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Autore: Blue Drake    26/11/2016    0 recensioni
Isabeau, una scrittrice di racconti fantasy, riceve visite inattese – e non necessariamente gradite –. Che cosa mai vorranno da lei, questa volta? E perché proprio in quel momento, quando invece dovrebbe assolutamente portare a termine il suo lavoro, in fretta, prima che l'editore inizi a tramare vendetta contro di lei. Isabeau si augura solamente di non finire nuovamente nei guai, come già successe dodici anni prima; ma per come si stanno mettendo le cose, ci crede poco.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Tredici



Erwan si distese sul divano ma non dormì. Rifletté, invece; sulle parole di Breinem, sul momento in cui aveva ritrovato Arjentael, sul comportamento incomprensibile di Zaynar, e su quella donna – aveva detto di chiamarsi Isabeau, se non ricordava male –. Che cos’era realmente successo? Ary era stato ferito, ma qualcuno aveva cercato di curarlo. La donna, Isabeau, aveva detto che non aveva potuto aiutarlo, ma Breinem era di tutt’altro parere. E Zaynar era sembrato disposto a tutto per proteggere Isabeau; Erwan sospettava che, se avesse cercato di farle del male, l’atrox lo avrebbe attaccato senza indugio, incurante dei probabili rischi. Ma perché aveva attaccato Arjentael? – Oh, sì, Erwan era piuttosto certo su chi avesse prodotto quegli squarci sul corpo del suo compagno –. Possibile che Ary avesse minacciato quella donna? Il suo Ary, quello timido e gentile che non avrebbe mai ferito nessuno di proposito? Erwan scosse la testa, sempre più confuso, e si strinse frustrato i capelli fra le dita, rendendosi conto di quanto assurde sembrassero le sue supposizioni ma non riuscendo comunque ad accantonarle completamente. Avrebbe seguito il consiglio di Isabeau e avrebbe atteso con pazienza che Arjentael si riprendesse a sufficienza da potergli spiegare egli stesso i fatti, e poi… beh, poi avrebbe agito di conseguenza. Fremette, suo malgrado un po’ spaventato all’idea di doversi confrontare apertamente con Zaynar; non era per nulla sicuro di poter avere la meglio in uno scontro diretto, nonostante si reputasse un demone piuttosto potente, per questo si augurava di non dover mai arrivare a tanto. Pensò che il giorno in cui fossero stati davvero costretti a giungere a quel punto, sarebbe stato un giorno assai funesto, considerando che appartenevano alla medesima fazione in quell’assurda lotta per il potere che si disputava ormai da anni nel loro mondo.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Si accorse di essersi assopito solo quando si risvegliò di soprassalto, avvertendo il collo scricchiolare in maniera piuttosto preoccupante dopo essere stato appoggiato molto tempo sul bracciolo del divano. Volse lo sguardo e trovò Arjentael ancora profondamente addormentato, esattamente dove lo aveva lasciato, ma lanciando un’occhiata alla finestra scoprì che fuori già albeggiava, così si stiracchiò e, cauto, si rimise in piedi, borbottando fra sé per le giunture doloranti. Si avvicinò silenziosamente al tavolo su cui riposava tranquillo il compagno e si attardò a osservarlo, mentre un dolce sorriso spuntò sulle sue labbra, notando l’aspetto decisamente più sano che mostrava Arjentael quelle mattina.

Decise di concedersi una passeggiata all’aria aperta, mentre aspettava che il compagno si risvegliasse. Fuori la bruma del primo mattino si stava già diradando, mostrando a tratti un cielo sereno che rispecchiava pienamente lo stato attuale della propria mente e del proprio cuore, entrambi inusualmente più leggeri di quanto non fossero stati in quell’ultimo anno.

Mentre camminava lungo il sentiero, con tutta calma e osservandosi intorno, i primi tiepidi raggi di sole illuminarono il pendio, facendo scintillare la neve del giorno prima; Erwan socchiuse gli occhi chiari e incurvò le labbra in un piccolo sorriso, avanzò ancora di qualche passo poi abbassò completamente le palpebre e inspirò a fondo, gli alti stivali sprofondati nella neve fin oltre il polpaccio e le dita delle mani a muoversi nell’aria tersa quasi stessero suonando una dolce melodia. Piccole onde di neve si sollevarono dal terreno, avvolgendosi a spirale attorno alla bianca figura di Erwan e poi salirono sofficemente verso il cielo, come una nevicata al contrario.

«Atmocinesi», mormorò appena una voce alle sue spalle, ben conosciuta alle orecchie del demone bianco.

Erwan riaprì lentamente gli occhi e si voltò piano verso la figura di Breinem, ferma al limitare del sentiero oltre il quale si era invece spinto l’altro.

«», rispose soltanto, e sorrise dolcemente in direzione del guaritore.

«Il tuo compagno si è risvegliato pochi minuti fa», lo informò Breinem, «E ha chiesto di te», aggiunse, con un piccolo e malizioso incurvarsi di labbra.

Gli occhi di Erwan si illuminarono di gioia e il suo sorriso si allargò.

«Grazie», soffiò, prima di precipitarsi al fianco del suo Ary.







   
 
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