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Autore: Afaneia    18/05/2009    4 recensioni
Chi ha letto anche solo un paio di canti tutti interi dell'Iliade sa che questo poema ha, alle sue spalle, una trama ben più antica e complessa di quella dei pochi giorni raccontati qui. La trama è molto più incomprensibile di quella della più complicata delle soap opere. Per questo ho scritto questa parodia: per mettere in ridicolo un poema bellissimo, ma in fin dei conti un po' pesante. Qui troveremo un prode Achille perdutamente innamorato del suo Patroclo, un Odisseo che tenta in ogni modo di separarli, uno Zeus particolarmente irascibile e un Ettore troppo dedito alle libagioni...
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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ILIADOS W ILIADOFUL W

Grazie a Rosalie Hale e Bella Swan, Smolly_sev, evening_star per le recensioni. Grazie anche al mio staff, che mi sopporta durante questo mio periodo un po' duro, e alle mie compagne di classe: Paddy, La Cate, Maty, e tutte coloro che hanno letto l'ILIADEFUL, se ne avessi dimenticata qualcuna.

Siamo giunti al ventiquattresimo canto, il riscatto d'Ettore. Fine. Riassumendo tutti i ringraziamenti, grazie semplicemente a chi ha letto ed è andato avanti.

Fan di Priamo di tutto il mondo, unitevi, questo è il SUO canto!!

ciao ciao!!

 

 

LIADOS W  ILIADOFUL W

Iliadeful, Libro XXIV: Il riscatto di Ettore

Achille tutte le mattine si alzava presto e prima di colazione faceva un paio di giri tra le tende col carro trascinandosi dietro il corpo di Ettore. Questo agli dei non stava per niente bene perché loro volevano dormire fino a tardi e invece Achi li svegliava sempre facendo un casino incredibile.

Allora chiamarono Teti e le dissero che andasse a ordinare ad Achi-chan di restituire il cadavere anche perché puzzava tanto che nel campo erano tarmate a circolare le mascherine antigas. Teti andò a dirglielo e Achille fece un po’ di storie ma poi accettò anche sotto insistenza di Balio e Xanto che erano stanchi morti di quella storia.

Così Teti tornò tutta contenta nel mare.

Intanto Priamo, che era un nonnino veramente arzillo, decise di andare da Achille a chiedergli di rendergli di rendergli il figlio. Così, con tanto di cappellino da alpino con la piumina in testa, scese giù e andò nel campo acheo. Capì subito qual’era la tenda di Achille seguendo la direzione del binocolo di Odisseo, che tutte le sere si appostava sul tetto della sua tenda per spiare Achille; gli fu facile entrare perché il Pelide si dimenticava sempre la porta aperta.

Entrò e trovò Achi-chan seduto pensieroso su una seggiola subito dopo mangiato.

Si avvicinò piano piano e disse parole, parlò così:

Priamo: BUH!

Achille si spaventò a morte ma poi si mise a ridere vedendo Priamo in pantaloni corti e calzettoni al ginocchio.

Priamo: o Achille, rendimi il corpo di Ettore in cambio di ricchi doni!!

Achille: okay!!

Priamo rimase spiazzatissimo perché si aspettava un rifiuto, allora disse:

Priamo: va bene grazie!!

E uscì. Ritornò dopo pochi secondi e disse:

Priamo: scusa ho dimenticato qualcosa??

Eh, la vecchiaia…

Achille mandò le schiave fuori della tenda a lavare Ettore perché c’era un puzzo che non ci si stava e offrì a Priamo un banchetto, tanto per andare fuori dagli schemi, tranquillamente ignorando il fatto di avere appena finito di cenare.

Purtroppo mentre cucinava si mise a piangere pensando a Patroclo, si distrasse per cercare la confezione famiglia di fazzoletti Olympo, questo lo fece piangere ancora di più perché era rimasto vedovo, e insomma fece scuocere il bue.

Quando finirono di mangiare il bue mezzo bruciato Priamo prese la parola e sollevando la coppa disse:

Priamo: o Achille, devo andare in bagno!

Achille gli spiegò dove andare, e quando tornò Priamo gli disse:

Priamo: Achille, ti ho promesso ricchi doni per il corpo di Ettore, ma purtroppo non sapevo cosa regalarti perché non sapevo cosa poteva piacerti: ti ho portato 500 euro e ti compri quello che vuoi, tieni il resto!

A quel punto prese Ettore,che le schiave avevano lavato nel deodorante Poseidon (e senti il profumo del mare!!) e se ne tornò a Troia. Rientrò a casa con Ettore sul carretto e lui, Ecuba, Elena e Andromaca ci piansero un po’ su. Poi Priamo disse:

Priamo: boia quanto puzza!

E lo bruciarono e banchettarono (un’altra volta!!) e così onorarono la sepoltura di Ettore domatore di cavalli.

Fine Libro Ventiquattresimo

   
 
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