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Autore: NinaD    05/12/2016    2 recensioni
[Star vs. the Forces of Evil]
Tratta dall'episodio Blood Moon Ball.
La leggenda dice che i raggi della luna scarlatta scelgano due anime affini unendole in modo indissolubile, e se fosse proprio grazie a quella luce e a quel ballo che Star Butterfly realizza la natura dei suoi sentimenti per Marco?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Oh questa non è la musica giusta, aspettami qui- disse Tom a denti stretti, mal trattenendo quella inutile rabbia data dallo sbaglio di una inutile canzone per un inutile ballo. Quella serata non stava prendendo una bella piega, Star pensava che un ballo non sarebbe stato male, amava scatenarsi in pista e ogni scusa per mettersi in ghingheri la esaltava ma in quel particolare frangente tutto ciò le risultò improvvisamente noioso. Chissà, magari a causa dei repentini sbalzi di umore di Tom, che aveva rischiato di polverizzare tutto almeno tre volte da quando era arrivata lì, o forse per tutti quegli invitati strambi che le buttavamo occhiatacce e la accusavano di aver rovinato loro l'intero ballo solo perché Tom l'aveva reso, per lei, meno raccapricciante e sanguinoso. Star si guardò intorno con sguardo rassegnato, la stanza era diventata di colpo più scura e il resto degli invitati si era raggruppato in coppie sulla pista aspettando il fantomatico "ballo della luna di sangue" o come diamine si chiamava, adesso a lei sinceramente mancava solo il divano di casa Diaz e le telenovelas serali di Marco accompagnate dai suoi deliziosi nachos. Le braccia si strinsero in un'abbraccio solitario quando gli occhi zaffiri indugiarono sull'ampia terrazza dove la volante carrozza demoniaca l'aveva lasciata "Oh andiamo Star Butterfly, che ti è successo?" Si chiese la principessa realizzando che mai nella sua vita aveva odiato una festa più di così. La melodia che riempiva la grande sala cambiò di colpo senza che il resto della platea se ne curasse minimamente, Star alzò gli occhi per vedere il soffitto aprirsi al centro mostrando un'ovale di cielo notturno, la luna rossa ne faceva da padrona nonostante non fosse ancora al suo massimo splendore "cosa aveva detto quel tipo? La luna rossa sceglie due anime che..." il pensiero fu interrotto a metà da una presa irruente che la distolse da quella postazione a bordo pista, tirandola per la vita nel  bel mezzo delle danze. Il fiato le si fermò in gola solo un secondo, l'istinto aveva già portato i muscoli delle braccia a tendersi verso la bacchetta che teneva nello stivale quando un fascio di intensa luce rossa la investì. Il tempo parve congelarsi di colpo, tutto ciò che Star sentiva erano braccia forti a cingerle la vita e due occhi di un caldo castano appena visibili dietro alla maschera messicana 
-Star!- la chiamò il suo compagno di ballo, una voce stranamente familiare e gioiosa. La fece volteggiare un paio di volte a ritmo di quella musica che pareva amplificata da un antico carillon, dalle note decadenti e malinconiche ma dal retrogusto misterioso e fiabesco, per poi ritrovarsi di nuovo fra quelle braccia straniere e a stretto contatto con il calore di quel fisico asciutto 
-Come sai il mio nome?- chiese con voce mielata la bionda, lo sguardo rapito dall'intenso cioccolato di quegli occhi brillanti. Doveva ammettere che, a ripensarci, la ragione per cui lui fosse a conoscenza del suo nome non le importava affatto, non sapeva spiegarlo ma l'unica cosa che sapeva era che d'un tratto la cosa più importante in quel momento fosse che la musica non si interrompesse e che lui continuasse a stringerla e a farla volteggiare, il suo nome o l'identità del suo volto non avevano la minima importanza, non avrebbero cambiato il fatto che, contro qualsiasi logica, se lo sentiva scorrere nelle vene in pura e calda adrenalina, rapita e ammaliata da quel completo sconosciuto che in una stretta salda la fece sentire a casa. Ogni parte del corpo sfiorata dalle sue dita o avvolta della sue braccia pareva bruciarle sulla pelle in modo così piacevole, quale insolita svolta degli eventi!
-Star! Sono io, Marco!- esclamò il ragazzo alzandosi per un secondo la maschera. La saliva parve d'un tratto andarle di traverso e quegli occhi, prima ammalati e semi chiusi, si allargarono di puro stupore 
-Cosa? Marco? Che cosa ci fai qui?- chiese di getto la ragazza con voce allarmata. 
Cosa diavolo era successo? Marco? Quelle braccia e quegli occhi profondi erano di Marco? E da quando Marco sapeva ballare?
In qualche modo quella parve la cosa più scioccante di tutta la serata. 

