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Autore: swimmer5    20/11/2016    5 recensioni
È giunta l'ora di un nuovo anno scolastico alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Lo scopo di Hinata è chiaro fin da subito: vuole, una volta per tutte, fare chiarezza sui suoi sentimenti e dichiararsi a Kageyama, ma le cose non andranno come previsto... O forse sì?
Tra Quidditch, incantesimi, pozioni, duelli e gite a Hogsmeade, l’obiettivo è uno solo. Passare i G.U.F.O. e i M.A.G.O.? No: conquistare la persona amata!
Hogwarts!AU
[Principalmente KageHina e YamaYachi; DaiSuga, AsaNoya, BokuAka, in seguito potrebbero aggiungersi altre coppie]
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tadashi Yamaguchi, Tobio Kageyama, Un po' tutti, Yachi Hitoka
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I
Inizio col botto

Inizio di Settembre

Il primo giorno del nono mese era speciale.
L’autunno bussava alle porte: le foglie degli alberi cadevano sul suolo formando uno scricchiolante tappeto ingiallito; il sole non era più cocente, ma tiepido, quasi sbiadito; nell’aria, si percepiva quella frenesia tipica dell’incombente ritorno a scuola.
Nella stazione di King’s Cross, la voce metallica proveniente dall’altoparlante annunciava l’imminente arrivo di un treno al binario nove e tre quarti.
«Siete sicuri di aver preso tutto?» Una madre preoccupata stava aspettando l’arrivo del mezzo insieme ai suoi due figli.
«Sì, sicuri» rispose il ragazzo.
«Tutto tutto?» chiese conferma la donna. «Se volete, possiamo ripassare un attimo a Diagon Alley, tanto è qui vicino.»
«L’Hogwarts Express sta arrivando, mamma» disse Hinata, con una nota d’impazienza nella voce.  « E abbiamo tutto. Puoi andare, se vuoi.» 
La madre sorrise. «Ora vado… Mi raccomando, fa’ attenzione a tua sorella.»
«Sì, mamma!» disse Shouyou, scocciato.
«Tienila per mano!»
Il rosso alzò gli occhi al cielo e, con riluttanza, afferrò la manina della sorella.
La donna baciò i figli e, dopo un’altra serie di ripetitivi avvertimenti, si allontanò da loro.
«Insomma, ho undici anni, so badare a me stessa!» esclamò indignata, mentre lasciava la mano del fratello.
«Sei una piccola seccatura» la rimbeccò dolcemente Shouyou.
«Hinata-kun!»
Si sentì chiamare da dietro le spalle. Si voltò e vide il suo compagno di dormitorio che agitava la mano in segno di saluto, insieme al suo migliore amico.
Lui e Natsu li raggiunsero, portandosi appresso l’ingombrante carrello.
«Buongiorno Yamaguchi-kun, Tsukishima-kun» salutò a sua volta Shouyuou.
«Oh! C’è anche Natsu » disse Tadashi, accarezzandole dolcemente la testa.  «Anche tu a Hogwarts quest’anno, eh? Dove vuoi essere Smistata?»
«Ovunque, ma non a Serpeverde!» dichiarò decisa.
Yamaguchi ridacchiò, Tsukishima rimase impassibile.
«Io ti aspetto a Grifondoro.»
Natsu sorrise e annuì.
«Come avete passato le vacanze?» chiese Hinata.
«Benone! Sono stato da Tsukki, il mese di agosto» Yamaguchi indicò lo spilungone biondo dietro di lui, «nella sua residenza estiva. »
«Perché te ne vanti, Yamaguchi?»
«Scusa, Tsukki» disse Tadashi, sorridendo. «E tu, Hinata?»
«Oh, al solito. Un’estate noiosa a casa» disse Shouyou,  «il giorno più emozionante è stato quando sono andato a fare compere a Diagon Alley per me e mia sorella.»
Un fischio fortissimo interruppe la conversazione tra i tre. L’Hogwarts Express, dal quale uscivano bizzare nuvolette di fumo grigio, si fermò proprio davanti a loro, spalancando le porte rosso fiammante.
«Oh! Be’, noi andiamo a recuperare i bagagli. Ci si vede!»
