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Autore: dreamlper    03/12/2016    1 recensioni
Angelo Tardini è un giovane studente di informatica, conosciuto sul web come "Dvok". Un giorno, come al suo solito, si ritrova a scorrazzare per il web, quando accade un fatto che sconvolgerà la sua vita. Un'entità sconosciuta lo trasforma in Tardoman, l'uomo ritardo, e grazie alle sue neo ricevute doti crea scompiglio nel mondo.
Nel frattempo, diverse persone, tra cui i suoi più cari amici, capiscono la pericolosità di tanto ritardo, e decidono di porre fine a questa minaccia. Tra flame e post stupidi, lo scontro comincia.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO IX:

FLASHBACK

 

6 FEBBRAIO 2003

«Ehi, qui c'è un bambino! Dimmi tesoro, ti sei perso?». Queste furono le prime parole che ricordava Angelo. Era comparso vicino all'edificio dell'organizzazione Binardi, il 6 febbraio del 2003. Anche per questo, da quel momento in poi, quella sarà la data del suo compleanno. Aveva circa sei anni, e non ricordava niente. «Come ti chiami, piccolo? Ti sei perso? Vuoi che ti aiuti a trovare la mamma?» chiese la signora che lo aveva ritrovato. Aveva i vestiti distrutti, e non ricordava niente. «Scappa». Quella fu la sua prima parola. «... come ti chiami?» gli domandò la donna. «Angelo...» rispose lui. «Il cognome? Così riusciamo a ritrovare i tuoi genitori» gli disse gentilmente la signora. «Angelo... senza cognome...» gli disse lui. «Ok, per adesso ti porto a casa mia... io mi chiamo Wakata Tardini, tanto piacere».

 

30 NOVEMBRE 2016

«D-dove sono...?» chiese Angelo, dopo essersi svegliato. «Sei dove eri qualche giorno fa... stessa stanza, stesso letto» rispose Bewd. «Adesso ti prego di spiegarmi cosa diavolo ti è successo» aggiunse subito dopo. «N-non... dove sono i miei amici?» domandò Tardoman ignorando Bewd. «Non lo so. Non ignorarmi. Rispondi a quello che ti ho chiesto» gli disse quest'ultimo. «Devo andare» gli rispose il tardo, alzandosi violentemente dal letto. Ma poi, dolorante, si ributtò su questo. «Ti sei dimenticato che ti hanno sparato al braccio?» chiese sarcasticamente Bewd. «Ok... dammi il mio 3DS e ti dirò tutto...» disse Tardoman. «Ce l'hai sul comodino, l'hai dimenticato lì dall'ultima volta» rispose vincente il figlio del signor Binardi. «Merda».

 

17 GIUGNO 2005

«Ci rinuncio» disse Wakata. «Non scoprirò mai da dove sei venuto, dannazione» aggiunse poi. «Dai, rinuncia, mamma» le disse Angelo, che ormai aveva 8 anni. «Da dove vengo è ok, credo, altrimenti sarei un delinquente, non pensi? A me piace stare con te, mi piace essere Angelo Tardini, ormai mi sono abituato. Magari farò come nei film e da grande indagherò sulle mie origini, ma per ora va bene così» concluse il bambino. Wakata si mise a pensare. «Non riesce nemmeno a vincere un gioco come Pokémon Rubino... forse ha qualche forma di ritardo, anche se non l'ho notata fino ad ora...» pensò. «Nooo! Mannaggia a te Rocco Petri! Un giorno ti batterò con il mio Slowpoke!» urlava nel frattempo Angelo. «Senti Angelo, sei sicuro che non ricordi proprio nulla? La prima cosa che mi hai detto 2 anni fa è “scappa”, non ti fa ricordare davvero nulla?» chiese poi la madre. «Te l'ho detto, tutto quello che ricordo da prima di quel giorno è che mi chiamo Angelo, allora avevo 6 anni e che stavo scappando da qualcosa... ma poi il vuoto» rispose il figlio. «Cosa?! Non me l'avevi mai detto! Ma che cavolo, da chi scappavi?! Perché non me l'hai detto?! Sei forse scemo?!» gli urlò contro Wakata. «Ah, ehm... non lo so, non mi sembrava importante» chiarì Angelo, confermando alla donna il suo ritardo.

