Loves
come
with eating.
Parte 1
Locarno,
mese di Agosto.
La
rotonda era gremita di persone quel venerdì sera,
nonostante fossero solo le 17.30 vi erano diverse persone che
gironzolavano tra
i capannoni oppure affiancate ai tavolini dei bar e davanti alle
diverse
bancarelle.
Kaylan
adorava queste manifestazioni, non tanto per la
musica e le bevande che normalmente assicuravano una serata divertente
ai suoi
coetanei ma per la possibilità di fare qualcosa di diverso
singolarmente o in
gruppo. Così aveva proposto ai suoi amici di vedersi
direttamente a Locarno per
passare una serata divertente mangiando bene e girando per le
bancarelle
sparpagliate per la piazza incavata nel mezzo della rotonda
più percorsa di
Locarno.
Kaylan
sbuffò leggendo l’ennesimo messaggio nel gruppo di
WhatsApp
in cui tutti si ostinavano a dire
di voler arrivare alla rotonda solo dopo cena, per lo meno Wanda aveva
un buon
motivo per presentarsi dopo le 20.00 visto che doveva tornare a casa
per
aiutare sua sorella a foraggiare gli animali della fattoria di
famiglia. Il
giovane moro rise internamente pensando a quando il giorno prima era
passato a
salutare Wanda e la sua famiglia e si era ritrovato a fare una
scampagnata in
cerca delle tre asinelle, le quali avevano ben deciso di farsi una
scampagnata
fuori dai recinti della fattoria.
Sapendo
di avere tempo per svagarsi liberamente prima
dell’arrivo della truppa Kay si diresse alle bancarelle che
vendevano cibo di
diverse etnie annusando l’aria per non perdersi nemmeno uno
dei profumi che
provenivano da esse.
Girò
vicino alle diverse bancarelle che proponevano cibo
olandese, indiano, portoghese, tedesco, spagnolo, cinese e via dicendo,
decidendo infine che aveva voglia di mangiare un po’ di
Thailandese.
Si
fermò davanti allo stand scelto osservando il cibo esposto
mentre lo stomaco gli inviava segnali di gioia in previsione di
ricevere cibo,
visto che a pranzo aveva mangiato solamente uno snack preso dalla
macchinetta
in caffetteria così da avere tempo di finire tutte le
pratiche entro le 16.30 e
poter uscire dal lavoro ed evitare il traffico arrivando in
città senza stress.
Si
decise a prendere un piatto di Pad Thai con i gamberi
quando spostandosi verso la cassa, per pagare ed ordinare, si
scontrò con
qualcuno.
<<
Scusa! Non stavo guardando dove mettevo i
piedi!>> disse subito Kaylan, volendo evitare di
scatenare discussioni.
<<
Beh eri così concentrato sul cibo che mi aspettavo
di vederti saltare direttamente nella pentola!>> gli
rispose quello che
Kaylan scoprì essere un ragazzo della sua età con
capelli biondi e dei
magnetici occhi marrone scuro, quasi neri che sembravano inglobare
direttamente
il suo rifesso.
<<
Cos-..Non stavo di certo per farlo! Non ho così
tanta fame!>> cerco di difendersi Kaylan presto
smascherato dal rumoroso
brontolio del suo stomaco, il quale reclamava per l’attesa.
<<
Direi che non è del tutto vero.>> Rise il
biondo mangiandosi con gli occhi la figura del moretto davanti a lui
arrossire
imbarazzato. << Giona.>> disse allungando
la mano verso il ragazzo
davanti a se.
Kaylan
spostò ripetutamente lo sguardo dal suo verso la mano
tesa davanti a lui, alzando in seguito il sopracciglio sinistro davanti
all’evidente ghigno saputo del ragazzo.
<<
Pensavo fosse ora di presentarsi.>> spiegò
sfrontatamente
Giova capendo la domanda di Kaylan.
Il
moro sbuffò una risata per poi afferrare la mano e
presentarsi a sua volta. << Kaylan.>>.
<<
Quindi Kaylan
esattamente quale piatto ti ha distratto tanto da non vedere la mia
persona?>> chiese Giona causando un scoppio inconsapevole
di elettricità
nelle mani di Kaylan il quale, senza farci troppo caso, prese a
sfregarsi le
nocche sui palmi cercando di mandarla via.
<<
Penso proprio che ordinerò del Pad Thai ai
gamberi.>> affermò in maniera seriosa per poi
sorridere di colpo davanti
alla risata di Giona.
<<
Decisamente gustosi, io invece penso che opterò per
del Moo Satay.>> rispose Giona cercando con lo sguardo
gli stecchini di
maiale nell’esposizione al banco dello stand.
<<
Guarda che se sbavi ancora un po’ crei una
riproduzione del lago Ceresio ai nostri piedi.>>
azzardò Kaylan,
nonostante non fosse il genere di ragazzo che si lasciava andare a
scherzi con
la prima persona incontrata.
<<
Se dovesse succedere sarebbe una perfetta
riproduzione in scala, credimi!>> scherzò in
risposta Giona sistemandosi
con finto fare snob la camicia, i cui primi tre bottoni erano slacciati
a
dovere.
