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Autore: lapotenza    25/11/2016    0 recensioni
"Gli esorcisti sono persone possedute da Dio. Essi esistono al fine di consegnare all'Oblio le sinistre creature che emergono dalle tenebre."
D.Gray-Man ~ Prima Notte, Vol.1
Yuki Hirai. Diciotto anni. La sua espressione, un vero e proprio capolavoro di falsità.
Ingenua o furba come la più infima ed astuta delle volpi?
Passionale o gelida e pacata?
Guerriera o spettro in fuga dal passato?
Yuki é divisa in due parti perfettamente... (A)simmetriche.
Non uno, ma ben due passati alle spalle, non uno, ma nessun futuro che si profila all'orizzonte, non uno, ma ben due marchi imposti da Dio.
Un' anima infranta o un cuore d'acciaio?
Ci sono così tante alternative da scegliere... Ma nessuna persona pronta a condividerle.
Come si sopravvive al ritorno nelle fitte spire dell'Ordine?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Allen/Lenalee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il signor Marvin sbucò dalle scale del terzo piano, da dove, qualche secondo prima, era sbucata la tappetta, urlando qualcosa a proposito di un pedofilo ed aggrappandosi al braccio di Kanda. 
-Oh, giovane Generale!- disse il signore, avvicinandosi e sorridendo, il sigaro in bocca.
-NON SI AVVICINI RAZZA DI MANIACO!- urlò Yuki, lasciando il braccio di Kanda ma usandolo comunque come scudo.
-Kanda, questo tipo é fuori di testa, capisci? Fuori. - sussurrò la ragazza.
Kanda inarcò un sopracciglio.
Yuki lo tirò per il braccio, facendolo abbassare. 
-Ehi, mollami, tappa!- sbottò. 
-Quel pazzoide ci ha provato, capisci?- gli disse all'orecchio -É un vecchio pedofilo.- il sopracciglio di Kanda schizzò di nuovo verso l'alto. 
-Pedo... Ma tu non sei maggiorenne?- domandò, iniziando ad innervosirsi. 
Lei spalancò gli occhi -Anno più, anno meno... Fatto sta che ci ha provato, ed esigo vendet...- la ragazza abbassò lo sguardo verso il suo fianco, perplessa. 
-Dov'è Mugen?- domandò piano, tirandolo di nuovo per il polsino della camicia. 
Kanda digrignò i denti, allontanandosi. 
-Ma sei scema? Credi davvero che lo sappia forse?!- sbottò, stavolta davvero profondamente irritato. 
-Come scusa?!- domandò Yuki, assottigliando gli occhi. 
-HO DETTO: CREDI DAVVERO CHE LO SAPPIA?- ripeté Kanda, stavolta urlando. 
-ED IO COME FACCIO A SAPERLO, IDIOTA?!-
-ALLORA SEI SCEMA SUL SERIO?  SECONDO TE ANDREI VOLONTARIAMENTE IN GIRO SENZA?- i toni di voce si alzarono esponenzialmente.
-Ehm... Chiedo scusa?- il signor Marvin, che fino ad allora era rimasto a guardare perplesso la scenetta, provò a prendere parola. 
-STIA ZITTO!- urlarono i due ragazzi, in contemporanea. 
L'uomo indietreggiò, sorpreso. 
-ECCO, BRAVO STUPIDO! LO HAI OFFESO DI SICURO, ADESSO!- esclamò Yuki, guardando male Kanda dalla sua posizione di svantaggio dovuta alle opposte stature. 
-IO?! MA SE FINO A POCHI SECONDI FA TU GLI HAI DATO DEL PEDOFILO!-
Il signor Marvin tossicchiò con decisione, guardandoli e scoppiando in una sonora risata.
E ora che aveva da ridere, quello? 
-Tutti i piccoli avventurieri che sono venuti qui hanno avuto drammatici finali, nelle storie delle loro vite. Quando scoprivano che é tutto opera mia, leggevo il terrore nei loro occhi, voi invece vi mettete a battibeccare, mi divertite davvero, siete una letizia.- prese una boccata di fumo dal sigaro, il suo sorriso si aprì.
-Opera sua?- domandò Kanda, ancora furioso.
Yuki invece, sussultando, indietreggiò, guardando inorridita l'espressione dell'uomo. 
La bocca era eccessivamente aperta, in un sorriso di acuminati denti d'acciaio dalla letale forma triangolare. 
Kanda la guardò sorpreso. 
Perché lui non vedeva? Quel sorriso terrificante era impossibile da non notare, eppure lui sembrava non rendersene conto. 
Era strano. Il ragazzo, ormai era appurato, era un grande idiota, ma addirittura scemo no. 
-Accidenti!- il signor Marvin si batté una mano sulla fronte, come dispiaciuto.
-Tu, ragazzina mia, vedi in po' troppe cose, sai?- disse, la voce man mano sempre più roca. 
Yuki fece un altro passo indietro. 
Ma chi la stava spostando?
Una sensazione bruciante al petto la spinse a sussultare ed a poggiarvi una mano sopra, facendo una smorfia.
-Cosa... God... - si interruppe, ricordandosi che il suo segreto doveva rimanere tale. 
Kanda la guardò in un misto tra il perplesso e l'irritato, nei begli occhi la tacita domanda: "Ma che diavolo ti prende?"
Yuki sgranò gli occhi, iniziando a boccheggiare. Una forte fitta alla testa la spinse a piegarsi e prenderla fra le mani. 
-Lui... Kanda, lui é...- non riuscì a finire la frase. Gli occhi si chiusero facendola precipitare nel buio ed il suo corpo si abbandonò inerte sul pavimento di legno.

