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Autore: The_Lock    13/11/2016    0 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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5.2- Poteri

 

Sydney aiutò Kyle ad alzarsi e i quattro guardiani camminarono per la scuola fino ad incontrare Skylar che, dopo essersi calmato e ripreso dalla crisi di panico, era deciso a scendere per aiutare i loro amici.

“Che è successo?” domandò, vedendo i ragazzi così sconvolti.

“Da dove iniziare...- sbottò Tyler, stizzito -siamo stati attaccati da cinque... non saprei neanche come definirli... cinque idioti con maschere di carnevale, una certa Ophelia e, ah già, tu non c'eri e Kyle è stato attaccato!” disse

“Scusami...” mormorò Skylar, abbassando lo sguardo e sentendosi profondamente in colpa per essersi dimostrato debole nel momento del bisogno.

“Cosa è successo?”

“Ho... ho sentito la Banshee e ho avuto un attacco di panico.” sussurrò, e Tyler sospirò, ancora più nervoso e, per calmarsi, premette indice e pollice sul setto nasale per controllare il respiro.

“Hai capito chi morirà?” chiese, e Skylar fece di no col capo.

“Ragazzi, secondo me dovremmo andare a Kandrakar.” disse Lydia, cercando di allentare quell'atmosfera elettrica che si stava creando tra i due amici. “Dobbiamo capire chi sono quegli esseri, come sconfiggerli e cosa sta capitando ai nostri poteri.”

“Vi spiace se non vengo?” mormorò Kyle, ancora in preda a forti giramenti di testa.

“No, rimani pure. Sky, ti va di accompagnarlo a casa?” domandò Tyler, ed il bruno annuì, desolato. Skylar, essendo meno muscoloso di Sydney, resistette a fatica al peso dell'amico moro, ma non disse una parola ed insieme a lui si allontanò.

“Ty...” iniziò Sydney.

“Andiamo a Kandrakar.” rispose lui, aprendo un portale ed impedendo al biondo di commentare.

 

Nella sala delle stille, non vi era nessuno ad accogliere i guardiani, lasciando i tre ragazzi parecchio interdetti per quell'assenza.

“C'è nessuno?” domandò Tyler a gran voce.

“Tyler, forse sei stato un po' duro con Sky...” iniziò Lydia, approfittando del momento per parlare.

“Non è venuto a combattere. Una banshee predice la morte di qualcuno e lui non combatte per evitare che ciò accada?” sbottò.

“Sì, ma...”
“Ma cosa?- la interruppe -Quando mai ci siamo tirati indietro, Lydia? Abbiamo sempre, e dico sempre, combattuto per salvaguardare il dannatissimo equilibrio dell'universo o come vuoi chiamarlo. Questo è il nostro compito, punto.” ringhiò.

“Ma ha avuto una crisi di panico!” lo giustificò Lydia.

“Quant'è durata, la crisi?” domandò, incrociando le braccia.

“Pochi secondi...” mormorò la rossa “Ma questo non c'entra...”

“Sì, Lydia! Kyle sarebbe potuto morire, stasera. Dobbiamo ringraziare che quei mostri hanno altri piani... ALLORA? C'E' NESSUNO???” urlò, e poco dopo apparve l'Oracolo che, aprendo le porte, camminò a passo svelto in loro direzione.

“Guardiani. Cosa vi porta qui?” domandò la donna.

“Non sa niente?” domandò Sydney, e l'Oracolo aggrottò la fronte, lasciando intendere che non aveva avvertito nulla di strano nell'ultimo periodo “I nostri poteri hanno qualcosa che non va e...” spiegò il biondo, ma la donna annuì e lo interruppe alzando una mano.

