Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: itstimetolisa    02/12/2016    1 recensioni
Holly Madden sente di star sprecando la sua vita. Nulla le va mai bene. È la tipica ragazza tutta acqua e sapone, e sfiga abbondante. Nella sua vita ci vorrebbe un miracolo.
Finché la sua pazza amica, Camille Devine, non le propone uno dei suoi riti spirituali per il chakra, e Holly viene catapultata nel corpo della bella, affascinante, intelligente Gwen Warlow.
Come potrà tornare nel suo corpo? E soprattutto, perché proprio in quel corpo?

[...]
«Intendevo che ho il rimedio per il tuo affaticamento.»
«Affatica-che?» ripeto. «Oh, lo stress psicologico ed emotivo.» Annuisco. «Bella fregatura.»
«Si, be'...» Camille mi fissa incerta per alcuni secondi. «Per alleviare lo "stress" ho un rituale veramente carino. Si esegue in due secondi.»
«Okay.»
«Non dovresti cedere così facilmente. E se dovessi bere sangue umano?»
«Con Damon Salvatore? Allora, sì!»
[...]
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prepare yourself;

 

Nel mondo c'è una varietà incredibile di gente: più di sette miliardi di persone, vite che si intrecciano, altre che si ignorano e scorrono. Differenti popoli, lingue, tradizioni, storie. Diverse professioni: avvocati, professori, medici, ragioniere, barboni...e la sfiga doveva proprio decidere di ritirarsi a vita privata da me?

Insomma, condivido un piccolo appartamento nella periferia di Dublino con la mia coinquilina, nonché compagna di corsi, Camille Devine, eh, no, non è in qualche modo imparentata con il cugino del figlio dello zio di Josh Devine, già chiesto. In realtà, credo sia stata la prima cosa che le abbia chiesto quando ci siamo conosciute. Non potete capire quanto ci rimasi male. Stavo già iniziando a preparare gli incontri strategici. Comunque, accettai Camille come mia coinquilina, non sapendo che la sfiga si sarebbe immischiata anche lì. Credevo, o meglio speravo, che una volta lasciata la mia casa e la mia vecchia vita alle spalle, la sfortuna si sarebbe scocciata per poi girarmi al largo...e invece era più insistente dei venditori abusivi d'ombrelli a ciel sereno.

E ancora quest'oggi, in questo preciso momento, mentre seguo con lo sguardo gli spostamenti del mio professore di economia, sento la solita presenza farmi il malocchio, borbottare maledizioni ed esultare prevedendo la brutta piega che prenderanno gli eventi.

Esattamente una settimana fa, il professor Mackey ci aveva consegnato un questionario a sorpresa sulle sue lezioni. Anonimo, aveva detto. Senza voto, aveva detto. State tranquilli, aveva invece sibilato come un serpente.

Inizialmente mi ero rassicurata, anche perché raramente lo ascolto blaterare in classe di numeri, legislazioni e banche, e dunque non avrei saputo cosa rispondere. Per questo porto sempre con me la mia copia di riviste sui One Direction e una piccola foto ritagliata di Niall Horan, il biondo che fa impazzire il mondo. Io, più che impazzita, ne sono ossessionata, devota, ammaliata. Con quei suoi capelli falsi come i suoi denti di un bianco perfetto e tutti dritti, la sua risata alla Spongebob Squerpants, ma ha anche dei difetti.

Il professore sbatte il foglio sul banco che condivido con Cam e un altro ragazzo piuttosto gaio. Il signor Mackey ha una faccia crucciata e mi guarda con disapprovazione, prima di consegnare i test ai due compagni e andare avanti. Ci saranno più di trenta studenti in aula, eppure almeno una ventina guardano nella mia direzione. Forse la sfiga ha appeso un cartello direzionale per far vedere a tutti quanto la mia vita vada a rotoli. Ma potrà andarmi sempre tutto male? Sarà solo una mia impressione. Così tanta casualità meschina concentrata in un corpo diciamo non così tanto esile non è umanamente possibile. Quasi mi convinco da sola.

