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Autore: lapotenza    26/11/2016    0 recensioni
"Gli esorcisti sono persone possedute da Dio. Essi esistono al fine di consegnare all'Oblio le sinistre creature che emergono dalle tenebre."
D.Gray-Man ~ Prima Notte, Vol.1
Yuki Hirai. Diciotto anni. La sua espressione, un vero e proprio capolavoro di falsità.
Ingenua o furba come la più infima ed astuta delle volpi?
Passionale o gelida e pacata?
Guerriera o spettro in fuga dal passato?
Yuki é divisa in due parti perfettamente... (A)simmetriche.
Non uno, ma ben due passati alle spalle, non uno, ma nessun futuro che si profila all'orizzonte, non uno, ma ben due marchi imposti da Dio.
Un' anima infranta o un cuore d'acciaio?
Ci sono così tante alternative da scegliere... Ma nessuna persona pronta a condividerle.
Come si sopravvive al ritorno nelle fitte spire dell'Ordine?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Allen/Lenalee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un dolore lancinante le si diffuse per tutto il corpo, l'odore del sangue colmò nuovamente l'aria, mentre cadeva a terra.
Il suo braccio destro, vide, non era nel posto giusto della stanza.
Il sangue era ovunque, onnipresente.
Era orribile il modo in cui ci aveva fatto l'abitudine, a quello scempio. Nemmeno il dolore le faceva più nulla, ormai.
-Ehi voi, rimettetela insieme.- disse una voce ruvida.
"Rimettetela insieme", come se fosse stata un blocchetto di costruzioni.
Dopo aver accompagnato Moeve nella stanza che le era stata destinata ed aver visto come era crollata a letto immediatamente, era andata in quel laboratorio, dove l'aspettavano degli scienziati e lui, Lvellie.
Lo vide, attraverso il vetro rettangolare, impassibile come sempre a quella scena ripetitiva, una nota compiaciuta nello sguardo.
Appena fu di nuovo a posto, uno scienziato l'aiutò a rialzarsi.
C'era così tanto sangue che si scivolava, sul pavimento ormai diventato di un bel rosso profondo.
-Per oggi smettiamo, signorina Hirai.- le dissero.
Lei annuì, poggiandosi una mano sul petto.
Proprio non ci riusciva, ad attivare l'Innocence.
Si voltò verso la porta che lo stesso scienziato che l'aveva aiutata a rialzarsi le stava tenendo aperta.
Le ballerine nere, sporche come la maglietta ed i pantaloni, solcarono il lago di sangue che tra non molto qualcuno avrebbe pulito.
Bak, l'espressione contratta nell'immenso sforzo che stava sicuramente facendo per non reagire in alcun modo, le poggiò sulle spalle un grande asciugamano.
Stava soffrendo, e solo per colpa sua. Yuki lo sapeva, lo vedeva negli occhi del suo "fratellone" e dietro il riflesso delle lenti degli occhiali di Komui.
Lei li faceva soffrire.
Però... Non poteva tirarsi indietro.
Stavano soffrendo tutti a prescindere, in quel posto, e purtroppo toccava anche a loro, non c'era via di scampo.
Non doveva assolutamente rinunciare alla possibilità di diventare (tornare) una possibile compatibile e contribuire a salvare centinaia di persone solo per alleviare le sofferenze di due o tre malcapitati che avevano fatto il grosso errore di affezionarsi a lei.
-Non mi sembra si stia applicando molto, Signorina.- la voce viscida la spinse a voltarsi.
Si asciugò del sangue all'angolo della bocca.
-Ci provi lei.- disse, chinandosi a guardare i risultati impressi su carta, senza sfiorarli con le mani per non sporcarli.
Un silenzio tombale calò nel laboratorio, tutti gli scienziati si bloccarono, dimenticando le loro mansioni e guardandola basiti, Komui indietreggiò di un passo ed a Bak andò la saliva di traverso.
-Come, scusi?- domandò lentamente il Sovrintendente.