“I vostri poteri stanno crescendo, crescono in continuazione e se avete percepito dei cambiamenti è del tutto normale. Dovete sapere che dopo un determinato lasso di tempo, la radice degli elementi a cui siete legati si installa così potentemente nei vostri animi da sprigionare nuove capacità legate sempre all'elemento stesso. Dovete tener conto che ogni elemento corrisponde ad una parte specifica di un'entità. L'Acqua è legata alla psiche, il Fuoco alla mente, la Terra al corpo e l'Aria allo spirito. Da qui vi è una specie di ampliamento delle suddette parti. Il Fuoco consentirà di leggere nelle menti, la Terra di guarire i corpi, l'Aria di compiere una proiezione astrale e l'Acqua...”
“L'Acqua?” domandò Sydney, preoccupandosi di quella pausa. L'Oracolo si avvicinò al biondo e ne accarezzò il volto.

“Il potere che deriva dall'Acqua è multiforme come l'elemento stesso. Così pieno di sfaccettature che non vi è ancora un nome che lo racchiuda a pieno. È il potere più difficile di tutti perché non si può controllare: non vi è un interruttore come gli altri. Però, molto indicativamente, quelli che sono molto legati alla radice dell'Acqua si fanno chiamare sensitivi.”

“Io sarei COSA?” sbottò Sydney, impallidendo.

“Oracolo, mi scusi, ma siamo stati attaccati!” intervenne Tyler e la donna lo guardò con curiosità. “È comparsa questa donna all'improvviso e lei ha evocato cinque guerrieri mascherati che erano praticamente invincibili...” spiegò il rosso.

“Il nome della donna? Lo sai?” domandò, visibilmente preoccupata.

“Ophelia.” disse, e l'oracolo volse lo sguardo altrove, ripetendo quel nome con cura, sillaba per sillaba, e corrugando sempre di più la fronte.
“Non capisco...” ammise.

 

“Grazie.” mormorò Kyle, dopo che Skylar lo aiutò ad adagiarsi sul letto.

“Mi spieghi cos'è successo?” domandò il bruno, sedendosi vicino a lui.

“Uno di loro mi ha toccato la fronte e... ed ho sentito come se qualcosa mi entrasse nella testa e mi controllasse ogni anfratto della mia coscienza.” spiegò il moro, rabbrividendo.

“Bene. Spero che l'oracolo ci aiuti.” sospirò, facendo per alzarsi dal letto.

“No, non andare via!” lo trattenne Kyle per la mano, sebbene avesse una presa molto debole.

“Vuoi che rimanga qui con te?” domandò, sorridendogli.

“Non andare via!” ripeté Kyle, e la porta di camera del bruno cigolò, lasciando che l'oscurità del corridoio piantasse i suoi occhi su Skylar che si sentì immediatamente osservato. Skylar chiuse gli occhi imponendosi un po' di calma e quando gli riaprì, oltre che a trovarsi in penombra con solo la fredda luce della luna che entrava dalle persiane, notò di non essere più in camera di Kyle, bensì nella sua. La porta cigolò ancora, e gli occhi di Skylar si velarono di lacrime, mentre il suo respiro si faceva sempre più affannoso.

“Svegliati... svegliati...” mormorò, prendendo la testa tra le mani e cadendo in ginocchio. La porta cigolò ancora e Skylar vide nella penombra qualcosa di molto simile ad una mano avvolta con delle garze che cercava di spingere la porta ed aprirla completamente. Il ragazzo scattò e andò a tutta velocità contro la porta, lanciandosi e chiudendola con un colpo di spalle.

Un urlo demoniaco stracciò l'aria e la mano, spezzata, cadde sul pavimento di camera di Skylar.

“È solo un sogno. È solo un sogno!” si disse.

“Allora perché non riesci a svegliarti?” sbottò la voce al di là della porta. Due lacrime scesero lungo le guance di Skylar e seguirono il solco della sua mascella per poi gocciolare a terra.

“Lasciami stare...” pianse, ma un suono come di unghie lo distrasse e, nella luce della luna, vide la mano che poco prima aveva mozzato riprendere a muoversi con la velocità di un ragno. Skylar scattò indietro ma andò a sbattere contro il muro, cadendo e offrendo involontariamente la propria caviglia alla mano che non perse tempo a ghermirla. Con sorprendente forza, la mano iniziò a trascinare Skylar sotto il suo letto, mentre il bruno faceva resistenza con tutte le sue energie per evitare che il buio lo inghiottisse.

“SONO SVEGLIO, SONO SVEGLIO, SONO...”

