Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Anna_96    30/11/2016    1 recensioni
Com'era la vita di Romeo e Giulietta prima di conoscersi? A quale persona avrebbero affidato la vita e da quale, invece, avrebbero fatto meglio a stare lontani?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Verona, 16 agosto 1596: -E così la ami, la ami davvero, ho capito bene?- chiede Benvolio che ancora non riesce a credere del tutto alle parole del cugino, Romeo sorride, estasiato dal pensiero di Giulietta –Sì Benvolio, la amo, la amo da morire e voglio stare con lei, non m’importa di nient’altro!- anche Benvolio sorride, un sorriso ancora incredulo –Capisco, bhe, non posso che darti la mia benedizione!- esclama, Romeo gli si getta al collo e lo stringe forte, quasi saltando per quanto è felice –Sì, lo sapevo, lo sapevo che avresti approvato!- quando si districa dall’abbraccio, però, Benvolio pronuncia un nome che nel chiarore pomeridiano della stanza di Romeo, risulta come un fulmine a ciel sereno –Andiamo a dirlo a Mercuzio, dai!- Romeo si irrigidisce improvvisamente, senza sapere neppure perché, poi annuisce, la mente lucida e fredda come non gli capitava da molte ore. Quando i due cugini arrivano sotto il porticato di Mercuzio, avvertono elettricità nell’aria, Romeo raccoglie un sasso e con mira impeccabile, lo lancia, colpendo il vetro di una finestra, non passano che pochi secondi e poi Mercuzio, ormai diventato adulto, apre le imposte e mette il naso fuori, li guarda, piega la testa di lato, con quella buffa espressione tenera che lo caratterizza e sorride. E’ bellissimo, splendente nella luce dei suoi sedici anni, sembra ancora il furfante che rubava mele in città, i riccioli biondi sciolti sulle spalle, gli occhi chiari accesi di curiosità e follia, il suo sguardo incrocia quello di Romeo e il sorriso gli si allarga sul volto –Scendo!- esclama gioioso, poi lascia la finestra e corre via, diretto dai suoi amici. Quando il terzetto è finalmente completo, Benvolio, che come sempre osserva in disparte i ragionamenti dei suoi amici e ride sotto i baffi vedendoli battibeccare su tutto, tira in ballo il discorso che preme sullo stomaco di suo cugino, credendo di aiutare Romeo a liberarsi finalmente di quel peso –Mercuzio, sai che il nostro Romeo ha dimenticato la bella Rosalina?- il biondo si illumina –Davvero? Cosa ti ha fatto dimenticare di lei, mio dolce Romeo?- il ragazzo soppesa la risposta, quasi timoroso di guardare negli occhi l’amico, poi fa un bel respiro e… -Giulietta Capuleti! Sono innamorato di lei, adesso!- il sorriso sul volto di Mercuzio muore lentamente, tanto che quest’ultimo si ferma nel bel mezzo della strada, gambe larghe e mani sui fianchi –Cosa?- chiede. Romeo alza gli occhi al cielo –Sì, hai capito bene, Giulietta Capuleti! Anche Benvolio stentava a crederci ma è così, fine della storia, non assillatemi, su!- Mercuzio solleva un sopracciglio, scettico, poi infila le mani in tasca e senza aggiungere altro prosegue la sua passeggiata, amareggiato senza volerlo dare a vedere. E’ scesa la sera, i tre giovani hanno camminato per tutto il pomeriggio prendendosi in giro, facendo la lotta, ricordando i vecchi tempi e litigando su almeno due argomenti di conversazione, quando si fermano sotto casa dei due cugini, Mercuzio ha una luce strana negli occhi, sembra triste ma è solo molto malinconico, Benvolio lo guarda, attento –Hei, che hai?- gli chiede piano, in fondo è rimasto lo stesso bambino che faceva da paciere quando gli altri due si davano addosso, cambiato di poco anche nell’aspetto fisico, i riccioli castani un po’ più lunghi sulle orecchie e il labbro incorniciato da un paio di sottilissimi baffetti scuri, del resto ognuno di noi conserva alcuni tratti dell’infanzia anche da grande, Mercuzio lo fissa, scuote la testa –Niente, si è fatto tardi e pare che il nostro giovanotto voglia andare a dormire presto, stasera!- dice sprezzante, Romeo lo guarda in tralice –Si può sapere che ti prende?- sbotta, irritato, Benvolio sente puzza di guai ma capisce che è arrivato il momento di farsi da parte, per una volta, così si schiarisce la voce –Ragazzi, io vado su a prendere un bicchiere d’acqua, Romeo, ti aspetto alzato, buonanotte!