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Autore: Levi01Ackermann    02/12/2016    0 recensioni
Non ricordo niente, non conosco il mio passato. Ci sarà una possibilità per riavere i miei ricordi?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Leyha è in pericolo!

 

È da quasi un mese che stiamo viaggiando ma non abbiamo ancora trovato nemmeno una traccia dell'Ombra. Abbiamo affrontato tanti mostri ma grazie a 160 ora riusciamo ad avanzare più velocemente. Ora che ho le ali, non devo salire sul drago e lascio posto invece a Leyha e Krisea. 160 invece viaggia a piedi, correndo

“160! Non sei stanco di correre?” urlo dal cielo

“No! Stai pure tranquillo, sto bene” risponde lui. Sinceramente non so come faccia a correre con una velocità simile per tanto tempo. Con questo pensiero in testa, non mi accorgo che sto andando sempre più in basso e mi risveglio dai pensieri appena prima di sbattere contro un ramo di un albero ma cadendo

“Stai bene Akuma?” chiede Leyha e il drago mi raggiunge

“Sì, sto bene credo, ma dove mi trovo?” dico io, guardandomi in torno. Mi sembrava di aver battuto la testa e caduto a terra ma no vedo traccia di alberi. Vedo solo terra e liane appese alle pareti e solo dopo un po' di tempo, mi accorgo di essere caduto in una buca

“Leyha! Krisea! 160! Sono qui!” urlo e poco dopo, gli altri mi raggiungono

“Ma dove siamo?” chiede Krisea

“Sembra una buca piuttosto ampia. Guardate! C'è un passaggio!” rispondo io ed inizio ad avviarmi ma una mano mi ferma

“Aspetta, non sappiamo cosa ci sia oltre quel vicolo” mi dice 160

“Beh, non lo sapremo mai se non andiamo” dico io e continuo a camminare. Il passaggio è buio e non si vede niente. Andiamo avanti alla cieca

“Ci siete tutti?” chiedo

“Krisea è qui ed anche io, sono 160, ma Leyha è scomparsa”

“Ok aspetta, COSA? Leyha non c'è più?” dico fermandomi

“Sì, penso si sia persa nel buio” risponde lui. Io torno indietro e gli altri mi seguono finché non cadiamo in un'altra buca.

 

Quando mi riprendo, sono in una stanza buia illuminata solo da alcuni strani fiori viola luminosi. Mi guardo intorno

“Leyha! Krisea! 160! Dove siete?!” urlo al vuoto

“Io sono qui! Akuma, sei tu?” dice una voce che sembra sia di Krisea

“Krisea sei tu? Arrivo” e seguo il suono della voce fino a raggiungerla e con lei c'è anche 160 ma nessuna traccia di Leyha

“Dov'è Leyha? L'avete trovata?” chiedo ma loro scuotono la testa. Accidenti, avrei dovuto essere più attento. Ora Leyha è scomparsa ed è tutta colpa della mia distrazione. Mi sento terribilmente in colpa ma ad un certo punto, sento un leggero odore di bosco, l'odore di Leyha! Lo seguo e mi ritrovo davanti ad un portone di metallo

“160, Krisea! Venite!” urlo e gli altri mi raggiungono

“Sento l'odore di Leyha provenire da questa porta ma non si apre” dico cercando di spingere o tirare la porta. Provo in tutti i modi ma niente. Ci deve essere un modo per entrare! Mi stringo le meningi e finalmente mi viene un’idea. Tiro fuori Morkiles e taglio il portone in due ma...senza successo

“Genio, Morkiles taglia solo i morti” mi dice 160

“Spostati” mi avverte. Io mi faccio da parte e questo mi basta per vedere 160 prendere la rincorsa e sbattere contro il portone, facendolo crollare

“Fa caldo qui dentro” dice

“Già si muore” rispondo ancora sorpreso della sua forza. È strano che faccia caldo sotto terra, a meno che non ci troviamo in un vulcano. Un vulcano, non ci avevo pensato!

