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Autore: Rinalamisteriosa    26/11/2016    1 recensioni
Raccolta introspettiva di sei capitoli dedicata a Ryuuya Hyuuga. A seconda del contesto compariranno altri personaggi che riempiranno i suoi frammenti di vita.
Perché è vero che con la costanza, l’impegno, l’energia e la passione si superano certi traguardi, ma ci deve essere qualcuno che crede in te, altrimenti sembrerà un’impresa ardua e impossibile.
1.Infanzia ~ Pieno di graffi || Ryuuya & una bicicletta
2.Adolescenza ~ Fratello maggiore || Ryuuya & i suoi fratelli
3.Maturità ~ Amico e collega || Ryuuya & Ringo
Io rimanevo sempre lo stesso, pur non facendomi superare da nessuno, mentre Ringo cambiava ogni giorno e questa era una dote da ammirare in silenzio.
**Raccolta partecipante alla challenge senza scadenza “100 % prompt to write about them”**
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ryuuya Hyuuga, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guidati dalla musica'
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Nick: Rinalamisteriosa

Titolo: Con costanza, impegno, energia e passione

Fandom: Uta no Prince-sama

Personaggi: Ryuuya Hyuuga, Un po’ tutti

Eventuale coppia: ///

Prompt usato: 27 - Amici 

IntroduzioneIo rimanevo sempre lo stesso, pur non facendomi superare da nessuno, mentre Ringo cambiava ogni giorno e questa era una dote da ammirare in silenzio.

Eventuali note: Terzo capitolo della raccolta introspettiva tutta dedicata a Hyuuga-sensei, stavolta la one-shot è incentrata sull’amicizia.

Per esprimere al meglio la mia idea su Ryuuya e Ringo, ho deciso di allungare la parte in prima persona e di spostarla all’inizio, seguita da una scenetta che potete collocare nel primo episodio dell'anime.

Ci ho messo un anno ad aggiornare e vi chiedo umilmente scusa, ma oltre al motivo del solito blocco dello scrittore, aggiungo che ho cambiato spesso idea, ho scartato delle parti che forse userò per un’altra storia e il risultato finale è stato questo.

Comunque nel complesso sono soddisfatta, perché ho insistito e alla fine la mia ostinazione ha vinto, yeee! XD Dite che Hyuuga-sensei sarebbe fiero di me?

Spero che vi piaccia, inoltre ho una buona notizia, sto lavorando a una nuova raccolta su Utapri che parteciperà a un contest con scadenza a febbraio.

Vi chiedo pertanto di pazientare ancora e se per caso aveste qualche richiesta particolare (un personaggio, una coppia, un’ambientazione) sarò lieta di provare ad accontentarvi. In pratica sto lavorando anche per voi, non solo per me ^^

Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono e non ho scritto a scopo di lucro.

Inoltre ricordo che Haruki Mori è un personaggio presente solo nel gioco, per maggiori dettagli consultate la wikia.


 

 

 

*

 

 

 

3.

Hyuuga Ryuuya ~ Maturità ~ Amico e collega

 

 

 

 

 

 

L’amicizia ha due ingredienti principali: il primo è la scoperta di ciò che ci rende simili. E il secondo è il rispetto di ciò che ci fa diversi.
(Peanuts)

 

 

 

 

 

 

L’amicizia che mi lega a Tsukimiya Ringo non è stata istantanea, un giorno non ci siamo guardati e abbiamo deciso di diventare amici a prima vista, anzi.

Come studenti e compagni di classe, spesso ci ignoravamo vicendevolmente, occupati con le lezioni giornaliere, i vari compiti quotidiani, le verifiche a sorpresa, gli esami semestrali che misuravano attentamente le capacità individuali di ogni futuro idol o compositore.

Solo casualmente capitava che noi ci studiassimo con lo sguardo, finché Ringo, intimidito e intimorito, non distoglieva il suo per fissare un altro punto imprecisato a destra o a sinistra.

Eppure, per me lui non spiccava più di altri là dentro, era esile e magrolino, sicuramente curioso e volenteroso, ma docile e passivo.

Non brillava di una luce accattivante, non aveva la stoffa di un leader, però il mio compagno di stanza vedeva in Ringo qualcosa di bello e speciale che purtroppo io non riuscivo in alcun modo a cogliere, nemmeno concentrandomi. Questo finché la determinazione di Ringo non venne a galla in modo abbastanza insolito. Non ricordo più a chi andasse attribuito il merito, ma qualcuno gli aveva suggerito di travestirsi da donna, essendo dotato naturalmente di tratti delicati e femminei che glielo permettessero senza sembrare ridicolo e rozzo. In qualche modo, riuscirono a convincerlo e il vistoso cambiamento incuriosì un po’ tutti, anche me, sebbene non lo diedi a vedere.