Star quasi si vergognò degli intensi sentimenti provati poco prima, Marco era solo il suo migliore amico, no? Loro si volevano bene e si proteggevano ma come... come due fratelli! Okay forse come fratelli no... come amici molto molto stretti però si, come i migliori degli amici insomma, quelli che condividono tutto e che preferiscono passare le serate insieme a mangiare sul divano piuttosto che uscire, quelli che mettono la vita dell'altro prima di ogni dovere regale o scelta razionale, è questo che fanno gli amici, giusto? Star non riusciva a capacitarsi di come, nonostante la rivelazione di Marco, quei sentimenti appena provati sotto al raggio di luce lunare non parevano andar via, nel suo cuore sentiva ancora il rovente bisogno di essere tenuta stretta e di essere accompagnata elegantemente in un volteggio ma sopratutto di essere guardata, in modo così intenso, vivo e accesso, come fosse l'unica ragazza nella stanza, anzi, come se per lui fosse l'unica ragazza nell'intero mondo. 
-Avanti, andiamo via di qui, questo posto è il peggiore!- disse Marco sorridendo. 
Era venuto a prenderla? 
L'atmosfera incantata venne interrotta bruscamente dall'arrivo di Tom, quasi si era dimenticata fosse lui il suo accompagnatore a quella festa, che con uno spintone aveva atterrato Marco allontanandolo da lei e sancendo la fine di quella dolce musica e della luce cremisi che aveva accompagnato il loro ballo. Lo sguardo di Star andò di colpo sul volto di Tom che parve quasi sorpreso della fine di quel momento, la principessa non poté che notare il suo sguardo farsi cupo, quasi triste, per poi tramutarsi in pura ira
-Quel ballo era per me!- urlò il demone fuori di sè, inondando l'intera sala di lingue di fuoco sotto gli occhi sgomenti di tutti gli invitati e quello terrorizzato di Marco, ancora al suolo 
-Camminaci su- provò a dire inutilmente il terapeuta cicciotto sbucato fuori dalla calca all'improvviso
-Non adesso Ron!- ringhiò Tom scaraventando il povero uomo dall'altra parte della stanza senza il minimo sforzo. Star guardò la scena incapace di sentire dentro l'ombra del terrore, anzi forse si sentiva solo un po' scocciata, lo sapeva che Tom non sarebbe mai cambiato e, storcendo le labbra in una smorfia, congelò il demone sul posto con un colpo di bacchetta. Lo sguardo andò poi in direzione di Marco seduto sul pavimento, l'enorme sombrero stretto convulsamente nelle mani e i denti digrignati in un'espressione spaventata, Star non poté che ricordarsi che pochi attimi prima si trovava così bene fra le sue braccia e anche adesso, se lo guardava, poteva sentire una musica riecheggiarle nelle orecchie 
-andiamo Marco- disse in seguito avviandosi all'uscita. 