<<
Oh scusa! Non mi ero accorto di star camminando sul
tuo ego, è che c’è così poco
spazio intorno a te!>> lo prese in giro
Kaylan facendolo scoppiare in una grossa risata.
<<
Sei proprio un bel tipetto sai?>> gli disse
asciugandosi una lacrimuccia all’angolo
dell’occhio. << Ordiniamo,
vuoi?>>
Kalyan
aprì la bocca per assentire ma venne preceduto da
quello che sembrava un ruggito, altro non era che il suo stomaco.
<<
Lo prendo per un si.>> disse il biondo
coprendosi la bocca con una mano per non scoppiare a ridere davanti
all’espressione indispettita del moro.
<<
Non ho nemmeno più il controllo del mio corpo,
incredibile!>> sussurrò il moro facendosi
però sentire benissimo
dall’altro giovane, il quale non resistette e
scoppiò nuovamente a ridere.
<<
Senti ma sei qui da solo?>> gli chiese
guadandolo sporgersi di lato per vedere quante persone ci fossero
davanti a
loro per ordinare.
<<
I miei amici dovrebbero arrivare verso le 20.00.>>
disse Kaylan guardando sull’orologio digitale al suo polso il
quale indicava
che erano le 17.58. <
<<
Il mio gruppo si è radunato davanti ad uno dei bar
e non ha intenzione di schiodarsi da li nemmeno per mangiar,
temo.>>
disse Giona indicando in modo impreciso alle suo spalle.
<<
Non mi è mai piaciuto andare a fare serata per il
solo gusto di bere fino a perdere il controllo, preferisco fare una
cena dove
potersi parlare e fare delle passeggiate o addirittura andare al
cinema.>>
rivelò senza pensare Kaylan.
<<
Preferisci le cose più tranquille quindi.>>
lo osservò Giona
<<
Fidati “tranquille” non è
l’aggettivo che userei
per quando sono in giro con Wanda, la mia migliore amica, semplicemente
se
facciamo casino o ci divertiamo non è a causa
dell’alcool ma del nostro
entusiasmo e dalla nostra fantasia. Potresti lasciarci di notte in un
bosco e
riusciremmo a fare qualcosa come un party con la sola musica dei nostri
cellulari o improvviseremmo un falò rischiando di dare fuoco
a tutto.>>
rispose Kaylan sorridendo leggermente.
<<
Non so se rischiare e chiedere di poter o se avere
paura.>> rise Giona
<<
Io punterei su entrambe.>> lo stuzzicò Kaylan
sorridendogli per poi girarsi verso la signora alla cassa ed ordinare
il suo
piatto di Pad Thai e il Moo Satay per Giona.
<<
Grazie.>> gli sorrise il biondo.
<<
Prego.>> gli rispose Kaylan soffermandosi un
po’ troppo a guardare le labbra del giovane davanti a lui.
<<
Ti va di mangiare insieme?>> gli chiese Giona
sporgendosi verso Kaylan per stuzzicare una sua reazione.
Lo
stava studiando, con quei capelli neri e gli occhi di un
blu cobalto che risultavano come un labirinto in cui perdersi, era una
gioia
per gli occhi e non solo. Il suo sarcasmo e le sue battutine lo stavano
conquistando, doveva ammetterlo. Non era mai stato un tipo da pensare
prima di
fare o prima di parlare e per questo risultava un po’
farfallone, spesso si era
ritrovato a dove subire gli insulti delle ragazze le quali credevano
stesse flirtando
con loro quando invece i suoi gusti erano totalmente diversi.
Non
era nemmeno il tipo da colpo di fulmine, non che non ci
credesse, solo non si sbilanciava a dare un opinione. Ora
però con Kaylan
davanti l’unica cosa che voleva fare era continuare a parlare
con lui,
conoscersi meglio e ridere. Questo era un altro lato che già
gli piaceva del
moro, stavano parlando da pochissimo e già aveva riso come
un matto.
<<
Non vuoi raggiungere i tuoi amici?>> gli
domandò Kaylan piegando di poco la testa cercando di capire
il giovane difronte
a lui.
<<
Nahh. Sono tutti impegnati a bere e a fare
stupidaggini. Ho voglia di godermi questo piatto in
pace.>> si sporse per
prendere i suoi stecchini di maiale ringraziando la signora che glie li
porgeva
<
Il
volto di Kaylan si illuminò e annuì vivacemente.
<<
Si mi piacerebbe molto. Nonostante la tua laaarga
modestia>> lo stuzzicò << mi
piace parlare con te.>> ammise
sentendosi un attimo imbarazzato per essersi lasciato andare.
Giona
non si perse nemmeno una sua espressione, mantenendo
il sorriso sulle labbra <
<<
Oh bene! Questo si che è andare per il
sottile.>>
lo sbeffeggiò il moro.
<<
Sottile io? Ma li hai visti questi?>>
scimmiottò Giona mostrando i bicipiti.
<<
Banfone!>> lo sospinse leggermente Kaylan
verso il tavolo libero.
<<
Quindi..>> iniziò il discorso Kaylan mentre
si sedeva e affondava finalmente la forchetta in un gambero.
<< che fai
di bello? Studi o lavori?>> chiese prima di portarsi il
gambero alla
bocca, osservando interessato Giona.