-Ho detto che può provarci lei, signore.- ripeté Yuki -Si immetta l'Innocence nel corpo e urli la parola "Evocazione".-
-Se mi sta prendendo in giro, Signorina Hirai, sappia che sta giocando in un terreno svantaggioso.-
-Ha ragione, mi perdoni.- Yuki si voltò verso di lui -Anche i termini "invocazione", "attivazione" o semplicemente "Innocence" sono appropriati.- Nessuno osò fiatare.
-Perché non prova a fare qualcosa di utile, invece che prendersi gioco di me?- Lvellie le si avvicinò, minaccioso.
-Non mi prendo gioco di nessuno.- Yuki ricambiò senza problemi quello sguardo orribile, proprio di chi non si faceva scrupoli per raggiungere i propri obbiettivi. Lei non era diversa, ma almeno alle persone che la circondavano ancora rivolgeva qualche pensiero.
Lvellie si chinò, parlandole all'orecchio.
-Lo sa come si pone fine alla vita di un Second Exorcist, no?- si raddrizzò e la sua mano corse ad indicare dei macchinari che si, Yuki conosceva bene.
Li avevano usati anche su Kanda, l'aveva letto in tutti gli interminabili rapporti. Volevano ucciderlo perché aveva scoperto le cose sbagliate, le aveva ricordate.
-Più di quanto sappia, Sovrintendente, e le assicuro che, in quanto prima Second Exorcist creata, so capire molto meglio di lei quando mi applico o meno.- detto questo, lasciò cadere a terra l'asciugamano e mise la mano sulla maniglia della stanza col piccolo bagno dove si risistemava dopo i Test.
-Se ponesse fine alla mia vita, chissà tra quanto tempo riuscirete a trovare un nuovo "God's Avenger"... Forse farebbe meglio ad aspettare, dal momento che "lui" è riapparso.- disse poi, facendo cadere un velo pesante ed opprimente sulla stanza, prima di entrare nel bagno.
-Ancora nulla.- mormorò, appoggiandosi al lavandino.
Le pareti imbullonate contribuirono a far crescere la sua irritazione, mentre si scioglieva i capelli lerci.
-Mi domando se potessi riuscirci, se magari chiedessi a lui...- scosse il capo, scacciandosi quell'idea dalla testa.
Non poteva chiederglielo, non se ne parlava.
Si tolse i vestiti e si buttò sotto il getto ghiacciato della doccia, facendo svanire ogni residuo di sangue ma accumulando ulteriori frustrazioni ed aumentando il fastidioso senso di impotenza che la perseguitava come un'ombra.

-Non capisco come mai la sua Innocence reagisca così, che senso ha sincronizzarsi con Yuki per poi rigettarla qualche secondo dopo? Sembra che la stia prendendo in giro, che ci stia prendendo in giro tutti.- disse Reever, sedendosi ad una delle sedie dello studio del Supervisore.
-Non lo so, Reever, la sua è un'Innocence particolare.- Komui sorseggiò il suo caffè con aria stanca e pensierosa.
-Lei non mi ha ancora spiegato nulla di quest'Innocence, ha solo detto che si tratta di ben due frammenti di tipo parassita e che sono già all'interno del corpo di Yuki.-
-Beh... Te ne ho parlato da poco, dopotutto, non sapevo se uno come te avesse acconsentito nel praticare simili esperimenti, specialmente dopo gli avvenimenti alla sede Nordamericana...- il Supervisore si sistemò gli occhiali. Era raro vederlo così serio, e Reever pensò bene di godersi il momento e di approfittarne.
-Infatti non ho intenzione di far parte di quell'Equipe maledetta, però almeno parlarmi di quell'Innocence... Questa me la deve di diritto, Supervisore boccoloso.- Komui scosse il capo al ridicolo nomignolo, con l'ombra di un sorriso sulle labbra.
