Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Raflesia Harlock    04/12/2016    8 recensioni
E se Maya e Masumi non fossero mai saliti sull’Astoria? Come sarebbero riusciti a superare anni di fraintendimenti e segnali distorti, e a mostrarsi l’un l’altro per quello che sono, mettendo in gioco veramente loro stessi e il loro legame? Può forse Maya illudersi di conoscere Masumi avendone sempre visto due facce, quella nascosta del donatore di rose, protettiva e rassicurante, e quella irriverente e cinica dello spietato affarista della Daito? O può forse Masumi credere di conoscere Maya, o persino se stesso, abituato a portare una maschera dall’età di 10 anni e cresciuto in condizioni di deprivazione affettiva che bloccano i suoi passi e non gli consentono di riconoscere facilmente né i propri sentimenti né quelli degli altri? In questa fanfiction ho sviluppato una ipotesi, cui il titolo allude. Ne deriverà un percorso insolito che metterà i due a dura prova, rendendoli infine più consapevoli, che spero vi piacerà.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XI  e  Ultimo

 

  Finalmente il gran giorno era arrivato, il giorno della cerimonia che avrebbe consacrato la nuova Dea Scarlatta nonché attribuito la proprietà dei diritti di rappresentazione dell’opera. Entrambi gli spettacoli avevano riscosso un enorme successo e l’esito pareva molto incerto.

   L’Associazione per lo Spettacolo aveva organizzato un grande ricevimento per festeggiare l’ evento in un lussuoso resort fuori Tokyo.

   Il gruppo di Kuronuma e quello di Onodera  attendevano il verdetto nell’immenso salone riccamente decorato dove a breve sarebbe cominciata la cerimonia di premiazione. Insieme a loro decine di giornalisti del settore e molte personalità del mondo dello spettacolo accorsi a presenziare a quello che sarebbe stato l’evento dell’anno.

 Maya sorseggiava nervosamente il cocktail offertole da Sakurakogi, cercando mentalmente le parole giuste per dire al signor Kuronuma quello che ormai in cuor suo aveva già deciso da tempo, e cioè che se anche fosse stata lei la vincitrice, avrebbe rinunciato. Non voleva dover allestire lo spettacolo con la Daito e non voleva combattere con Masumi Hayami per quei diritti.

 Bevve un ultimo sorso e si mosse incerta sui tacchi alti in direzione del regista. Sentì il piacevole fruscio provocato dallo sfioramento dell’orlo della lunghissima gonna di seta sul pavimento di marmo. Alla fine, cedendo alle insistenze di Rei, aveva indossato il meraviglioso abito da sera blu notte regalatole dal suo ammiratore proprio per  quell'occasione. In fondo - considerò - era anche per merito suo se adesso si trovava lì; ma sarebbe stata la sua ultima concessione a quell’uomo indecifrabile.

 Nell’ascoltare la sua decisione, Kuronuma scoppiò a ridere. Poi con finto tono di rimprovero aggiunse:

 “Ma come, non lo sai? La Daito ha rinunciato all’allestimento della "Dea Scarlatta". La notizia è uscita l’altro ieri, poco prima che andassimo in scena. È ripresa ancora da tutti i giornali”. Così dicendo sfilò un quotidiano dalle mani di un esterrefatto giornalista - “Scusi un attimo eh…” - e le mostrò i titoli principali, in mezzo ai quali campeggiava un “Nuova sospensione per il titolo Daito”. 

 Maya leggeva meccanicamente senza riuscire a capacitarsi del senso di quanto era riportato.

 "Nuovo crollo della Daito in borsa. Contrattazioni sospese anche oggi per eccesso di ribasso dopo l’inspiegabile passo indietro rispetto all'allestimento della Dea Scarlatta, che a detta degli esperti avrebbe costituito una ipoteca sulla futura attribuzione dei diritti di rappresentazione. A questo fanno eco indiscrezioni riguardo a posizioni inconciliabili al vertice dell’azienda e al possibile annullamento dell’imminente matrimonio del suo Presidente Masumi Hayami con l’erede dell’impero Takamiya.”

