Videogiochi > Bloodborne
Segui la storia  |       
Autore: ten12    19/11/2016    1 recensioni
Curare qualsiasi malattia con un infusione. Ciò è possibile a Yharnam, la città dei Grandi Antichi e del sangue curativo, e stranieri da ogni dove giungono alla città dalle lunghe guglie portando con loro i propri demoni. Perciò sappi questo: a nessuno, a Yharnam, interessano gli orrori che hai commesso tu o quelli di qualunque altro viandante. Forse può sembrarti un bene fintantochè non arrivi durante una notte di caccia.
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'La caduta di Yharnam'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dare tre litri del proprio sangue=dare la vita. Modo di dire tipicamente Yharnamita considerato volgare dai ceti altolocati. La nobiltà considera un atto vile e basso quello di concedere grosse quantità del proprio sangue che andrebbe invece condiviso in piccole quantità così da favorire il desiderio per esso.

"Dobbiamo cambiare piano" "COSA!? PERCHÈ?" Viggo era alibito "Non possiamo scappare di notte. Moriremmo. E se lo tiriamo fuori ora l'intera città ci cercherà e renderà la fuga impossibile. Dobbiamo tornare in un altro momento" "Lo puoi nascondere in casa mia!" Rispose Viggo con veemenza. Gaenoph guardò il capitano negli occhi "Torneranno a cercare lì. Volevo dirtelo" "Io non posso scomparire! Mi stanno già cercando! Dobbiamo tirarlo fuori ora o non potremo mai!" Gaenoph si mise le mani nei capelli e si massaggiò le tempie. Alla fine, infastidito e leggermente preoccupato, disse "Va bene. Sbrighiamoci e speriamo non l'abbiano torturato troppo o non si reggerà in piedi"

 

Il rumore degli stivali rimbombava tra i vicoli. Erano passati cinque giorni, quasi sei vista la posizione della luna, da quando Gaenoph era stato ferito e Finch catturato. Jogo aveva usato Hector e Gota come i suoi nuovi luogotenenti fin da allora. Avevano oltrepassato l'ultima barricata da venti minuti. Dopo l'attacco di quella notte difficilmente ne avrebbero incontrata un altra, non distrutta o persa, mentre andavano verso la prigione. Jogo ricordava il giorno in cui aveva catturato l'uomo che stavano andando a prendere. Fuggito da Byrgenwerth ancora ventenne perchè considerato ai limiti dell'estremo, lo scultore di rune Caryll era, a quel punto, un vecchio, ma era anche l'unico in grado di comprendere ed imbrigliare il potere dell'antichissima lingua scritta sui muri delle catacombe sotto Yharnam. Jogo l'aveva catturato quando ancora cacciava. Era sempre stato un uomo intransigente ed autoritario ma quell'incontro gli aveva messo una pulce nell'orecchio. L'inizio della sua evoluzione nell'uomo che era oggi partiva da lì. Aveva creduto che il ragazzo sarebbe stato debole, deperito, con unghie rotte, vestiti a pezzi ed occhi grandi e lacunosi come la luna. Caryll si era dimostrato tutto il contrario, forse persino più razionale di Jogo, e quello non era un complimento che il comandante dava alla leggera. Ma non fu solo quello a cambiare la sua mentalità poichè la sua somiglianza lo faceva risultare quasi amichevole. No. Il problema erano gli occhi: identici a come li aveva immaginati.

 

Gaenoph si chinò sul corpo ancora caldo. Era un uomo sul metro ed ottanta, probabilmente un cacciatore della chiesa in pensione. Il cadavere era floscio, con la schiena appoggiata contro il muro a sinistra dell'entrata. Gli schizzi di sangue mostravano che era incespicato sotto shock fino a qualche passo di distanza dall'uscio. A poca distanza da lui c'era l'altra guardia. La sua testa era rotolata poco più in la ancora. Gaenoph era molto preoccupato. Viggo, in piedi alle sue spalle, si guardava intorno temendo l'arrivo di qualcuno "Dobbiamo muoverci Gaenoph!" Il sognatore lo ignorava. Spostò il colletto impregnato di sangue della prima guardia "Gaenoph!!" Sibilò nervoso Viggo. Gaenoph si alzò in piedi "Muoviamoci" "Grazie al coro!" Viggo si rilassò "Si ma velocemente questa volta. Hai un arma con te?" Il capitano sbiancò più di prima "Ce n'era bisogno?" Gaenoph inarcò un sopracciglio "Vuoi far evadere un prigioniero e non porti con te nemmeno un arma?!" "Dovevi essere tu la mia arma d'emergenza" "Oooh. Ceeeerto. Capisco. Molto comodo. Prendi una pistola da uno di questi due e stammi dietro" Viggo ispezionò i corpi muovendosi scompostamente per la fretta. Il capitano della ronda spostò timidamente il pesante giaccone che portava la guardia e tirò via la pistola dalla cintura "Trovata" Disse rizzandosi in piedi con un volto sfatto dalla stanchezza. Gaenoph aveva smesso di sorride e lo guardava negli occhi attraverso il buio dell'entrata "Stammi dietro e preparati"

 