In un battito di ciglia erano di nuovo sulla terra, il viaggio nella carrozza volante fu particolarmente silenzioso e non che Star non volesse parlare, ma la sua mente era troppo stravolta dagli eventi di quella sera. Le tornarono in mente le suppliche di Marco di non andare a quella festa, e come l'aveva guardata una volta vestita e pronta per partire dicendole che stava benissimo, lui non voleva che andasse da Tom così tanto da farlo scendere negli stessi inferi solo per andarsela a riprendere. Avrà voluto dire qualcosa no? Sembrava una cosa seria, una di quelle mosse che il ragazzo geloso fa per la ragazza poco prima di confessarle il suo amore... E allora perché invece Marco sembrava così tranquillo? Come se non fosse successo niente di rilevante, come fosse un banale giovedì sera 
-Argh, così irritante!- sbottò Star scendendo dalla carrozza nella grande terrazza della sua stanza, nelle mani stringeva quegli stivali un po' scomodi ma tanto carini che aveva indossato tutta la sera
-Odio doverlo dire, ma ti avevo avvertita su Tom- rispose Marco con un sorrisetto compiaciuto sul volto
-No tu! Tu sei irritante!- incalzò Star alzando la voce e lasciando gli stivali cadere in un tonfo sul pavimento di quella terrazza 
-Io? Ma io stavo solo cercando di aiutarti- 
-Davvero Marco? Davvero?- 
-Cosa intendi?- chiese di rimando Il ragazzo, le braccia abbandonate lungo i fianchi in quel vestito elegante che metteva in risalto il suo fisico allenato in un modo che Star non aveva mai nemmeno notato fino a quel momento, e uno sguardo da cucciolo bastonato da fare invidia alla squadra di cagnolini dagli occhi laser che avevano in casa. Star sospirò profondamente avvicinandosi al ragazzo 
-Non lo so Marco, combatto mostri da quando ero una bambina, so come gestire Tom e tu lo sai, quindi perché imbucarsi alla festa in quel modo?- la voce della bionda suonava appena più alta di un sussurro mentre la loro vicinanza aumentava ad ogni passo, Marco guardò gli occhi di Star riuscendo a vedervi riflesse la miriade di stelle che tempestavano il cielo notturno sopra le loro teste
-Hai ragione, non so cosa mi sia preso, okay? Mi dispiace di aver rovinato la tua serata- rispose il ragazzo in un sospiro, abbassando lo sguardo incapace di sostenere quegli occhioni speranzosi di una risposta che lui ancora non sapeva darle. Il cuore aveva preso a battergli così forte nel petto da far quasi male, nonostante l'aria fresca gli accarezzasse le guance la sua pelle sembrava ancora rovente come lava, non aveva idea del perché si fosse imbucato a quella festa, sentiva solo che doveva farlo e basta, tutte quelle storie sulla luna rossa, la luna degli amanti, lo avevano fatto uscire di senno e prima che potesse fermarsi a pensare alle conseguenze era già al centro della pista con Star, con l'intensa luce vermiglia della luna a bagnarli mentre volteggiavano nella grande sala con sorprendente leggiadria e intesa, come se avessero provato quel ballo milioni di volte. 

Star sospirò, incapace di capire a pieno perché si sentisse così insoddisfatta delle scuse di Marco, voleva le dicesse di più ma nemmeno sapeva esattamente cosa avrebbe voluto che gli dicesse 
-Oh beh, non è stato un completo disastro, almeno ora so che che sai ballare- commentò la ragazza dopo secondi interminabili di silenzio, rubandogli il cappello e rivelando la chioma scompigliata del ragazzo, le risate di entrambi smorzarono quel momento fin troppo intenso 
-Capelli da cappello!- dissero all'unisono 
-Wo abbiamo detto entrambi...- dissero ancora in coro
-La stessa cosa- 
-Okay adesso smettila- 
Il silenzio calò nuovamente su di loro che, sgranando gli sguardi, si lasciarono in un'altra risata subito dopo
-Questa è una cosa nuova!- commentò Star ridacchiando
-Già! Strano vero?- concordò Marco guardandola ridere, incantandosi appena alla vista di quel bel viso mosso dalla risata e sentendo che in realtà quel momento non fosse poi così strano, infondo avevano sempre avuto una grande intensa loro due, nonostante fossero così diversi. Il momento fu interrotto quando il volto di Star si fece di colpo serio
-E adesso va a farmi dei Nachos!- ordinò la ragazza in modo capricciosamente infantile procurando un ennesimo sorriso sulle labbra di Marco 
-Okay...- rispose il ragazzo con voce intenerita, avviandosi verso la cucina senza fare storia. La principessa guardò il ragazzo allontanarsi alzando poi il capo verso la luna dalla scarlatta tinta, sentendo di colpo un tuffo al cuore e realizzando semplicemente che a lei piaceva, le piaceva che lui ci provasse così tanto ad essere il suo eroe, le piaceva che lui la capisse al volo e le piaceva come qualsiasi stramberia di entrambi diventasse assolutamente normale e accettabile fra loro. D'un tratto la mente della ragazza formulò il pensiero che se il resto della sua vita avesse visto come protagonisti loro due sul divano con dei Nachos e una vecchia telenovelas, a lei non sarebbe dispiaciuto affatto, anzi, forse avrebbe anche potuto abituarsi a quella vita.

Spazio di Nina: oilà! Era una vita che non entravo su EFP e che non scrivevo, sinceramente non so se qualcuno leggerà mai questa schifezzuola da me scritta, considerando addirittura che prima di questa OS la sezione dedicata a "Star Vs. The Forces Of Evil" non esisteva nemmeno. È solo che questo cartone animato mi ha presa più di quanto credevo e dopo aver visto e rivisto le puntate della prima e seconda stagione non ho potuto non scrivere qualcosa su di loro! Come prima ff devo ammettere che è molto scialba, ma in una sera l'ho scritta di getto e pensando se pubblicarla o meno sono arrivata alla conclusione "perché no?" 
Magari in futuro ne pubblicherò di più intense, vedremo :3 

  
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