"Angelo mio, veglia ancora su di me un'ultima volta, prima che, con queste mie stesse mani,io ti strappi via il cuore che ti dona le tue meravigliose ali."
Aveva ragione.
Quelli come lei venivano distrutti da chi possedeva il lusso di amarli.
Solo quella consapevolezza nell'udire la voce vellutata, nel buio.
Una scena che piano iniziava a prendere forma, la consapevolezza che svaniva senza lasciar traccia per far spazio ad un nuovo teatro.
Risate.
Risate di bambini.
Risate di bambini che giocano.
Sono tutti vagabondi, delle età più svariate, radunati in una piccola piazzetta circondata da case, al centro una piccola fontana ghiacciata dal freddo, e, tra di loro, si vedono anche due femmine.
Avranno pressappoco la stessa età. La moretta, forse, un anno o due in più, mostrato da quella manciata di centimetri che fa la differenza.
Sembrano amiche, ma sono davvero diverse.
Entrambe sfortunate, abbandonate alla cruda e cattiva realtà del mondo ed alla ferocia e violenza della strada. Ma, mentre l'una vi si adatta e vi si cela, vi affonda quasi a volerci affogare dentro, facendo parte di se tale vita ornata di crudità, facendo scorrere nelle proprie vene il malato veleno dell'umanità, l'altra gioca a far la principessa tra i poveri. Ella, sognatrice, prova ancora a tener come meglio può i biondi capelli, lunghi ma rovinati dalle intemperie, e ad atteggiarsi nel modo più fanciullesco concessole, quasi a sfidare la corta chioma ribelle ed il beffardo ma al contempo allegramente spensierato ridere della vita ma comunque accettarla della compare corvina.
É proprio quel giorno che possono dire dire di conoscersi da dieci anni esatti, le piccole Noriko e Tammy, peccato che nemmeno sappiano contare, e tale verità sia loro celata dietro codesta involuta ignoranza.
Parlano e giocano allegre, Tammy con la sua chioma solare al vento freddo, e Noriko che di solare ha solo il sorriso, scambiandosi segreti e piccole storielle udite in giro.
Pian piano però, la visione della piazza si allontanava, andando a creare una panoramica che si stava oscurando sempre di più...
Sempre di più...
"Oh... Angelo mio..."
Vetro in frantumi.

-Hirai-sama, apra gli occhi, la prego.- la voce di Hubert la fece rinsavire dal sogno che l'aveva avvolta nelle sue spire malevole.
In bocca Yuki avvertì l'agrodolce gusto del passato, un passato ormai non più suo.
-St...sto bene.- riuscì a mormorare, mettendosi a sedere.
Il giovane era inginocchiato accanto a lei, si trovavano dietro la robusta rampa di scale in pietra, celati a chiunque.
-Ma... Dove sono tutti? Kanda, Carl...- iniziò lei.
-Il Generale Kanda sta cercando di tenere impegnato il signor Marvin, senza sfociare nello scontro diretto, mentre Carl cerca la sua Innocence.- Yuki annuì.
Ricordò vagamente quello che era successo prima che ritrovasse Kanda e successivamente svenisse, schiacciata dal peso che l'Innocence le appioppava sul petto.