 Maya impallidì e proprio in quel momento vide Masumi avvicinarsi. Era anch'egli fasciato in uno smoking blu notte, radioso come non mai.

 “Benvenuta nel luogo e nel momento più importante della tua vita”. Uno splendido sorriso gli illuminava il volto.

 “Signor Hayami…” iniziò Maya.

 “Brindo alla tua incantevole Akoya, la migliore possibile, al di là di ogni verdetto odierno, su cui comunque non ho dubbi”. Sollevò il calice e la costrinse a fare altrettanto. Appena il cristallo mandò il suo tipico ticchettio le si avvicinò.

 “Ieri mi hai mandato in estasi, ragazzina”, le sussurrò fissandola negli occhi con la sfrontatezza dei suoi giorni migliori.

 Lei non poté fare a meno di arrossire ma sostenne il suo sguardo.

 “Signor Hayami, è vero che ha rinunciato all’allestimento della Dea Scarlatta?” gli chiese ignorando i suoi apprezzamenti, diretta come sempre, tenendo una mano stretta a pugno vicino al petto.

 “È esatto. La vincitrice potrà scegliere di fare come crede, senza il condizionamento di decisioni pregresse”. Le sorrise ancora, un sorriso aperto.

 “Ecco ci siamo”. Richiamò la sua attenzione verso il palco dove la signora Tsukikage stava per iniziare a parlare, quindi si allontanò.

 

 

***

 

 Era veramente una magnifica serata. Appoggiato alla balaustra della terrazza, l’uomo in smoking rimirava le prime luci del crepuscolo. Un vento tiepido spandeva nell’area l’odore dei ciliegi in fiore che circondavano l’elegante resort.

 Sorrise.  Sì, era una serata perfetta per chiudere in bellezza la vita di Masumi Hayami. Presidente della Daito per 8 anni, quelli durante i quali l'azienda aveva registrato la sua crescita più impressionante. Non aveva sbagliato un affare, no, e avrebbe anche messo le mani sul gruppo più importante del Giappone, se lui stesso non avesse deciso di fermarlo. Chissà dove sarebbe stato capace di arrivare. Sorrise fissando il contenuto del suo calice di champagne.

 Inoltre, e soprattutto, aveva raggiunto i due principali obiettivi che si era prefissato: i diritti di rappresentazione della Dea Scarlatta erano al riparo dalle mani di Eisuke Hayami e lo straordinario talento che aveva contribuito a far crescere si era dimostrata la più grande attrice del Giappone.

 Niente male davvero.

 Tuttavia non aveva rimpianti. No, non avrebbe sentito la sua mancanza, come probabilmente nessun altro.

 Bevve ancora un sorso dal bicchiere che aveva in mano. Guardò l’orologio, poi l’impermeabile appoggiato alla balaustra vicino a se’, corrugò la fronte e valutò che era arrivato il momento. C’era però qualcos’altro che voleva fare, “prima”. No, non sarebbe sparito senza prima accomiatarsi da lei. Appoggiò il bicchiere, prese l’impermeabile e fece per tornare sui suoi passi, ma non ce ne fu bisogno.

 

 Le sembrava ancora impossibile che fosse tutto vero. Uscì sulla terrazza sfuggendo miracolosamente all’ennesimo assedio dei giornalisti. Era stordita, felice e allo stesso tempo in preda alle vertigini come se si trovasse in piedi da sola sulla punta di una montagna. Probabilmente era anche un po’ brilla, con quante persone aveva brindato?? Forse un po’ d’aria fresca le avrebbe schiarito le idee.

 Fu sorpresa di trovarlo lì. Non lo aveva più visto da nessuna parte e aveva creduto che se ne fosse andato.

