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Autore: Kim WinterNight    19/11/2016    3 recensioni
In codesta composizione aulica (?) si narrano le appassionanti vicende concernenti i personaggi indicati nel primo capitolo intitolato "Presentazione della band" (quindi, se volete sapere di quali artisti si parla, entrate a leggere), i quali saranno per l'occasione riuniti in una super band a caso di cui non si può esattamente definire il genere né l'entità delle loro “canzoni”.
Il loro nome grind/hardcore è Death of Mortadella Roots, il quale spiega perfettamente la demenza in stato avanzato dei suddetti, nonché l'infermità mentale della sottoscritta.
Se volete sfatare questa mia convinzione, fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi che non sono cerebralmente inetta.
All'interno della narrazione troverete vari personaggi originali, tra cui un componente della band.
Se non conoscete tutti gli artisti di cui scriverò, non preoccupatevi: nella Presentazione ho inserito dei link che vi permetteranno di ascoltarli e di farvi un'idea sul genere delle loro band originarie.
In ogni caso, la storia è accessibile a tutti e si può benissimo prendere come un'originale.
Insomma, buona lettura efpiani!
Genere: Comico, Demenziale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

Natale in vista!




«Senti, hai già qualche idea?»

«No. Altrimenti non ti avrei chiesto di aiutarmi!»

«Ah, giusto. E che cazzo ne so io?»

«Simpaticone. Dai, entriamo in libreria?»

«Il tuo fidanzato ama leggere?»

«Suppongo...»

«Supponi?!»

Questa conversazione si sta svolgendo in un centro commerciale affollato, locato a Saint-Étienne, Francia. I due protagonisti sono Aurélien e Daron, cantante e chitarrista dei DOMR. Del resto il Natale si avvicina e i due, soprattutto il francese, sono in cerca di regali.

«Ohi Malakian, non rompere! Che ne so se Hakim legge? Ultimamente passiamo così poco tempo insieme...»

«Ma fate parte dello stesso gruppo! È come se tu non sapessi che io... che so... amo farmi le canne!» Daron parla a un volume di voce che attira l'attenzione di mezzo stabile, ma i due stanno dialogando in inglese e Aurélien spera che tutta quella gente conosca solo la lingua madre del Paese.

«E questo cosa c'entra?»

«Sentimi bene, ragazzino, vuoi farmi perdere tutta la giornata per cercare un regalo al tuo compagno di avventure erotiche? Perché io comincio ad avere fame, poi voglio trovare un posto dove fumare in pace e infine conoscere una bella francese che rimanga impressa nella mia mente per almeno quattro o cinque ore!» blatera ancora il chitarrista, seguendo l'altro all'interno della libreria.

«Stai un po' zitto! Io sono sempre calmo, ma tu riesci a far perdere la pazienza a chiunque!» borbotta Aurélien.

«Io odio il fottuto Natale, cazzo. È tutto consumismo e niente cervello!»

«Tu non fai mai un regalo a qualcuno?»

«Dipende da cosa intendi...» insinua il chitarrista, con un sorrisetto da pervertito dipinto sulle labbra.

«Oh, mon Dieu! Aiutami a scegliere un CD per Hakim, piuttosto. O è meglio un vinile?»

«Non conosco abbastanza il tuo moroso per sapere cosa preferisce, se non lo sai tu...»

«Insomma, perché ho chiesto a te? Dave sarebbe stato più utile!» sbotta il francese, rimettendo a posto un disco dei Metallica.

«Questo è un affronto! Ora mi offendo! Oh guarda!» grida all'improvviso Daron, buttandosi letteralmente sull'espositore dei CD e rischiando così di distruggere mezzo negozio; ovviamente, nel tragitto, taglia la strada a degli altri clienti e travolge un bambino che si aggira spaesato per il negozio.

«Vuoi stare attento?»

Ma Daron non ascolta, stringe tra le mani un disco e sembra in un universo parallelo, neanche si fosse calato un acido e avesse le visioni.

«Ehm... Malakian?!» cerca di richiamarlo Aurélien, accostandosi a lui.

«Aurelio, tesorino, guarda qui che meraviglia!» vaneggia il chitarrista.

«Come mi hai chiamato? Oddio, ma che hai? Chiamo l'ambulanza? Non è che mi svieni qui, vero? Oddio, perché non ho chiesto a Carlo di accompagnarmi? E perché ho dato retta ad Hakim e vi ho invitato tutti a casa mia? Dannazione... Daron?»