C’era stato un giorno in cui, dopo aver eseguito la mia serie di flessioni e prima di andare a fare jogging, l’avevo praticamente sorpreso a indossare diverse parrucche e a truccarsi davanti allo specchio. E un’altra volta l’avevo osservato dal vetro di una finestra mentre sfruttava un’ora libera per esercitarsi a camminare sui tacchi, incoraggiato di tanto in tanto da Haruki, seduto su una panchina del parco a rivedere degli spartiti musicali.

Non stava a me giudicare, però più di una volta mi ritrovai a pensare e ad ammettere che tale stranezza gli riusciva particolarmente bene, che tale dedizione era lodevole, e con gli anni Ringo divenne sempre più sicuro di sé, più credibile, più vivace, segno che la trasformazione avesse sortito soltanto effetti positivi.

Gli avevano affidato una determinata maschera e lui l’aveva indossata fino a calzarla a pennello, non tutti gli idol avrebbero accettato una simile condizione senza risultare grotteschi o imbarazzanti.

Per il mio ruolo in Prince of Fighting, io ero stato definito dalla critica l’attore più promettente e carismatico degli ultimi anni, ma a mio parere lui, senza rendersene conto, era migliore di me. Recitava costantemente la parte di Ringo-chan e lo faceva con una naturalezza innata, non solo acquisita con il tempo.

Io rimanevo sempre lo stesso, pur non facendomi superare da nessuno, mentre Ringo cambiava ogni giorno e questa era una dote da ammirare in silenzio.

Non c’era competizione fra di noi, non c’è mai stata, a parte il fatto di esserci ritrovati con lo stesso compositore dopo l’audizione di laurea.

Talvolta sembrava che entrambi facessimo a gara per attirare la sua attenzione sull’uno o sull’altro, ma a parte questo il nostro rapporto di lavoro era quasi idilliaco e il nostro Haruki gettava volentieri le basi di una solida amicizia facendo da perfetto collante fra noi due, lo era dall’inizio e lo è stato fino alla fine della sua vita. Da quando lui non c’è più, siamo diventati l’uno il sostegno dell’altro e incondizionatamente ci siamo confidati sensi di colpa, dubbi momentanei, nuove e importanti decisioni da prendere.

E poi, giunse quella proposta inaspettata che ci ha permesso di ricominciare, un’ancora di salvezza per risalire dal baratro oscuro della colpevolezza da parte mia e della depressione da parte sua. Nello smarrimento di un periodo grigio, abbiamo infine visto la luce.

Il nostro benefattore, il presidente Shining Saotome, ci ha voluti fortemente come nuovi insegnanti alla stessa accademia che avevamo frequentato come studenti.

Ci chiedeva di essere dei sensei veri e propri, di diventare modelli di vita per gli altri, di non gettare via la nostra conoscenza e le nostre esperienze sul campo e di utilizzarle per dispensare consigli, per motivare i dubbiosi, per risvegliare talenti nascosti.

Come suo braccio destro, io avrei anche avuto il particolare compito di assecondarlo in ogni sua trovata e di stare a guardare mentre imponeva regole assurde e stravaganti prove ai nuovi, ignari studenti e futuri idol. Anche Ringo, pur non essendo obbligato, si prestò volentieri al gioco e iniziò a intraprendere la carriera di insegnante, con delle qualità come l’indulgenza e la comprensione che riuscivano a far sentire a proprio agio i più giovani, soprattutto quelli che ricordavano com’era lui alla loro età.

Non mi sorpresi di vedere nel mio collega e amico la stessa determinazione di quando aveva deciso di trasformarsi in Ringo-chan, l’esuberante idol travestito da donna, con tanto di parrucca rossa, maglioni unisex, pantaloni aderenti e calzature con i tacchi.

 

 

 

Forse un paio di volte ho letto una leggera nostalgia nei suoi occhi azzurri, perché il fantasma di Haruki continua a vagare in alcuni luoghi della prestigiosa accademia, vicino ai pianoforti a coda, nelle panchine del parco, nella fornitissima biblioteca e in sala di registrazione.

È impossibile dimenticarlo, ma forse ci consola pensare che ciò che ci ha lasciato in vita possiamo trasmetterlo a quelli che verranno, che attraverso l’amore per la musica che vediamo negli altri ragazzi, gli permettiamo di tornare a vivere nella nostra mente e nel nostro cuore, cosicché il suo ricordo non sbiadisca mai.

E questo ricordo non è per me motivo di debolezza, ma di forza. Mi rinvigorisce, mi rianima, mi motiva a insegnare, mi aiuta a essere di supporto a Shining, al mio amico Ringo, ai miei studenti.

La porta della musica per me rimarrà chiusa, continuo a giurare che non mi esibirò più su un palco perché senza Haruki non avrebbe senso ritornare a cantare, però non ho incontrato difficoltà nell’interpretare di nuovo ruoli avvincenti nei film di genere action drama. Non è stata affatto una cattiva idea quella di riprendere ciò che avevo lasciato in sospeso per mesi.

