispose, vidi solo che stava piangendo. Le lacrime le rigavano le guance, amare e disperate. Seguii le tracce da esse lasciate fino agli occhi scuri: in quel momento sembravano un lago nero di tristezza.
Qualche secondo dopo notai che le lacrime si confondevano fra le goccioline di pioggia sul suo viso. La pioggia non le bagnava solo le guance, ma anche i capelli lunghi e ricci, e anche tutti i vestiti. 
"Santo cielo Ziva, starai gelando! Entra che ti preparo..."
Non feci in tempo a finire la frase che le gambe della ragazza cedettero e quasi cadde a terra svenuta. La presi al volo e la trascinai di peso fino al divano, dove la feci stendere e cercai di farla riprendere. 
Lei diede segni di vita dopo qualche minuto, aprendo gli occhi di scatto. Cercò di mettersi seduta in tutti i modi, ma la fermai.
"Ti porto una maglia e una coperta per scaldarti ok? Non provare a rialzarti."
Le sorrisi e andai in camera per prendere una mia maglia, ma poi ci ripensai e optai una felpa grande e soffice. Agguantai un asciugamano dal bagno per cercare di asciugare un pochino anche i capelli.
Le portai tutto e lei accettò sorridendo mestamente, anche se piangeva ancora silenziosamente. 
"Tieni, vuoi andare in bagno a cambiarti?"
Lei annuì ma appena provò ad alzarsi le venne un giramento di testa e ricadde sul divano.
"Niente da fare, dovrai cambiarti qui."
Ziva mi guardò come se le avessi appena annunciato di essere il nuovo re del Giappone, ma alla fine cercò con le mani il bordo del maglione pesante che indossava e se lo tolse. 
Pensai che solo nel vederla senza maglia, avrei dovuto fare appello a tutta la mia forza per non saltarle addosso, ma non fu così. Forse perché era fradicia, piangente e disperata in casa mia, ma non provai nemmeno la minima voglia di toccare audacemente quella pelle morbida. 
Lei si sfilò anche i pantaloni fradici e me li passò, per poi indossare la felpa, che le arrivava quasi a metà coscia. Io buttai i suoi pantaloni e il maglione su una sedia, poi accesi il fuoco nel caminetto per scaldarla. 
Ziva era già tornata sdraiata. Mi avvicinai al divano e mi sedetti sul bracciolo più vicino alla sua testa, iniziando ad accarezzarle i capelli.
Piangeva ancora, così cercai di calmarla: "Ehi Zee, che hai? Se è colpa di McGee gliele do io, anche se tu sapresti fare di meglio."
Dall'alto vidi che si lascio scappare un sorriso debole.
"Ho un problema..."
"Dimmi, sono tutto orecchi!"
Prese un respiro profondo: "Sono incinta."
La mia mente andò in tilt per qualche secondo. Riformulai la sua frase e cercai qualcosa da dire, ma mi scappò un: "Cosa?!"
"Hai sentito bene, sono incinta."
Sentii il sangue fermarsi nelle vene e una onda d'ira mi investì: "Chi è stato Ziva? Chi è stato questo deficiente che ora andrò a far nero?"
Dopo un secondo ripensai alle mie parole e mi dissi che forse, per lei, un bambino sarebbe stato una cosa bella, tuttavia io non la vedevo così.
Lei sembrò cercare di trattenere un singhiozzo: "Allora prenditi a pugni da solo."
Effettivamente fu così: mi arrivò un pugno nello stomaco per quella affermazione. Non poteva essere vero.
"Da quanto lo sai?"
"Da qualche ora, ma sono incinta di un mese."
I Ranier...  Era passato un mese da quella missione sotto copertura, o sotto le coperte...
"Ziva, cosa stai dicendo? Lo sai che non è possibile, lo sai che abbiamo usato le protezioni!"
Non mi accorsi di aver alzato troppo la voce, ma lei sì e si mise ad alzare la voce a sua volta: "Credevo di saperlo finché non ho visto il test di gravidanza! Non mi spiegavo perché stessi male quasi tutte le mattine, e nemmeno i giramenti di testa! Mi è venuto questo flash e ho controllato, sai come sono fatta!"
Mi presi la testa fra le mani: "Non può essere, non può essere!"
"Sì che è così Tony! E se ti riesce tanto difficile capirlo... beh, pensa a me! Ho paura, paura per quello che dirà Gibbs, per quello che dirà il Direttore Shepard, per quello che dirà mio padre! Probabilmente mi farebbe abortire piuttosto che avere un figlio con un americano!"
Corse in bagno sbattendo la porta. Dopo poco sentii singhiozzare.
"Ti prego Ziva, non volevo essere così precipitoso... Aprimi ti prego."
Lei non aprì, però non avevo sentito il clic della serratura di una porta che viene chiusa a chiave. Era aperta, quindi cercai di entrare.
Appena misi piede nella stanza, la vidi accovacciata vicino alla parete opposta alla porta.