<<
Studio Architettura all’USI, l’accademia di
Architettura
di Mendrisio.>> rispose Giona.
<<
Oh quindi ho davanti a me un giovane Mario
Botta?>> lo stuzzicò Kay
<<
Lo spero! Adoro i suoi lavori.>> rispose
Giona stupendo Kaylan.
<<
Mi aspettavo una risposta più decisa, da come ti
presenti sembri molto sicuro di te e delle tue
potenzialità.>> osservò il
moro.
<<
So di essere bravo, ma al giorno d’oggi si tratta
anche di avere fortuna. Non è facile trovare qualcuno che ti
assuma in
un’azienda, ed il tasso di disoccupazione lo dimostra,
mettersi in proprio non
è facile ne a buon mercato, soprattutto con la concorrenza
estera la quale può
essere molto competente e a buon mercato.>>
<<
È vero che molti vengono assunti solo grazie alle
conoscenze o alle parentele, ma credo che con il tuo perfetto modo di
porti e
le tue capacità troveresti subito lavoro!>>
affermò sicuro Kay.
<<
Beh in caso contrario avrei molto più tempo da
passare con te!>> rispose ghignando il biondo.
<<
Sfacciato.>> affermò in una risata Kay
bevendo un po’ della sua bevanda.
<<
Tu invece occhioni blu, che combini nella
vita?>> gli chiese di rimando il biondo.
<<
Lavoro nelle Officine Elettriche di Lugano. Si, si
evita la solita battuta che mi fanno tutti, lo so anche io che i miei
superiori
dovrebbero cambiare sto benedetto nome visto che vendiamo anche acqua e
gas.>> accennò un sorriso Kaylan vedendo il
broncio che era spuntato sul
viso di Giona.
<<
Non stavo per dire proprio niente!>> si
difese Giona mantenendo il broncio in viso.
<<
Oh si invece! Mi stavi per fare una battutina
esattamente su quello!>> lo prese in giro il moro.
Giona
sbuffò fingendosi offeso prima di porre un ulteriore
domanda << Quindi se ho bisogno con le fatture posso
chiamare te?>>
<<
Oh no no, non ci capisco proprio nulla di fatture.
Io sono sempre nel campo dell’elettricità ma
tratto le certificazioni degli
impianti elettrici esistenti o nuovi.>>
<<
Ah! Ho in mente, era arrivata una comunicazione ai
miei per sia la casa dove viviamo a Melide che per il rustico del nonno
su in
valle di Muggio.>>
<<
Probabilmente ho eseguito io uno dei passaggi che
riguardavano la pratica di casa tua.>> gli fece
l’occhiolino Kaylan
facendo scoppiare nuovamente a ridere Giona, il quale non si perse
nemmeno un
secondo della risata che accompagnò la sua per il resto
della serata.
Nemmeno
si accorsero del trascorrere del tempo e di aver
finito le pietanze nel piatto. Continuarono a parlare finchè
il cielo non si
scurì e la piazza venne completamente illuminata dalle varie
luci degli stand.
Le loro chiacchere avevano sfiorato diversi argomenti approfondendone
solo
alcuni finchè una voce non li interruppe.
<<
Giona eccoti finalmente! Ma che fine avevi
fatto?>> chiese un ragazzo avvicinandosi a loro.
<<
Giulio.>> lo salutò Giona <<
Visto che
voi siete dei festaioli che saltano i pasti mi sono fermato a cenare
chiacchierando
con Kaylan.>> rispose indicando il giovane di fronte a se.
<<
Ciao.>> lo salutò quest’ultimo con
un piccolo
movimento di mano.
<<
Ciao Kaylan.>> gli sorrise caldo Giulio,
prima di rivolgersi nuovamente all’amico. <<
Che fai, ci raggiungi o devo
dire agli altri che oggi salti?>> chiese.
<<
Io..>> Giona prima di rispondere spostò lo
sguardo in quello di Kaylan il quale gli sorrise e gli
allungò il suo Htc.
<<
Scrivimi il tuo numero così ci risentiamo nei
prossimi giorni per parlare ancora, se vuoi.>> gli
propose.
<<
Certo.>> prese il cellulare e trascrisse le
dieci cifre che componevano il suo numero prima di ritornare
l’apparecchio al
proprietario << fammi uno squillo per favore
così anche io ho il tuo
numero.>>
<<
Agli ordini.>> gli rispose eseguendo il
compito e facendo partire la chiamata per poi chiuderla non appena vide
il Samsung
di Giona illuminarsi. Guardò il biondo spostare un paio di
volte lo sguardo da
Giulio a Kaylan, il
quale comprendendo i
suoi pensieri gli sorrise e lo spinse ad alzarsi. << Su
che aspetti, vai
dai tuoi amici. Tanto Wanda dovrebbe arrivare da un momento
all’altro>>.
Rassicurato
dalle parole del moretto Giona si affiancò a
Giulio salutandolo, senza mancare di mangiarsi Kaylan con gli occhi per
l’ennesima volta, prima di raggiungere i propri amici.
