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Autore: fulmineo    23/11/2016    0 recensioni
[Stalker]
La fedeltà di un subalterno nei confronti del suo superiore. Beth\Janice.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era successo, alla fine. Dopo essere fuggita dalla sua vecchia vita ed aver cambiato identità, il Tenente della TAU Beth Davis sapeva che, prima o poi, Ray, il suo stalker, colui che aveva massacrato la sua famiglia pur di lasciarla sola, l'avrebbe trovata anche a LA.

La sua tattica era sempre quella di uccidere le persone più vicine a lei e, dopo aver aggredito Amanda, vice Procuratore ed ex moglie del suo collega Jack Larsen ed aver sparato a Ben Caldwell, altro subalterno e partner di Jack, senza però ucciderli, stranamente, aveva deciso di puntare più in alto.

Ray ed il suo complice Perry avrebbero puntato al cuore di Beth, ma l'obiettivo non erano Jack o Tracy Wright, migliore amica di Beth, la sola che avesse. No. Loro avrebbero puntato a Janice Lawrence, seconda in comando di Beth.

Proprio la bionda era appena tornata a casa sua al fine di prepararsi per andare proprio da Beth per proteggerla, come faceva di solito, alternandosi con Jack e Ben, ma venne colpita alle spalle, perse i sensi e qualcuno la caricò su una macchina che partì a tutta velocità.

E Beth, anche se non voleva protezione, si preoccupò quando non vide Janice e chiamò Jack "Ciao, sono io... Senti, Janice è ancora lì?"

"No... Le hai detto di fare rapporto e andare a casa e così ha fatto."

"Non è ancora arrivata, di solito è puntuale.." Fece una pausa "Ho un brutto presentimento. Vengo lì!"

Jack non riuscì a rispondere e riattaccò, spiegando tutto a Ben, da pochi giorni tornato in servizio e, in meno di dieci minuti, Beth era lì "Eccoti... Non era necessario tornare, ti preoccupi inutilmente!"

"Conosco Ray... Aveva tutte le nostre foto e quella di Janice era cerchiata di rosso, come lo erano quelle di Amanda e Ben!"

Proprio Ben si mise al computer per localizzare il telefono della collega, ma non servì perché il telefono dell'ufficio di Beth squillò ed i tre si guardarono in faccia "Rispondo io?"

"No... Vado io." Disse Beth, seguita dai due sottoposti.

"Ciao, Michelle." Iniziò la voce all'altro capo del telefono ed il sangue gelò nelle vene di Beth perché solo una persona sapeva che il suo vero nome era Michelle Webber "Ray.. Cosa vuoi?"

"Voglio te, tesoro! E ti voglio così tanto che desidero farti un regalo."

"Beth..." Disse con voce roca Janice quando Ray le mise il telefono accanto all'orecchio.

Gli occhi scuri di Beth si riempirono di lacrime "Janice... Ti ha presa... Dove sei?"

"Non ne ho idea... Non..."

"Dille ciao, Michelle." Avanzò Ray, ridendo "Non ha voluto tradirti dandomi delle informazioni personali su di te, così ho realizzato il suo ultimo desiderio."

Tramite il vivavoce anche Jack e Ben sentivano tutto "Lasciala! Lei è innocente!"

"No, perché ha a che fare con te!" Rispose lui, puntando una pistola verso Janice "Dille addio!"

"É stato un onore lavorare con te... Ti amo tanto Beth." Disse solo la bionda e la mora sgranò gli occhi prima che un colpo di pistola eccheggiasse nelle orecchie dei presenti e Beth corse fuori dall'Unità, fermandosi dopo pochi passi.

Janice era stata scaricata in mezzo alla strada da una macchina che si stava allontanando a tutta velocità "Chiamate un'ambulanza!!"

Jack e Ben erano immobili. Avevano già capito "Beth..." Tentò il primo.

"Muovetevi! Cosa fate lì impalati??"

Allora Jack s'avvicinò al suo capo e le fece lasciare il corpo ormai senza vita di Janice e Ben coprì il viso dell'amica e collega con la sua giacca, poi chiamarono la Scientifica e fecero bloccare il traffico per trovare Ray e Perry.

Beth, in un angolo, guardava i coroner chiudere Janice in un sacco per cadaveri e metterla sul loro furgone. Strinse i pugni,  piantandosi le unghie nella carne.

Ray e Perry avevano le ore contate. Li avrebbe presi, vivi o morti.

Doveva farlo per la sua famiglia, massacrata da Ray.

Per Tracy, a cui i due avevano causato un grave disturbo da stress.

Doveva farlo per riavere la sua libertà.

E soprattutto doveva farlo per Janice.

A lei lo doveva più di tutti, perché l'amava e mai glielo aveva detto ed ora non aveva più l'occasione di poterlo fare.

  
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