Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: MaraWP    19/11/2016    0 recensioni
Una vita passata a trattenere le emozioni per non mostrarsi debole agli occhi di tutti, a prendersi cura degli altri trascurando completamente se stessa. Lara è così, il sorriso sul volto e le lacrime nel cuore. Riuscirà una nuova arrivata ad addolcire l'animo della ragazza e a sconvolgerle completamente la vita?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Otto interminabili ore. Ecco quant'è durata la mia deposizione che in realtà chiamerei interrogatorio dato che dal tono dei poliziotti sembravo essere io l'accusata. " Rimanga a disposizione" mi hanno detto, come se dopo tutto questo casino avessi ancora voglia di prendere un aereo. Sono uscita da quello stanzino e sono ritornata nella sala d'aspetto dove però non ho trovato nessuno, così mi sono avviata alla macchina parcheggiata all'esterno della caserma. Ho provato ad aprire la portiera ma l'ho trovata chiusa così, non vedendo all'interno, ho bussato sul finestrino. Uno scatto della serratura aprì l'auto, entrai sul lato guida e volsi il mio sguardo sui sedili posteriori. 

" Buongiorno bella addormentata "

La ragazza era sdraiata sui sedili, raccomitolata su se stessa coperta dalla mia giacca che la sera prima le avevo lasciato. 

" Buongiorno, com'è andata? "

" Bene, devo restare a disposizione
" dico, sottolineando le ultime parole in tono sarcastico. 

" Si magari in un letto al caldo che dici? "

" Dopo 8 ore li dentro direi che è la cosa migliore. Ma tu non hai dormito? "

" No, forse un'ora scarsa"

" Come mai? I sedili non erano di tuo gradimento? Ahah"

" Non mi piace dormire sola... Faccio degli incubi.. " 

" Ho capito... Ora andiamo a casa, magari mangiamo qualcosa e poi andiamo a letto ok? "


Annuì senza proferire parola, accesi la macchina e tranquillamente guidai verso casa. Dopo venti minuti circa arrivammo nel vialetto, parcheggiai l'auto e accompagnai Aurora in cucina. Date le numerose ore fuori di casa non sapevo se ci fosse qualcuno ad aspettarmi e con grande sorpresa trovai mia madre intenta a cucinare. 

" Oh sei tornata finalmente, pensavo non ti lasciassero più... Tu devi essere Aurora vero? "

" Si, piacere "
dice, porgendo la mano. 

Mia madre scansó la sua mano e senza preavviso l'abbracció, lasciando stupefatte sia me che la ragazza. 

" Il piacere è mio. Fai come se fossi a casa tua, per qualsiasi cosa chiedi pure non farti problemi. Vi ho preparato qualcosa da mangiare, immagino abbiate fame "

" Si molta, grazie mille "


Mangiammo tutte assieme chiacchierando del più e del meno, finché non avvertì mia madre della nostra imminente partenza verso la stanza da letto. 

" Sta con te in camera? "

" Si certo, non c'è problema"

" Per te no, ma per lei vedere il tuo disordine non sarà piacevole "

" Ho messo in ordine ieri mattina! Donna di poca fede "


Mia madre rise di gusto e ci lasciò salire al piano di sopra. Richiusi la porta a chiave dietro di me, mio fratello sarebbe arrivato sicuramente tra qualche ora e avrebbe provato ad entrare per giocare, meglio evitare. 

" Allora tutto quello che c'è in questa stanza adesso è anche tuo quindi prendi pure vestiti e qualsiasi cosa tu voglia. Ora ti cerco un pigiama, dovrei averne uno da... " Mi interrompe. 

" Lascia stare, io non uso pigiami ahah mi piace sentire il freddo delle lenzuola sulla pelle. Un pantaloncino andrà benissimo"

" Ah ok, cioè quindi non metti la maglia? "

" No, ma se per te è un problema la metto ahah "

" Ma ché, basta che va bene a te ahah li c'è il bagno, vai pure io entrerò dopo di te"


Mentre Aurora era in bagno, presi le lenzuola pulite dal cassetto e rifeci il letto. Posai documenti, chiavi e bracciali sul comodino e mi sedetti sul letto in attesa si liberasse il bagno. 

" Vai pure " dice, aprendo la porta. 

Mi voltai un secondo e il mio sguardo si paralizzó su di lei. Era rimasta in pantaloncini e reggiseno e anche se non volevo, non potei fare a meno di notare alcuni lividi sul suo corpo, segni evidenti di ciò che entrambe avevamo passato. Mi avvicinai a lei posandole una mano sulla guancia, avvicinando il suo viso alle mie labbra per poterle posare sulla sua fronte. 

" Ti voglio bene"

Non rispose ma si strinse a me in un abbraccio silenzioso che, a parer mio, valeva più di mille parole. 

" Mettiti sotto le coperte, ho paura tu possa prendere freddo. Io arrivo tra poco "

Mi avviai in bagno e poco dopo quando uscì, la trovai rannicchiata in un lato del letto coperta dalle lenzuola blu. La raggiunsi, sdraiandomi accanto a lei, osservandola con interesse. 

" Allora, dimmi un po' di questi incubi "

" Sogno delle cose che sono successe tempo fa, quando dormivo sola in quella stanza. Avevo il terrore di chiudere gli occhi e non riaprirli più "

" Ora ci sono io, non dirmirai più sola e gl'incubi svaniranno. Li rimpiazziamo con ricordi felici d'ora in avanti "

" Magari cominciando da ora "


Il suo corpo si mosse versi di me, allungandosi sino a raggiungere il mio viso e posando le sue labbra sulle mie. La sua bocca rimase ferma per pochi secondi, per poi staccarsi leggermente dalla mia come a cercare il consenso per andare oltre. Riaccorció le distanze posando la sua mano sul mio viso e tornando a premere le sue labbra sulle mie, stavolta sicure per un bacio che, forse, si era fatto attendere troppo a lungo. Una decina di secondi e si staccò da me, rimanendo a pochi centimetri dal mio viso, cercando una risposta nel mio sguardo. 

