Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: alfa_beta    18/11/2016    0 recensioni
Storia ambientata tra la consegna del cellulare a Tony da parte di Steve in Civil War e la scena nascosta dopo i titoli di coda.
Tony rimasto solo dopo la battaglia cerca di colmare il vuoto creato rifugiandosi nel suo laboratorio, ma una serata tranquilla si rivelerà l'inizio di un nuovo mistero e di una nuova lotta.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
United we stand



 
L’aria era calda, l’umidità faceva aderire i vestiti al corpo.
Steve appoggiato alla finestra guardava fuori ammirando il paesaggio. I colori erano talmente vividi che quasi gli pungevano gli occhi.
Le orecchie erano piene del rumore dell’acqua. Un  fruscio continuo dovuto alla cascata così imponente che divideva la roccia dentro cui era nascosto il palazzo.
Il Wakanda era un paese rigoglioso e la foresta si estendeva a perdita d’occhio.
Passare dai palazzi di New York a questo spettacolo metteva in crisi. Un paradiso di alberi e colori rispetto al grigio della città che ricordava un enorme ingranaggio.
Steve si staccò dal vetro e cominciò a camminare per i corridoi del palazzo di T’Challa.
Per certi versi rispecchiava la Tower, ma c’era qualcosa di più. C’era più rispetto.
Steve non sapeva da cosa derivava questa sua considerazione. C’era armonia tra il palazzo e l’ambiente, come se la mano del uomo avesse cercato di modificare il meno possibile la natura.
La Tower, come tutta New York, aveva contribuito a trasformare la città in un cumolo di metallo.
New York durante la seconda guerra mondiale era già una città di metallo, ma c’erano anche tanti parchi che ora erano scomparsi. Tutto era cambiato e anche per Steve era arrivata la fine.
Non era più Capitan America. Dopo tutto quello che era successo non poteva che rinunciare al suo grado, alla sua posizione, al suo ruolo da supereroe. Aveva detto addio a tutto oramai due settimane fa, quando alla Tower si creò il macello. Lasciò la sua casa, diventata ora solo una tappa del percorso.

Durante l’operazione a Bucky era arrivato il segretario Ross. Tutto diventò frenetico.
Tony dovette accelerare il processo.  Bucky non riuscì a resistere al dolore e collassò. Bruce cominciò subito di rianimarlo e Steve continuava ad essere bloccato fuori dal laboratorio.
Le sbarre metalliche ci misero un po’ ad alzarsi e Tony corse subito incontro a Steve.
“Te ne devi andare Steve”
“Dove vuoi che vada Tony? Non posso lasciare Bucky qui e se lo trovano lo rinchiuderanno e tu ci andrai di mezzo e non posso permetterlo!”
“Devono passare sul mio cadavere prima di rinchiudermi!” rispose serio Tony

Il moro non aveva era sicuro di quello che stava facendo. Quella era la sua famiglia, o meglio Steve e Bruce erano la sua famiglia e avrebbe fatto di tutto per tenerli al sicuro. Non importava contro chi si sarebbe dovuto mettere. Non avrebbe perso le persone più importanti della sua vita. Non un’altra volta.

Steve e Tony si avvicinarono a Bucky che era tornato del mondo dei vivi, ma rimaneva comunque scombussolato.
Steve lo prese sottobraccio e fecero per uscire.
“Signor Stark, il segretario Ross si è avviato verso il laboratorio”
Tony si guardò intorno. Richiamò il braccio dell’armatura e se lo chiuse addosso.
“Ma che fai?” chiese Bruce allarmato

Bruce cercava di mantenere il controllo, ma era più facile a dirsi che a farsi. Tra lui e il segretario Ross non andava per niente bene. Hulk lo avrebbe fatto veramente fuori nel giro di pochi secondi. Ma non poteva dare sfogo all’altro in mezzo a New York.

Tony fece uscire i missili dalla spalla e prese la mira verso la parete opposta a lui.
“Ma sei impazzito?!”  gridò Steve capendo cosa voleva fare
“Mettetevi al riparo e poi buttatevi nel passaggio che si crea. Entrate nell’ascensore e scendete nel garage”
“Tony come farai con Ross?”
“Non ti preoccupare Cap”