 “Signor Hayami… Credevo fosse andato via…”

 “Invece ero qui a godermi in pace questo momento. A proposito, le mie congratulazioni alla nuova stella del firmamento giapponese”.

 Sollevò ancora il calice nella sua direzione. “Del resto lo sei sempre stata per me. Ho sempre creduto in te, fin dal primo momento”, le confidò con lo stesso tono intimo e schietto che aveva usato poco prima della cerimonia di premiazione.

 Maya si appoggiò alla balaustra a poca distanza da lui. Sperò di riuscire a calmare i battiti del suo cuore ma era impossibile. Alla fine prese coraggio e gli rivolse la domanda che aveva più a cuore.

 “Signor Hayami, si dice che il suo matrimonio sia stato annullato”.

Masumi sospirò.

 “Già”. Il suo sorriso tradì un certo nervosismo, questa volta.

 Non era stato affatto facile dire a Shiori quello che doveva, che sarebbe stata la moglie perfetta per Masumi Hayami, ma che purtroppo il suo fidanzato non esisteva più. Che lui non aveva scelta, doveva ritrovare se stesso e cercare la sua strada, e che un matrimonio deciso da altri non lo avrebbe aiutato a capire quale fosse. Ricordava la sua espressione sperduta quando aveva aggiunto “Anche tu, Shiori, puoi dire di sapere chi sei? Sei cresciuta sapendo che un giorno saresti stata la moglie di un uomo di successo e quando mi hai conosciuto ti è sembrato che la tua vita all’improvviso avesse un senso, guarda caso proprio il senso che qualcun altro gli ha dato fin da quando sei nata”. Non sapeva se l’avesse aiutata dicendole così, ma di certo non avrebbe potuto fare nient’altro per lei, non in quel momento. Eppure Shiori lo aveva spiazzato completamente rispondendogli “Lascia che percorra quella strada con te, Masumi, qualunque essa sia. Qui non c’è niente per me, ora che tu te ne vai me ne rendo conto. Era destino che fossi tu a farmelo capire... Inoltre non voglio che mio nonno ti faccia del male e se ti resterò vicino questo non succederà. Annulliamo il matrimonio, ci sposeremo in futuro, se vorremo, e sarà una nostra decisione”. Lui per un attimo era rimasto senza parole. Veramente Shiori avrebbe rinunciato a tutto per lui, mettendosi contro la sua famiglia, senza pensarci un attimo?? Non se lo sarebbe mai aspettato. E se non fosse stato sicuro che il suo cuore battesse per un'altra donna, forse avrebbe anche preso in considerazione l’offerta di lei. Ma sapeva di non meritare tanto, e sapeva anche che non avrebbe funzionato.

 “Signor Hayami, cosa sta succedendo?” lo incalzò Maya notando il suo strano silenzio e quell’aria pensosa.

 Masumi fu ridestato dal suo tono preoccupato, osservò per un attimo quei meravigliosi occhi scuri che lo fissavano, poi abbassò lo sguardo verso il parapetto.

 “Non volevo turbarti proprio nel giorno in cui devi solo goderti il tuo trionfo…” iniziò incerto.

 Si morse le labbra e ricacciò indietro le ultime esitazioni, lei doveva sapere, non avrebbe fatto lo stesso errore di nuovo. Sollevò lo sguardo di nuovo verso di lei e la fissò.

 “Sto partendo Maya. Me ne andrò questa sera stessa. A Kyoto per il momento… e poi forse in Europa. Ti ricordi che ti avevo parlato di una penale di 20 milioni di dollari nel caso in cui avessi annullato il matrimonio? Non dispongo di quella cifra. Sto cercando di ottenerla in prestito, ma mio padre si darà da fare per farmi tagliare ogni linea di credito e mi darà battaglia finché non mi avrà distrutto. Specie dopo che domani avrà trovato sulla scrivania l’atto formale con cui rinuncio al suo cognome e la mia lettera di dimissioni da Presidente della Daito”.