Erano mesi che non si sentiva chiamare così. Purtroppo avevano addirittura perso il tempo per i nomignoli, gli scherzi e le risate.
-E sia.- disse, poggiando la tazza sulla scrivania ed intrecciando le dita delle mani, i gomiti poggiati sul bordo del piano in legno levigato.
-Yuki possiede due Innocence, entrambe già riconosciute e registrate, la prima si chiama Omniscience, la seconda God's Angel.- iniziò, cercando le parole giuste -Non sono Innocence comuni, bensì possono venire usate solo l'una in funzione dell'altra.-
-Sono.. Collegate?- domandò Reever, trovando immediatamente interesse nella spiegazione.
-Più o meno. Possono essere usate anche singolarmente, fatto sta che condividono lo stesso compatibile. Omniscience funziona un po' come un archivio,  è in grado di raccogliere e filtrare informazioni, analizzare, connettersi con altre Innocence ed addirittura copiarne le peculiarità, possiede anche altre capacità, ma non sappiamo se Yuki sarà in grado di sbloccarle.-
-Immagino sia il frammento che sostituisce il suo cervello, od erro?-
-Esattamente.- Komui annuì -Il frammento che invece prende il posto del suo cuore è God's angel.-
-Che capacità possiede?-
-Non lo so esattamente, alcuni dati sono andati perduti e Yuki non l'ha mai attivata completamente, ma sappiamo che possiede varie forme, frequente pare sia quella di dei tentacoli che le si diramano dalla schiena, od un paio di ali.-
-Ali?-
-Esatto. Inoltre le concede grandi abilità fisiche e la possibilità di teletrasportarsi.-
-Ma che razza di Innocence...-
-Non è ciò che la rende speciale, Reever.- lo interruppe Komui -La cosa speciale è ciò che formano queste due Innocence se attivate contemporaneamente...-
-Ovvero?-
-Ecco, vedi... Hai presente Apocryphos?-

Yuki si appoggiò alla ringhiera del balcone della sua stanza, sospirando.
Il vento le smosse i capelli, facendole gelare le gambe scoperte ed i piedi nudi.
Prese una boccata di fumo dalla sigaretta, volgendo lo sguardo all'orizzonte.
Espirò, buttando fuori la nuvoletta chiara che fu sparsa in giro dal vento.
-Queste sigarette fanno schifo.- mormorò.
Le aveva comprate un paio di settimane prima, ma aveva aspettato sino a quel momento ad aprire il pacchetto. 
In quel momento si pentiva amaramente di aver indicato al venditore una marca a caso, ma non le andava proprio di stare sotto lo sguardo indagatore delle donne che la guardavano mormorando che una del genere doveva sicuramente far parte di qualche gruppo radicale femminista.
Era fastidioso quanto tutti fossero pronti a criticarla.
Sospirò ancora, sedendosi sul corrimano, i piedi sospesi nel vuoto.
Da quando era arrivata, pensò, non aveva ancora pareggiato i conti con molta gente.
Ripensò al giorno prima che venisse affidata a Kanda, e di conseguenza anche a lei, la missione della casa.
Era andata nel cimitero dell'Ordine, contando quante persone non avrebbe mai potuto ringraziare.
Erano tantissime, ma purtroppo non c'era da stupirsi. Però, quando aveva visto quella tomba...
"Howard Link".
Il mondo le era crollato addosso. Aveva pensato che non poteva essere vero, perché lui doveva rivederlo assolutamente. Aveva un debito così grande nei suoi confronti... Ma era arrivata troppo tardi.

Correva a perdifiato, ma continuava a perdersi per i numerosi corridoi del palazzo, e non un palazzo qualunque.
A Roma, la sede principale dove addestravano i Corvi.
Lasciava una scia di gocce di sangue, le ferite che aveva erano così tante che ci stavano mettendo più del solito a guarire. Ogni volta che le loro armi le penetravano a fondo nella carne, le strappava via, stringendo i denti.