Finch si fermò. Il sognatore davanti a lui sorrideva come se stesse guardando un povero imbecille. Il cacciatore polveriera avrebbe dato tre litri del suo sangue* per togliergli quel grugno. Finch finì per fare di meglio. "Bamboccio tornatene dalla tua famiglia di ricchi sfondati e piantala di rompere il cazzo agli anziani" disse Il cacciatore polverira di punto in bianco. Il sognatore divenne paonazzo. Finch si girò, fece retromarcia fino alla brandina e si stese dando le spalle all'uscita. Lo sconosciuto si riprese "Fossi in te non sarei così sprezzante nei confronti di chi ti da la possibilità di salvare la tua famiglia" Finch rimase disteso per qualche secondo a riflettere "Stai bluffando" rispose l'eretico "Puoi dirlo ai loro cadaveri se mai uscirai vivo da qui. Tesoro scusami se non ti ho salvato ma non mi fidavo del tizio che mi ha avvertito" disse freddo. Finch si alzò a sedere sul lettino. Lo sconosciuto mostrò il mazzo di chiavi delle guardie tenendolo per l'indice.

 

Jogo si bloccò, Gota strabuzzò gli occhi ed il volto di Hector si contrasse in una smorfia di fastidio mentre pensava "eh ti pareva" alla vista dell'entrata della prigione. Il comandante iniziò a camminare a passo veloce seguito a ruota dagli altri due. Il trio si fiondò nel buio dei corridoi. Jogo snocciolava tattiche velocemente, Gota si domandava cosa fosse successo cercando di stare dietro al suo superiore ed Hector rifletteva pessimisticamente sulla loro sorte ripetendosi "Finiamo tutti a fanculo".

 

Lo sconosciuto alzò il mazzo di chiavi tenendolo con l'indice della mano sinistra "Alzale un po' di più le mani e passami quei bei pezzi di metallo" Gaenoph uscì dall'ombra con la pistola da cacciatore puntata alla testa dello sconosciuto. Finch si alzò e si avvicinò velocemente alle sbarre con la gioia nel cuore "Sembra che non ci sia bisogno di andare poi così lontano per trovarti, Kalpa" disse il sognatore ostile con un volto piacevolmente sorpreso e le braccia ferme ai lati del corpo "Alza quelle mani o ne perdi l'uso" "Sta calmo. Se continui così finisci come tuo padre sai" Viggo, rimasto nel corridoio da cui venivano per avvertire di qualche movimento, tirò un occhiata preoccupata al suo accompagnatore "Taci. Hai poca fantasia sia a minacciare, che a raggirare, che a provocare. In ginocchio" "Da dove viene tutta questa ostili..." Finch e Gaenoph sbottarono allo stesso tempo "Ma zitto!" Un sorriso passò sul volto di entrambi. Lo sconosciuto si inginocchiò "Dammi le chiavi" disse Gaenoph allungando la mano libera "La chiave dovrebbe essere la novantasei" disse Finch "Sai contare?" Lo sfottè Gaenoph. Finch borbottò qualcosa riguardo il prendere a pugni mentre lo sconosciuto allungava le chiavi tenendole nel suo palmo aperto. Gaenoph lo fissò con un sopracciglio alzato "Mi prendi per cretino. Lanciamele" "ARRIVA QUALCUNO!" Disse Viggo con occhi spiritati. Gaenoph si girò verso il capitano della ronda. Lo sconosciuto gli saltò addosso lasciando cadere a terra le chiavi nella fretta. Gaenoph premette il grilletto di riflesso e la pallottola finì nel costato dell'assalitore. Il rumore dello sparo si propagò per la prigione. Lo sconosciuto perse slancio per lo shock ed arrivò fiaccamente a buttarsi a peso morto su Gaenoph. Kalpa schivò a sinistra svincolandosi. Viggo fissava i corridoi davanti a lui pronto a schizzare via al primo segno e, quando questo arrivò, il capitano della ronda fu investito dalla corsa dello sconosciuto il quale gli crollò addosso "Gaenoph apri presto!" Disse Finch. Gaenoph cercò le chiavi a tentoni nel buio. Il rumore di stivali e passi concitati era sempre più vicino "Gaenoph....aiuto" sussurrò Viggo da sotto lo sconosciuto. Gaenoph trovò le chiavi e le lanciò all'amico poi si avvicinò a Viggo. il sognatore entrò nel corridoio e delle lanterne, sul lato opposto, lo illuminarono in quel istante. Gaenoph prese lo sconosciuto per la spalla e lo girò burberamente poi afferrò un frastornato Viggo sotto le ascelle, lo trascinò vicino la cella e disse all'amico "Prendilo per le gambe" Finch lasciò la porta della sua cella aperta ed afferrò il capitano della ronda per gli arti inferiori. Una volta issato il terzo compare sufficientemente in alto, i due amici si diedero ad una roccambolesca e grottesca corsa. Il suono di stivali e voci concitate si fece gradualmente più debole. Corsero tra le mura della prigione sotterranea per una ventina di minuti prima di crollare a terra sfiniti.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Bloodborne / Vai alla pagina dell'autore: ten12