Tony fece partire i missili e un rumore assordante riempì tutto la Tower.
“Andate ora!”
“Tony? Tu…”
“Vi troverò, ma ora vai”  insistette Tony
“Lo farai?” chiese Steve attardandosi troppo
“Sì Steve, vi troverò”
Steve fece un cenno e scomparve nella polvere che si era alzata per via dell’esplosione.
Tony tirò via il braccio dell’armatura e cercò di avviarsi verso la porta.
Non appena aprì la porta si ritrovò davanti Ross.
“Signore meglio se ci spostiamo di qua”
“Stark che stava facendo?”
“Provando una nuova tecnologia e ha fatto boom”
“Boom? Ti sembra che questo sia uno scherzo? E poi dovresti occuparti di cose più serie!”
Tony intanto lo fece andare verso il piano delle riunioni per poter dare una via di fuga a Steve e gli altri.
“F occupati del laboratorio. Noi intanto parliamo di queste cose importanti”
“Stark le cose importanti sono il Capitano Rogers e il suo amichetto psicopatico!”
Tony ebbe un momento di panico che lo congelò sul posto.
“Come scusa? Il Capitano? ”
“Si Stark, se tu facessi il tuo lavoro anziché bighellonare nel laboratorio forse non sarebbe male”
“Bighellonare? E lei non ha altro da fare a Washington anziché venire qua a rom…”
“E’ stato avvistato a New York! ”
Tony cercò di mantenere il controllo, ma non era facile in quella situazione incasinata.
“Hai perso la tua lingua Stark? E indovina un po’ dov’è stato avvistato”
“Alla pizzeria dietro l’angolo? Gli piaceva tanto quella con i funghi”
“Curioso che tu te la rida…Visto che è stato beccato proprio qua sotto. Pensavi che noi non ti tenessimo d’occhio?”
“Bastardo che non sei altro!”
“Calma i toni Stark! Tu sei in un bel pasticcio”
“E come mai non sono già in manette?”
“Perché ho bisogno che tu faccia una cosa”
“Cioè?”
“Mi offri un drink?”
Tony sbuffò e si avviò verso il mini bar. Prese la prima bottiglia a caso e un bicchiere
“Tu non bevi? Mi stupisci”
“Si parla di affari no? Allora mi serve lucidità e poi non brindo a chi mi sta minacciando, perché questa è una minaccia vera?”
“Sei sempre acuto! Stark tu devi catturare Capitan America e lo farai tradendolo”
“Cosa? Dovrei fare il doppio gioco per te?”
“Alla fine ti sei già messo contro di lui, dovrebbe esserti facile”
“E cosa ci guadagno?”
“La libertà Stark e perché no , la pace?”
“Io non mi metterò mai contro i miei compagni! Ho già fatto questo errore una volta. Non lo ripeterò!”
“E’ un vero peccato! Questa è la tua ultima parola?”
“Ci puoi contare” disse Tony irrigidendosi
“Eh si un vero peccato!”
Un secondo dopo il vetro della sala si ruppe sotto le armi di uomini in divisa. La squadra tattica.
“Oh mi sono preso la briga di far saltare il tuo sistema di difesa, non ti preoccupare durerà poco, ma almeno ho un margine di te-“
La frase del segretario fu interrotta dalla comparsa di Steve dal corridoio.
La squadra tattica puntata sui due super eroi aspettava solo un ordine.
“Non permetterti di dare l’ordine”
“Capitano che piacere vederti! Prendetelo!”
Steve guardò Tony e gli fece cenno di andare. Mise lo scudo recuperato in laboratorio davanti a sé e si buttò contro gli uomini armati. Dava pugni, calci e colpi con lo scudo.
Ad un certo punto si sentì prendere dalle ascelle. Fece per tirare una gomitata ma si accorse che era Tony in armatura.
“Capitano preparati a un bel viaggetto!”
“Stark se ve ne andate sarete ricercati. Nessuno sconto!”
“Mi mancherà metterla in attesa signor segretario!” disse Tony prima di partire a razzo con Steve tra le braccia.

Mentre Steve percorreva il corridoio si sentì toccare la spalla. Era talmente sovrappensiero che non se n’era neanche accorto di aver qualcuno vicino.
“Potevi andartene invece che fare quell’effetto sorpresa” disse Tony
“Non volevo lasciare indietro un compagno”
“Sei stato stupido! Così non c’è speranza per te, cioè per noi. Non saremo mai riammessi come Avengers”
“Non si sa mai Tony. Sei pronto per quello che dobbiamo andare a fare?” chiese Steve guardandolo fisso negli occhi
“Andiamoci a riprendere i nostri compagni!”
“Insieme?”
“Insieme Capitano!”
“Non sono più Capitan America! Non potrò più esserlo”
“Allora chi sei biondino?”
“Io sono Nomad!”

Fu così che Tony, Steve, Bucky e Bruce partirono alla volta della prigione subacquea.
Non erano Avengers. Ora non stavano insieme perché avevano firmato un contratto o Fury dietro al collo. Stavano insieme perché era esattamente quello che volevano fare.
Come una vera famiglia si mossero uniti pronti per andare a salvare gli altri.
Insieme.




note: Siamo alla fine ragass!! Scusate se in alcuni capitoli ho fatto del ritardo. Spero che vi sia piaciuta questa storia. Un pò contorta e difficile da far venir fuori dalla mia testolina. Dai dai vi voglio ringraziare tutti per aver seguito e aver retto fino a qui. 
Un  bacione a tutti!!!
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: alfa_beta