Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: cin75    01/12/2016    6 recensioni
Jared e Jensen non si sopportano. Si odiano , letteralmente. Sono decisamente diversi. Litigano su tutto e tutti. I loro mondi sono uno l'esatto contrario dell'altro. Fosse per loro, si annullerebbero a vicenda.
Ma succede qualcosa.
Si innamorano e i loro mondi così diversi smettono di esistere.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Misha restò con Jensen per oltre due ore.
Lo curò e si prese cura di lui come meglio poteva, anche se aveva detto a Jared, che sarebbe stato meglio un ospedale. Ma Jared lo aveva fatto desistere con un semplice e convinto “Mi fido di te!”
Il ragazzo ferito non era in pericolo di vita, certo era messo male e al fianco aveva avuto bisogno di alcuni punti di sutura. Ma tutto sommato non era in pericolo.

“Va bene. Gli ho dato un sedativo per farlo riposare. Vedrai che domani mattina non sarà Mr. Splendore,  ma starà molto meglio.” lo rassicurò il medico.
“Ti ringrazio. Ti ringrazio di cuore, Misha.” e per un po’ rimase in silenzio. Poi alzò di poco lo sguardo e vide Misha che lo fissava come se stesse aspettando qualcosa.
“Che…che c’è?”
“Sto aspettando!” rispose con aria innocente il medico.
“Aspettando cosa?!” cercò di far finta di niente, Jared.
“Le spiegazioni che mi hai promesso." rispose con decisione. "L’ultima volta che vi ho visti, eravate….voi…voi eravate gli stramaledetti angelo e demone sulle mie spalle. Cosa che io credevo fosse solo frutto della mia immaginazione. Le voci della coscienza. Panico da proposta di matrimonio se vuoi!” esclamò Misha. “Otto anni dopo ti ritrovo dietro la mia porta di casa con lui….lui ridotto in quella maniera! Cos’è? Problemi di lavoro finiti in rissa?!” ironizzò.
“Hai ragione..hai ragione. Ti devo una spiegazione!” convenne Jared, sedendosi pesantemente sulla sedia al suo fianco.

Il giovane prese un respiro e gli raccontò tutto. Della punizione, di Jody e la sua amicizia, di quello che piano piano era nato tra lui e Jensen e di quanto fosse diventato forte e profondo. Gli raccontò della loro scelta di restare umani e di come quella scelta era stata ignorata da parte dell’Inferno a scapito di Jensen.
E Misha ascoltava. Misha ascoltava tutto, ogni parola, ogni inflessione dolce quando si parlava di Jensen  e allarmata quando si parlava delle loro vere case di appartenenza.
E la cosa più assurda era che credeva.
Misha credeva alla storia che Jared gli stava raccontando e anzi, ne voleva conoscere ogni particolare.

“Ma un attimo, tu…tu hai detto che ti sei andato a riprendere Jensen?!” chiese poi, credendo di essersi perso un passaggio. “Come hai fatto? Come può un umano andare all’Inferno e fare quello che hai fatto tu?”
“Non può!” fu la semplice risposta di Jared.
Misha restò a bocca aperta nell’ascoltare quelle due parole. Se un umano non poteva allora Jared era….
“Questo significa che …tu sei…tu sei di nuovo un…angelo?!” chiese balbettando , il medico.
 


In Paradiso, prima che Jared salvasse Jensen…..
Jared si sentiva stranito e confuso. Un po’ come quando, ogni tanto, beveva troppo e la mattina si sentiva come se un treno gli fosse passato sopra. Si passò le mani sul viso con un gesto vigoroso, sperando che parte di quella nebbia mentale andasse via e per un po’ i suoi occhi si fissarono sul soffitto bianco della stanza.
Poi, come un lampo, quello che era appena successo, gli abbagliò la mente e i tutti ricordi.
Lui e Jensen.
Nel loro letto.
Un promessa di amore.
Una promessa di umanità.
E poi le due presenze. Le loro minacce.
E poi Jensen che spariva.
E Lui che gridava disperato di riaverlo indietro.
 