Sapeva di essere scioccadopotutto, ai Corvi non si scappava, eppure non poteva accettare un secondo di prigionia in più, non voleva continuare a sentirsi un'insulsa marionetta schiava della Chiesa e di una guerra persa in partenza.
E quindi correva, la piccola Yuki, non poteva far altro se non fuggire.
I corridoi erano identici, grigi ed orribili, ma lei continuava a svoltare tutte le volte che ne vedeva uno nuovo.
I piedi colpivano velocemente in pavimento marmoreo, aumentando sempre di più il ritmo.
Ed eccone altri due, alle sue spalle, le vesti rosse che svolazzavano, le maschere scintillavano dure sotto la luce scarsa.
Aumentò ancora il ritmo della corsa, sentendo il petto scoppiarle.
Svoltò di nuovo, ben conscia del fatto che, se non fosse stato per le doti sovrumane del suo corpo,l'avrebbero già presa da molto.
Nel girare, andò a sbattere contro qualcuno, finendo a terra con un impatto violento.
Evidentemente, non era l'unica a correre.
Alzò lo sguardo terrorizzato, quell'imprevisto segnava probabilmente la sua fine.
Incrociò lo sguardo carminio di un ragazzino un po' più grande di lei, i capelli biondi e lisci a formare un caschetto lungo proprio come il suo, ma più perfetto.
Lo spacco della frangetta che mostrava due nei sulla fronte.
Rimasero qualche secondo immobili, fissandosi in silenzio, finché non si udirono le voci dei Corvi avvicinarsi.
Fulmineamente, il ragazzino l'afferrò per il gomito, alzandola e trascinandola via.
Yuki, confusa, lo seguì.
-Non stai per finire nei guai, tu?- domandò, correndo di fianco a lui, che aveva preso a guidarla.
-Oppure cerchi di condurmi dai tuoi superiori?-
-Nulla di tutto ciò.- rispose asciutto -So solo che forse non stanno facendo qualcosa di buono, e, per l'unica volta, mi sto ribellando.- disse, spingendola verso destra.
Yuki lo guardò con la coda dell'occhio, senza rallentare. Per qualche motivo, era sicura che non stesse mentendo.
-Non farai una bella fine se ti scoprono.- rispose poi, fermandosi dietro di lui, che aveva preso ad armeggiare col grosso lucchetto che teneva chiuso un portone.
-Non accadrà.- disse il ragazzino -So mentire bene.-
Il lucchetto cadde con un tonfo sordo, e loro corsero all'esterno.
Passarono tra i filari di un grande vigneto, correndo. Yuki si sforzò di non mettere male un piede ed inciampare in qualche zolla di terreno.
Arrivarono in un prato, l'erba scura sotto al cielo notturno, lui si fermò di fronte la recinzione che lo delimitava.
-Ce la fai da qui in poi?- domandò, accennando alla rete.
Senza rispondere, Yuki prese la rincorsa e saltò, atterrando esattamente sulla sommità della recinzione, accucciata. Saltò dalla parte opposta, sulla strada.
-Prosegui fino alla fine di questa strada e poi gira a sinistra, esci dalla città, sul sentiero che porta verso Est trovi una casa campagnola.- la istruì -Cerca un vecchio che porta il nome di Bookman, lui di sicuro ti aiuterà, a patto che tu paghi qualche piccolo prezzo.-
-Prezzo? Non ho nulla con cui pagare, io.-
-Ce l'hai, invece. Quel tipo cerca informazioni.- detto questo si voltò e fece per tornare verso il palazzo.
-A... Aspetta!- lo fermò lei -Mi chiamo Hirai Yuki.-
-Link. Howard Link.- rispose lui, sempre dandole le spalle.
-Non mi scorderò di te, Link, sappilo.- e, non appena pronunciò quella frase, la ragazzina si voltò ed iniziò a correre, proprio mentre altri Corvi si avvicinavano laddove vi era Link.