Quasi. Perché il foglio della prova scritta mostra tutt'altro. Ci sono marchi rossi e cerchi ovali su entrambe le facce, segnando le risposte scorrette, errori grammaticali o stupidaggini del mio cervello alle nove del mattino. Mi schiaffo una mano in faccia, strisciandola disperata, mentre osservo la firma storta e sinuosa del professore e la lettera di enormi dimensioni al suo fianco. Un'ennesima, dannatissima, stupidissima C-, che poi la stupida sarei io per averla presa. Gli argomenti mi sembravano così facile detti dal professore, perché una volta elaborati dal mio cervello diventano:

"Che ore sono?"

"Martedì."

Sbuffo e mi lascio cadere la testa sul banco con un tonfo sordo, magari il dolore mi aiuterà a dimenticare la disgrazie dell'essere nata come Holly Madden e non Jennifer Lopez. Svogliatamente lancio un'occhiata alla mia compagna di banco e la vedo sorridere con tutta l'energia in corpo. Non la vedevo così da quando aveva trovato le candele alla cannella che tanto cercava. Da allora il nostro appartamento odora di biscotti tedeschi appena sfornati, ma lei dice che le ricorda la sua infanzia in Germania, e sinceramente tutto era meglio di sentirla lagnarsi in tedesco. Veramente qualcosa che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico.

«Presumo che a te sia andato tutto a gonfie vele» bofonchio, la guancia schiacciata sul braccio.

Camille annuisce. «Come un vascello pirata!» Allunga la mano stretta a pugno in cerca di complimenti per la sua battuta. Di tutta risposta la lascio con il braccio a mezz'aria (sappiate che lasciare un amico con il pungo senza ricambiarlo è un vero atto di tradimento) e mi sporgo sulla sedia per rivolgermi al ragazzo di fianco alla bionda.

«Ehi, bella bruna» bisbiglio nella sua direzione.

Jakey alza la testa, passandosi una mano nel ciuffo prosperoso alla Elvis Presley dei poveri. «Grazie, tesoro, ma i miei capelli sono antracite.»

«Se è per questo non sei nemmeno bella» sbotto.

Cam trattiene a stento una risata, mentre Jakey assume un'aria contrariata. Perché i gay devono essere così delicati e poco divertenti?

«Su, non fare il difficile» lo canzono, sbuffando sonoramente. «Quanto hai preso?»

Jakey schiocca la lingua, ma alla fine cede e afferra il foglio per mostrarmelo. La sua A lampeggia come un'insegna al neon sul bianco immacolato del foglio. Spalanco impercettibilmente la bocca, immaginando i possibili scenari per falsificare i voti nel server della scuola e scambiare quelli del gaio con i miei disastrosi.

«Sei un fottuto secchione» sbraito, facendo per lanciarmi contro il ragazzo. Camille mi trattiene per un braccio, mentre il professor Mackey si schiarisce la voce. È tornato alla sua postazione in fondo alla lunga fila di banchi in stile gradinate di stadio, ma il soffitto a cupola permette la propagazione facile del suono e la sua voce rauca raggiunge le ultime file. (Storia dell'arte è da sempre stata la mia materia preferita; alle superiori avevo un professore così attraent...cioè preparato.) E a giudicare dalla sua espressione, anche la mia voce ha superato gli spalti di studenti, per raggiungere l'uomo dai folti sopracciglioni bianchi.

«Signorina Madden» inizia con voce controllata, tuttavia le parole arrivano chiaramente taglienti alle orecchie di ogni studente, «perché invece di tormentare i suoi compagni non spende quel tempo a studiare? Credo che sarebbe più proficuo per la sua carriera scolastica.»

Invece a lui sarebbe proficua un trattamento di ricrescita per la palla da bowling che si ritrova in testa, mi trovo a pensare, perdendomi nei riflessi che le luci proiettano sulla sua pelata.

«Ancora un'insufficienza e non le sarà permesso prendere parte allo stage in Australia» continua con troppa enfasi, smuovendo la pelle raggrinzita appesa al collo. Arriccio il naso a quella vista. «Almeno mi sta ascoltando?»

Questa volta alza la voce e il rimbombo colpisce le orecchie di tutti i presenti. Non so gli altri, ma io inizio a sentire dei fischi prolungati. Assottiglio gli occhi e annuisco.

«Allora saprà ripetermi cosa le ho detto nel frattempo che metto a posto le mie cose» dice con un ghigno. Non è una domanda, ma un vero e proprio ordine, senza se e senza ma.

Annuisco ancora, autonomamente, ma è solo quando l'aula cala nel silenzio più assoluto e trenta paia di occhi si fissano sulla mia figura, che mi rendo conto di averne combinata un'altra delle mie, e non so come uscirne.