Si tirò su di scatto rendendosi conto che era steso sul pavimento, mettendosi a sedere. E la prima cosa che disse, che gridò, fu il nome di Jensen. Lo fece fin quando la gola non gli si graffiò, facendolo , alla fine, solo gemere.
Poi, si fermò, come sconfitto, al centro di quella stanza, cadde in ginocchio e fece quello che ogni angelo deve fare.
Pregò.
“Vi prego…vi prego…” fece con un tono di voce fievole ed esausto. “Come può questo posto che è il simbolo unico dell’amore….come potete tutti voi che ne fate parte….” fece al vuoto che lo circondava. “…permettere che una cosa del genere accada? Come potete permettere che un uomo che ha capito il proprio errore, che ha mutato la sua vita nel bene, la sua intera esistenza accettando le conseguenze di quell’errore….come potete permettere che venga destinato di nuovo ad un simile martirio? Vi supplico, Jensen non lo merita. Non più , almeno. In accordo con le vostre nemesi , lo avete reso uomo, gli avete detto di vivere da uomo e lui lo ha fatto. Viveva come un uomo, gioiva e soffriva come un uomo. Amava come un uomo. Amava me. Me!!” fece con decisione. “Come può l’Amore essere giudice , giuria e carnefice dell’amore stesso?!” domandò addolorato e deluso. “Ero un angelo. Vivevo di quell’amore di cui mi avevate creato, ne respiravo quanto più ne potevo e quando poi mi avete reso umano, ho ritrovato quell’amore con cui mi avevate nutrito in Jensen e lui ha imparato quell’amore, quello vero e puro, da me.” e così dicendo, poggiò le mani a terra e si issò piano , in piedi. “Sapete quello a cui lo avete condannato ? Al supplizio eterno. Al dolore perpetuo. Alla sofferenza infinita. Non è giusto. Non è…giusto!” ringhiò frustrato.
 
“E’ così…grande ….l’amore che provi per lui?!” fece il solito angelo o presenza o chissà quale manifestazione del Paradiso volesse interpretare, mentre gli si faceva vicino, apparendo dal nulla.
 
E Jared non rispose, lievemente intimorito dal tono con cui quella domanda venne posta. Ma annuì. Annuì sincero e sicuro.
“A tal punto che rinunceresti alla pace perpetua, all’estasi dell’anima, all’amore incondizionato ?” domandò ancora indicando , insieme a quelle parole, il luogo che li circondava.
“Tutto ciò che tu mi prometti, Jensen me lo ha già donato. Me lo ha donato ogni giorno da quando stiamo insieme. Me lo ha donato incondizionatamente come io l’ho donato a lui.” spiegò pacatamente sperando che l’altro comprendesse. “Non c’è rinuncia quando ciò che riempie il vuoto è solo  puro amore!”
“Ma comprendi il fatto che se ti permettessimo di andarlo a salvare, perderesti ogni possibilità di ritornare qui, di ritornare ad essere un angelo?!” fece , forse, con dispiacere , il messaggero. “Un angelo che appena sfiora la perdizione dell’Inferno è marchiato per sempre e non può più accedere al Paradiso e tu?...Tu lo vuoi addirittura attraversare per salvare un demone?”
Jared si mise dritto, riconquistando e mostrando tutto il coraggio e la sua forza e la sua decisione. Guardò l’altro negli occhi.
“Lui non è più un demone. Non lo è da tempo. Ma stare insieme era…quella era una scelta che io e Jensen avevamo già fatto. E’ una scelta di cui accetterò con gioia le conseguenze se potrò compierla. Io amo Jensen. Lui ama me. E tutto ciò che chiedevamo era amarci. L’unica cosa che ci siamo promessi era amarci. Datecene la possibilità. Vi prego, vi supplico. Datecene la possibilità!” implorò sperando di arrivare a qualcuno ben oltre la presenza con cui stava parlando.
 
In quel momento, l’angelo mediatore, sembrò essere come richiamato spiritualmente.
Jared lo vide chiudere gli occhi, annuire appena, a tratti parve quasi come se stesse perfino dissentendo con chiunque gli stesse parlando in quel momento.
Poi, lo vide sospirare e sussurrare un poco convinto “Così sia!”
 