«Eh guarda, cazzo!» Il chitarrista si volta di centottanta gradi e sventola un CD di fronte agli occhi preoccupati di Aurélien, poi grida: «Questo! Questo sarà il regalo per il tuo amante o quello che è!»

«Hakim è il mio compagno! E poi, perché mai dovrei regalargli un disco dei... degli... Scars On Broadway? E chi sono?»

Daron, a questo punto, diventa rosso per la rabbia e sta seriamente pensando di strangolare il suo amico o di infilargli il CD su per il culo, ma cerca di trattenersi e stringe gli occhi, uccidendo il francese con un'occhiataccia.

Aurélien sbianca. «C-cosa ho detto stavolta?»

«Regalerai questo disco ad Hakim, chiaro?»

«Ma perché?»

«Perché si dà il caso che io sia il chitarrista nonché cantante di questa band sconosciuta, come la chiami tu, razza di... di...»

«Okay, okay! Va bene! Io che ne sapevo? Io e te facciamo due generi completamente diversi, non seguo tanto la scena metal, sai...» farfuglia Aurélien, arrossendo leggermente per la figura di merda che ha appena fatto.

«Appunto. Fatti una cultura» afferma Daron, poi prende un'altra copia del suddetto disco e gliela mostra. «Questo sarà il mio regalo di Natale per te, Aurelio.»

«Perché mi chiami Aurelio?» sospira il francese esasperato.

«Fa lo stesso. Un nome vale l'altro, tesoruccio. E adesso usciamo da questo buco infernale, ho bisogno di aria.»

Aurélien sospira ancora, poi si dirige alla cassa per pagare. È stata decisamente una pessima idea coinvolgere Daron in questa storia, spera almeno che il suo ragazzo apprezzi il regalo.


Jens, Fred e Carlo bazzicano per le vie di Saint-Étienne, felici come bambini. Il loro compagno di band Aurélien li ha invitati a trascorrere le vacanze di Natale a casa sua e del suo compagno. Prima di questo momento, nessuno aveva idea che il cantante francese fosse gay.

«Questo posto è magico!» commenta Carlo, trotterellando accanto agli altri due. «Mi ricorda un po' Napoli.»

«Eh? Sei serio?» domanda Fred.

«Certo! Sono tutti così ospitali e calorosi... o sarà l'atmosfera del Natale?»

«È quella di sicuro. Ma non perdiamo tempo, dobbiamo cercare un regalo per Dave, siamo qui per questo» interviene il tastierista, rimanendo sempre molto pratico.

«Non avere paura, mancano ancora alcuni giorni, abbiamo tempo!» lo rassicura Fred.

Tutta la band al completo ha deciso di fare un regalo a Dave, qualcosa che lo faccia talmente incazzare da indurlo a piantarli in asso e dar loro finalmente l'opportunità di trovare un chitarrista che abbia voglia di suonare e non li tratti come pezzenti.

«Ma cosa potremmo fare?»

«Ascoltate, anziché girovagare a caso, potremmo anche sederci in un bar e pensarci con calma, mentre io mi bevo una birretta, eh?» se ne esce Jens, già stanco di camminare.

«Alcolizzato!» lo rimbecca Fred, per poi mollargli una pacca sulla spalla e aggiungere: «Ci sto!».

Carlo li segue di malavoglia, lui che del resto avrebbe voluto continuare a visitare la città e godersi la magnifica atmosfera che si respira.

«Sentite, e se organizzassimo qualcosa di malefico? Malefico davvero!»

«Tipo? Fred, non ti seguo» replica perplesso Jens.

I tre nel frattempo si sono accomodati all'interno di un locale affollato e attendono che un cameriere prenda le ordinazioni.

«Tipo... spediamolo a fare qualcosa che odia e che non vorrebbe mai fare!»

«Tipo? Lui non vuole mai fare niente, la scelta è abbastanza ampia...» riflette Carlo.

«Tipo... tipo... ah! Ci sono! Lasciatemi fare una telefonata, poi vi spiego! Se arriva il cameriere, per me ordinate una Guinness!» salta su Fred, precipitandosi fuori dal locale.

I due si scambiano un'occhiata interrogativa.

«Carlo?»

«Sì?»

«Secondo te riusciremo a sbarazzarci di Mustaine?»

Carlo fa spallucce. «Mi fido di Fred. Lui ha sempre delle splendide idee, secondo me è il genio della band!»