 

“SVEGLIO!” urlò, riaprendo gli occhi e trovandosi nel proprio letto.

 

“Ophelia non è cattiva.” spiegò l'Oracolo, infilando le mani nelle larghe maniche e camminando per la stanza delle stille formando dei cerchi perfetti con i suoi passi minuti.

“Di certo non è sembrata amichevole.” borbottò Lydia.

“Ophelia è una strega, una delle più potenti che l'universo abbia mai conosciuto, eppure lei si è sempre posta oltre il concetto del bene e del male, offrendo le proprie doti alla salvaguardia dell'equilibrio dei mondi.” spiegò la donna.

“E allora perché ci ha attaccati?” domandò Tyler.
“Avete detto che ha evocato cinque guerrieri mascherati?” chiese l'Oracolo.

“Sì. Avevano maschere bruttissime di volpe, lepre, scimmia, camaleonte e corvo.” spiegò Tyler.

“Ha evocato i Trickster... ma, perché?” meditò.

“Cosa sono i Trickster?”
“Sono spiriti che incarnano determinati vizi. I Tricksters sono spesso presenti nelle favole o nelle leggende di ogni mitologia, e possono assumere tantissime forme: da coyote a cicogna, a serpente fino a quelli che avete visto. Loro sono i veri maestri dell'arte di creare inganni.”

“Cos'hanno fatto a Kyle?” domandò Sydney.

“Ci deve essere un grande pericolo nascosto da un velo così spesso che noi non possiamo avvertire. I Trickster staranno cercando un determinato soggetto e per scovarlo seguono l'aura degli esseri non del tutto umani o con qualche potere, ecco perché Ophelia li ha portati da voi. Voleva assicurarsi che nessuno di voi fosse il nemico.” spiegò, gesticolando.

“Nemico? Quale nemico?” domandò Tyler.

“Non lo so, ma sa nascondersi davvero bene.” mormorò l'Oracolo.

 

Il sole sorse ed i cinque ragazzi si incontrarono all'uscita della scuola per aggiornarsi sulle ultime notizie che l'Oracolo aveva dato loro. La notizia dei nuovi poteri rassicurò un po' tutti, mentre la presenza di Ophelia e di un nuovo nemico ancora più potente della strega stessa dileguava quell'ultimo rimasuglio di senso di sicurezza.

“Quindi abbiamo a che fare con una strega, degli spiriti ed un... un nemico che non si sa chi sia ma che presumibilmente è forte?” domandò Kyle, e i ragazzi annuirono. Il moro tirò fuori il pacchetto di sigarette e ne sfilò una, accendendola e fumandola con foga.

“Ma secondo voi questo nemico è una persona in carne e ossa?” domandò Skylar.

“Può essere...” mormorò Lydia “Sappiamo così poco di quello che sta accadendo che l'unica cosa che mi pare ovvia da fare è difendersi dai Trickster e da Ophelia. Non sarà il nemico, ma non mi va di essere nel mirino di una strega.” confessò con un sospiro.

“E se sfruttassimo il vantaggio dei nuovi poteri?” domandò Sydney, e gli altri quattro ragazzi lo guardarono con curiosità. “I Trickster perquisiscono l'anima, Kyle può leggere nella mente. Sono cose che si equivalgono, più o meno...” disse il biondo. “Al massimo possiamo usare la proiezione di Skylar e... non so.” mormorò, facendo spallucce.

“Syd, nessuno di noi sa usare i nuovi poteri. Non sappiamo quali sono i motori che li innescano.” spiegò Kyle.

“Sì, ma vale la pena esercitarsi.” annuì Tyler.

 

Il rosso prese un coltello dalla cucina e passò la parte più affilata sul pollice, ferendosi lievemente e lasciando che un po' di sangue gocciolasse dalla ferita, dopo di che, Tyler avvicinò il dito a Lydia e le chiese di guarirlo.

La ragazza avvicinò il proprio palmo al dito di Tyler, ma nessuna luce verde scaturì dalle sue mani, lasciandola delusa.