-É andata dall'altra parte! Veloci! Sta per scappare, tornate indietro!- lo sentì urlare, prima di svoltare a sinistra.

-Spero che almeno tu abbia vissuto appieno, Link.- disse al vento.
Non sarebbe mai riuscita a farne una giusta, probabilmente.
Quello scambio di battute con Lvellie, poi... Non era stata una grande idea, essendo già sul filo del rasoio.
Eppure tutte le volte quell'uomo la infastidiva con continue minacce e critiche intollerabili.
Sbuffò al pensiero del Sovrintendente.
Quel rincoglionito, prima o poi lo ammazzo. Pensò.
Avrebbe preferito mille volte rimanere rinchiusa in uno sgabuzzino con Kanda, entrambi armati fino ai denti, più che trovarsi tutti i santi giorni quell'uomo di fronte.
Come richiamata dalla proposta dello sgabuzzino, la voce di Kanda la raggiunse, accompagnata da due tonfi alla porta.
-Tappetta, vedi di muoverti e venire a fare questi rapporti del cazzo!- urlò, tirando un altro tonfo sul povero legno.
Ultimamente, quando parlava con lui, le parolacce volavano a mo' di bianche colombe nell'ambiente circostante.
Spense la sigaretta e la buttò di sotto, afferrò i pantaloni neri di una tutta e li infilò al volo, la maglietta bianca a maniche corte che le arrivava oltre metà coscia li copriva in parte.
Mise un paio di ballerine nere ed aprì.
-Gentile come sempre tu, eh?- lo salutò, spostandosi di lato per farlo entrare. Indossava i soliti pantalon e la maglia smanicata.
-Puzzi di fumo.- sbottò il giapponese, buttandole malamente una pila di fogli sullo scrittoio.
-Beh, quando si fuma di solito funziona così.- ribatté Yuki, avvicinandosi.
Kanda sgranò appena gli occhi per un istante, guardandola, poi si voltò.
-Cambia profumo, tapetta.- le disse, un tono strano nella voce.
-E questo che diavolo c'entra ora?-
-Mi giri sempre intorno e mi chiedi che c'entra?-
-Come se lo volessi io.- Yuki afferrò un foglio.
-Che staresti insinuando?-
-Che se non fosse per quel demente di Lvellie io e te non avremmo niente a che fare l'uno con l'altra.- sbottò.
Guardò il ragazzo, che annuì serio.
Per lo meno, su quello le dava ragione.
-Andiamo fuori dalla mia stanza, non vorrei che iniziassimo a tirarci a vicenda la mia roba.- disse, aprendo la porta.
-Non toccherei a prescindere qualcosa che ha a che fare con te, tappetta.- rispose Kanda, seguendola fuori.
Il tragitto dalle camere alla Sezione Scientifica fu svolto in un continuo di frecciatine ed insulti vari, che facevano voltare incuriositi i Finder ed i funzionari che li sentivano.
Quando entrarono nel settore adibito ai poveri Scienziati marchiati a vita dal lavoro udirono borbottii, lamenti ed improperi, uniti all'odore di caffé (tra l'altro profondamente odiato da una certa inglesina dalla scarsa statura) e dallo svolazzare continuo di fogli su fogli colmi di calcoli, teorie, saggi e tesi varie, creando la più mortale pioggia di conoscenza che un qualsiasi studioso esterno all'Ordine avrebbe ammirato estasiato, al contrario dei poveri malcapitati caffeinomani che non potevano far altro se non riempirli svuotando i già torturati cervelli.
Quando Yuki si mise a sedere sulla sua scrivania (l'unica in ordine, poiché lei sembrava la sola a saper reggere i ritmi di lavoro ed accompagnare contemporaneamente Kanda nelle missioni), qualcuno, tra una firma ed una lettura, trovò il tempo di rivolgerle uno spicciativo saluto.
Con calma, iniziò a spartirsi i fogli col giapponese, ed entrambi, penna d'oca alla mano, presero a scrivere e firmare l'ennesima mandata di rapporti.