Kaylan
rimase da solo al tavolo osservando la sua figura
allontanarsi. Giona gli piaceva ed anche tanto, all’inizio
pensava fosse solo
una sensazione superficiale, perché andiamo quel sorriso
saccente era da
prendere a morsi tanto era eccitante, ma mentre le ore passavano e loro
parlavano, conoscevandosi meglio Kaylan sentiva una specie di prurito
che lo
spingeva a voler prendere il giovane biondo e non lasciarlo andare.
Kay
pensò che se Giona non lo avesse chiamato lo avrebbe
contattato lui, perché forse per la prima volta aveva
incontrato qualcuno che
lo interessasse per davvero. Guardandolo andare via si chiese se
avrebbe mai
avuto la possibilità di vedere una creazione di Giona, non
solo sulla carta ma
realizzata in mattoni e cemento. Gli sarebbe piaciuto molto, sperava di
averne
davvero l’opportunità in futuro.
Improvvisamente
venne abbracciato da dietro da due braccia
mentre una voce alle sue spalle esclamava << Certo che un
culetto del
genere non si vede tutti i giorni.>>.
Kaylan
scoppiò a ridere mentre la sua migliore amica si
sedeva di fianco a lui. << Dovrei lasciarti da solo
più spesso, se poi è
quella l’espressione con cui ti ritrovo.>>
parlò nuovamente la ragazza
dai lunghi capelli ramati. << Hai avuto buona
compagnia?>>.
<<
Un ottima compagnia.>> le rispose Kaylan
prendendola sotto braccio e lasciandole un bacio sui capelli sospirando
felice.
Bellinzona,
mese di Settembre.
Era
trascorso quasi un mese dall’incontro con Giona a
Locarno. Si erano sentiti spesso in quegli ultimi giorni senza
però avere
l’opportunità di vedersi, a causa dei diversi
impegni di entrambi nei fine
settimana e del traffico che occupava le strade che portavano da Lugano
a
Melide nei giorni lavorativi.
Kaylan
si aggirava in solitaria tra gli stand presenti alla
Street Food organizzata dal comune di Bellinzona.
Non
aveva chiamato nessuno quella domenica mattina per
sapere se vi era qualcuno disponibile ad accompagnarlo, aveva voglia di
assaporare quei momenti da solo e magari, dopo, fare una passeggiata al
castello che sovrasta la Piazza del Sole dove si teneva la
manifestazione.
Si
sedette ad un tavolo in ombra gustandosi i suoi Nudle al
pollo tibetani sorseggiando il te al miele e limone sempre
d’origine tibetana,
sospirò godendosi le chiacchere dei passanti e le risate dei
bambini
arricciando il naso quando gli passavano accanto quei pochi bimbi a cui
la
manifestazione non piaceva per nulla e lo stavano facendo ben capire
con urla che
nemmeno in inferno ti aspetteresti di sentire.
Si
alzò per buttare via il cartone del cibo e la bottiglia
mentre osservava lo stand spagnolo, valutando se era il caso di
comprarsi
qualche Churros con la nutella o se era troppo una ciugnata, scoprendo
davanti
ad essa una figura che gli pareva proprio di conoscere.
Sorridendo
si affrettò a raggiungere la bancarella
fermandosi alle spalle di un biondo di sua conoscenza.
<<
Ogni volta che ci vediamo siamo davanti a del cibo.
Non ci stai andando troppo pesante? Guarda che vedo un po’ di
spessore in più
su quei fianchi!>> lo stuzzicò Kaylan senza
presentarsi.
Giona
si girò di scatto con le guance gonfie in un espressione
offesa, che doveva risultare buffa ma che diventò esilarante
visto che il
giovane aveva ancora un Churros cosparso di cannella infilato in bocca,
causando così uno scoppio di ilarità in Kaylan
che si dovette piegare in due
appoggiando le mani sulle ginocchia, rischiando di cadere per terra
come un
sacco di patate in quanto le gambe sembravano non tenere più
il suo peso.
<<
Stai forse insinuando che sono grasso?!?>>
chiese con voce stridula Giona, a causa dell’indignazione e
dal cibo ancora
presente in bocca.
<<
No-….non mi-….O mio dio.>>
cercò di dire Kay
tra le risate << Non mi permetterei mai.>>
riuscì ad affermare
prima di guardare in volto Giona e ricominciare a ridere fino alle
lacrime,
decidendo che non gli importava degli sguardi degli altri, lui aveva
bisogno di
sedersi e quindi si sarebbe seduto dove gli pareva.
<<
Ma ti pare il modo di salutarmi dopo che non ci
siamo visti per un mese? Interrompendo il mio delizioso pasto per
giunta!>> lo prese in giro Giona causando una specie di
attacco asmatico
a Kaylan in quale non riusciva a smettere di ridere.
<<
Hai ragione, hai ragione.>> riuscì a dire
alcuni minuti dopo Kay << I tuoi fianchi sono perfetti
esattamente come
un mese fa. Sia mai che sua altezza sia ingrassato!>> lo
stuzzicò
nuovamente.
<<
Dannazione, la smetti di prendermi in
giro?>>scherzò Giona andando a stuzzicare i
fianchi del moro, con le dita
ancora sporche di cannella, facendogli il solletico.
<<
No no no no nonononnonono!>> Kay cominciò a
dimenarsi cercando di allontanarsi riuscendo solo a far sporcare
maggiormente
la sua maglia con la stampa di Joker.