«A presto!» dissero i due fratelli Hinata; Tsukishima si limitò a salutare con un cenno del capo.
*
Daichi aprì la porta dello scompartimento e due paia di occhi, uno dorato e uno nerissimo, lo trafissero con lo sguardo.
«Oya oya
«Oya oya oya
Tutti i suoi cattivi presentimenti si erano avverati.
Squadrò tutti i prefetti, a cominciare da Terushima Yuiji. Grifondoro e fiero di esserlo, è il tipo di prefetto che coprirebbe qualsiasi bravata – ce lo vedeva benissimo, a lanciare Caccabombe al custode.
Bene, pensò Daichi.
Poi c’erano Bokuto e Kuroo. I due bro, come si facevano chiamare. Si conoscevano da un sacco di tempo, e insieme ne avevano combinate tante. Erano riusciti a farla franca la maggior parte delle volte perché protetti dal direttore dei Serpeverde. Era pericoloso, il loro duo.
Molto bene.
Accanto a loro, l’altro prefetto di Tassorosso, Asahi, era un tipo piuttosto tranquillo ma fifone. Si lasciava intimorire spesso sia da Bokuto che da Kuroo – nonostante fossero della sua stessa stazza – e conscendo il suo carattere si sarebbe fatto trasportare facilmente nelle bravate dei due.
Di bene in meglio.
Poi, Ushijima Wakatoshi, asso nel Quidditch ma non altrettanto nelle relazioni sociali, comunicava di rado e parlava molto poco di sé, ma perlomeno non era casinista come il resto della combriccola.
Questo è un bene… Forse.
Tutti dovevano aver notato lo sguardo perplesso di Sawamura.
«Entra, Sawamura, non stare lì impalato» ghignò Tetsurou.
Si sedette accanto al suo ragazzo, Sugawara Koushi, nonché secondo prefetto di Serpeverde, e si sentì un po’ più tranquillo.
Il sollievo arrivò quando entrò Kiyoko Shimizu, l’altro prefetto di Corvonero. Daichi la conosceva abbastanza da poter affermare che Shimizu era una persona ragionevole e con un minimo di buon senso.
Ora si comincia a ragionare
«Occhiali-chan! » Terushima Yuiji provocò la bella Corvonero, tuttavia, lei lo ignorò e prese posto accanto a Wakatoshi.
«Bene, adesso che siamo tutti…»
Bokuto tirò fuori dal baule tre bottiglie di Wiskey Incendiario. Lo versò in otto bicchieri e li passò ai prefetti.
«Lasciatemelo dire» asserì Kuroo, alzando in alto il bicchiere, «quest’anno rivoluzioneremo Hogwarts.»
«Ai prefetti.» fece Bokuto.
«Ai prefetti!» brindarono gli altri tutti in coro.
«Suga… Siami sicuro che–» sussurrò Daichi a Koushi, senza farsi sentire dagli altri, presi nei festeggiamenti.
«Bevi, Daichi, e non pensarci. »
*
La luna illuminava le numerose barche che attraversavano l’ampio specchio d’acqua.
Nella Sala Grande, tutti si chiedevano quando sarebbe finita la tradizionale traversata del lago di quelli del primo anno. La luce fornita dalle candele sospese a mezz’aria e dal fuoco dei caminetti scoppiettanti conferiva all’ambiente un’atmosfera calorosa e festaiola.
«Amico, ma quanto ci mettono?» si lamentò Ryunnosuke Tanaka, studente del sesto anno, brandendo forchetta e coltello. «Ho una fame…»
«Dai, Ryu, sono sicuro che stanno per arrivare!» lo consolò Yuu Nishinoya, un altro eccentrico Grifondoro, dandogli una pacca sulla spalla. «Bro, ma ti ricordi il nostro Smistamento?»
«Come posso mai dimenticarlo?» rispose Ryu. «Il Cappello Parlante non ha avuto dubbi, neanche il tempo di appoggiarmelo in testa che quello urla “GRIFONDORO”, baby!»
«Già, già!» convenne il più basso, «anche per me è stato così! E ovviamente non potevo capitare in una Casa diversa da quella del mio Bro…»
«Bro…» quasi commosso, Tanaka riuscì a dimenticare per qualche piacevole istante il senso di noia e d’impazienza.
