Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Growl    20/11/2016    0 recensioni
[STORIA AD OC- ISCRIZIONI CHIUSE]
~~
[NON AMBIENTATA NELL'UNIVERSO DI ATR]
~~
[COLLEGATA A "VITA DI FAZIONI IN UNA CLASSE DISASTRATA"]
~~
Un terribile giorno un presentatore fallito decise che per salvare la sua carriera doveva intraprendere una strada innovativa e creare un ""nuovo"" format.
Questo presentatore, Hey Icy, era un appassionato di A Tutto Reality e voleva creare uno show con le stesse premesse per risollevarsi. Chiaramente nessuna persona sana di mente avrebbe voluto partecipare a un programma del genere, quindi Hey Icy dovette ricorrere a misure estreme: rapire gli sfortunati concorrenti.
Una volta fatto ciò il reality poteva cominciare!...
I diversi concorrenti si troveranno in una misteriosa città, chiamata EFP City, di cui dovranno scoprire i segreti, e nel frattempo riuscire a non essere eliminati definitivamente.
Cosa succederà? Che cosa ha in mente Hey Icy? Chi sopravviv- vincerà?
Lo potrete scoprire solo leggendo!
Genere: Comico, Demenziale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HO PERSO QUESTO TESTO TRE VOLTE NON CE LA FACCIO PIU' PERCHE ;_;
All'inizio doveva essere una cosa un po' più lunga, ma sto iniziando a non farcela più (e so che è un po' un controsenso). In breve, non scrivo tanto perché non ho tanto tempo libero per scrivere ATREFP  e in genere faccio altro (ho i miei piani per tutta la storia, ma non ho ancora messo mano alla quinta puntata, per esempio), ma mi dispiace abbandonarla per tanto tempo, quindi per adesso porto una piccola parte di backstory (a cui tengo tanto) di alcuni personaggi. Probabilmente a dicembre pubblicherò in modo regolare, ma non so bene cosa succederà. 
Tra un po' ci vediamo di nuovo. 





 
13 mesi prima dell'inizio del reality
«Che cosa facciamo?» domandò una voce femminile all'altro capo del telefono.
«Dobbiamo iniziare ad assumere dipendenti per la compagnia.» rispose James, deciso.
«Duh, ovviamente. Mi sorprendi, che decisione inaspettata.» ironizzò la donna. 
«Non c'è da scherzare. Mio padre mi ha dato questi soldi, e io voglio spenderli bene, non buttarli al vento.»
«Ma chi dovremo assumere? Come farai a fidarti di chi lavorerà per te?»
«L'unico modo è non dire nulla. Così non si rischia.»
«Hai intenzione di assumere qualcuno e non dire nemmeno a cosa stanno lavorando? Ti aspetti che queste persone ti seguano?»
«Se li pago abbastanza posso fare di tutto. Un po' come te.»
La donna sbuffò. 
«Ugh. Mi dirai mai cosa stai progettando?»
«Solo quando sarà il momento. Tutto ciò che ho costruito si basa su previsioni, ma sono abbastanza sicuro che siano giuste, quindi non c'è da preoccuparsi. Almeno per adesso.»
«E... quindi?»
«Un giorno svelerò i miei piani, e mi ringrazierete. Ma bisognerà aspettare... Allora, mi vuoi aiutare a cercare o no?»
«Certo James... vedrò cosa posso fare. Ti richiamo tra un paio di giorni, ok?»
«Perfetto. A presto.» 
Detto ciò, l'uomo chiuse la chiamata e ripose il suo cellulare nella tasca dei suoi jeans e uscì all'aria aperta.
Si trovava sul tetto di un alto grattacielo, e poteva vedere tanti altri grattacieli come il suo, sparsi per la città. Sotto di lui, invece, centinaia di auto, e dentro di loro, centinaia di persone che si spostavano per la città. Cosa stavano facendo in quel momento? Pensavano al futuro? 




10 mesi prima dell'inizio del reality
Una pallina di carta stropicciata volò in aria, per poi centrare il cestino. Sotto di essa, almeno altre sei o sette palline simili, nessuna di loro si trovava a terra. 
«Centro... di nuovo...» fece Erika, tutto tranne che entusiasta. 
Continuava a cercare soluzioni per mettere a punto il suo progetto sulla comunicazione, eppure non ne trovava. Non sapeva come potesse essere possibile, se si trovava lì, in quel momento e in quel luogo doveva esserci un motivo, ne era convinta. Alla fine tutto doveva funzionare, ne era sicura.
Si spostò dal letto verso la scrivania, illuminata da una lampada da tavolo a forma di gatto. Diede un'occhiata all'orologio.
03:24 AM
Era tardi. Restava sveglia sempre fino a quell'ora, e poi aveva problemi a svegliarsi in tempo per andare a lezione. La vita nel college era asfissiante, da piccola pensava sempre che non andarci fosse la scelta giusta. E invece, eccola lì, circondata da decine di fogli, metà da lavori estremamente facili, l'altra piena di numeri e lettere incomprensibili per la maggior parte delle persone, a malapena decifrabile per lei.
«Non ce la faccio più...» sussurrò. Parlava spesso da sola. Gli altri la vedevano come un'abitudine strana, ma per lei era rilassante e anche se poteva sembrare strano, l'aiutava a concentrarsi. Sapeva che qualcuno l'ascoltava. 
Poi guardò il calendario. Si ricordò subito che quella era la data. 
14 aprile 2016
Sì, secondo i suoi i calcoli era giusto. Il 14 aprile sarebbe iniziato tutto.
Spense la luce. Tutti quei fogli ormai erano inutili. Tutto andava secondo i piani, ma, purtroppo, non i suoi. Non importava. Era comunque un buon segno. Non tutte le speranze erano perdute, doveva controllare se aveva ragione e assicurarsi che il progetto suo e di e Nadir avesse funzionato.
Uscì dalla sua camera, prese la bici, poi fuori dal college, per ripararsi nel luogo dove custodiva le cose che le stavano più a cuore.