Quando
finalmente fu libero, il moro non aveva praticamente
più ossigeno nei polmoni a causa delle troppe risate.
<<
Che ci fai qui da solo?>> gli chiese Giona
quando la situazione fu di nuovo calma.
<<
Avevo voglia di fare un giro e di poter mangiare
qualcosa di diverso.>> rispose facendo spallucce Kaylan
<< Tu? Come
mai solo?>> chiese a sua volta.
<
Kaylan
sorrise dolcemente, scoprendosi davvero felice delle
casualità che avevano permesso un loro incontro nuovamente.
<<
Avevo intenzione di andare a fare un giro al
castello>> disse indicando sopra le loro teste.
<< Ti va di farmi
compagnia?>> propose.
<<
Come se potessi rifiutare lo sai che mi piace parlare
con te>> rispose adorando il rossore che cosparse il viso
di Kaylan.
Si
incamminarono così, fianco a fianco, verso
l’entrata
delle scale coperte che portavano al castello.
<<
Trovo queste scale incredibilmente inquietanti.>>
affermò serio Kaylan.
<<
In che senso?>> chiese Giona dopo aver
passato l’entrata in sasso, dirigendosi verso le scale in
cemento.
<<
Beh guardale!>> affermò Kay muovendo le mani
in modo convulso senza indicare qualcosa di preciso. <<
Prima devi
passare in una strettoia in sasso ed ora queste scale
che…che…non lo so che
cosa! Sono inquietanti e basta!>> rispose continuando a
gesticolare.
Giona
gli prese una mano e la incastrò con la sua, evitando
così che gli cavasse un occhio e in maniera tale da averlo
più stretto a se.
<<
Se le trovi così inquietanti allora non posso fare
altro che indossare il mio mantello da principe azzurro e portarti sano
e salvo
in cima a queste rampe>> gli sorrise.
Kaylan
arrossì sorridendo come un matto prima di aggrottarsi
un attimo << Stai forse insinuando che io sono la
fanciulla in
pericolo?!?>> domandò.
<<
Io? Non oserei mai!>> Rispose Giona con un
tono che diceva tutto il contrario, ricavandone così un
pugno sulla spalla ed
una calda stretta alla mano prima che Kaylan lo tirasse su per le scale.
Le
loro mani rimasero intrecciate tutto il tempo, anche
durante le tappe che dovettero fare per riprendere fiato.
<< Questo non
dovrà saperlo nessuno!>> affermò
Giona, con il fiatone.
<<
Sia mai! Anche io ho una reputazione, non posso
mandarla a fondo come il Titanic per colpa di alcune
scale!>> cercò di
ridere Kaylan tra un respiro profondo e l’altro.
<<
Ce la possiamo fare, lo giuro sulla mia maglia di
cotta!>> disse Giona facendosi una croce sulla spalla
destra, facendo
perdere il poco ossigeno guadagnato da Kaylan in una risata.
<
Quando
arrivarono in cima entrambi temettero che l’altro
avrebbe messo fine alla stretta, sorridendo poi quando nessuno fece la
prima
mossa per divedersi ma anzi entrambi si mossero in simbiosi per salire
la
pendenza che portava allo spiazzo presente all’entrata del
castello.
Girarono
l’esterno del castello, non avendo voglia di
entrare a guardare il museo, passeggiando sulle mura scattando foto e,
a volte,
qualche selfie con facce sceme.
Kaylan
riuscì a scattare anche un paio di foto a Giona, in
cui il biondo era bello da morire. Il moro si morse un labbro guardando
l’unica
foto seria che erano riusciti a farsi insieme, l’aveva
scattata per sbaglio tra
un selfie l’altro, l’immagine aveva catturato un
loro scambio di sguardi e
Kaylan sentiva nuovamente l’elettricità nelle mani
solo ad osservare il profilo
spensierato di Giona.
Cacchio!
Era abbastanza sicuro di star iniziando ad
innamorarsi di quello sbruffone.
<<
Cosa guardi bel moretto?>> gli chiese Giona
appoggiando il mento alla sua spalla ed osservando inseguito la foto
impressa
nel Htc di Kay.
<<
È stupenda.>> sussurrò perso tra i
tratti di
entrambi, non potendo fare a meno di notare quanto fosse eccitante la
linea
della mascella di Kay.
Dovette
allontanarsi leggermente dal moro davanti a lui
temendo di perdere il controllo, quando si ricordò che la
stessa mascella era
solo a qualche centimetro di distanza dalla sua bocca.
Non
volendo che Kay pensasse che il suo allontanamento fosse
una reazione negativa abbassò lo sguardo sul suo profilo ed
incastrò nuovamente
le loro mani tirandolo poi verso un albero in cerca di un po’
riparo dal sole.
Si
sedettero all’ombra appoggiati
con la schiena all’albero e le ambe stese
davanti a loro,scambiandosi piccole punzecchiate continuando
così per ore.
Era
quasi sera quando il biondo si accorse che per tutto
quel tempo non aveva dato segni di vita e che probabilmente Sebastian
si era
già accorto da un pezzo della sua scomparsa.
Si
affrettò a prendere in mano il cellulare per controllare
le notifiche, trovano effettivamente dei messaggi di Sebastian il quale
prima
gli chiedeva dove fosse e poi gli comunicava che si fermava anche a
cena e di
fargli sapere se rimaneva con lui o tornava a casa.