"Scusa Zee, non avrei dovuto reagire così, ma non sono bravo come te a metabolizzare le cose..."
Lei singhiozzò ancora, quindi mi sedetti accanto a lei e, cercando di trasmetterle protezione, le misi un braccio intorno alle spalle.
"Ero venuta qui per cercare conforto..."
"Lo so, sono io che sono uno scemo."
Si alzò in piedi e io la seguii. 
Si fermò appena fuori dal corridoio, guardandomi con gli occhi da cucciolo impaurito. La felpa enorme aumentava l'effetto: "Cosa farò ora Tony? Non posso chiamare mio padre e dirgli -ehi papà, mi sono fatta ingravidare da un americano, sei contento?-"
"Lo so che non puoi Ziva, ma so che insieme qualcosa riusciremo a fare, anche se tu avrai tutti gli ormoni sballati e io dovrò accontentare le tue esigenze di donna incinta..."
Sorrise di nuovo, questa volta in maniera più sincera e felice, poi mi abbracciò spalmando la guancia contro il mio petto.
"Andrà tutto bene vero? Resterai con me?"
"Ovvio occhioni belli... adesso però andiamo a dormire okay? Domani ci penseremo meglio."
Le diedi una maglia bianca da infilarsi per dormire.
Mentre si cambiava mi chiesi se avesse già preso in considerazione l'aborto o l'adozione. Pensai ovviamente di no, perché a mio parere Ziva non era il tipo. Aveva subito tanti tanti problemi da bambina, con una famiglia quasi inesistente e un padre sempre via. Non avrebbe mai privato un bambino dell'amore dei genitori dopo tutte le sue vicissitudini.
Lei uscì dal bagno: "Devo dormire sul divano?"
"No, puoi prendere tranquillamente il letto. Starò io sul divano se vuoi."
Lei annuì, poi mi diede la buonanotte e si ritirò nella mia camera.
Io mi stesi sul divano, cercando di dormire. Non ci riuscivo, ma mi chiesi se lei ce l'avesse fatta.
Dopo venti minuti andai a vedere: era tutta raggomitolata su se stessa, seduta, ma con le ginocchia al petto e la testa posata su di esse.
"Tutto bene?"
Mi trapassò con lo sguardo, alzando il sopracciglio.
"Scusa,  domanda stupida, me ne torno di là."
Mi fermò: "Tony..."
"Sì?"
"Dormi con me, da sola non ci riesco."
Sorrisi e mi avvicinai, stendendomi sul letto.
Lei prese le coperte calde e coprì entrambi, mentre io allargavo il braccio sinistro. Ziva si avvicinò a me e si accoccolò nell'incavo della spalla. Sentii i suoi muscoli sciogliersi e diminuire la tensione.
Le diedi un bacio sulla fronte e pensai che si fosse addormentata.
Mi chiesi cosa avrebbe detto Gibbs, una volta scoperto il misfatto. Una parte di me non voleva nemmeno saperlo, l'altra era curiosa e desiderosa di consigli. In fondo per lui ero quasi un figlio e iniziava a volere bene anche a Ziva. Probabilmente ci avrebbe riempito di scappellotti fino a farci sanguinare il retro della nuca, ma sapevo che alla fine si sarebbe affezionato al bambino.
Mi ridestai dai pensieri quando Ziva sussurrò: "Tony... lo so che tu non vuoi questo bambino, ma io non posso abortire, non ci riuscirei mai... e probabilmente non riuscirei a darlo in adozione perché è una delle poche cose belle della mia vita..."
"Non ho pensato nemmeno per un secondo di chiederti di abortire."
"Ma non stiamo neanche insieme, quella sera stavamo palesemente fingendo..."
"Forse tu stavi fingendo, stavi lavorando sotto copertura. Io stavo amando una donna stupenda mentre faccio quello che mi viene meglio, lavorare."
"Non scherzare."
"Ti sembra che scherzi?"
Si girò sul fianco, guardandomi: "Forse no."
"Ovvio che no."
Allargò le labbra in un sorriso vero, la prima volta in tutta questa movimentata notte.
"Ti amo Zee, questa è la cosa più bella che ci potesse succedere."
"Forse avrei preferito rimanere incinta in modo più cosciente ma hai ragione. Ti amo anche io."
Mi sentii completo e la baciai dolcemente, cercando di trasmetterle tutto il mio amore.
Poi ci addormentammo.

8 mesi dopo 
"Benvenuta al mondo, piccola Tali Naomi DiNozzo!"




NOTE
Salve a tutti! Questa è la mia prima fan fiction pubblicata, spero davvero tanto che vi sia piaciuta!!!
Nel caso non si fosse capito, l'ho scritta dopo aver visto la puntata 3x08, "Assassini". 
L'ho scritta un po' di getto, ma spero vivamente che mi sia uscita bene.
I personaggi sono forse un po' OOC, spero non vi dispiaccia.
Lasciate qualche recensione e se trovate errori grammaticali ditemelo!
Martina
   
 
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