-La vedi così dunque, Dio?- Yuki si alzò, dopo aver pronunciato quelle parole in direzione del soffitto.
Quella creatura martoriata non poteva certo essere un caso, avrebbe scommesso senza esitazioni che, in parte, c'entrasse anche lei col mistero di quel terzo piano.
Passi lenti la fecero voltare.
-Signorina, vedo che avete precocemente iniziato le indagini.- il signor Marvin le sorrise.
Un piccolo baluginio oscuro gli scintillava attorno, come un'aura oscura.
-Oh, si... Ehm, abbiamo pensato che fosse meglio così...- si bloccò.
Se non errava, ne i Finder ne i signori Marvin riuscivano a salire nel terzo piano, a detta loro.
-Lei cosa ci fa qui, signore? Non aveva detto che...- quello rise leggermente, tirando fuori dalla tasca un sigaro ed un fiammifero.
-Mia cara signorina Hirai, forse non tutto é come sembra...- parlando, l'uomo le si era avvicinato sempre di più.
-Perché ho il sospetto che lei sia il responsabile di tutto ciò?- domandò Yuki, retoricamente.
-Perché lei, mia signorina, vede molte cose. Cose che i suoi compagni non scorgono, anche se non ho ben capito come faccia...- le si era avvicinato troppo, constato Yuki, e, prima che se ne potesse rendere conto, si ritrovò con la schiena contro al muro, e non poté che lasciarsi sfuggire un urlo di sorpresa.
Il signor Marvin, tenendola saldamente per i polsi, le avvicinò le labbra all'orecchio.
-Sarebbe interessante approfondire la nostra conoscenza, non trova.- Yuki allontanò il voltò più che poté.
-Mi lasci.- ordinò.
-Suvvia, signorina, non le sto chiedendo nulla di che, solo un po' d'intimità, perché non accettare?- 
Yuki non rispose.
Stava scherzando? Quel tipo, decise, aveva giocato col fuoco, anzi, con l'elettricità, come avrebbe detto il Generale Cross, quando qualcuno la stuzzicava.
"Non lo sai, ragazzina? Il rame conduce bene l'elettricità, decisamente ti si addice, una simile espressione." le diceva accennando ad i suoi occhi ed i suoi capelli.
Con tutta la flemma possibile, colpì con una ginocchiata il signor Marvin laddove nessun uomo avrebbe mai voluto venir colpito.
Il poveretto, stramazzando a terra, cacciò un urlo soffocato.
Yuki, guardando le scale, decise che come prossima mossa sarebbe corsa di sotto.

Yuki guardò il ragazzo.
Non la stava... Scrutando un po' troppo stranamente?
-Hubert, ti senti bene?- domandò.
-Certo, Hirai-sama, mi sento molto bene.- dal tono di voce del ragazzo, in un tremendo crescendo, la frase divenne vagamente distorta, come se a parlare fosse stata una rocambolesca creatura.
Quel particolare tono di voce le era familiare.
Non ci credo. Pensò, mentre il giovane iniziava a mutare.
La pelle divenne grigia e bitorzoluta, il corpo, una volta sfaldatosi, assunse l'aspetto di una gigantesca macchina munita di cannoni pronti solo a far fuoco.
Durante la breve ma ripugnante trasformazione, il suo ingrandimento causò il crollo delle scale. Yuki riuscì a sgattaiolare via appena in tempo.
Quel giorno sembrava proprio che i guai se ne andassero in giro a cercarla.
Rimase per qualche lungo secondo a fissare l'Akuma, cercando di capire come fosse maglio agire.
Non era un problema venir colpita, dopotutto, piuttosto la preoccupava dover giustificare il suo essere viva nonostante il veleno di Akuma.
Quello si, che era un problema.
Indietreggiò, allontanandosi dal centro dell'atrio.
Si sentiva maledettamente inutile.
Sapeva fare, aveva le capacità giuste, ma, per un motivo o per l'altro, non le poteva usare. Possedere un corpo che si rigenerava ma non poter combattere, possedere ben due frammenti di Innocence ma non essere in grado di diventare un' Esorcista.
Non sarebbe mai riuscita a perdonarsi cotanta inettitudine forzata.
Cosa aveva di diverso Kanda?
Come era riuscito lui, sebbene non lo volesse e con l'odio in cuore, a fare quello che lei tentava continuamente ogni volta?
Lei lo sapeva... Sapeva tutto di lui, (tutto ciò che, logicamente, non sconfinasse nel suo cuore) tutti i dati di tutte le cartelle, tutti i risultati dei test fisici, i vecchi rapporti delle missioni, i responsi dei maledetti test di sincronizzazione di nove anni prima. Eppure, non capiva.
Kanda era nato come lei.
Erano uguali, almeno fuori.
Eppure l'Innocence li guardava dentro.
Ma allora perché? Perché non accettava una persona che le si offriva spontaneamente? Perché non l'accettava, dopo che per anni, la sua anima (non lei, la sua anima), l'aveva servita?
Lo scintillio di una lama che penetrava l'Akuma interruppe qualsiasi inutile flusso di pensieri.
La Bambola esplose, qualcuno le si buttò addosso, allontanandola a forza.
Cadde rovinosamente a terra.
Quando era successo che il corpo smettesse di risponderle?
-Ma sei stupida?- la voce di Kanda le soffiò all'orecchio.
Yuki non rispose, mentre il ragazzo si metteva a sedere, liberandola dalla stretta.
Per quale motivo, per quale stupido e dannato motivo era così inutile?
Non riusciva in nessun modo a reagire.
Una lacrima, silenziosa, le scese lungo guancia.
Lentamente, raddrizzò la schiena, sedendosi anche lei.
Kanda la guardò, strabuzzando gli occhi.
Ah, giusto, lui non sapeva come gestirle, le lacrime.
Altre lacrime iniziarono a scendere, copiose, l'opprimente pressione al petto che continuava a bruciarle dentro, sbeffeggiandola.
-Ehi ma... Che cazzo ti prende?- Kanda parlò con voce insolitamente nervosa.
Yuki si asciugò le lacrime.
Doveva finirla di mostrarsi debole, doveva finirla e stare zitta, doveva smetterla di lamentarsi come una poppante, era ora che accettasse il fatto che più di quello che stava facendo, non lo poteva fare, doveva accontentarsi di quello che già faceva e basta.
-Sei un idiota.- pontificò, alzandosi come se nulla fosse accaduto.
-Cosa é successo?- domandò.
Kanda, tentando in tutti i modi di non dire nulla, si alzò e la raggiunse verso i resti fumeggianti dell'Akuma.
-Il signor Marvin é andato, gli ho tagliato la testa prima che potesse trasformarsi, comunque credo si trattasse di un Livello 3.- rispose il moro, sistemandosi la lunga coda.
-Carl?- domandò Yuki.
-Un Livello 2.-
-Erano tutti Akuma?-
-No, la signora Marvin era solo una psicopatica che agitava un'ascia.- a quella frase, Yuki si voltò.
-Non l'hai ammazzata, vero?- domandò, temendo la risposta vhe avrebbe potuto udire.
-Ma per chi mi hai preso?- sbottò Kanda -É legata al corrimano del piano di sopra, imbavagliata.- aggiunse poi.
Yuki sospirò. Lo sapeva che da lui qualcosa di simile, come minimo, poteva aspettarselo.
Che gran cavaliere. Pensò, ironicamente.
-Andiamola a trovare.- disse.

