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Autore: Lov95    04/12/2016    1 recensioni
[Magic The Gathering]
La mia creazione si chiama The World of Magic (titolo ancora in via si sviluppo), storia che racconta le vicende di 5 ragazzi che finiranno in un mondo fantastico, ovvero quello del famosissimo gioco di carte “Magic The Gathering, a cui verranno associati 5 colori ogni uno dei quali inerenti alle loro caratteristiche. Bianco per la ragione morale e l’ordine, Rosso per l’impulso ed il chaos, Blu per la logica e la tecnologia, Verde per l’istinto e la sopravvivenza e Nero per la superbia e l’amoralità. I 5 ragazzi dovranno poi decidere se allearsi con Ajani, signore del’ordine o con Nikol Bolas signore del chaos, si formeranno eserciti di creature, maghi o non morti, conosceranno terre mai esplorate o combatteranno fra le più famose mura di città del grande gioco di Magic. Il racconto non è consigliato solo ai fan del gioco, che anzi saranno proprio loro ad avere un occhio più critico nei confronti della storia, ma a tutti quelli che amano il genere Fantasy e\o d’avventura.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Alle prime luci dell'alba Alan era già svegli da un pezzo ed immerso nei suoi pensieri, si era laureato da poco in giurisprudenza e già era stato chiamato in difesa di un innocente in un processo molto delicato.
Lui sa di essere un ragazzo cresciuto, grazie a suo padre, con giuste morali ed è per questo che intraprendendo la carriere da avvocato pensava di poter fare giustizia dove andava fatta, un progetto piuttosto ampio per un ragazzo di 23 anni.
La sveglia suonò ed Alan scese per fare colazione, spesso accendeva la televisione per ascoltare le notizie del giorno ma oggi era cosi distratto dal processo che si dimenticò persino di averne una, pensava e ripensava al discorso che doveva tenere e se fosse stato all'altezza, si vestì con la camicia e la giacca che il padre gli aveva lasciato in dono prima di partire per un viaggio da dove non ne fece più ritorno e ancora oggi il ragazzo si chiede che fine avesse fatto, il ragazzo una volta pronto si diresse alla macchina e partì per l'ufficio dove lavorava.
- Oggi esco qualche ora prima, ho un importante processo- Queste furono le prime parole che Alan rivolse alla sua segretaria,
-Glielo ricorderò signorino Alan, e comunque buona giornata anche a lei- rispose la segretaria,
Alan chiuse quindi la porta dietro di lui e si immerse nel suo lavoro, le ore passavano lente ma il ragazzo continuava con il suo lavoro quando la segretaria bussò
-Entra pure!- esclamò Alan e la segretaria entro nel suo ufficio, si guardo un po intorno pensando che fosse tutto impeccabilmente apposto e poi si rivolse ad Alan
-Mancano meno di due ore al processo, penso che lei abbia bisogno di sgombrare un po la mente qualche ora prima, vada pure ci penso io al rimanente lavoro-
-Mi sono rimaste poche pratiche- precisò il ragazzo mentre si stava mettendo la giacca, -non ci dovrebbe mettere molto a finirle, nel caso no ci riesca ci penso io domani, si goda la giornata almeno lei.-
-La ringrazio molto, guardo dove posso arrivare e poi gli lascerò un promemoria col resoconto- ribatté la segretaria.
Alan usci dall'ufficio e si diresse verso la macchina, mentre prima l'aria era pulita e limpida, ora sentiva che c' era qualcosa che non andava e per lo più si sentiva seguito, accese la macchina e si diresse verso il palazzo di giustizia, durante il viaggio si era ripetuto il suo discorso come faceva di solito, ma stavolta era diverso, gli pareva che qualcuno annuisse.
Il processo andò a gonfie vele, il giudice si congratulò con Alan per la sua arringa e lui ringraziò, uscito dal palazzo il ragazzo non vedeva l'ora di raggiungere la sua casa, ma ancora si sentiva seguito e per tutto il processo si sentì osservato, ma non da una persona qualunque ne da un umano.
Il ragazzo arrivò a casa e si fece subito una doccia, lì nell'intimità del suo bagno si senti molto più solo e tranquillo, si mise i vestiti che teneva di solito per stare in casa e si accomodò sul divano accendendo la televisione, mentre scorrevano le notizie che circondavano il mondo del ragazzo, i suoi occhi cadevano sempre più giù fino a farlo addormentare definitivamente.