Jared gli si avvicinò curioso, decisamente in ansia di sapere che cosa gli fosse stato comunicato.
“Che cosa….che cosa…”
“Allora..” iniziò l’angelo. “ La decisione è stata presa. Non ne sono felice o convinto, ma a quanto pare le tue parole hanno raggiunto i piani alti. E non è la mia volontà a dover essere soddisfatta!"
“Quanto….alti!?” azzardò con timore l’ex angelo.
“Molto…molto alti!” rivelò e sorrise vedendo l’espressione alquanto terrorizzata del giovane. “Ti sarà aperto un portale che ti porterà direttamente ai piani….bassi, diciamo così. Potrai così raggiungere il tuo Jensen…”
“O mio Dio!! Grazie …grazie….!” esclamò entusiasta Jared.
“Ma…” lo placò severo.
“Ma?!”
“Ma avrai solo quattro ore per trovarlo, riprendertelo e ritornare a vivere quello che tu chiami “il tuo Paradiso”!” fu la spiegazione che spense notevolmente l’entusiasmo di Jared.
“Quattro ore?!” ripetè incerto.
“Dopo le quali, se sarai con Jensen, il portale stesso vi rispedirà sulla terra. Se ancora non lo troverai, ti riporterà qui e si richiuderà per sempre e le cose rimarranno così…per sempre. Tu qui, in isolamento,  e Jensen al posto in cui apparteneva abbandonato al suo destino.” spiegò con tono inflessibile.
“Ma non è…non è giusto…” azzardò Jared. “Quello è….è l’Inferno!” volle ricordare pensando a ciò a cui sarebbe andato incontro Jensen se lui avesse fallito.
“Allora ti conviene muoverti!” lo incoraggiò l’angelo, mostrando il portale che si stava iniziando a formare alle spalle di Jared.
“Un attimo! Un attimo.” cercò di prendere tempo il giovane. “Come posso fare tutto questo? Io sono…sono…”
“Sei in Paradiso, Jared. E almeno per il momento, ti è stato concesso di essere un angelo a tutti gli effetti!!”
“Questo vuol dire che anche Jensen ora è di nuovo un demone?!” chiese terrorizzato Jared.
“Non come lo era prima.” riferì l’essere celeste. “Ma di certo , l’Inferno, non lo ha lasciato umano o non potrebbe fargli quello che gli sta facendo!” continuò ancora. “Ma ricorda, non appena sarai con Jensen e sarete fuori, tornerai ad essere un semplice mortale. Con i suoi pro e i suoi contro!” gli ricordò austero.
“Ed è quello che vogliamo io e Jensen!” e senza esitare ancora, si tuffò al centro del portale, sparendo in esso.
 
L’angelo che rimase nella stanza sospirò di ansia, quando vide Jared attraversare il portale senza esitare e un groppo in gola lo fece dubitare ancora per quella decisione.
“Mio Signore, aiutali!” sussurrò piano.
 
Tranquillo! Lo sai che amo il lieto fine!” fu la voce che lo tranquillizzò e così l’angelo, come per magia, si ritrovò tra le mani la sua chitarra. “Suona per me!
 
L’angelo sorrise e annuì. Stirò un attimo le dita affusolate e dopo un paio di accordi iniziò ad intonare:
If I had wings like Noah's dove
I'd fly up the river to the one I love
Fare thee well, my honey, fare thee well

One of these days and it won't be long
Call my name and I'll be gone
Fare thee well, my honey, fare thee well

 
 
 
Nell’ambulatorio di Misha…..
“Santo Dio che storia!!” esclamò e poi guardò Jared come uno che aveva fatto una gaffe. “Ops!! Scusa…forse io non dovrei dire certe cose davanti a te!”
Jared sorrise per niente offeso e tranquillizzò l’amico. Poi , si alzò e si avvicinò al lettino dove Jensen riposava. Gli accarezzò dolcemente la fronte, seguendo poi, i lineamenti delle guance e del mento. Soffermandosi con apprensione su quelle zone del viso che erano state più ferite.
“Lui…lui..”
“Starà benone, tranquillo.” lo tranquillizzò. “Ora, però, perché non vieni di là, nell’ufficio. C’è un divano su cui puoi riposare e magari ti prendo un caffè e qualcosa da mangiare. Che ne dici?!”
“Ti ringrazio, Misha. Ma non vorrei abusare della tua gentilezza. Ti ho già coinvolto in questa maniera e davvero non vorrei…” si giustificò il giovane.
“Smettila di dire stronzate e vieni di là!” lo incoraggiò, sorridendo e Jared, ricambiando, lo seguì.

Passarono qualche altra ora a parlare delle loro vite, compresa quella di Jensen. Misha gli parlò di Vicky e di come lo avesse sostenuto quando aprire un ambulatorio privato sembrava dovesse rimanere solo un sogno. Jared gli raccontò di Jody, della sua gentilezza, della immediata fiducia che li aveva accordato. Gli disse di Jensen e di come lavorava alacremente per salvare le vite umane, mostrandosi orgoglioso dell’ex demone.
Quando all’improvviso un urlo strozzato arrivò dalla stanza in cui stava Jensen.
 
