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Autore: Pimpi95    26/11/2016    0 recensioni
Quando fummo uno difronte all’altra lei mi pose una domanda che mandò in confusione tutto ciò che avevo intorno. I suoni, la luce, i passanti, ogni cosa appariva distorta perché in quella frase percepivo un’innaturale immensità che mi schiacciava e opprimeva la mia anima.
- Tu credi nell’impossibile? – fu la sua domanda e io rimasi muto, ma Elisa continuò incurante del mio shock.
Genere: Fantasy, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’impossibile diventa possibile
 
Ed eccomi giunto a riempire l’ultima pagina di questo diario. Non scriverò la data perché sarà solo un riassunto di ciò che mi è accaduto negli ultimi due mesi. Tutto quello che ho raccontato nel mio diario finora, erano stati solamente dei ricordi che volevo condividere con il mio me stesso del futuro e ciò non cambierà.
Ho scritto tutto per me stesso e per nessun altro.
Ero uno studente come tanti e al contrario di molti miei coetanei passavo le ore a studiare le persone con le quali entravo in contatto, ero un osservatore della vita, ma in ogni caso ne facevo parte ampiamente. Infatti ero piuttosto popolare nel mio quartiere.
Avevo due migliori amici musicisti che tutt’ora mi sostengono in tutto. Amavo scrivere e tutt’ora non ho perso il vizio. È l’unica cosa che mi rende fiero di me e non smetterò perché credo davvero nella potenza della scrittura e delle sue meraviglie che riesce a creare.
Guardavo i miei compagni di scuola che si divertivano a commentare sui vari social media e sprecare il loro tempo a distruggere l’autostima altrui. Youtube era infatti il centro delle conversazioni più piccanti. Dovevo sorbirmi ogni giorno battaglie contro i professori e i litigi inutili tra i miei coetanei che all’apparenza risultavano davvero infantili. Al contrario io possedevo un’educazione eccellente e una vasta cultura che non potevo condividere quasi con nessuno perché principalmente gli altri godevano nel prendermi in giro. Non avevo una ragazza, come la maggior parte dei miei conoscenti che pensavano solo a quello e personalmente non mi interessava; l’arte era tutto ciò che mi dava felicità e mi bastava. Questo era ciò che vivevo durante il giorno, ma di notte, quando mi addormentavo, viaggiavo nei sogni; appariva molto realistico.
Tutto cominciò due mesi fa; i miei soliti sogni si erano trasformati in qualcosa di bizzarro. Ero in una foresta chilometrica, impiegai una settimana per percorrerla tutta; ogni volta che mi riaddormentavo, proseguivo a camminare dal punto esatto del tragitto dove mi fermavo nel sogno precedente. Quando finalmente trovai la fine di quel sentiero perfetto e immutabile vidi una panchina vuota che si affacciava a uno strapiombo profondissimo, ma il panorama era spettacolare. S’intravedevano milioni di luci. Le luci di una grande città, forse New York o chissà. Ero solo in mezzo alla natura e quella panchina vuota mi trasmetteva inquietudine, ma anche solitudine. Le mie orecchie però furono attirate da un suono di passi lenti, ma decisi e fu allora che la incontrai. Era una ragazza e mi guardava spaesata, proprio come doveva apparire il mio sguardo in quel momento rivolto verso di lei. C’era un silenzio disarmante e nessuno dei due osava parlare, anche perché poi cosa potevamo dirci? Non sembrava affatto un sogno come tutti quelli passati, c’era qualcosa di stranamente realistico e profondo. Lei ammirò la città lontana che emanava luminosità a quella foresta buia e spettrale, poi si sedette alla panchina. Io la imitai e mi presentai con il mio vero nome, Flavio. La ragazza mi confidò il suo, si chiamava Elisa.
Amavo quella pace che si respirava in quel sogno e contemplando Elisa pensai che anche lei fosse d’accordo con me. Al primo incontro non parlammo di nulla mentre in quelli successivi ci confidammo a vicenda come procedevano le nostre vite.
Trascorsero due mesi e qualche giorno finché non accadde il miracolo. Mi trovai in treno a fissare la gente che scendeva al capolinea e mi colpirono i capelli castani di una ragazza, sembrava lei: Elisa. Allora scesi in fretta dal treno e la raggiunsi per scoprire che anche lei si era girata nella mia direzione. La riconobbi, era proprio Elisa e lei, guardandomi, sorrise. Quando fummo uno difronte all’altra lei mi pose una domanda che mandò in confusione tutto ciò che avevo intorno. I suoni, la luce, i passanti, ogni cosa appariva distorta perché in quella frase percepivo un’innaturale immensità che mi schiacciava e opprimeva la mia anima.
- Tu credi nell’impossibile? – fu la sua domanda e io rimasi muto, ma Elisa continuò incurante del mio shock.
- Nel momento in cui il sogno e la fantasia si fonderanno, il mondo non sarà più nelle mani dell’uomo, ma di qualcos’altro. L’essere umano non potrà continuare a vivere come ha sempre fatto. Per un osservatore come te, Flavio, non sarà difficile capire il giorno esatto in cui il mondo cambierà. – terminò così quella misteriosa ragazza. Pensavo di aver conosciuto tutto o quasi su di lei grazie ai nostri incontri nei sogni, ma nella vita reale sembrava tutta un’altra persona. Era tutto così surreale; aver incontrato una persona, che non avevo mai visto prima, nei miei sogni e trovarla in carne ed ossa davanti a me pronunciare frasi incomplete e senza senso. Chi era davvero Elisa? Mi domandavo continuamente. Tutto ciò mi faceva solo girare la testa.
Nei miei sogni successivi la foresta era svanita e anche Elisa, tutto sembrava essere tornato alla normalità e un po’ ne fui sollevato. Tuttavia, qualcosa dentro di me mi diceva che qualcosa di nuovo stava per accadere.
Infatti, una settimana dopo aver incontrato Elisa nel mondo reale, la vita che stavo conducendo cambiò drasticamente. Accaddero fatti sorprendenti.
Tutto ciò che era impossibile per l’uomo diventò possibile.
Scrivo appoggiato ad una comoda e morbida nuvola bianca fluttuante nel cielo e sorrido pensando al me futuro che rilegge le memorie passate di una vita che non tornerà più come una volta; anzi muterà nel tempo e migliorerà ancora.
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE: È la prima volta che scrivo in prima persona, scusate se non è perfetta come storia. Volevo creare qualcosa di breve, ma incisivo. Spero di non aver annoiato nessuno. Ciao a tutti! :).
 
 
 
   
 
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