 

30 NOVEMBRE 2016

«Cazzo, ho perso! E pensare che io avevo un team competitivo mentre il mio avversario aveva il team dell'avventura... secondo me ha barato, ho usato frustrazione col mio Slowbro ma non ha avuto effetto sull'Aegislash avversario, è impossibile!» urlava lamentandosi Angelo, mentre Bewd lo guardava, capendo di aver sottovalutato il suo ritardo. «Ehi, allora puoi spiegarmi?» chiese quest'ultimo. «Maledizione, me li potevi dare 5 minuti in più per svagarmi... tanto non posso muovermi da questo letto, almeno fammi pensare ad altro!» gli rispose il sempre più tardo. «Senti, mi hai scocciato!» disse Bewd, togliendo il 3DS dalle mani di Angelo e sbattendo le sue spalle contro il muro dietro al letto. «Mi dici che cazzo è successo o devo rispedirti a calci nel culo per strada? Perché ti hanno sparato? Chi... chi è mio padre?!» domandò il ragazzo, lasciando sconcertato il ferito. «Come... perché questa domanda?» chiese Dvok. «Pensi che sia stupido? Beh hai ragione, ma ho capito che mio padre nasconde qualcosa...» rispose Bewd. «Ok... però non reagire male, ti racconterò cosa mi è successo e quello che è stato raccontato a me» disse Dvok. «Sono tutt'orecchi» disse Bewd.

 

8 OTTOBRE 2011

«Mmmh... non so, dovrei iscrivermi a questo sito...?» si stava chiedendo Angelo mentre navigava su internet. Aveva trovato un sito dove ragazzi con un passato burrascoso o parecchio spiacevole potevano ritrovarsi e conversare. Un sito dove chi non va d'accordo con la vita poteva trovare con chi andare d'accordo. Le recensioni sembravano positive, in particolare fu attratto da quella di un utente chiamato Spith, che sembrava particolarmente tarda. “Questo cazzo di sito è una cazzo di figata, cazzo!” recitava un'altra recensione. «Da dove vengo era ok, ma comunque sono un bambino comparso dal nulla con un amnesia quasi totale, sarà abbastanza spiacevole?» pensava il tardo. «Un sito dove chi non va d'accordo con la vita può trovare con chi andare d'accordo... Accord. Sembra proprio che mi farò dei nuovi amici!» continuava a pensare. La schermata dell'iscrizione richiedeva un nome utente. «Un nome utente... mmmh... da dove vengo è ok... D... v... e... o... k.... Dveok, sembra figo!» decise Angelo. «Cosa?! Questo nome utente non è disponibile? Che palle! Beh, proviamo a togliere la e... sì dai, mi chiamerò Dvok!».

 

2 GENNAIO 2086

«Beh, quel giorno decisi di iscrivermi ad Accord, bello no?» disse Angelo, che sedeva ad una tavola con 6 posti, di cui uno ancora vuoto. «Beh, ammetto che è una bella storia, ma quello che abbiamo vissuto dopo lo è stato di gran lunga di più!» chiarì Luke. «Ormai dovrebbe essere qui quello stronzo, ci sta mettendo parecchio. Beh, in fondo lo sappiamo tutti che è testardo, giusto cazzoni?» chiese in modo molto rude Batt8, mentre gli altri ridevano. «Che posto strano, comunque...» disse Angelo. «Dai non pensarci, anzi, pensa a questo: lo rivedrai dopo tutto questo tempo!» disse Luke, consolando Dvok. «E tu pensa che figata è la nuova generazione di Pokémon! Hanno raggiunto la soglia dei 5000 Pokémon totali, i nuovi titoli sono “Pokémon Past” e “Pokémon Future”!» urlò il tardo, parlando di tutt'altro. «Oh, finalmente è arrivato, così siamo al completo!» disse Luke. «Ragazzi! Da quanto tempo!».

 

8 OTTOBRE 2012

«Oggi è un anno, un anno che sono su questo sito!» disse Dvok. «Figo, io quasi due» rispose Spith. Angelo poi udì il campanello. «Ehm, scusate, devo andare a vedere chi è» disse poi il ragazzo alzandosi. Fuori dalla porta udiva un uomo parlare al telefono. «Eeeeeeh! Dai Mick, ci sentiamo dopo che ora devo lavorare. Salutami Jin, mi raccomando. Ah, ehm, volevo dire studiare. Giuro che ho 15 anni! Non ne ho 23. Giurooo! Ok, menomale che mi credi. Ciau Mick!» così si chiudeva l'imbarazzante chiamata. Dopo la fine della conversazione Angelo aprì la porta. «Salve, mi chiamo Will e sono un agente della CIA. È lei Angelo? Devo farle qualche domanda». Dopo un lungo interrogatorio Will prese una siringa. «Non mi sei stato per niente utile, amico. Eeeeeeh dai adesso vado che mi sta chiamando la mia cara Jin. Ti prego di stare fermo così ti ficco... nnngh, ok, questa siringa... nel collo» disse Will mentre il corpo di Angelo cadeva inerme a terra per gli effetti della siringa. Ma la porta di casa si aprì all’improvviso e Will scappò in maniera molto goffa dal retro. «Angelo! Cos'è successo?!» chiese urlando Wakata, di ritorno dallo shopping. «Uhhh... ho aperto la porta... e poi non ricordo più niente...». Per strada nel frattempo Will era al telefono. «Scusa Jin, è il mio capo, ehm, professore, ti metto un attimo in attesa tesò. Capo, sì, non era lui. Sembra che dovremo cercare Xemit da un'altra parte».

   
 
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