“Probabilmente ci troviamo dentro un vulcano!” urlo a 160 e Krisea, che mi guardano sorpresi

“Che intendi dire?” mi chiede Krisea

“Esattamente quello che ho appena detto”

“Che cosa?!? Speriamo che Leyha stia bene” dice 160

“Ehi! Cos’è tutto questo interesse verso di lei così all’improvviso?” dico io rivolto a 160. Ma che mi prende? Come mai ora sono così arrabbiato con lui? Solo perché si è preoccupato un po’ per una compagna di viaggio?

“Eh? Come mai questo improvviso atteggiamento verso i miei confronti?” dice 160

“Beh, ecco...io....” balbetto. Mi sento un idiota. Guardo Krisea e vedo che mi guarda con aria dubbiosa

“Cosa c’è? Perché mi guardi così?” le chiedo

“Oh, niente, semplicemente mi è venuto in mente una cosa” risponde lei sorridendo

“Comunque, perché non dovrei preoccuparmi? L’hai notata anche tu la sua bellezza no?” dice 160

“Che...che....la sua bellezza? Ma che dici?” dico io, voltandomi poi dall’altra parte

“Ma allora sei proprio tonto, Leyha è come un raggio di sole in un giorno invernale, come la luce che attrae le falene, come una splendida rosa rossa tra mille margherite” dice 160, con gli occhi che sembravano brillare

“Che cosa?!? Ma sei impazzito o cosa?” dico io, arrossendo

“Ora basta! Dobbiamo trovare Leyha!” dice Krisea interrompendoci. Sono proprio senza speranza, la cosa importante ora è salvare Leyha. Corro verso dove proviene il suo odore e più vado avanti, più fa caldo. Alla fine, arriviamo in una vasta area piena di lava e con solo un ponte instabile di pietra

“E ora come facciamo?” dice 160

“No aspettate, mi è appena venuta un’idea” dice, guardandomi

“Cosa vuoi fare?” chiedo ma so già la risposta, semplicemente spero che non sia quella

“Tu puoi volare no?” dice con un ghigno. Lo sapevo, tocca sempre a me. Spiego le ali e volo verso l’altra parte. Arrivato, faccio un segno a 160 e Krisea, che ricambiano. Ora devo proseguire da solo e sono felice di farlo io. Non lascerei a 160 di salvare Leyha al posto mio. Ma che mi salta in mente? Perché penso a certe cose? No, devo salvarla anche per loro che non possono proseguire. Mi metto a correre come se qualcuno mi stesse seguendo. Corro fino a stancarmi e finalmente, arrivo in una stanza un po’ più fresca. Mi guardo intorno. È una sala molto grande illuminata solo da alcune torce. Ci sono panchine rovesciate o rotte dappertutto. Vado più avanti e solo allora capisco. Mi trovo in una chiesa! Ma che ci fa una chiesa in un vulcano o qualsiasi posto mi trovo, comunque sotto terra? Cerco Leyha e quando la vedo, sgrano gli occhi. Sulla croce, non c’è una statua, è lei! È lei, ne sono sicuro! Volo e la raggiungo. Cerco di slegarla ma le corde non si staccano allora mi metto a tagliarle con gli artigli. Leyha mi cade addosso, facendomi cadere a terra. Accidenti, ho sbattuto la testa! Ma lei? Sta bene? La guardo e noto che è solo svenuta. Meno male. La guardo meglio. È proprio come ha detto 160, la sua bellezza è incomparabile solo che lui l’ha descritta male. Piuttosto è come una stella che brilla in una notte senza luna, come la neve fredda eppure così affascinante, come una luce che accende le anime delle persone. Scuoto la testa, ma che mi sta succedendo oggi? Mentre sono immerso in questi pensieri, Leyha apre gli occhi

“Eh? Le...Le....Leyha!” balbetto

“Mh? Akuma? Che ci fai qui? Dove sia...” e si alza di scatto

“Ma cosa volevi fare?” mi chiede, guardandomi disgustata e spaventata

“E...ehi! Hai frainteso! Non ho fatto niente! Cioè intendo, ti ho salvata ma poi sei tu che sei caduta addosso a me!” dico io, imbarazzatissimo. Accidenti ai miei pensieri, forse dovevo semplicemente portarla dagli altri invece che soffermarmi a guardarla!