«Forse hai ragione. Be', se suonassimo per Natale senza Dave, sarebbe un sogno!» esclama Jens, facendo cenno a una cameriera.

«Giusto. Credo proprio che amerò suonare in questo posto.»

Jens ordina, e poco dopo Fred torna da loro con un sorriso sornione a illuminargli il volto.

«Che hai combinato?» indaga Jens.

«Amici miei, vi annuncio che il regalo per Dave sarà fantastico! Indovinate dove andrà il 25 dicembre?»

«Spero non a suonare con noi...» borbotta Carlo.

«Neanche per idea! Andrà al concerto degli One Direction!»

«Eh?!» sbotta Carlo, sollevando di scatto la testa.

«Ma che... come pensi di convincerlo? Che regalo di merda Fred, forse avremmo fatto meglio a regalargli un panettone con dell'esplosivo all'interno...» osserva Jens, scettico all'inverosimile.

«Mmh... hai ragione, be'...»

«Ah! Ho un'idea! Dave ci andrà, eccome se ci andrà!» dice Carlo con entusiasmo, per poi cominciare a ridacchiare come una iena.

Cosa gli passi per la mente, nessuno lo sa ancora, ma lui è certo di aver trovato una soluzione per rendere il regalo di Dave veramente speciale e indimenticabile.


Dave è uscito da solo, se ne sta per i cazzi suoi ed è contento di essere in Francia solo per due essenziali motivi:

  1. Vitto e alloggio gratis per quasi due settimane;

  2. Un concerto di Natale per cui verrà pagato profumatamente.

Il che è abbastanza venale, certo, ma del resto Dave è Dave, non va certo in giro a suonare divinamente per la gloria.

Sta per entrare in un pub a bere qualcosa, sperando che qualcuno lo riconosca e lo idolatri come merita, quando il cellulare lo avverte che ha ricevuto un nuovo messaggio sul gruppo WhatsApp della band.

Lo apre distrattamente, sbuffando: cosa cazzo vogliono adesso questi sacchi di merda incompetenti?

Ciò che legge lo lascia a bocca aperta, e si pianta in mezzo all'ingresso del locale con il cellulare in mano come un automa.


Ragazzi, abbiamo trovato il regalo perfetto per Mustaine, sarà divertente scoprire la sua reazione! Ci sarà da ridere, poi vi raccontiamo tutto :D


È stato Fred Durst a scriverlo, ma Dave capisce (?) che c'è qualcosa che non va: perché ha scritto nel gruppo della band, se voleva parlare di una sorpresa per lui? C'è qualcosa che non quadra.

Poco dopo, un altro messaggio, inviato da Daron:


Coglione, l'hai mandato nel gruppo della band...


Qualcuno spintona violentemente Dave, imprecando in francese, ed entra nel locale, non prima di aver sollevato il dito medio nella sua direzione.

Il chitarrista, però, è talmente assorto che – in maniera del tutto inaspettata – non reagisce.

Cosa stanno tramando ancora quegli stronzi alle sue spalle? Deve scoprirlo al più presto, non permetterà ancora una volta che qualcuno gli metta i piedi in testa!

Chiude WhatsApp, ripone il cellulare in tasca e finalmente fa il suo ingresso nel pub; nessuno se lo fila di striscio, così decide che dovrà bere parecchio per compensare a quella ennesima giornata di merda.



Eheheheheh, ciao a tutti!

Bene, siccome il Natale si avvicina, ho deciso di dedicare uno o due capitoli di questa storia alla festa più importante dell'anno, cosa ne pensate? Ovviamente, non poteva essere tutto rose e fiori con tanto di decorazioni colorate e lucette sfolgoranti, altrimenti non si tratterebbe dei Mortadella! XD

Per la prima parte del capitolo ho pensato di dar spazio a due personaggi che amo un sacco, ovvero Daron e Aurélien. Ora, non so se quest'ultimo sia gay o etero, ma mi è piaciuto immaginare che abbia una relazione con l'altro cantante della sua band originaria, ovvero i Dub Inc! ♥ (e infatti questa prima parte la dedico a Soul_Shine, lei sa perché :P)

Gli Scars On Broadway sono davvero un progetto di Daron, successivo all'ultimo album dei System Of A Down, vi consiglio di ascoltarli!

Bene, che altro dire? Fatemi sapere che ne pensate, e nel prossimo capitolo scoprirete come i ragazzi intendono spedire Dave al concerto degli 1D :'D

Alla prossima ♥

  
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