Un rumore assordante, come quello di un tuono svegliò il ragazzo di sobbalzo, davanti a lui un maestoso leone bianco dalla folta criniera gli apparve avvolto da una luce quasi divina, Alan si chiese se fosse solo un sogno o la pura realtà.
-Non stai sognando, sono carne ed ossa- la bestia gli lesse nel pensiero e questo lasciò Alan con meno parole di quelle che già aveva, in un secondo momento il ragazzo si accorse che il leone non stava su quattro zampe ma ben si su due come gli uomini, era ricoperto da una specie di armatura dorata quasi fosse un leggendario guerriero e brandiva un alabarda di un acciaio luminoso, nono stante questo, Alan non si sentì in pericolo ma non ebbe la forza di spiccicare parola, la besti allungò il braccio toccando la spalla del ragazzo immobile che svenne e si addormentò di nuovo.

Quando il ragazzo aprì gli occhi si ritrovò in uno strano spazio immenso ed di un colore strano, la bestia era seduta accanto a lui e appena si sveglio il ragazzo lei si alzò in tutta la sua maestosità.
-Hai dormito bene Alan? mi scuso per tutto questo trambusto.- la bestia sotto gli occhi increduli del ragazzo inizio a parlare la sua lingua, lui rimase un attimo in silenzio e dopo disse,
-Come fai a sapere il mio nome? dove mi trovo? e tu chi sei?- il ragazzo era parecchio confuso.
-Si mi scuso anche per questo, non abbiamo avuto tempo per le presentazioni, io mi chiamo Ajani il bianco, ma tu puoi chiamarmi solo Ajani, ti trovi in un interspazio di passaggi, ma era l'unico mondo dove possiamo parlare in pace- dopo le parole di Ajani il ragazzo era sempre più confuso, e balbettando rispose
-Interspazio? l'unico mondo sicuro? ma cosa stai blaterando? e soprattutto, perché parli la mia lingua?!-
Ajani lo osservava mentre si poneva tutte queste domande, un po come fa il maestro con allievo alle prime armi e poi aggiunse.
-Molte domande affliggono la tua mente, per te tutto questo è sconosciuto ma purtroppo ti dovrò spiegare tutto più in qua, ora ti dico solo che devi fidarti di me perché sia il mio mondo che il tuo sono in grave pericolo-
il ragazzo continuava a farsi domande a cui la bestia non rispondeva ed anche per questo si chiedeva il perché,
- Ora devo tornare sulla terra, ho bisogno di altri quattro umani per completare la mia prima missione, dovrò lasciarti qui ma penso che farò in fretta, almeno che con l'età il mio fiuto non sia calato- aggiunse Ajani.
-Lasciarmi qui?! altri quattro umani?! io non capisco cosa tu stia blaterando!- il ragazzo iniziava ad innervosirsi ma sapeva che doveva mantenere la calma difronte a una possente creatura, al quel punto Ajani estrasse la sua arma, il ragazzo indietreggio ed Ajani sferro un fendente nell'aria, si aprì un portale, -Ti spiegherò tutto appena avrò finito, non ho voglia di ripetere tutto cinque volte.-
Ajani fu chiaro nelle sue parole, dopo entrò nel portale e svanì.
Il ragazzo si accasciò in terra, pensava se fidarsi o no di quella creatura, l'unica cosa che aveva notato è che in sua presenza si poteva odorare un profumo di grano, fiori e purezza, Ajani non incuteva timore o paura ma tranquillità e felicità, al quel punto Alan rimase immobile ed iniziò ad aspettare il ritorno del bianco Ajani.
  
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