 Le sorrise di nuovo conservando quell’espressione un po' tesa.

 “Si è dimesso… e  rinuncia al cognome degli Hayami…” ripeté Maya “Ma perché?”

 “Perché non voglio più essere il suo burattino, Maya. L’avevo avvertito che sarei stato pronto a tutto pur di affrancarmi, ma non mi aveva creduto. E comunque è meglio cosi. Da domani non farò più parte di quella famiglia e lui non avrà più alcun potere su di me . Ho deciso di riprendere il cognome di mia madre: Fujimura. Quanto alla mia carica, Eisuke Hayami mi avrebbe certamente estromesso così ho giocato d’anticipo. Ma adesso devo muovermi se voglio evitare di essere schiacciato. Devo andarmene e cercare alleati per scalare la Daito. Il valore delle azioni è in picchiata da tre giorni e crollerà ulteriormente quando domani si saprà che ho lasciato la società. Ho venduto tutte le mie azioni tre giorni fa e se tutto va bene domani potrò ricomprarne il triplo per la stessa cifra. E sto pensando di utilizzare le linee di credito già ottenute per fare la stessa cosa, anziché ripianare il debito. È rischioso, ma ne vale la pena. Se arriverò a controllare un numero sufficiente di azioni potrei riuscire persino a strappargli la Daito”. Si fermò fissandola negli occhi e cogliendo la sua espressione turbata.

 “E' la battaglia finale, Maya. Non voglio finire come Ichiren. Eisuke Hayami è molto più forte di me, ma ti assicuro che sarò un osso duro” concluse serio.

 “Maya, ecco dov’eri finita, ti stanno aspettando per le foto!“ gridò Sakurakoji da dietro la portafinestra.

 “Vai Maya, va’ a goderti la festa. È il tuo momento” la incoraggiò Masumi.

 “Arrivo fra un attimo!” gridò lei di rimando all’indirizzo del giovane attore.

 “Signor Hayami… cioè mi scusi, signor…”

 “Hayami va ancora bene, almeno fino a mezzanotte” le sorrise.

 “Io ora dispongo dei diritti della Dea Scarlatta – continuò Maya - e lei mi ha sempre detto che avevano un valore incommensurabile. Li prenda e li impegni nell’operazione di cui mi ha parlato”.

 Masumi la scrutò, profondamente sorpreso “Dici sul serio? Veramente li cederesti a me…?”

 “Sì, io non potrei darli a nessun altro, adesso”. Lei ricambiò il suo sguardo, i suoi occhi luminosi lo fissarono sorridenti.

 Masumi esitò per un attimo, non riuscendo a distogliere lo sguardo da lei. Non credeva che avrebbe rivisto un sorriso come quello, per lui. Il cuore cominciò a battergli follemente, ma riuscì a recuperare un po’ di lucidità.

 “È meglio di no, Maya, è troppo rischioso. Potrei perdere tutto e i diritti finirebbero direttamente nelle mani di Eisuke”

 “È un rischio che dovremmo correre, prima o poi. Facciamolo adesso, se in questo modo potrà avere più possibilità di successo ed evitare lasciare Tokyo”.

 Era passata al “noi” con naturalezza, cosa che non sfuggì a Masumi, che si sentì invadere da una ondata di calore in pieno petto. Alzò la mano per sfiorare una ciocca di capelli sul lato del viso di lei.

 “No, Maya, tu devi restarne fuori, soprattutto in questo momento. Se li cedessi a me proprio adesso, col matrimonio annullato e tutto il resto, si creerebbe uno scandalo e se io dovessi fallire, tu ne saresti travolta e perderesti ogni cosa”. Le prese una mano e gliela strinse teneramente, mentre con l’altra asciugò una lacrima che stava solcando la guancia di lei, ipnotizzato.

 “Maya …”

 “Non sopporto che si allontani ancora, proprio adesso…” gli confessò Maya fra le lacrime.