" E questo? " 

" Avevo bisogno di farlo "

" Per? "

" Per sentirti più vicina. Nessuno si è mai preso cura di me come fai tu e volevo solo farti capire che te ne sono grata"

" Figurati...
" rispondo imbarazzata. 

Sorrise e nascose il suo viso nel mio collo, posando la sua mano sul mio ventre. 

" Non volevo dirtelo ma... sei arrossita " dice ridacchiando. 

" No ti sbagli, hai visto male. Buonanotte "

" Mmm sarà ahah notte

Una settimana dopo...

Dopo circa una settimana da quel bacio, le nostre vite sono trascorse tranquille tra una visita e l'altra in ospedale e qualche richiamo in caserma. Anche il processo è passato, entrambe abbiamo testimoniato dinanzi al giudice e dopo molte ore, tra ansia e rabbia, finalmente hanno sbattuto in carcere quell'uomo. Oggi però è un giorno importante, il giorno in cui Aurora rivedrà suo padre dopo tanti anni. È tornato in Italia come mi aveva detto precedente Sara, e grazie a una psicologa è riuscito a recuperare frammenti della sua memoria tra cui l'infanzia di sua figlia. Lei ancora non sa che sta per incontrarlo e di certo non se lo immagina. È talmente curiosa che ho dovuto bendarla e impedirle di guardare finché non fossimo arrivate nel luogo dell'incontro. Ho pensato che fosse una cosa abbastanza intima, così ho chiesto a Stefano, suo padre, di vederci nel vecchio rudere sulla collina, lo stesso in cui avevo portato Aurora a dormire in tenda. Siamo arrivate da pochi minuti, un po' in anticipo, così ho fatto scendere la ragazza dall'auto, aiutandola per evitare che sbattesse o inciampasse per la strada. 

" Allora? Posso levarmi la benda?? "

" Non ancora "

" Dai non resisto più! Aspetta, qui davanti a me c'è un grande prato verde e un cavallo bellissimo, è così? "

" Un cavallo? Ahah no mi dispiace "

" Mmm, un cane! "

" No niente animali ahah "

" Oddio, mi hai regalato una Mustang! "

" Che? Ahah ti farò guidare la mia al massimo "


Una macchina ci raggiunse, posteggiando accanto noi. Un uomo sulla cinquantina scese lentamente, richiudendo la portiera dietro di sé. 

" Non è una Mustang, ma è un'auto! Basta sono stufa di aspettare "

Tolse velocemente la benda dagli occhi, voltandosi in direzione del rumore di gomme che aveva sentito poco fa. Vidi il nastro blu che poco prima le copriva la vista cadere dolcemente a terra, sfuggito dalle sue dita. Rimase immobile a guardarlo, in silenzio, senza dire nulla. 

" Ciao Aurora "

" P...papà? "


L'uomo sorrise, aprendo le braccia verso di lei che, di tutta risposta, cominciò a correre nella sua direzione. Si abbracciarono a lungo, prima nel più assoluto dei silenzi, poi i singhiozzi della ragazza donarono voce a quel momento. 

" Papà! Mi sei mancato così tanto! " 

" Anche tu piccola mia"

" Perché non sei tornato? Perché non mi hai detto dov'eri? Pensavo fossi morto! "

" Ti ricordi quando tempo fa ci salutammo? Ti dicesti che sarei ritornato da te non appena avessi finito la missione. Volevo tanto tornare ma non sapevo dove. Ho perso la memoria a causa di un incidente e quando mi sono risvegliato non sapevo chi fossi ne per quale ragione mi trovassi li. Nessuno ha saputo aiutarmi e così ho voltato pagina, iniziando una nuova vita senza sapere cosa avevo lasciato in quella vecchia"

" Mi dispiace...come mi hai rintracciato ? "

" L'esercito è riuscito a ritrovarmi ricostruendo l'accaduto di molti anni fa e la tua amica mi ha permesso di riabbracciarti. È stata lei a mandare gli uomini sulle mie tracce "


Aurora si voltò verso di me con gli occhi lucidi, sussurrando un"  grazie" appena udibile. 

" Aurora potrai mai perdonarmi per tutto questo? "

" Non è colpa tua "

" Si lo è. Non avrei dovuto lasciare te e tua madre, avevo la possibilità di saltare quella missione e rimanere con voi ma il mio orgoglio mi ha fatto scegliere la cosa sbagliata. Tutto quello che ti è successo è solo colpa mia "

" Tu mi hai dato la forza di resistere papà, eri sempre nei miei pensieri. Sei sempre stato il mio eroe e continui ad esserlo "

" E tu sei la mia eroina. Guardati, sei così bella. Somigli tanto a tua madre
"

Il suo sguardo si spostò poi su di me, avvicinandosi a passo lento. 

" Grazie per tutto ciò che hai fatto. So che hai rischiato la vita per salvare mia figlia "

" Lo rifarei se fosse necessario "

" Ti ringrazio. Ti dispiace se te la rubo per oggi? Vorrei stare un po' con lei prima di... "

" Nessun problema "
dico sorridendo. 

Li guardai salire sull'auto grigia del padre e sparire poco dopo tra le curve della strada. Poggiai i gomiti sulla ringhiera del rudere e mi persi ad osservare il cielo e gli alberi sottostanti. Che sia questa la quiete dopo la tempesta? 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MaraWP