Il
biondo gli mandò un messaggio scusandosi di essere
scomparso e comunicandogli di aver trovato un amico perdendo
così il senso del
tempo.
<<
Un amico, eh?>> mormorò Kaylan direttamente
nel suo orecchio destro, sorprendendo il biondo il quale
alzò il volto per
assicurarsi che il giovane accanto a lui non se la fosse presa.
Giona
inspirò rumorosamente quando si ritrovò le labbra
di
Kay a pochi centimetri dalle sue. Era sicuro che si sarebbero baciati,
tanto
sicuro da sentirne quasi la presenza sulle sue, quella stessa
sensazione lo
costrinse a portarsi la lingua sulle labbra per inumidirle un
po’.
Prima
che si potesse sporgere, per ridurre a zero quei pochi
centimetri che li dividevano, vide spuntare un ghigno eccitante sulle
labbra di
fronte a lui due secondi prima che Kaylan si allontanasse alzandosi in
piedi e
cominciando a seguire la strada che li avrebbe riportati in piazza,
lasciando
Giona con un pugno di mosche.
Il
biondo non fece in tempo a pensare a nulla che il moretto
si rigirò allungando un braccio verso di lui a richiamarlo a
se. << Andiamo?>>
gli chiese dolcemente.
Giona
non si fece attendere e saltando in piedi congiunse le
loro mani, affiancando così Kay e riprendendo a
chiacchierare per tutta la
strada del ritorno.
Parte 3
Melide;
Metà Settembre
Kaylan
era giù di morale. Non importava che Wanda cercasse
di distrarlo in diversi modi, i suoi occhi erano puntati sul cellulare,
o
meglio, erano puntati su quella chat. Chat nella
quale Giona non gli
rispondeva da una settimana. Kaylan gli aveva scritto dopo quella
domenica non
trovando però risposta.
Si
chiedeva se forse non avesse esagerato con quel bacio
mancato, anche se dopo di esso avevano continuato a parlare e scherzare
tranquillamente. Temeva che il suo ripensamento all’ultimo
minuto avesse
rovinato tutto, ma non poteva cambiare la sua persona, aveva sentito
che ancora
non era il momento giusto e così si era tirato indietro.
Sperava solo che quel
gesto non avesse distrutto tutto.
Quel
sabato si era lasciato convincere da Wanda, mentre si
trovavano da lei a Caroggio, a partecipare al falò che lei e
sua sorella con
degli amici avevano organizzato a Melide
Il
resto della giornata lo aveva passato ad aiutare i suoi
genitori e non appena era arrivato al luogo del falò si era
dato subito da fare
ad aiutare così da non aver tempo per pensare.
Nonostante
tutto però quando si ritrovò un attimo da solo,
ancora in attesa dell’arrivo della propria migliore amica,
Kaylan non riuscì a
fermarsi dal mandare un messaggio a Giona nel quale lo informava
semplicemente
dove si trovava, dando nuovamente fiducia al giovane che lo aveva
conquistato
in così poco tempo, sperando di non ferirsi con le sue
stesse mani.
Verso
le 19.00 arrivarono tutti e cominciarono a cenare
creando così un ambiente pieno di chiacchere e di risate nel
quale Kaylan non potè
fare a meno di crogiolarsi, appoggiandosi alla sua migliore amica.
Il
moro riuscì a non guardare il cellulare per diverse ore,
cercando allo stesso tempo di non illudersi di trovare un messaggio.
Dopo
aver sistemato tutti i contenitori ed aver gettato
tutti i residui della cena nei sacchi, i ragazzi cominciarono ad
attrezzare le
casse per espandere la musica nell’aria per creare
così l’ambiente adatto a
ballare ed a svagarsi insieme.
Kay
si decise a prendere il cellulare in mano rattristandosi
immediatamente quando vide che per la prima volta in una settimana il
messaggio
era stato letto ma che nonostante ciò non vi fosse alcuna
risposta.
<<
A quanto pare culetto d’oro ha intenzione di farsi
desiderare, eh?>> chiese Wanda appoggiandosi alla sua
schiena guardando
il cellulare tra le mani del suo migliore amico.
<<
Credo di averlo allontanato. Probabilmente non gli
è piaciuto che io mi sia tirato indietro quando stavamo per
baciarci.>>
gli rispose deluso Kaylan.
<<
Kay sei sempre stato tu a dire che hai i tuoi tempi
e che quando avresti incontrato la persona giusta essa avrebbe capito i
tuoi
modi di fare. Perché ora non riesci ad avere fiducia in quel
giovane che tu
stesso hai detto essere la persona giusta?>> gli
domandò la ragazza.
<<
Perché sono uno stupido!>> Sbottò
Kay,
arrabbiato con se stesso.<< E pure lui lo è!
Perché diavolo non mi
risponde? Non dico che doveva iniziare a farmi sviolinate,
però almeno un “ciao”
o un segno di vita me lo aspettavo!>>
<<
Beh io direi che un segno di vita te lo stia dando
ed anche in maniera evidente.>> disse Wanda facendo
aggrottare la fronte
a Kay.
