Questione Di Materie
Geometria
-“Bene,
vi do mezzora per dividervi in gruppi e svolgere l’esercizio. Vi voglio veloci
ed efficaci, mi raccomando. Intanto io esco un attimo...”-
-“A
fumare una sigaretta.”- commentò un allievo dal tono ironico dalla penultima
fila, scoccando un’occhiata d’intesa al prof. Asuma che usciva dalla classe
ridacchiando – per nascondere l’imbarazzo causato dall’acuta osservazione del
suo studente preferito.
-“Eh,
beato lui…”- continuò Shikamaru in un sospiro, lanciando uno sguardo speranzoso
al cielo azzurro e subito dopo uno disperato al libro di geometria sul tavolo.
In
un istante un gomito collimò col suo sterno.
-“Ahi,
vacci piano, Ino…”- si lamentò lui, scoccando un’occhiata sorpresa alla
compagna di banco. –“Che palle… proprio oggi doveva mancare Choji?”- borbottò
massaggiandosi il petto.
-“Te
lo sei meritato.”- commentò Ino, acida.
-“Anche
il bottone slacciato della tua camicetta mi sono meritato? Grazie tante, lo
farò più spesso, vediamo se riusciamo a raggiungere l’ombelico.”- sogghignò
Shikamaru, senza staccare la guancia dalla sua mano.
Ino
fece per tirargli uno schiaffo, che lui bloccò a mezz’aria.
-“Ehi,
ehi, ehi!”- giunse dalle prime file la voce di Kiba Inuzuka, che presa una
sedia vuota, la capovolse sedendosi a cavalcioni per guardare in faccia i
compagni di banco. Poi si sistemò e, sbattuto il libro di geometria sugli appunti
di scacchi di Shikamaru, sorrise: -“Il triangolo è la struttura più solida in
natura, lo sapete?”- domandò con tono sornione, scoccando un’occhiata
interessata alla camicetta di Ino, che si coprì all’istante.
-“Sì,
e sta attento a dove guardi, altrimenti ti faccio girare la faccia di 360
gradi, Inuzuka.”- lo fulminò Ino, stizzita.
Kiba
aprì il libro, con aria stranamente seria:
-“Dobbiamo
misurare seno e coseno. Io mi offro per il seno se tu ti offri come modella,
ok?”-
Shikamaru
smise di scribacchiare i suoi appunti, chiuse il quaderno e lo sbatté in faccia
all’Inuzuka.
-“Tra
due punti passa una sola retta, Inuzuka. E tu non sei fra questi due.”-
commentò in tono asciutto, fulminandolo.
-“Oh
beh, posso fare la retta perpendicolare, ti va Ino?”- propose Kiba, senza
perdersi d’animo.
-“Fa
che siano parallele Inuzuka, va.”- proseguì il Nara, con sguardo astioso –“Che
sennò la linea retta diventa una spranga. Ci
metto un secondo ad andarla a prendere.”-
-“Sì
va beh Nara, adesso non partire per la tangente…”- rispose l’altro,
provocatorio.
-“La
matematica non è un’opinione, Inuzuka, tantomeno la tua.”- rimbeccò Shikamaru,
mentre la sua mano scivolava lentamente sul fianco della Yamanaka.
-“Shika,
se non iniziamo non finiamo più! E se non finiamo il maestro Asuma ci metterà 4
e tu lo sai che io non voglio un 4, vero?! Poi non esco più di casa… e non ti
lamentare se…”- si lagnò Ino, petulante.
-“Uff, che seccante…”- sbuffò il ragazzo col codino,
appoggiando la testa sulla spalla della ragazza. Ino sollevò la mano, andando
ad accarezzargli i capelli con tenerezza.
-“Hai
detto seccante, Nara?”- provocò Kiba, cercando di seminare zizzania – e
scroccare il compito al genio della classe.
-“Secante, Inuzuka, secante. Come una retta che interseca la curva in due o più dei
suoi punti.”- disse Shikamaru, facendo cadere uno sguardo eloquente sulle curve di Ino al suo fianco. -“Studia Inuzuka, studia.”-
-“Eh
sì, mi piacerebbe studiare come studi te, Nara…”- sospirò Kiba, invidioso.
–“Perimetri, circonferenze, aree…”- continuò con aria sognante, senza curarsi
di nascondere gli sguardi intensi che lanciava alla Yamanaka.
-“A
proposito di aree, Kiba. Lo sai quanto sarà quella della classe?”- domandò il
Nara.
-“Mah,
15 o 16 metri quadrati direi… perché? Te lo sai?”-
-“No,
però so che se percorri la diagonale, puoi fare il compito con Shino, prendere un buon voto e anche portare a casa la
faccia intera. Che ne dici?”- propose Shikamaru, con aria minacciosa.
Kiba
si alzò all’istante.
-“Però,
sei acuto come un angolo, Nara.”- disse con un sorriso forzato.
-“Sì
e tu ottuso, Inuzuka. E supplementare, soprattutto.”- assentì Shikamaru,
accoccolandosi di più su Ino.
Lei
ad un tratto parve interessata.
-“E
io cosa sono, Shika?”- cinguettò.
-“Complementare,
mi pare ovvio.”- rispose lui con noncuranza. E questa volta Ino manco si
lamentò quando lo sguardo del ragazzo cadde sulle sue parti più morbide, seguito
a ruota dalla sua mano.
Angolo di Sil e Luly
Tutto nacque sul treno da Torino a
Milano per una storica frase scritta sul quadernino
di Luly “Il triangolo è la struttura più solida del
mondo.”
Da lì, il delirio ebbe inizio.
Morale: mai unire due menti bianche e
stupide.
Speriamo di non avervi annoiato e
magari di avervi divertito un po’.
Che dite, proseguiamo? <3
p.s. Quanto ne
vogliono Shikamaru e Ino?
Coro: tantissimo!