Note: 500 parole tonde. BEST AUTORE EVER
FATEMI UNA STATUA- no okay sorry. Tra le tante cose io dovrei starmene sotto millemila coperte a vegetare e invece sono qui. Ma perché
non sono nata uomo?
[He’s only fifteen]
Cosa ne sa dell’amore
Da bambino se lo
chiedeva spesso, Yuri, che forma avesse l’amore.
Se lo chiedeva quando
vedeva i suoi genitori sorridersi in quel loro modo dolcissimo e intimo, o
magari mentre guardava disinteressato un film romantico con sua madre e la
vedeva sciogliersi come nemmeno la neve in primavera davanti a un bacio che lui
trovava rivoltante - e, a lungo andare, si è convinto che l’amore sia qualcosa
di bello, di dolce, che sa di zucchero filato e caramello e che fa venire le
carie ai denti.
Poi, l’amore ha preso
la consistenza del ghiaccio e del pelo morbido del suo gatto, prima che
scattasse qualcosa. Qualcosa di strano, di sconclusionato e di folle eppure
così ben delineato – un volto, una voce, un sorriso e un paio di occhi in cui
Yuri vorrebbe perdersi.
Ha dodici anni quando
comincia a pensare che l’amore non sappia di zucchero filato e caramello ma
abbia il sapore amaro della fatica e sia comunque bellissimo come quel sorriso
che Viktor gli ha fatto mentre gli tendeva la mano – e da quel momento l’amore
ha preso anche il sapore di quella promessa così vicina eppure così lontana.
Ora, a quindici anni,
l’amore ha cambiato ancora forma. E non gli piace affatto.
Ora l’amore è quel
nodo che sente stritolargli la bocca dello stomaco quando vede la coreografia
che Viktor ha pensato per Yuuri, quando Viktor si
avvicina di più a Yuuri e gli sfiora un labbro con un
dito mentre a lui riserva soltanto una veloce carezza sulla testa o un
abbraccio troppo blando. Ha il sapore amarissimo della delusione, sa di lacrime
e parole che si impastano sulla lingua insieme al pianto, sa di nodi alla gola,
del dolore dei pugni chiusi così forte da far male per cercare di trattenere
quell’onda di parole ed emozioni che vorrebbe solo riversarsi addosso a
qualcuno.
Sa della
consapevolezza che lo sguardo che ora Viktor rivolge a Yuuri
lui non lo vedrà mai.
E si sente una
persona orribile e meschina a sperare che Yuuri
sbagli, che cada a si faccia del male, solo per dimostrare a Viktor di aver
sbagliato tutto e convincerlo a tornare a casa con lui.
Ma ovviamente no. Yuuri è terribilmente sicuro di sé – forse sapeva di quanto
fosse impari la loro battaglia, se così si può chiamare.
Yuuri non cade, sbaglia ma riesce a
continuare. E questo dimostra a Yuri che non gli servirà aspettare il risultato
della gara e che forse non serviva neanche gareggiare. Gli è bastato quello
sguardo per capire che avrebbe perso e sarebbe tornato a casa da solo.
Se ne va.
Nello spogliatoio si
cambia in fretta senza guardarsi mai allo specchio – non sta piangendo, quel costume lo soffoca, non sta piangendo – e
lancia malamente il costume sulla panca, dimenticato proprio come Viktor si è
dimenticato di lui.
Si era illuso che
l’amore fosse davvero qualcosa di bello, dolce, che sa di caramello e zucchero
filato.
Ma infondo ha solo
quindici anni, non sa nulla dell’amore.
D.P.P.: Deliri Post Partum
…sgrat.
Espandersi come neanche la peste bubbonica nel 1358? Maki lo sa fare bene :”D
E quindi. Niente. Ehm.
Hello new fandom! Lo so, lo so: avreste fatto volentieri a meno delle mie insensataggini, chiedo perdono.
È tutta colpa della Conviventeh, lo giuro. Io sono innocente-
Siete caldamente invitati a farmi sapere se la Cosa di Cui Sopra vi ha
trasmesso qualcosa, che sia amore, odio, tristezza, angoscia, sollazzo o
l’arteriosclerosi galoppante Prof di Diritto&Economia
we love you. Se lo
farete avrete la mia eterna gratitudine *flip*
Ah, non fatemi troppo male, please and thank you.
Maki