<<
W. dove eri due secondi fa quando ho detto che non
risponde ai miei dannati messaggi?>> borbottò
il moro guardando la sua
migliore amica.
<<
Scusa devo essermelo perso mentre osservavo quel
gran pezzo di gnocco del tuo futuro ragazzo scendere in
spiaggia.>> lo
prese in giro bonariamente Wanda.
<<
Cosa?>> Kaylan alzò di colpo lo sguardo
girandosi poi verso l’accesso alla spiaggia dalla strada
trovando la figura di
Giona fermo a una decina di metri da loro, in evidente attesa di una
sua mossa.
<<
Vai dal tuo maschione, ragazzino.>> lo spronò
la ragazza facendolo alzare << E mi raccomando usate le
precauzioni! Non
sono ancora pronta per un mini K!>> lo stuzzicò
<<
WANDA!>> esclamò per niente scandalizzato ma
decisamente divertito Kaylan.
<<
Zitto e muovi quel sederino sodo, incontro al suo
nuovo possessore.>> lo spronò dandogli una
piccola spinta.
<<
Tu sei tutta matta, sappilo.>> gli rispose
sconvolto.
<<
E mi ami anche per questo, ricordatelo.>>
disse sventolando la mano mentre si allontanava da lui dirigendosi
verso sua
sorella.
Kay
prese un profondo respiro avvicinandosi velocemente a
Giona. Quando furono di nuovo uno di fronte all’altro non
seppe cosa dire e
quindi lasciò all’altro il dovere di iniziare la
discussione.
<<
Ciao.>> lo salutò Giona.
<<
Non hai risposto hai miei messaggi.>> lo
attaccò subito Kay, nonostante i suoi buoni propositi.
<<
Scusa, scusa!>> disse Giona allungandosi ad
afferragli una mano << Ho dovuto mandare il cellulare a
riparare perché
quel gran coglione di Giulio me lo ha fatto finire in acqua domenica.
Ho un
amico che li aggiusta ed ha cercato di fare il più veloce
possibile però ci ha
impiegato lo stesso una settimana. Ho ricevuto indietro il telefono
solo oggi
pomeriggio.>> gli spiegò il biondo il quale si
preoccupò vedendo Kay
sgonfiarsi come un palloncino alle sue parole.
<<
Io…ho sbagliato qualcosa? Che è
successo?>>
chiese Giona con ansia.
Kaylan
fece una risata amara << Credevo che fossi
arrabbiato o che non mi volevi più vedere.>>
Giona
spalancò gli occhi << E perché
diavolo avrei
dovuto farlo?>>
<<
Mi sono tirato indietro.>> rispose Kay, ma
vedendo che Giona non sembrava capire aggiunse. <<
Domenica al castello,
ti stavo per baciare ma poi mi sono tirato indietro. Temevo che questo
ti
avesse dato fastidio che ci avessi ripensato su questo…su
noi due>>
spiegò indicando prima se stesso e poi il biondo.
Giona
lo guardò con un sorriso dolce sulle labbra <<
Kay, è vero che ci conosciamo da poco più di un
mese e mezzo, ma da quello che
ho potuto conoscere di te non sei un tipo avventato. Personalmente
preferisco
sapere che ti sei tirato indietro prima di baciarmi, perché
non eri sicuro che
fosse la cosa giusta, piuttosto di sapere dopo che ti sei
pentito.>>
<<
No! Io ero-SONO- sicuro di volerti baciare, solo
che quando stavo per farlo mi sembrava ancora che non fosse il momento
giusto.
Non so come spiegarlo. Non so mai come spiegare esattamente i miei
pensieri, ed
è fastidioso!>> cercò di farsi
capire Kaylan.
<<
Kay non devi spiegarmi niente. Tu mi piaci
esattamente così come sei e non voglio che cambi. Voglio
solo poter essere
parte della tua vita. Di poter essere quel qualcuno su cui ti
appoggerai quando
avrai bisogno e della quale->> Giona non potè
finire di parlare perché si
ritrovò l’indice di Kaylan sulle labbra.
<<
Ho un incredibile voglia di baciarti. E desidero
che tu ti goda ogni momento.>> mormorò il moro
spostando il dito ed
avvicinando il volto a quello del biondo. <
Dio il suo sapore è
fantastico. Pensarono entrambi stringendosi maggiormente.
<<
Stavi parlando un po’ troppo per i miei
gusti>> disse Giona una volta che si furono staccati per
riprendere
fiato.
<<
Sei proprio scemo!>> gli disse Kay
lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra.
<<
Ma te piace questo scemo, non è vero?>> gli
chiese con un sorriso da sbruffone Giona, mentre le mani scendevano
accarezzando i fianchi di Kay per poi raggiungere la loro meta, che
altro non
erano quelle sode rotondità che Giona desiderava poter
stringere dal primo
giorno.
<<
Mh mh>> il moro strofinò il naso contro
quello di Giona <
Giona
fece un sorriso talmente splendente da lasciare senza
fiato Kay, il quale credette di morire sotto l’assalto di
baci che gli piovvero
addosso.
Stretto
al biondo Kaylan realizzò di sentirsi a casa, era
una sensazione sorprendentemente, un emozione che credeva di dover
attendere
ancora per un bel po’ di anni visto il suo carattere. Ed
invece Giona lo aveva
trovato.