9 mesi prima dell'inizio del reality
Nadir stava aspettando da due ore, al di fuori della sala operatoria. Era preoccupato.
Finalmente vide la maniglia muoversi. Un medico uscì. Il ragazzo si alzò dalla sedia e iniziò subito a parlare. 
«Come sta? E' stabile? Si riprenderà?»
«Non lo so. Le sue ferite sono molto gravi.»
Nadir guardò a terra, distogliendo lo sguardo dall'uomo. 
«Non sapete proprio nulla?»
«Sembra che le sue condizioni siano positive, ma niente è certo. Bisognerà aspettare e sperare per il meglio.»
«O-ok...» 
«Posso farti una domanda?» chiese il medico.
«Sì, va bene...» rispose confuso Nadir. Cosa c'entrava?
«E' la prima volta che Erika tenta di... insomma... fare ciò che ha fatto.»
Perché quel medico non diceva cos'era successo? Era così difficile dire "suicidarsi"? Bah... 
«Per quanto ne so... sì, è la prima... non so perché l'abbia fatto. E' una ragazza così felice, non ha niente di sbagliato nella sua vita...»
Aveva mentito. 
Erika ci aveva provato altre volte. Lui lo sapeva, anche se lei lo negava. Una ragazza al campus raccontò di aver visto qualcuno sul tetto di un'edificio, sul cornicione... pronto a buttarsi... ma appena si rese conto di quello che stava per succedere la figura scomparve. Quel giorno Erika non si trovava a lezione. Ma non era l'unica occasione in cui la ragazza non si trovava nei paraggi e Nadir si preoccupava per lei. Tutto era iniziato alla fine di aprile... poco dopo che Erika gli confidò che il loro esperimento aveva funzionato...
«Non le è successo nulla di strano recentemente? Tutto nella norma?»
«Sì, tutto nella norma.»
Nadir si rifiutava di credere che la colpa fosse da atribuire al loro progetto. Anzi, doveva rendere felice Erika, non spingerla al suicidio. Non se lo spiegava. Doveva essere un'incidente. Qualcuno doveva averla attaccata.
«Siete sicuri che le ferite siano autoinflitte? Non è possibile che sia stato qualcun altro?»
«Non possiamo avere certezze, ma coloro che l'hanno trovata hanno detto che era sola, non c'era nessuno attorno a lei...» l'uomo fece una breve pausa. «Spero che si rimetta presto, ma penso che dovremo tenerla sotto osservazione in futuro. Le ferite che si è provocata sono molto gravi, è un pericolo per sè stessa.»
Nadir annuì.




4 mesi prima dell'inizio del reality
Un elicottero sorvolava una cittadine di modeste dimensioni distrutta. In alcuni luoghi si potevano ancora scorgere delle fiamme. 
«Peccato...» sospirò James, seduto a fianco del pilota. 
Una voce maschile provenì dal pannello di controllo dell'elicottero.
«James... James... mi senti?» 
«Thomas, sei tu?» chiese l'uomo.
«Sì, sono io. Qui tutto bene. Siamo riusciti a conservare le attrezzature, nulla è stato danneggiato. Durante questo mese ci siamo riparati e siamo tutti al sicuro. Ci siamo preoccupati per te, tu stai bene? Quando tutto è iniziato qualcuno voleva venire a cercarti, ma ci è stato proibito...»
«Se ti sto parlando in questo momento vuol dire che sto bene. Certo, non lo si può dire di qualche posto come quello che sto sorvolando...»
«Che cosa pensi di fare? Hai detto che ti aspettavi tutto ciò, prima degli altri... per questo hai costruito la zona sicura dove mi trovo io... come hai fatto?»
«Ho avuto delle fonti, non è stato molto difficile a dire il vero. Tutto doveva rimanere segreto, eppure qualcuno l'ha rivelato e ha causato questo disastro.»
«Ci hanno dato un nome?»
«Un nome?»
«Sì, a questo disastro.»
«Ah, quelli che ho incontrato lo chiamano il Disastro. Nemmeno un po' di creatività.»
«Beh... comunque... e adesso? Dato che dici di sapere tutto, sai anche a cosa servono tutti gli aggeggi che ci hai fatto costruire, no?» 
«In realtà non avevo delle idee ben precise... fino ad oggi. C'è una società fondata durante i giorni del Disastro... che si pone come obiettivo quello di aiutare tutti i sopravvissuti nelle zone a rischio. Si chiama UDP. Unione della Pace. Lasciando stare che il nome è così cliché...»
«Cosa c'entra con noi?»
«Secondo i miei informatori, tutti i suoi componenti sono riusciti a mantenere la calma. Hanno vissuto tranquillamente, aiutando gli altri nonostante i pericoli. Sapevano chi era pericoloso, chi era amichevole... come hanno fatto?»
«Lo chiedi a me?»
«Era una domanda retorica, Thomas, non lo so nemmeno io.» Una pausa. «Ma voglio scoprirlo. A tutti i costi. Philip mi ha detto che molti hanno dei figli o nipoti. Ecco, sperimenteremo su di loro, e vedremo le loro reazioni.»
«Che? Sei pazzo!»
«Non preoccuparti, non sarà nulla di pericoloso. Sarà un innocuo reality.»
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Growl