"Non ti rividi per mesi.
Osservo ora il tuo occhio cieco, bianco e vitreo come una sfera; mi inquieta terribilmente e tu lo sai.
Mi inquieta perché quando succede qualcosa di terribile, come la morte di Michele, tu mi guardi con quell’occhiaccio malefico e Dio solo sa come capisci sempre che ho bisogno di te, delle tue fusa, di un po’ di calore che mi avvolga.
Sei uno stronzo patentato, ma in quei casi sembra quasi che tu mi voglia bene."