-Dove sei sparita oggi?- domandò Kanda.
Yuki lo guardò sorpresa. Di solito non era da lui fare domande simili, era il tipo che se ne stava sulle sue (fin troppo), e poi non si era mai interessato di nulla che la riguardasse.
Era forse sospetto il suo?
Probabilmente non aveva fatto bene a dirgli quelle cose, quella stessa mattina. Se si contava poi quella strana uscita sul profumo...
-Un po' ovunque, tra la Scientifica, Moeve e tutto...- rispose vaga.
Kanda non ribatté in alcun modo, si limito a scrivere sui fogli, attento a non macchiarli di chiazze d'inchiostro.
-A cena vedi di non sederti da solo, devi conoscere Moeve.- gli disse Yuki dopo un po'.
Il ragazzo borbottò qualcosa, prima di passarle un foglio già compilato.
Passarono altri minuti di silenzio, colmati in sottofondo da lamenti esausti.
Si stava bene in silenzio, dopotutto.
-Caffé?- una voce ruppe la quiete, chiaramente rivolta a loro.
Yuki digrignò i denti, alzandosi di scatto.
-E basta con 'sta storia, Lenalee!- esclamò, guardando di traverso la cinese, il dito indice puntato.
In tutta risposta, la bella Esorcista scoppiò in una sonora risata.
-Non ti facevo così crudele, sai che odio il caffé.- borbottò Yuki, tornando sulla sedia.
Lenalee sorrise.
-Lo so, per questo ho fatto una piccola eccezione.- le porse allegramente una tazza, che la diciottenne prese sospettosamente.
Dentro, un caldo e profumato infuso di té.
Yuki lo sorseggiò, approvandone appieno il sapore.
-Quando sei tornata?- domandò, spostandosi appena, lasciandole un angolo sulla sedia.
Lenalee si accomodò.
-Giusto una mezz'oretta fa, direi.- rispose. Yuki notò qualche cerotto in qua e in là, alcuni graffi e dei lividi.
-Tutto sommato te la sei passata bene, vedo.- constatò.
Lenalee annuì, poi si sporse verso destra.
-Vuoi qualcosa di caldo, Kanda?- domandò.
-Tsk.- fu la risposta che le diede lui, continuando a scrivere.
Lenalee sospirò, tornando a Yuki.
-Ci sono novità?- chiese, guardandola scrivere.
-Eh si, ed anche molto buone.- Yuki passò un documento da firmare a Kanda.
-Cosa é successo?-
-Abbiamo un nuovo adepto.- Yuki si voltò verso di lei, sorridendo.
Lenalee ricambiò il sorriso.
-Questa é una bella cosa, come si chiama?-
-Si chiama "prima o poi ammazzerò tuo fratello".- rispose Kanda, guardandole entrambe con la coda dell'occhio.
-Ah, già... Pare che la povera Moeve debba diventare l'allieva di 'sto qui.- Yuki fece un gesto con la mano, comprendendo la figura del giapponese
-Per cui é una ragazza?- come al solito, Lenalee ignorava volutamente i continui battibecchi o tentativi di innescarne di nuovi dei due compagni diciottenni.
-Si, la conoscerai a cena, immagino.- Yuki si fermò di colpo, posando i fogli -Cielo! Devo ancora farle fare il giro!- guardò Kanda, che assottigliò il già affilato sguardo.
-Non se ne parla.- pontificò.
-Dai su, ho già finito, devi solo dargli una letta e firmare, ho compilato tutto.- insisté lei.
-Ti ho già detto che non...- Yuki non gli diede tempo di ripetersi, afferrò Lenalee per il gomito ed uscì di corsa, facendo fumare le orecchie al povero (quanto scorbutico) ragazzo.
-Vieni con me, vero?- domandò Yuki, lasciando Lenalee.
La ragazza annuì, sorridente.