«E-Ehm...» boccheggiò in cerca di risposte. Di cosa potrà mai avermi parlato? Di sua moglie? No, non credo ne abbia una: chi mai se lo prenderebbe. La fame nel mondo? No, dalla sua stazza deduco che si preoccupi di più delle riserve di birra nel ripostiglio. Forse parlava proprio di quello! L'Irlanda è famosa per la birra e mi avrà proposto di abbandonare gli studi per dedicarmi alla produzione in nero di quella bevanda...ogni bambino irlandese sogna una propria produzione illegale di birra in stile Walter White con la sua metanfetamina.

«Il tuo voto» bisbiglia Cam al mio fianco, dandomi una gomitata nel fianco.

«Ah» sussulto, massaggiandomi la parte dolorante. «I-Il mio voto...già, il mio voto al test a sorpresa...il voto che mi avete assegnato nel test a sorpresa» scandisco con estrema lentezza, prendendo tempo. Osservo il professore impilare uno a uno i fogli, per poi ricominciare da capo a infilarli nella borsa. E' furbo, cerca di incastrarmi in tutti i modi possibili, ma la campanella arriverò presto a salvarmi da questa brutta situazione; un po' come Stiles salva Lydia dall'Eichen House, o come Goku salva il mondo, o come Carlo II che finalmente può tornare in Inghilterra. La campanella salva sempre gli studenti, e la sfiga non avrebbe potuto nulla contro la mera verità della storia...

«Guarda che mancano ancora venti minuti» mi avvisa Camille, come leggendomi nel pensiero. «Scusati per aver urlato, e prometti che ti impegnerai» aggiunge poi.

Annuisco, trovandomi d'accordo con lei. La ragazza sbuffa.

«Devi ripetere ciò che ho detto!» ordina perentoria e non me lo faccio ripetere due volte.

«Professor Mackey, vorrei scusarmi per aver alzato la voce durante una lezione, e in vista di quest'ultimo risultato, farò in modo di conseguire i punti necessari allo stage.» Mi stupisco di me stessa a volte: chi avrebbe mai detto che sarei stata in grado di concepire tali parole dalla mia bocca grezza come un diamante dell'Africa.

«Interessante, signorina Madden» disse lui. Sembra dimenticarsi delle sue pulizie di primavera e mi guarda attraverso i piccoli occhiali poggiati sul naso adunco. «Tuttavia sono dell'idea che bisogni imparare mediante le azioni. Dunque invito lei, e la sua amica a fianco a presentarsi domani nella mia classe» sentenzia. Un coro di risate si leva dagli studenti nell'aula, persino Jakey scoppia nella sua risata da gatto investito, mentre Camille sgrana gli occhi e io sbuffo, ormai abituata a quei trattamenti. L'anno universitario è iniziato da due mesi e io e il professor Mackey ci siamo incontrati di pomeriggio almeno tre volte a settimana. Diciamo che le punizioni sono un altro lato della sfiga che mi affligge.

«Con permesso, direi che la lezione è finita. Ringraziate che questi voti non verranno considerati nel vostro registro.» Mi scocca un'occhiata che la dice lunga. Io distolgo lo sguardo, infastidita dalla sua prepotenza. Si crede così forte solo perché si nasconde dietro la sua cattedra da professore. «Restate in classe fino al suono della campanella.»

E così mentre lui va a bersi il suo caffè delle dieci - e poi verrà quello delle undici, delle dodici e così via - noi poveri disgraziati rimaniamo a guardarci in faccia come pesci lessi. A diciotto, o quasi diciannove, anni ostentiamo ancora a fare amicizie. Giovani d'oggi, direbbe mia nonna: santa donna, la mia nonna.

Mi stiracchio oltre lo schienale della sedia e borbotto parole incomprensibili anche a me stessa. Effetti della stanchezza.

«Mi sembrava strano che fosse passata mezza settimana senza che finissi in punizione» scherza Jakey, avvicinando la sedia.

«Già mi mancava» rispondo, perdendomi a osservare il soffitto mal ridotto dell'aula. Passano alcuni secondi e l'unico vociferare che sento proviene dagli altri studenti alla mia sinistra o davanti al mio banco. Dei miei vicini nemmeno la minima ombra. Per questo torno alla mediocre realtà e vedo Jakey lanciarmi sguardi eloquenti, con tanto di onde con le sopracciglia. Di tutta risposta inarco le mie, stranita. E definiscono me pazza, ma si sono mai visti?