Così
ignorarono i fischi e le urla provenienti dal gruppo
che si erano goduti la vista della nascita di un nuovo amori in prima
fila. Gli
fecero godere lo spettacolo senza darci peso.
Perché
quella stessa sera, sotto le stelle ed illuminati
solo dalla luna e dal falò alle loro spalle, era la sera
adatta a loro.
Quello era il loro
momento.
Schede: Ogni personaggio/luogo/manifestazione/Pietanza ha un collegamento con la foto di esso o il sito dove ho preso le informazioni. Non esistate a guardare le foto per capire meglio i personaggi e i panorami.
Personaggi:
Giona:
Kaylan:
Wanda:
Luoghi
Bellinzona: Foto Notturna
Bellinzona: è un comune svizzero e capitale del Canton Ticino.
Questo comune è conosciuto nel cantone come la città dei castelli, questo nome è dovuto ai tre castelli presenti nel nucleo della città.
Il comune è famoso inoltre per diverse manifestazioni tra qui il Rabadan, il carnevale che dura da Giovedì a martedì, ad esempio il prossimo si terrà da giovedì 23.02.2017 a martedì 28.02.2017.
Caroggio:
Caroggio non è propriamente un paese, si tratta infatti di una zona.
Questa zona è prettamente agricola ed edificata di rustici sparpagliati nel territorio.
questo luogo si trova in bassa montagna ed è raggiungibile da quasi tutti i quartieri del paese di Alto Malcantone.
Locarno:
Locarno è il terzo comune più grande del canton Ticino (preceduto da Lugano e Bellinzona), si trova sulle sponde del lago maggiore e conta manifestazioni importanti come la Rotonda citata nella storia ma, ben più conosciuta, vanta il festival di locarno il quale è la manifestazione cinematografico più famoso della svizzera.
Intorno a Locarno vi sono diverse attrazioni da vedere assolutamente, tra queste vi è il Santuario della Madonna del Sasso.
Melide:
Melide è un comune Ticinese diviso
dal lago Ceresio, a collegare le due parti del comune vi è
un ponte che
attraversa il lago.
Nel comune vi è la sede della
Swissminiatur dove è rappresenta una visione generale della
svizzera in scala.
La valle di Muggio, considerate uno dei luoghi più autentici e tradizionali del panorama turistico cantonale, si estende tra le pendici del Monte Generoso e del Monte Bisbino. Un interessante ed impegnativo percorso con partenza da Mendrisio conduce alla scoperta della valle più meridionale del Cantone Ticino: luogo di incantevoli villaggi e di selve castanili.
Questo itinerario porta alla scoperta di luoghi incantati e incontaminati: l'antico ponte sul fiume Breggia, il mulino di Bruzella, la chiesetta del Gaggio, l'Alpe del Bonello e della Bolla con le loro "nevère" e tutti i villaggi di questa valle che hanno Saputo conservare nel tempo tutta la loro autenticità. Propone inoltre l'occasione di sconfinare in Italia e di percorrere il nuovo ponte che collega i due villaggi del fondovalle: Scudellate ed Erbonne, luoghi dal sapore magico.
Manifestazioni
Rotonda di Locarno:
Questa manifestazione ha luogo all'interno della rotonda situata all'entrata della città di Locarno.
Incavata all'interno della rotonda, la superficie disponibile risulta essere davvero molta e viene completamente allestita con capannoni bar, bancarelle alimentari di varie etnie e bancarelle in stile mercatino il tutto al ritmo della musica diffusa dai vari bar e dall'organizzazione stessa della rotonda.
Street Food Belinzona:
Questa manifestazione viene allestita in piazza del sole a Bellinzona, essa è formata da una serie di bancare che vendono pietanze di varie etnie.
Purtroppo non ho trovato una foto della street, però vi lascio la foto della piazza in cui viene allestita la manifestazione.
Pietanze
Moo Satay: Foto
Questi, spiedini di maiale alla griglia dolci e allettanti al gusto, sono rifiniti con una ricca, salsa succosa, realizzata con curcuma e curry in polvere. Moo satay è un delizioso e saporito antipasti che risveglia le papille gustative. I succosi spiedoni sono tradizionalmente serviti con due salse una è salsa densa leggermente piccante, a base di arachidi appena macinati, latte di cocco e curry in polvere, mentre l'altra è costituita da una salsa di aceto agrodolce, con scalogno tritato, pepe e cetriolo per mitigare qualsiasi untuosità.
Pad Thai: Foto
Il Pad Thai, Phat Thai o Phad Thai (letteralmente “Fritto alla Thailandese”) è un piatto di tagliatelle di riso saltati in padella comunemente servito come cibo di strada cibo o in ristoranti informali in Thailandia.
Churros:
è
uno spuntino dolce, tipico della
cucina latino-americana, a base di una pastella fritta
spolverata di zucchero.
In Spagna i churros
sono normalmente disponibili tutto. Molto amati sono però la
domenica a colazione, intinti in una tazza di densa
cioccolata calda, e all'alba di capodanno o genericamente dopo una
nottata di
festeggiamenti; in ogni caso vanno però preparati al momento
e consumati ancora
caldi.