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Autore: Hikari_Henko    27/11/2016    2 recensioni
L'autunno porta una particolare armonia in casa Vargas, dove i vigneti si arricchiscono e dentro casa i corpi ardono come il fuoco.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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~~Il fogliame color fuoco svolazzava dai rami degli alberi sino al suolo, con uno scricchiolio che segnava l’arrivo della stagione autunnale. Il sole era pallido, come il cielo, ricoperto da una moltitudine di nuvole grigiastre. Le pozzanghere riflettevano tutto, la volta celeste, le persone che vi camminavano a fianco o che le calpestavano, gli edifici vicino ai quali si erano create.
Era tipico, durante quelle giornate, che i fratelli Vargas cogliessero l’attimo per camminare in santa pace, gustandosi quelle tonalità focose ce solo l’autunno portava. Per non parlare poi dell’uva: la stagione era ricca di vigneti, e con questo non si presentavano ai meeting mondiali o europei, poiché per loro era molto importante questa tradizione.
-E’ possibile che ogni volta in cui voi non vi presentate ad un incontro sia per colpa delle viti?- Ludwig era furibondo, per due settimane sia Feliciano che Lovino si erano assentati dal lavoro.
-Che cazzo vorresti dire con questo, minchione mangiapatate?!
Il fratello maggiore dei due italiani non lo sopportava affatto il tedesco, o come lo chiama lui gentilmente, “il crucco”. Non gli piaceva affatto che suo fratello gli stesse appiccicato,  oppure che passasse più tempo col mangiacrauti che con lui. Gli sale sempre una voglia perenne di riempirlo di calci in culo.
-Ma Lovi, lui non ti ha fatto nulla!- Feliciano cercava invano scuse, tanto suo fratello era una testa dura.
-Cazzo, è nato! Oppure non poteva starsene per i fatti suoi in Tedescolandia scusa? Che merda… e la mia gente è costretta a nuotare nello stesso mare in cui ora ci sono pure loro!
-Ma Lovi… a noi danno soldi per  venire qui…
-…QUESTO NON C’ENTRA UNA MINCHIA, FELI. Devo ricordarti di quando vengono da te e fanno il giro del Canal Grande con le crocs e i calzini con una birra sotto braccio?
-…no, non serve.
-Ecco bene.
Per non parlare poi dell’iberico, quando lui arrivava Lovino lo sentiva da anche 14 chilometri. Antonio non era un cattivo ragazzo, anzi… solo che al sud italiano non andava bene che facesse il simpatico con tutti, che salutasse ogni ragazza o che ad ogni bambino non poteva non fermarsi e coccolarlo.
-Sei un coglione.
-Ti ho portato i pomodori di casa mia Lovi
-… rimani un coglione.
Ora che era un periodo freddo, lo spagnolo si faceva sentire di meno. Se ne stava in casa a fare i suoi lavori.
Feliciano e Lovino ripulivano il camino di casa, che presto avrebbero riacceso.  Si prendevano i piumoni dalla soffitta per sistemarseli nei letti freddi. Poi si risistemava l’armadio, si mettevano via i vestiti leggeri per conservarli fino all’arrivo della primavera  e i cassetti venivano riempiti di maglioni, sciarpe, guanti e cappelli.
-E’ fottutamente freddo qui- sbuffò Lovino.
-Oh strano che tu stia imprecando, fratello. Di solito sei così delicato e francese – disse ironicamente Feliciano.
-Non prendermi per il culo, polentone.
-…cosa hai contro la mIA ADORATA POLENTA EH.
E tra scarpate e solleticate, finirono sopra il letto. Feliciano stava sopra Lovino. Non servirono parole, semplicemente il minore sorrise come suo solito e, delicatamente, si abbassò verso il fratello, baciandogli le labbra. Carnose e rosee. Emanavano un forte calore e una smisurata trepidazione. A primo impatto Lovino non contraccambiò, ma poco dopo Feliciano riuscì a percepire il suo respiro sul proprio viso. Era quasi colto alla sprovvista, ma si lasciò semplicemente andare. Mano a mano, ogni vestito venne tolto e si ritrovarono nudi, come al principio. Anche se il fuoco ardeva nel camino, l’aria era comunque abbastanza fredda, e i loro corpi dovevano subire vari sbalzi di temperatura corporea, da quando staccandosi sentivano il gelo fino ad un completo calore ad ogni tocco che conducevano nei loro corpi.
Erano sempre i loro corpi, così da quando erano infanti. Però la situazione era differente.
Una semplicissima carezza portava ad un sobbalzamento di completa sottomissione all’altro. E lasciandosi andare a istinto, con baci, movimenti e molto altro, finirono addormentati l’uno all’altro, sotto il caldo piumone, con la legna che ardeva nel fuoco, del color delle foglie autunnali.
 
   
 
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