“Mh...ehm...vieni, raggiungiamo gli altri” le dico alzandomi e mi avvio. Non sentendo i suoi passi mi giro ma vedo solo una nebbiolina rosa che velocemente si diffonde in tutta la sala e...ha un odore strano che prima non c’era ma mi accorgo che è aria sonnifera solo troppo tardi. Il mio corpo cede e le mie palpebre si chiudono. Mi sento stanco, molto stanco e alla fine svengo.

 

Mi sveglio che sono legato con catene. Mi guardo intorno, dov’è finita Leyha? E la mia spada?! Cerco di liberarmi con solo le mie forze ma il mio corpo è ancora addormentato. Cerco con lo sguardo Leyha ma non c’è. Tento ancora di liberarmi ma invano. Mentre mi muovo freneticamente, qualcuno entra nella sala. Un uomo alto e robusto con una spada in mano. Morkiles!

“Ehi tu! Che ne hai fatto della ragazza?!?” urlo

“Non parlare, o ti taglio la lingua!” dice lui e mi da un calcio nel fianco. Fa male! Anche se sono un mezzo-demone, fa molto male lo stesso. Mi piego in due per il dolore

“Huh, non sei nella posizione giusta per fare domande, ormai sei sotto l’effetto del veleno” mi dice. Io rimango piegato, mi fa male il corpo. Veleno? Quell’aria sonnifera in verità era veleno? No, sono sicuro che quello era sonnifero, allora me l’avranno fatto bere

“Maledetto, ti ucciderò se scopro che hai fatto del male a Leyha” dico

“Ho detto di non parlare!” dice lui e mi rifila un calcio alla pancia. Sento come un conato di vomito e sputo. Sangue, anche le creature come me possono essere in certe condizioni? Ma non posso rimanere qui, se sto fermo senza fare niente, prima o poi succederà qualcosa a Leyha. Con le mani cerco di rompere il lucchetto ma niente. Quando noto che l’uomo sta dormendo profondamente, cerco di liberarmi di nuovo con solo le mie forze e penso a lei. Devo trovarla e salvarla ad ogni costo! Con tutta la forza che ho, allargo le braccia e finalmente, le catene si spezzano

'Ci sono riuscito! Non ci posso credere!' no, non devo montarmi la testa, devo trovare Leyha. Esco da quella stanza e corro alla ricerca dell’odore o di qualsiasi traccia della ragazza. Quando ormai non avevo più forze di riserva, un leggero ma inconfondibile odore, l’odore di lei. Mi aiuto con le mani fino alla provenienza di quel profumo di bosco. Ogni movimento sembra impossibile, il veleno sta facendo effetto. Il mio corpo sembra sempre più pesante, la mia vista si sta offuscando. Accidenti, nemmeno un corpo del genere riesce a resistere a lungo al veleno. Continuo a camminare finché non arrivo davanti ad una porta, la apro e vedo Leyha. Mi sento sollevato, sta bene. Chiudo gli occhi per un momento appoggiato al lato della porta ma poi, odore di sangue. Spalanco gli occhi all’improvviso e guardo meglio Leyha. Per terra vedo del sangue. Mi guardo intorno e non vedo nessuno. Così mi avvicino a lei. I suoi vestiti sono sporchi di sangue, i suoi occhi sono chiusi ma il suo cuore sta ancora palpitando, anche se debolmente

“Leyha, svegliati!” dico ma lei non si muove

“Leyha! Svegliati! Svegliati!” dico quasi urlando ma niente. La scuoto più che posso continuando a urlare il suo nome temendo il peggio. Cosa avrei fatto senza di lei? Proprio ora che...io...