“Cos'hai provato quando hai guarito Kyle?” domandò Tyler, portandosi il pollice alle labbra e succhiando il sangue per impedirne di macchiare il pavimento.

“Non so... paura.” spiegò lei.

“Dovrei piantarmi il coltello nello stomaco?” domandò il rosso, facendola sorridere.

“Ho paura, Ty...” confessò, amareggiata, prendendo un tovagliolo e fasciando il dito dell'amico.

“Non devi averne. Abbiamo dimostrato tante volte di essere all'altezza di tante prove, perché questa volta dovrebbe essere diversa?” domandò.

“Perché Sky e Sydney hanno avvertito la Banshee.” spiegò lei. “E chi c'è di importante da piangere in questa città?” domandò.

 

Nell'altra stanza, Sydney e Kyle si sedettero uno di fronte all'altro. Il biondo prese un mazzo di carte francesi ed iniziò a mischiarle: lo scopo dell'esercizio era vedere se Kyle era pronto a entrare nella testa dell'amico e leggere qualche carte Sydney pescava, senza che l'altro potesse vederlo.

Skylar, invece, stanco ed annoiato, guardava il cielo nuvoloso dal balcone, appoggiato allo stipite della porta finestra.

“Ok, vai.” disse Sydney, pescando un cinque di quadri. Kyle si concentrò, respirò lentamente e cercò di captare qualcosa- qualunque cosa -ma non riusciva a sentire nulla se non i respiri dei due amici.

“Ehm...” mormorò, scoraggiato, passandosi una mano sul volto. “Non lo so.”
“Concentrati...” lo incoraggiò il biondo. “Stai tranquillo, abbiamo tutto il tempo.” disse. Kyle annuì ed espirò, liberando il corpo di ogni peso, si concentrò nel captare qualsiasi segnale mentale.

“Un cinque.” spiegò ed il biondo annuì.

“Cinque di... è rosso. Cinque di...” continuò, cercando di entrare nella testa di Sydney, ma un suono di sottofondo lo distrasse, facendolo concentrare su qualcun altro. Kyle aprì gli occhi che brillarono di rosso e li puntò su Skylar che, di spalle, iniziava a respirare affannosamente. Quel rumore di interferenza era tornato e Kyle era deciso più che mai a capirne la fonte, ma più si sforzava di penetrare la barriera, più essa diventava spessa. Così come Skylar avvertiva la presenza di Kyle nella sua testa, o il tentativo di entrarvi, e il bruno opponeva sempre più forza, arrivando a serrare i pugni e la mascella, fino a quando non riuscì più a trattenersi.

“ESCI DALLA MIA TESTA!” urlò, e una forza invisibile scagliò Kyle contro la parete, facendolo volare via dalla sedia.

Interdetto da ciò che aveva visto, Sydney si alzò ad aiutare Kyle, mentre Skylar usciva dalla stanza e si dirigeva all'ingresso con passi pesanti, per poi spalancare la porta e chiudersela alle spalle.

“Stai bene?” domandò Sydney, aiutando Kyle ad alzarsi, ed il moro annuì, massaggiandosi la nuca. Lydia e Tyler accorsero immediatamente e, vedendo la sedia rovesciata a Kyle dolorante, chiesero cosa fosse accaduto.

“Stavo cercando di leggere la mente di Skylar, ma se l'è presa.” spiegò Kyle, piegando il capo per far scoccare le articolazioni del collo.

“Ha usato il suo potere contro di te?” domandò Tyler, aggrottando la fronte.

“Io non ho avvertito l'aria muoversi. Ho solo visto Kyle volare dall'altra parte della stanza così, all'improvviso.” disse Sydney.

“Tipo telecinesi?” domandò Lydia, e i due ragazzi annuirono.

 

Ophelia mischiò i tarocchi e li dispose a forma di ventaglio sul tavolo, per poi passarci sopra la mano a qualche centimetro di distanza, per sentire l'energia delle carte.

Ne prese una leggermente decentrata e la poggiò sul tavolo, girandola e guardandone l'immagine per poi annuire come avesse ricevuto l'ennesima conferma. La carta pescata era la numero quindici, “il Diavolo”.

  
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