«Non credo di farcela, Noya-san…» proferì Ryu teatralmente, mentre si accasciava sulla sedia e reclinava la testa all’indietro.
«Avanti, Ryu, ti stai lamentando più del solito!» esclamò Yuu esasperato. «Fai come faccio io: prova a pensare qualcosa di bello, tipo il Quidditch o Kiyoko-san… A proposito, dov’è? E’ già arrivata?! ».
E Noya si mise con le ginocchia sopra la sedia per avere una visuale completa di tutta la Sala, data la sua bassa statura. Tanaka ridacchiò per la scena e disse:
«E’ lì, all’estremità del tavolo dei Corvonero, accanto a Yachi-san e Tsukishima.»
«Davvero?»
Gli occhi di Nishinoya passarono in rassegna tutta l’enorme stanza prima di riuscire a scovare Shimizu. Poi la trovò, conversava pacamente con Hitoka e ogni tanto sorrideva.
«Oh beh, non mi stupisce tu non l’abbia notata dato che hai passato praticamente tutto il tempo a fissare qualcun altro…» e gli uscì un colpo di tosse molto simile a “coffprefettoditassorossocoff!”.
Yuu non fece in tempo a rispondere a tono alla frecciatina del compare che fu interrotto dal cigolare della porta: i primini erano entrati, pronti per inziare l’avventura a Hogwarts. Questi ultimi furono accolti da fragorosi applausi e fischi d’incoraggiamento.
La professoressa Saeko prese uno sgabello e fece accomodare il primo studente, dopodiché gli adagiò il Cappello Parlante sopra il capo: lo Smistamento era ufficialmente iniziato.
A turno, i primini furono smistati nelle rispettive case, e tra le varie dichiarazioni del Cappello (“CORVONERO, senza dubbio!”, “Scelta difficile, ma opto per… SERPEVERDE!”), toccò anche ad una ragazzina dai capelli rossi, legati in due graziose codine.
«E’ mia sorella! Guardate!» esclamò Shouyou, anche lui energico Grifondoro. « Speriamo che sia Grifondoro!» proseguì Shouyou, tenendo le dita incrociate.
Il Cappello Parlante non esitò a urlare “GRIFONDORO!” e la ragazzina, più felice che mai, raggiunse il fratello.
«Benvenuta tra noi, Natsu» la accolse il prefetto della Casa, Daichi Sawamura, nonché capitano della squadra di Quidditch.
«Grazie mille!» disse, sorridendo raggiante.
Non soltanto Tanaka e Nishinoya ricordavano nitidamente la loro Cerimonia. C’era anche Yamaguchi Tadashi che, mentre si congratulava con Natsu e le sorrideva, si fece trasportare nella dolce corrente del fiume dei ricordi.
Non era mai stato particolarmente coraggioso o orgoglioso, Tadashi. Quando il Cappello Parlante annunciò che la sua casa sarebbe stata Grifondoro, era rimasto sorpreso e un po’ dubbioso. Titubante, si era avvicinato al tavolo della sua Casa e aveva preso posto accanto a due ragazzini.
Più volte si chiese se il Cappello Parlante non avesse sbagliato, se non avesse commesso un errore a non spedirlo dai Tassorosso. Tadashi condivideva le sue preoccupazioni con un suo amico d’infanzia, il Corvonero Kei Tsukishima, che puntualmente venivano zittite con uno schietto “Sta’ zitto, Yamaguchi”, e Tadashi si sentiva un po’ più tranquillo.
Crescendo, aveva acquisito autostima ed era diventato molto più sicuro: questo cambiamento lo portò ad accaparrarsi un posto da titolare nella squadra di Quidditch.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dal preside Ikkei Ukai che fece tintinnare una posata sul bicchiere per riportare il silenzio nella Sala.