“A-Aku...ma...non...respiro...” la sento dire con la voce soffocata. La guardo con occhi sbarrati e solo allora mi accorgo di averla scossa stringendole la base del collo. Tolgo immediatamente le mani e cado a terra

“Leyha...quel sangue...tu...” mormoro. Leyha guarda a terra e vede la pozza di sangue. Fa un'espressione spaventata e mi guarda ma vedendomi senza ferite, tira un sospiro di sollievo

“Meno male stai bene, pensavo che...” si blocca vedendomi a terra senza forze. Io la guardo, ancora non posso crederci, è viva! Sorrido e mi alzo ma cado nuovamente. Accidenti, mi ero dimenticato del veleno! La guardo con un'espressione tra il felice e l'imbarazzato e anche preoccupato. Sono felice e sollevato che Leyha stia bene ma ora come farò a proteggerla se non riesco nemmeno ad alzarmi?

“Che ti è successo?” mi chiede e io la guardo

“Veleno, mi hanno fatto bere del veleno per paralizzarmi” le rispondo io. Cerco di alzarmi di nuovo ma niente, il mio corpo non mi risponde più

“Aspetta un attimo qui, mentre venivo portata qui, ho notato una boccetta strana, forse è l’antidoto” mi dice e va verso una mensola frettolosamente, prende una boccetta con del liquido rosso-viola e me lo porge. Indugio un attimo, e se fosse quello il veleno? Per ora non ha importanza, devo decidere, tanto rischierei di morire in entrambi i casi. Ne bevo un po’ ma mi sento ancora peggio

“Non funziona...sto anche peggio” dico

“Allora forse devi respirarlo!” e dicendo così, prese delle foglie e iniziò a sbattere due pietre che aveva trovato lì vicino le une contro le altre finché non si accese una fiammella che diventò più grande. Prese la boccetta e la mise sul fuoco e del fumo si diffuse nella sala. Io indugio ma prendo un bel respiro profondo e sorprendentemente, sento il mio corpo come rinascere

“Funziona!” dico

“Bene, ora possiamo tornare dagli altri”

“Certo ma prima devo recuperare la mia spada” dico. Ci avviamo verso la sala dove mi trovavo io e trovo l’omone ancora addormentato. Mi avvicino piano, prendo la spada e ritorno indietro. Insieme a Leyha, cerco di seguire l’odore della lava fino ad arrivare al ponte di pietra. Io volo ma Leyha deve oltrepassare il ponte. Non riesco a portarla in volo, non sono così forte da portare entrambi. Rimango vicino a lei in caso cadesse. Finalmente raggiungiamo l’altra parte ma Leyha cade in ginocchio

“Che cos’hai Leyha?” le chiedo

“Il corpo....il mio corpo....brucia....” balbetta dal dolore e poi, la parte di roccia su cui stava cede

“Leyha!!” dico e cerco di afferrarla ma la manco. Riprovo ma niente e alla fine, cade nella lava

“Leyha!!!!!” urlo, con le lacrime agli occhi e con la mano ancora tesa. Non sono riuscito a salvarla. Mi siedo sulle rocce roventi con gli occhi gonfi e ancora sbarrati

“Leyha...” mormoro

“Leyha...” dico di nuovo. Colei a cui tenevo di più, perché a me? Che sia mio destino soffrire così tanto? I ricordi di lei mi affollano la mente. Di lei che si occupava di me quando ero ferito e anche di lei quando aveva deciso di venire con me. Non avrei dovuto farla venire. Avrei dovuto insistere finché non l’avrei convinta o addirittura legarla, se necessario. Sono proprio un egoista. L’ho fatta venire solo perché così non sarei rimasto solo. Il calore mi sta bruciando le gambe ma non mi importa. Guardo il pavimento. Dentro di me, sento solo tanta tristezza e una rabbia incontrollabile, una rabbia contro me stesso. Urlo a squarciagola finché non sento un cambiamento dentro di me, come uno strappo. Sento come se il sangue diventasse calda come la lava, nella mia mente solo l’immagine di Leyha che cadeva nella lava. Urlo di nuovo con le lacrime agli occhi e tutta la lava che c’era lì salta in aria ed esce nella superficie finché non rimane più niente. Guardo verso il buco ormai vuoto e scorgo qualcosa a terra. Vado e vedo il corpo di Leyha. Incredibilmente, non è stata bruciata completamente! Arrivato, la prendo in braccio e la guardo. Quel viso candido che mi ha sempre dato conforto, quei capelli marroni come la terra, con qualche ciocca bionda come i girasoli. Un’altra lacrima cade sul viso di Leyha e poi altre ed altre ancora. Porto Leyha in braccio fino all’uscita, dove Krisea e 160 mi aspettavano