- e battendo sulle spalle degli amici, fugge via, inghiottito dalla scala bianca che si perde nel buio dell’ingresso di Casa Montecchi. Romeo e Mercuzio sono rimasti soli, come la prima volta che si sono incontrati, due bambini diventati due uomini, esattamente come si erano promessi, insieme! -Giulietta Capuleti! Che cosa avrà di tanto speciale, questa fanciulla, per averti fatto scordare la bella Rosalina e averti persuaso al matrimonio?- chiede Mercuzio, un sorriso spettrale sulla bocca rossa, Romeo si siede a gambe incrociate su una delle panchine che costeggiano il giardino e guarda la luna, sospirando –Non lo so, è che è lei e quando si tratta di lei tutto diventa speciale, non so se riesci a capirmi!- Mercuzio non risponde, si limita a sedersi accanto a lui, ma la realtà è che lo capisce benissimo. Quella sensazione lui l’ha provata prima che Romeo incontrasse Giulietta Capuleti, l’ha provata per anni, la prova ancora, nonostante tutto. Ha avuto tanti amanti, troppi forse, fra uomini e donne, ma mai nessuno è stato speciale come quello che avrebbe desiderato avere per sempre accanto e che non è mai riuscito a conquistare, sospira anch’egli e abbassa gli occhi su Romeo –Ti capisco Romeo, vorrei non esserne capace ma purtroppo posso!- l’amico piega la testa di lato, confuso –Che vuoi dire?- a quel punto il biondo scoppia a ridere e per un attimo sembra avere ancora otto anni, ma quell’impressione dura il tempo di un battito di ciglia, quando si fa nuovamente serio, sembra addirittura invecchiato. –Voglio dire che anche io sono innamorato!- Romeo si illumina –Davvero? Non me lo avevi detto! Quando è successo?- una lacrima bollente solca il viso di Mercuzio e sparisce nella barba prima di toccare il suolo –Possibile che tu non capisca, Romeo?- ed è in quel momento che Romeo capisce, il sorriso gli scivola via, sostituito dalla più grande espressione di tristezza che possa anche solo provare a mostrare un essere umano, scuote la testa, quasi sconvolto –No Mercuzio, ti prego, non farmi questo!- ma è troppo tardi. Mercuzio lo abbraccia e seppellisce il viso nel suo collo, inspirando forte, il corpo scosso da tremiti, da quando lo conosce, Romeo non lo ha mai visto piangere, è sempre stato il suo eroe senza macchia e senza paura, adesso invece sembra la cosa più fragile che abbia mai sorretto, lacerato dall’amore per quel giovinetto dagli occhi grandi che una limpida mattina ha spostato le cortine dal finestrino della carrozza per scoprire il suo baccano. Romeo lo stringe a sé, sussurrandogli di calmarsi, baciandogli la testa e respirando forte, dopo lunghi minuti di attesa, finalmente Mercuzio si rilassa, alza il capo, le guance bianche rigate di lacrime, sorride, un sorriso che non ha nulla di allegro, solleva le spalle –Non ti preoccupare Romeo, prima di amarti ti ho voluto molto bene e te ne voglio ancora, sii felice con la tua Giulietta, non pensare a me, mi passerà, vedrai!- Romeo vorrebbe dire tante cose ma la voce non gli esce, si limita ad annuire sentendosi stupido per non riuscire a fare di più. Mercuzio getta lo sguardo alle spalle dell’amico, poi sulla casa, per assicurarsi che nessuno sia affacciato alle finestre, asciuga frettolosamente gli occhi e poi, veloce come un lampo, si apre in un sorriso diverso, un sorriso birichino, il sorriso del Mercuzio combina guai, fa segno all’amico di fare silenzio, poi si china su di lui e, prendendogli il volto tra le mani, posa la bocca sulla sua, Romeo non si ritrae, sorpreso e triste, sente che quello è un bacio d’addio anche se non sa perché, Mercuzio indugia sulle labbra del ragazzo un lunghissimo minuto, quando si stacca, gli sorride rassegnato –Sposala e siate felici, sarò sempre al tuo fianco, quando lo vorrai, lo sai! Buonanotte, amico mio!- poi si alza e fugge via, lasciando Romeo solo nel giardino di casa, con la sensazione che Mercuzio non avrebbe dovuto andarsene, non ancora. Di lì a poche ore la vita gli porterà via per sempre il suo prezioso compagno di giochi ma lui non può ancora saperlo, resta a guardare la luna ancora un po’, poi si alza e raggiunge Benvolio, il cuore diviso a metà…per la prima volta da quando conosce la sua bellissima Giulietta.
   
 
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