Dopo parecchi giorni di lavoro
sfiancante, finalmente la
Milano era pronta a ripartire.
I Guardiani della Galassia sarebbero tornati nella loro
galassia, e anche se la loro
esperienza nella Terra di Mezzo era stata piena di avventure e buoni
sentimenti, era il momento di dirsi addio.
Sam si asciugò una lacrima mentre salutava i suoi nuovi
amici, in piedi davanti al portellone di ingresso sul prato assolato
nel quale,
qualche giorno prima, tutta la sua vita precedente era stata
spiaccicata come
un insetto molesto.
“Mi mancherete ragazzi – disse il povero Hobbit,
stropicciandosi gli occhi lucidi – Adesso dovrò
pure trovarmi un nuovo lavoro.”
“Cosa farai adesso, Sam?” chiese Peter, di ottimo
umore per
il nuovo vaglio della sua adorata nave spaziale.
“Boh… padron Frodo è morto. Potrei
tornarmene alla Contea
dal vecchio Gaffiere, ma dopo quest’avventura tornare a fare
il giardiniere
sarebbe noioso.”
Groot protestò.
“No Groot, fare il giardiniere per te non sarà mai
noioso.”
Lo consolò Sam sorridendo.
“Vieni con noi allora. – invitò Peter
– Sei un tipo tosto.
Puoi entrare a far parte della nostra squadra e viaggiare per lo spazio
verso
nuove avventure.”
Lo hobbit strofinò il piede contro l’erba.
“Oh ragazzi, mi piacerebbe ma… sapete io sono un
tipo
semplice, poi ho appena perso il mio padrone e sicuramente al villaggio
mi
aspettano e…”
“Oh, chissene frega. – sbottò Rocket
– Sembra una lagna. E
poi con noi ti divertirai… scommetto che Frodo era pure stronzo!”
“Sai cosa? Va bene. Va bene accidenti.”
Tra le esultanze di tutta la ciurma, Sam salì con loro sulla
nave spaziale sentendosi più ribelle e libero che mai.
“…e sapete cosa? Frodo era una palla
al piede!
Come diavolo ho fatto a sprecare
i migliori anni della mia vita a star dietro ad uno così?
Hai ragione Rocket,
era uno stronzoooooooo!”
La nave decollò tra gli applausi, e la ciurma
partì verso
nuove avventure.
Ma un secondo… non ci
stiamo dimenticando qualcosa?
Nascosto nella stiva della nave, qualcuno molto emaciato e
molto nudo se ne stava accoccolato nell’ombra, circondato
dalla riserva
personale di Peter di tortine Apollo (la tortina che ti rende satollo):
“Perso un tesssoro,
se ne trova uno nuovo. Giusto, tesssoro?”
sibilò contento, addentando la merendina ancora incartata.
Lo aspettava un
lungo viaggio, e la riserva di tortine era molto ben fornita.
…Fine?
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