“Finalmente! Ci hai messo prop...” dice 160

“Che è successo a Leyha!?” mi chiede. Io non rispondo, non ne ho il coraggio

“Rispondimi!” mi urla contro ma non dico niente, semplicemente, poso a terra il corpo di Leyha, con la sua testa sulle mie gambe e la guardo. Come vorrei che ci fosse un modo per farla ritornare indietro. Una lacrima cade nella sua bocca. Un’altra e un’altra ancora. Chiudo gli occhi. Una mano mi accarezza il viso. Apro gli occhi e vedo Leyha sveglia. Ma come è possibile? L’ho vista cadere nella lava!

“Ma come...” dico ma non riesco a trovare le parole giuste

“Akuma, non piangere...mi spezza il cuore vederti così” mi dice con voce gentile

“M-ma...Leyha tu...come farò a vivere senza di te?”

“Akuma guardami meglio” continua e mi guarda negli occhi. Io mi perdo in quei suoi occhi color cioccolato, come se fosse un magnete e solo allora, vedo uno strano bagliore

“Cosa ti è successo?” le chiedo e lei si alza a sedere, continuando a guardarmi negli occhi

“Non saprei spiegarti come, ma...ho dei vaghi ricordi” mi risponde e la guardo confuso

“Akuma, ti spiego tutto” mi dice lei. Inizia a raccontare da quando era caduta nella buca del passaggio sotterraneo. Quando era arrivata giù, era andata avanti ed era arrivata al portone, era entrata ma qualcuno l’aveva dato un colpo alla testa ed era svenuta. Quando si era risvegliata, era nella chiesa e quando ero arrivato io, era sollevata. Mi stava seguendo quando di uovo, qualcuno l’aveva presa e portata nella sala dove l’avevo trovata io. Le avevano iniettato qualcosa che aveva iniziato a ribollire nel sangue del corpo di Leyha. Poi, le avevano tagliato il fianco destro ma poco dopo si era rigenerato e così via. Poi, era svenuta per la stanchezza e per il dolore

“Per questo il mio corpo è rimasto integro” finisce. Sono arrabbiatissimo che le avevano fatto del male, non posso perdonarli

“E non è tutto” continua lei

“Ho sentito da quelle persone che ora posso anche far rivivere dei disegni ma solo se fatti sul mio stesso corpo.” Ok, questa mi è nuova, da quando esiste un potere che permette di far rivivere dei tatuaggi?

“E alla fine mi hanno disegnato questo sulla schiena” dice, girandosi e facendo vedere la schiena. Una fenice rossa come il fuoco era stata tatuata sulla maggior parte della schiena. La guardo sorpreso, poi mi rendo conto che si tratta della sua schiena e tiro giù il vestito, imbarazzatissimo. Guardo gli altri due, che sono sorpresi quanto me ma penso che loro siano sorpresi più per quello che avevo fatto. Ora che faccio? Cosa stanno pensando di me?

“Co...cosa avete da guardare?” balbetto

“Mh? Oh, niente” e si girano dall’altra parte. Che gran compagni che ho, eh? È tarda sera e la luna oggi è a spicchio. Eh, una notte splendida direi, le stelle illuminano tutto il cielo ma per me, la cosa che illuminava di più era Leyha.






Angolo dell'autore
Ciao a tutti, vi auguro una buona lettura! spero che questo capitolo vi piaccia :) senza rendermene conto, l'ho scritto più lungo del previsto - _ - ' comunque, per favore, scrivete cosa ne pensate e se devo fare delle modifiche ^v^ grazie

 

   
 
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