 D’improvviso la tirò verso di sé, spostandosi al contempo dietro un grosso pilastro e poi racchiudendola fra le sue braccia. Lei sospirò e posò le mani sul suo petto allacciando lo sguardo con quello di lui. Quando fu certo che lei lo volesse, Masumi la strinse dolcemente a sé e appoggiò le labbra sulle sue in un bacio casto e tenero, che troncò loro respiro. Il tempo e ogni altra forma intorno sembrarono dissolversi mentre la consapevolezza del sentimento che li univa fece vibrare all’unisono il cuore di entrambi per la prima volta.

 Mentre la teneva stretta a se’, la nebbia nella mente di Masumi si diradava finché tutto divenne improvvisamente chiaro dentro di lui. Sospirò. Era una strada dura e piena di insidie ma rappresentava l’unica salvezza per entrambi.

 Poi prese a parlare sottovoce, accarezzandole il viso.

 “Maya,  non so se riuscirò ad ottenere la Daito o a mantenere il mio status. È possibile che mio padre abbia infine la meglio. Forse eviterò di finire in galera per debiti, ma quasi certamente dovrò cedere tutto quello che ho, cercarmi un altro lavoro, forse fuori dal mondo dello spettacolo. Dovrò cambiare vita, fare a meno degli agi e del lusso…”. Sospirò, guardandola serio. “É importante per te?”, chiese con tono titubante, accarezzandole le mani.

 “No, affatto…!” rispose Maya di slancio.

 “Allora aspettami, ti prego. Anche se forse non sarò la persona più adatta per la nuova stella del teatro giapponese, anche se non sarò alla tua altezza, Maya… Ma farò tutto il possibile per riabilitarmi, te lo giuro, troverò la mia strada e ritornerò da te! ... Tu mi aspetterai?” chiese con una nota di disperazione nella voce che non le sfuggì.

 “Certo, senz’altro…” (ndr: :-D) riuscì solo a dire Maya. Una misto di felicità e insieme di preoccupazione per i tempi difficili che li attendevano le serrava la gola.

 “Adesso vai, è la tua serata” insistette di nuovo Masumi.

 Si staccarono a malincuore. Lei camminò lentamente verso la porta finestra, le mani strette al petto, il cuore pieno di aspettativa. Quando, arrivata sulla soglia, si voltò indietro, vide la sagoma di lui che si allontanava a piedi in fondo al vialetto, l’immancabile impermeabile appoggiato sulla spalla.

 In quel momento anche lui si voltò e alzò un braccio in segno di saluto. Sorrideva e aveva l’espressione di un ragazzino.

 Poi sparì oltre il cancello.


 E quella fu l’ultima volta in cui si vide in giro Masumi Hayami.


 

 FINE (?)


 

Nda:

Care lettrici, spero che questa specie di inversione dei ruoli in extremis di sapore un po' neofemminista non vi sia dispiaciuta! :-)

Grazie a tutte per aver saputo aspettare la fine di questa sofferta fanfiction con pazienza e fiducia. Grazie in particolare a chi mi ha trasmesso le sue impressioni durante questo percorso, ma grazie anche alle molte visitatrici anonime che hanno alimentato le statistiche degli accessi, così come a coloro che lo faranno in futuro. Essendo la mia prima ff, tutto ciò mi ha molto confortato e incoraggiato. Non avendo più scritto da molto tempo, é stato per me un grande impegno e sono contenta di averlo concluso. A questo proposito, ringrazio ancora calorosamente Fiamma Blu che ha corretto la prima versione delle mie bozze e mi ha svelato i "segreti" dell'impaginazione e i tecnicismi della pubblicazione sul sito.

Che dire ancora? Passate uno splendido Natale! Quanto a me non so se scriverò ancora ma rimarrò comunque "in ascolto". A proposito, e adesso a chi tocca??? :-D

A presto,

Raflesia


   
 
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