Improvvisamente Jakey mi tira un calcio allo stinco ed evito di richiamare a me il potere delle Sante Pretty Cure, mordendomi l'interno della guancia. In fine, quando mi indica con lo sguardo la figura della mia amica, capisco. Strano a dirsi, ma capisco la gestualità. Un'altra cosa in cui sono negata.

«Ca-» cerco di chiamarla, ma come un giocattolo a molla, la bionda scatta a sedere, lo sguardo vacuo e le labbra che si muovevano tra loro quasi a spasmi regolari. «Cosa stai mormorando?» chiedo, avvicinandomi alle sue labbra per intercettare qualche parola.

«SONO ROVINATA» strilla direttamente nel mio orecchio, come a farlo di proposito. D'istinto, e colta di sorpresa, mi lancio all'indietro, andando a urtare lo schienale della sedia, che si inclina sotto il mio peso e capitombolo a terra senza grazia. Attorno a me, attraverso il fischio dell'orecchio, riesco a sentire le risate strascicante, ed eccezionalmente trattenute, dei miei compagni meschini.

«Rovinata. Rovinata. Rovinata» blatera, portandosi le mani alla testa. Fortuna che ha i capelli legati in una coda, o potrei scommettere che se li sarebbe strappati.

«Non esagerare» sbotto, rimettendomi seduta con quel poco di dignità che mi è rimasta. Dopo l'ennesima caduta in pubblico, la presenza opprimente della sfiga sembra svanita. Tuttavia meglio rimanere all'erta. Non ho ancora raggiunto la mia quota giornaliera.

«Non sono mai finita in punizione» dice quasi febbrilmente, scuotendomi per le spalle. Cerco di divincolarmi dalla sua presa, invano. «Se mia madre lo viene a sapere...»

Emetto un fischio prolungato. «Draco Malfoy dopo una liposuzione, ti ho detto di darti una calmata. Parlerò con il professor Mackey e sistemerò tutto.»

«Lo faresti, per me?» domanda con voce esile, guardandomi con occhi lucidi.

Annuisco, alzando gli occhi al cielo e mi lascio stritolare dalla presa ferrea di Camille, mentre continua a ripetermi ringraziamenti e lodi nell'orecchio.

«Buona fortuna!» esclama Jakey, rimirandosi le unghie.

E sento l'aura negativa abbattersi come una cascata su di me. Non è che per caso quello strambo gaio porta il malocchio? Dovrei chiamare qualcuno di bravo, molto bravo. Forse quel certo Dominique del corso di psicologia avrà una qualche acqua santa, in mezzo alle tante svastiche e foto imputabile del Duce. 





 




 

HELLO!

Come va?? Spero bene, perché a Holly non va così tanto bene da...be' da quando è nata!

Sono tornata con una nuova storia, anche se devo ancora finire You & I, ma non potevo tenermela ancora per me, scusate. Comunque la prima storia è quasi finita, non mancano molti capitoli, perciò perché non iniziarne una nuova? (Sperando di portarla a termine. Sono così sfaticata.)

Spero sinceramente che vi piaccia. Ho deciso di cambiare genere, perché solitamente mi piace scrivere in terza persona e con un linguaggio più "sublime" alla Tasso nel Gerusalemme Liberata ma sentivo il bisogno di ideare qualcosa di più leggero.

Comunque, scherzi a parte, la mente contorta della protagonista è diciamo improntata alla mia, e i suoi amici hanno qualche tratto del carattere dei miei.
Camille è del tutto uguale a una mia amica veramente tutta shalla e "zi' fatti una canna". 
Dominique è ispirato a un mio amico nazista, omofobo e razzista (ma ha anche dei difetti) ma non sarà tanto utile nella storia...credo.

Jakey è semplicemente Jakey, nulla di importante.

Comunque, detto questo direi che il mio piccolo sfogo possa finire qui! Se la storia non avrà successo la abbandonerò, anche se con molto rammarico, perché altrimenti come libererò le mie battutine deprimenti?

Lasciate un commento e una stellina per illuminare la mia giornata.
Tadaaan ve l'ho chiesto così gentilmente :3

BYE.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: itstimetolisa