Questa
raccolta nasce dalle fotografie postate da Sakurina/Lulychan sullo [URL=http://shikainofanforum.forumcommunity.net/]ShikaIno
fanforum[/URL]…spero che anche chi non le ha viste
possa godere delle shot!
Ti scatterò una foto
A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità
di sentimento? (Eugene Smith)
1-
{What's done in the
elevator stays in the elevator. Except when it doesn't.}
Peter Swire
“Ino, tutto bene?” si sentiva quasi stupida a
chiederglielo, quando le mani della bionda stringevano spasmodiche la gonna
viola ridotta al minimo per farsi notare da chi aveva mandato il suo migliore
amico all’ospedale, da chi anche lei ancora aspettava, disperatamente.
Poi d’un tratto le mani di Ino si
irrigidirono, e Sakura seguì con lo sguardo il nuovo arrivato.
Shikamaru squadrava la bionda con uno sguardo triste,
colpevole. Ma lei non se ne accorgeva. Non voleva
accorgersene.
“Stai bene?” gli domandò la ragazza, cercando di
nascondere la preoccupazione di quelle parole.
Shikamaru annuì, cacciandosi le mani in tasca.
“Mi dispiace, è stata colpa mia” disse in un sussurro. E Sakura si sentì subito di troppo. Si sentì soffocare in quell’atmosfera così densa di non detto da non riuscire a muoversi.
Vide Ino stringere più forte la gonna, vide Shikamaru
stringere nervoso i pugni nelle tasche mentre Temari li raggiungeva.
“Che ci fai qui?” domandò
Shikamaru.
“Sono venuta a vedere come stavi” rispose la bionda di Suna, guardandolo negli occhi. Sfidandolo a dire qualcosa.
Shikamaru scrollò le spalle: “Non sono io quello in sala
operatoria”. E sembrava che con quello volesse
chiudere la questione.
“Sempre dietro a lagnarti, eh?” Temari
non aveva intenzione di lasciare perdere, a quanto pareva.
“Chiedo solo di essere lasciato in pace, invece che
ossessionato dalle vostre domande.” Il tono di
Shikamaru era serafico.
“Le nostre domande sono preoccupazione
per te, disgraziato che non sei altro!” era stata Temari
a parlare, ma Ino avrebbe potuto dire la stessa cosa, anche se scelse di non
dire nulla.
“Finitela, entrambe”.
Quello non era Shikamaru: Shikamaru Nara era tante cose, ma non offendeva gli altri con il proprio
dolore. Mai. Temari rimase impietrita a fissarlo,
come se l’avesse appena schiaffeggiata, mentre lui ricacciava entrambe le mani
in tasca e le stringeva a pugno, ancora, per poi
sparire camminando lungo il corridoio bianco dell’ospedale, senza una parola.
“Non capisce proprio che…” lo sproloquio di Temari fu interrotto dal sussurro di Ino:
“Al diavolo!”.
Il suo orgoglio, l’autosufficienza di lui, il muro tra di loro. Di scatto si alzò, lasciandosi
dietro un’attonita Sakura e un’infastidita Temari a
guardarsi negli occhi.
“Shikamaru!” sentirono distintamente l’urlo inviperito
della bionda prima che fermasse l’ascensore sul quale
era appena salito il Nara.
E Sakura pensò che probabilmente se Shikamaru non era tornato ferito dalla missione, sarebbe rimasto
all’ospedale per colpa di Ino Yamanaka. Si alzò
distrattamente facendo un breve cenno di saluto a Temari,
percorrendo a passi strascicati il corridoio che Ino aveva fatto di corsa, poco
prima, e trovandosi ad aspettare lei stessa l’ascensore: non aveva voglia di
fare le scale, dopo una giornata tanto estenuante. Pensò che fosse strano che
Shikamaru e Ino non si sentissero urlare, mentre tamburellava
le mani sul muro; sperò che il ragazzo non fosse morto, non di già, mentre le
porte dell’ascensore si aprivano; tentò senza successo di afferrare la ragione
per cui quando finalmente li vide, l’unica risposta che usciva dalla bocca di
Shikamaru alle provocazioni di Ino erano i mugugni scatenati dalle labbra della
ragazza incollate alle sue.
Author’s Notes:
Bene, ho un solo commento: questi due mi
fanno scrivere di tutto! E grazie a chi si è sottoposto alle
torture di suddetta Luly pur di ispirare fic ShikaIno (non programmate!).
Stay tuned!
WT