Io decido di essere attivo, di recitare, di fare sport e ho ancora le capacità per farlo, perché vivo.

Ci sono persone importanti che hanno bisogno di me e abbandonarle andrebbe contro i miei principi morali, perché sono un uomo che non molla, perché nella mia carriera ho impersonato un eroe e si sa che anche i veri eroi cadono, ma poi alla fine si rialzano sempre.

 

 

 

*

 

 

 

Si era conclusa la necessaria riunione in sala docenti, dove avevano rifinito gli ultimi dettagli prima dell’apertura dell’anno accademico.

Il preside si era servito di una botola per uscire teatralmente di scena, con tanto di fumo rosso e la solita risata ridondante.

Hyuuga Ryuuya si distese sullo schienale della sedia bordata di nero e si allentò un poco il nodo della cravatta, sospirando piano e chiudendo gli occhi blu.

Diversamente da lui, Tsukimiya Ringo gongolava contento e non stava più nella pelle, seduto nel posto di fronte, con un banco rettangolare a separarli.

«Dobbiamo mettercela tutta anche quest’anno! Per la prima volta sono responsabile della classe A e m’impegnerò al massimo delle mie possibilità…», dichiarò con un tono entusiasta il più giovane, le mani poste a coppa intorno al viso, «Inoltre mi chiedo se Shiny riuscirà a trovare le stelle che rivoluzioneranno il mondo della musica».

«È ancora presto per dirlo. So solo che mi ha affidato ben tre soggetti da tenere d’occhio», affermò di rimando il responsabile della classe S, riprendendo in mano il suo taccuino e leggendo senza enfasi i tre nomi: Ichinose Tokiya, Jinguji Ren e Kurusu Shou.

«Davvero? Che coincidenza! Anch’io ho qui tre nomi: Ittoki Otoya, Hijirikawa Masato e Shinomiya Natsuki», si stupì Ringo.

«E in più…» soggiunse in un mormorio, per poi scostare la sedia, alzarsi in piedi e appoggiare i palmi delle mani sulla superficie liscia frapposta fra loro.

«In più cosa?» lo esortò a non lasciare il discorso in sospeso, perché già gli bastavano le pause a effetto di Shining, non serviva che anche l’amico lo imitasse.

Ringo sorrise lievemente, inclinando la testa imparruccata di lato. «Ho notato una certa curiosità nei confronti di quella ragazza, quella Nanami Haruka. Tu che ne pensi?».

«Staremo a vedere», si limitò a una risposta vaga, incrociando le braccia al petto e accorgendosi che Ringo non si smuoveva dallo stare chino con le mani sul tavolo e dal fissarlo con un sorriso quasi inebetito, perciò Ryuuya si accigliò.

«Devi aggiungere altro?».

Voleva tanto aggiungere che lui e Ryuuya formavano proprio una strana coppia di colleghi. Uno era adorabile e parlava sempre, l’altro era serioso e diceva solo l’essenziale.

Tu sei freddo e io no, tu hai lo sguardo truce e io limpido, tu hai dei muscoli spaventosi sotto quegli abiti formali e io per fortuna no. E potrei continuare all’infinito, mio caro, ti conosco bene e ti stimo più di chiunque altro”.

E invece tenne queste considerazioni personali per sé, rispondendo in modo molto più semplice e frivolo.

«Solo una cosa, amico mio. Non essere così rigido anche mentre insegni o spaventerai tutti».

Stavolta fu il turno dell’altro sensei di scostare la sedia e di levarsi in piedi in tutto il suo metro e novantadue di altezza, ma non per restare a chiacchierare, bensì con l’intenzione di mettere le mani in tasta e lasciare la sala ormai vuota.

«Se mi comportassi più come te, come farebbero quei ragazzi a fronteggiare persone che sono ancora più rigide e pericolose di me?». Detto questo, uscì con nonchalance dalla porta.

«Hai frainteso, Ryuu-baka! Volevo prenderti un poco in giro, uffa!» lo seguì a ruota, mettendogli il broncio.

Perché prendersi un poco in giro sulle diversità era un modo come un altro per mantenere viva la loro amicizia, lo sapevano entrambi.

 

 

 

 

 

 

 

 

___

Per farmi perdonare, ecco dei piccoli indizi sui prossimi capitoli:

4) Ryuuya bambino e la sua prima volta con uno strumento musicale (lo strumento è accennato nel secondo capitolo);

5) conterrà qualche scena su Ryuuya e Haruki Mori adolescenti;

6) vedremo meglio Hyuuga insegnante e il suo punto di vista su tutti i ragazzi citati in questo terzo capitolo (io non metto nulla a caso, nono ù.ù), più una sorpresa per concludere in bellezza la raccolta ^^

Ps per Lerenshaw: inoltre qui vedrai finalmente Ryuuya che guida la moto xD

Ti ringrazio per il commento allo scorso capitolo e spero ti faccia piacere il tema di questo :D

 

Rina

 

 

 

 

 

 

  
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