Quando salirono al piano di sopra, notarono che la signora Marvin era riuscita a far scivolare attorno al collo il pezzo di stoffa, impietosamente strappato da una tenda, che era stato utilizzato per farla stare zitta.
Rideva come una maniaca, o, peggio, come Komui quando aveva una delle sue geniali trovate che, alla fine, terminavano con (come minimo) mezzo Ordine distrutto.
-Lo aveva detto lui, Sua Eccellenza il Conte, che se lo avessi aiutato non mi avrebbe fatto nulla, allora io l'ho fatto... Ho ammazzato mio suocero e mio marito ne é rimasto così distrutto...- rise ancora, la penombra che donava al suo bellissimo volto sfigurato dalla folle espressione inquietanti giochi di luce.
Ripensandoci però, Komui faceva lo stesso più paura.
Nessuno, ma proprio nessuno, poteva osar sfidare la follia del Supervisore, nemmeno il Conte del Millennio stesso, con i suoi eccentrici gusti.
-Poi Sua Maestria ha mandato i due Akuma che avrebbero persi il posto dei vostri Finder... É stato così divertent....- scoppiò ancora in una risata malata, stavolta più forte delle altre.
-Una Broker.-  constatò asciutto Kanda.
-Ti direi di ucciderla, Kanda, ma forse é meglio farla mettere sotto torchio.- disse Yuki, bloccando la mano del ragazzo, che si era avvicinata all'elsa della spada.
-Lasciamola qui per ora, ho un sospetto su dove si trovi l'Innocence.-

Angolo me

Bene, aggiorno spesso eh... Siamo proprio in pista!
Allora, questo capitolo non sono sicura sia un granché... Ma a me piace... Volevo far vedere un po' come Yuki si vede in questo momento... Oramai avrete capito chi é...
Le cose sono andate Velocemente per due motivi:
1) la trama é di per se complicata, se complico a loro volta ogni missione finisce che ci si confonde tutti, autrice stessa.
2) Nel prossimo capitolo abbiamo delle spiegazioni, voglio soffermarmi su chi troveranno Yuki e Kanda, più che sul "come".
Le scene di "azione" verranno, non vi preoccupate, anche se non ne ho ancora dato la prova, sono tra le cose che riesco a scrivere meglio (al contrario di quelle romantiche, nelle quali non so proprio come muovermi, storie romantiche si, mi vengono in mente, ma scriverne le scene... Ahi).
Spero che la storia comunque vi piaccia, lo so che é restia a partire in quarta, ma dobbiamo fare un passetto alla volta, altrimenti mi brucio subito tutte le carte.
Piuttosto... Le bambine nel "sogno" di YukiNoriko e Tammy, sono dei personaggi che pian piano conosceremo, se avete prestato attenzione, saprete che Noriko é la bimba che incontriamo nel prologo.

 
   
 
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