I due corsero immediatamente e si allarmarono quando capirono quello che era successo e che stava succedendo.
Jensen era a terra, chiamava Jared disperatamente. Ancora confuso da quello che aveva passato e dai medicinali che gli aveva dato Misha, il ragazzo gridava esasperato che Jared non avrebbe dovuto cedere, che non avrebbe dovuto diventare di nuovo un angelo solo per salvarlo.
“Jared…Jared…no…no…non dovevi. Ci hanno ingannato…lo hanno fatto per…costringerci….perchè …perché lo hai fatto…è colpa mia…è colpa mia…” ripeteva mentre Jared gli si avvicinò e cercava di farlo ragionare.
“Jared tienilo fermo. Cerca di calmarlo!” lo incitò il medico, preoccupato per la situazione.
“Jensen…Jensen no, tranquillo! E’ tutto finito.” provò allora a consolarlo Jared, cercando il suo sguardo, stringendogli le mani, accarezzandogli il viso contratto e sudato dalla febbre.
“Cazzo!” imprecò ad un certo punto Misha mentre si affaccendava a soccorrere Jensen.
“Che c’è?!” chiese allarmato Jared.
“Si è fatto saltare alcuni punti. Dobbiamo rimetterlo in barella e devo ricucirlo o rischia di far saltare gli altri. Dai!! Dammi una mano a rimetterlo qui sopra e a tenerlo buono!” ordinò il medico che con fare deciso, afferrò Jensen da un braccio, mentre Jared lo prendeva dall’altro e lo rimettevano sul lettino.
Quando fu di nuovo sdraiato, con un gesto dettato dalla disperazione che sentiva, Jensen afferrò il polso di Jared, per tenerlo vicino a lui. Lo guardò e Jared potè vedere in quegli splendidi occhi verdi, il terrore e il senso di colpa.
“Jensen…” sussurrò dolcemente il suo nome.
“Tu sei….tu sei di nuovo…” stava per dire, ricordando la luce abbagliante delle ali di Jared quando lo aveva sottratto al suo carnefice infernale.
“Umano.” finì per lui Jared. “Sono umano, Jensen. Tu sei umano. E lo resteremo fin quando vita ci sarà accordata!” gli rivelò sorridente mentre gli accarezzava il viso che dopo quella confessione andava via via rasserenarsi.
“Sul…sul serio?!” domandò sbalordito il biondo.
“Ho parlato con loro. Gli ho parlato di noi, di quello che ci lega. Del nostro amore e di quanto fosse sbagliato quello che ci stavano facendo. E loro hanno capito!” confessò dolcemente felice.
“Ti hanno ascoltato?!” domandò dubbioso.
“Sono qui, no? Siamo qui! Insieme!” rispose, baciandogli la mano che Jensen ancora gli stringeva.

“Ok! Romeo e Giulietta.” si intromise Misha ma solo perché aveva bisogno di muoversi con più libertà. “Hai fatto davvero un bel casino con questi punti, Jensen. Devo ricucirti per bene se non vogliamo rischiare una qualche infezione. Ma ti darò un lieve sedativo così eviteremo che i tuoi lamenti mi facciano passare per Jack lo Squartatore, ok?!” scherzò il medico che comunque si sentì profondamente colpito da quella storia e dal modo in cui i due si parlavano e si guardavano in quel momento.
 
Chiunque avrebbe potuto vedere che quei due si amavano alla follia, che avrebbero fatto tutto, l’uno per l’altro. Come poteva , chiunque governasse Cielo , Terra e ogni dove, averne dubitato?!
L’amore , quello vero, non passa mai inosservato. Brilla di luce propria, di una luce che non può essere segreta. E Jared e Jensen brillavano.
Cavolo, se brillavano!!
 

Misha iniziò a ricucire il fianco ferito di Jensen, mentre il ragazzo, ancora aggrappato alla mano di Jared , lentamente si lasciava cullare dagli effetti del sedativo. Jared gli accarezzava il viso , ormai, più sereno e tranquillo e gli stringeva la mano più forte quando si rendeva conto che Jensen percepiva il dolore dei punti saltati e rimessi.
“Ok! È fatta.” esclamò Misha mentre sistemava un nuovo bendaggio sterile sopra la ferita rimessa a nuovo. “Con quello che gli ho dato dormirà tutta la notte , così non ci farà altri scherzi.” riferì il medico mentre rimetteva a posto gli “attrezzi” da lavoro.
“Ma non avevi detto che era un leggero sedativo?!” gli ricordò Jared.
“Mentivo!” replicò con aria innocente l’altro. “In alcuni casi, chi è nelle condizioni psichiche come lo era Jensen, rifiuta il dover perdere conoscenza. Non potevo rischiare di dovergli mettere i punti mentre era lucido.” giustificò quella sua bugia. “E poi, così, ha decisamente sofferto di meno.”
“Ti ringrazio, Misha. Ti ringrazio di cuore!” fece sinceramente il giovane.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75