-Sono proprio curiosa... Però dammi il tempo di togliere la divisa.- le disse, Yuki si incamminò verso le camere.
-Non preoccuparti, devo cambiarmi pure io, guarda come sono ridotta...- disse, ridacchiando lievemente -Sono un disastro.-
-Nah, solo un po'.- si guardarono, per poi scoppiare di nuovo a ridere.
Se solo non si fossero conosciute in quel castello, ma chissà, in panetteria, oppure perché erano vicine di casa... Allora si che quelle risate avrebbero avuto un senso.
Il sorriso le morì, come tutte le volte, sulle labbra.
-Qualcosa non va?- Lenalee si sporse verso di lei, preoccupata dal suo repentino cambiò d'umore.
-Oh... Si, si sto bene, ero solo un po'... Nulla.- Yuki sorrise, avviandosi per il corridoio.
-Dai su, se la lasciamo dormire per tutto il giorno Moeve finirà per diventare un animale notturno.- così dicendo, si allacciò le mani dietro la schiena, saltellando verso la sua porta.
Talvolta, doveva ammetterlo a se stessa, sembrava proprio una ragazzina.

Sono tornataahhhh

Accidenti accidenti... Di solito non riesco mai ad aggiornare frequentemente, ma pare che questa storia mi abbia davvero preso.
Sono soddisfatta di questo capitolo, sebbene non si soffermi su un tema specifico.
Quindi, riassumendo: Yuki ha chiacchierato un po' con Lvellie, anche se con lui devono ancora venirne delle belle, ed abbiamo scoperto che, pensate un po', il primo soggetto del progetto sperimentale Second Exorcists che é stato creato é proprio lei!
Inoltre, ha un grosso debito con Link, ma purtroppo lo crede morto...
Mi é piaciuto scrivere di Lenalee, é un personaggio che adoro, anche se in realtà amo tutti tranne che Lvellie😅...
Penso che la farò diventare molto amica con Yuki.
E poi, ammetto che torturare Kanda e farlo litigare con la mia piccola protagonista mi diverte troppo!
Però qualcosa che mi fa penare c'é... Scrivere una ff su D.Gray-man senza Allen é davvero doloroso, ma dubito che mancherà, o la storia non avrebbe senso... 
Comunque sono qui per un parere vostro amorucci miei, e riguarda altre tre storie che ho sviluppato, sempre su questo fandom...
Vorrei pubblicarne una quando questa sarà a buon punto (cosa ancora lontana dall'accadere) e mi chiedevo se con un bel commentino mi diceste quale per prima dovrei revisionare e quindi pubblicare.
Elencandole, si tratta di:
1) Un crossover tra D.Gray-man e Naruto
2) La storia della gioventù del Generale Cross e dell'unica donna che abbia mai amato veramente (non so da dove mi é venuta questa, ma so già che la intitolerò "Grave of Maria")
3) I cinque anni di apprendistato di Allen, ma visti anche dal punto di vista del suo maestro, incentrando il tutto sul rapporto affettivo che sotto sotto (tanto lo sappiamo tutti) hanno, anche se lo negano.
Non sarà comunque una ff AllenxCross.

Ci tengo a precisare che é categoricamente vietato copiare queste idee (per il crossover salto, dopotutto ho visto che ne esistono molti tra questi due manga, ma delle altre due sono molto gelosa), dal momento che tanto poi le pubblicherò tutte e tre.
Mi piacerebbe però sapere quale vorreste leggere per prima.
Ringrazio tanto tanto tantoooooo la mia prima recensitrice, ShikyoOotsutsuki, che è stata gentilissima a commentare (spero di non aver sbagliato il nome... Ootsutsuki riguarda proprio Naruto od erro?).

Un bacione 😘😘😘

Sara

P.s.: (io e la memoria una cosa sola...😂) se vedete errori o incongruenze ditemelo, quando rileggo i capitoli dopo un po' mi rincoglionisco e chi si é visto si é visto....

 
   
 
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