«Auguro a tutti un buon anno scolastico» disse Ukai, dopo essersi schiarito la voce, «agli studenti. Ricordate che costanza e perseveranza non dovranno mai mancare nelle vostre attività, dallo studio allo sport» fece una pausa, bevve un po’ d’acqua dal calice e poi ricominciò. «E auguro un buon anno scolastico anche al nostro corpo docenti, che ogni anno s’impegna per istruire i maghi del futuro. Colgo l’occasione per presentarli tutti ai nuovi arrivati. Professori, appena sentite il vostro nome, alzatevi. Dunque… Il professor Irihata è l’insegnante di Storia della Magia, il professor Takeda insegna Cura delle Creature Magiche, il professor Ukai Trasfigurazione, il professor Takinoue Difesa contro le arti oscure, il professor Nekomata Pozioni…»
«Neanche quest’anno siamo riusciti a toglierci di torno quel vecchio »  borbottò Hinata, accasciandosi sulla sedia.
«Ormai conosco più il suo ufficio che il dormitorio, da quante punizioni mi ha fatto scontare lì dentro» disse Tanaka, sorridendo amaramente al pensiero di quei fastidiosi castighi.
«…il professor Shimada Incantesimi e infine la professoressa Saeko è l’insegnante di Volo. »
Non appena la donna si alzò, tutta la Sala la acclamò – dopotutto, era pur sempre l’unica insegnante di sesso femminile di tutto il corpo docenti. Lei, lusingata, mandava occhiolini a destra e a manca e si sbracciava per salutare – e sommergere dall’imbarazzo – suo fratello Ryu.
«Non ho altro da aggiungere. Festeggiamo!»
Il preside terminò il suo discorso, il Cappello cantò l’inno della scuola e tutte le tavolate si abbandonarono al divertimento.
*
La mattina seguente, i direttori delle Case distribuirono ai propri studenti il nuovo orario scolastico. Ogni tanto, dalla finestra, entravano dei gufi che consegnavano lettere o copie de La Gazzetta del Profeta appena uscite.
Quando Hinata terminò di fare colazione con un’abbondante dose di uova e succo di zucca, si alzò dal tavolo per riuscire a raggiungere il suo amico Corvonero.
«Ohi, Kageyama! Ohi! »
Tobio pareva in un altro mondo. Dalla sua bocca uscì un sonoro sbadiglio e borbottò, la voce ancora impastata dal sonno:
«E’ il primo giorno di scuola e già rompi?! »
«Farò finta di non aver sentito, Bakageyama» e qui Hinata schivò miracolosamente un cazzotto in pieno viso. «Voglio vederti, stasera. »
Kageyama sembrò destarsi dallo stato comatoso.  «Stasera?» ripeté perplesso. «Per fare? »
«Per… per parlarti, insomma» spiegò Shouyou, «ci stai? Alle cinque dietro il Campo di Quidditch?»
Tobio diede uno sguardo al suo foglietto.  «Alle cinque ho ancora un’ora di Trasfigurazione. Facciamo alle sei? »
«Oh» fece Hinata, sorpreso che Kageyama non avesse ribattuto o rifiutato il suo invito, «alle sei è okay. »
«Se è uno scherzo giuro che–»
«Non è uno scherzo!» sbottò il rosso.  «Sono serio! »
Stavano per scoccare le nove e la Sala Grande cominciò a svuotarsi.
«Cos’hai ora?» chiese Tobio, cambiando discorso.
«Cura delle Creature Magiche, tu? »
«Antiche Rune. »
«D’accordo. Ci vediamo! » salutò il rosso afferrando la propria borsa e scattando verso l’uscita della sala.
«Ciao!»
Tobio rielaborò ciò che era appena successo e si stupì della facilità con la quale avesse accettato l’invito del Grifondoro.
*
«Due ore di Pozioni il primo giorno di scuola è illegale!» piangnucolò Tanaka.
«Bro, alla prima gita a Hogsmeade disponibile andiamo dai proprietari del Negozio degli scherzi e compriamo mezza cassa di Pasticche Vomitose.» propose Noya.
«Non credo di resistere, fino alla prima domenica a Hogsmeade…» sospirò Ryu.
Entrambi sprofondarono nelle poltrone della Sala comune.
«Su, su!» Daichi batté le mani per incoraggiarli. «Dovete impegnarvi duramente già da quest’anno per superare i M.A.G.O. l’anno prossimo!»
«Io continuerei a ripiegare sulle Merendine Marinare…»
«O sul Torrone Sanguinolento…»
«O su–»
 «Se vedo anche solo uno di quei cosi in questo dormitorio, voi non farete più ritorno a Hogwarts. Chiaro?» tuonò Daichi, spettrale.
«S-sì…» guairono i due del sesto anno, spaventati.
*
«Kageyamaaa! Scusa per il ritardo, il professor Ukai mi ha trattenuto per una commissione!» urlò il Grifondoro, correndo a perdifiato verso l’amico.
«Stavo già pensando a quanti calci dovevo darti nell’eventualità che ques’incontro fosse realmente uno scherzo» scherzò Tobio. «Quindi… Cosa c’è?»
Il rosso prese un bel respiro profondo.
«Tutto parte dall’anno scorso» iniziò Shouyou. «A un certo punto, ho iniziato a vederti in modo diverso, ma non sapevo se ciò che provavo fosse soltanto una forte amicizia o una smisurata ammirazione» Hinata fece una pausa.
«Vai avanti» lo esortò Tobio.
«Sì, stavo dicendo… In questo mese senza di te, ho capito realmente quali fossero i miei sentimenti. Tu mi piaci. Quando ti guardo, dentro di me sento tutto un… bwaaah, capisci?»
Tobio arrossì involontariamente e gli si mozzò il respiro. Si sarebbe aspettato di tutto da quell’idiota di Hinata, ma non questo.
«Iniziamo quest’anno insieme, Kageyama.»
«Io…» Kageyama s’impappinò, iniziando a balbettare sillabe senza un apparente senso logico.
Hinata sospirò. «Ti aiuto io. Rispondi a questa domanda: io ti piaccio?»
Tobio esitò, mordendosi le labbra.
«No» rispose secco.
«Bene» mormorò Shouyou, abbassando lo sguardo, «però hai esitato!»
«Perché… stavo pensando» disse a fatica Tobio, non riuscendo a trovare le parole giuste. «Stavo pensando che l’ultima cosa che voglio è ferirti, Hinata, davvero. Ma non posso ricambiare i tuoi sentimenti.»
«Cosa te lo impedisce?» sussurrò appena il rosso, con la voce incrinata.
«Tu per me sei un amico» confessò, «non riuscirei mai a vederti come qualcosa di più.»
Tobio si rese conto di aver utilizzato parole pesanti e taglienti, e si maledì mentalmente quando vide una lacrima solitaria solcare il viso di Shouyou.
«Va bene, lo… lo capisco, in un certo senso» disse Hinata, asciugandosi il volto con il dorso della mano.
Kageyama aprì la bocca per parlare, ma fu interrotto da Shouyou che disse:
«Non scusarti, Kageyama. Non dire niente.»
Tobio distolse lo sguardo.
«Anzi… Per favore, non parliamoci più per un po’ di tempo.»
«No, questo non lo accetto!» urlò il moro. «Non si può rovinare un’amicizia per così… così poco
«Così poco, dici? Mettiti nei miei panni» spiegò Shouyou, «dopo essere stato rifiutato da una persona, sarebbe difficile continuare a rapportarti con lei come se non fosse successo nulla! Chiedo solo un po’ di spazio… Per rimettere a posto le idee» aggiunse, quasi supplichevole.
«Io non ti capisco» gracchiò Tobio allontanandosi.
Hinata rimase solo. Copiose lacrime rigarono il suo volto: lacrime di rabbia, di tristezza, di frustrazione…
Egoista
Tornò al dormitorio, spento e sconfortato.




Note dell'autrice
Ta-dan! Ecco a cosa ho lavorato negli ultimi tempi. Grazie per aver letto fino alla fine questo capitolo.
Ne approfitto per chiarire alcune cose:
-So che Natsu, nell'opera originale, ha meno di undici anni, ma in questo universo l'ho immaginata come primina a Hogwarts (ho aggiunto la nota "what if" per sicurezza).
-Poi, le Case: i personaggi sono stati smistati a seconda di una mia personale interpretazione, andando avanti nella storia motiverò le mie scelte. ^-^
Ho già scritto altri capitoli, ma vista la mia inesperienza con le long e il mio poco tempo per scrivere ho deciso, per ora, di aggiornare ogni due settimane

Dedicata a una Gryffindor e a una Slytherin che mi supportano – e sopportano – quando scrivo le mie storie. <3




 
   
 
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