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Autore: _BlueLady_    05/12/2016    3 recensioni
Fine e Rein: due ragazze come tante, un pò maldestre, esuberanti, con un pizzico di vitalità in più.
Due ragazze come tante, solo gemelle. Una fortuna per molti, una sfortuna per loro.
Soprattutto quando i ragazzi da loro amati dimostrano ogni volta di avere una preferenza per la gemella opposta, anche in estate, in occasione di una vacanza col loro gruppo di amiche.
La domanda sorge spontanea: "Perchè preferiscono sempre lei a me? Cos'ho io di sbagliato?"
Sorgono così gelosia, invidia, frustrazione, rammarico.
"Sarebbe bello, almeno per una volta, essere come lei"
Il desiderio nasce spontaneo, quando prima era soltanto semplice curiosità.
Grazie ad una singolare successione di eventi, che comporterà la realizzazione di un episodio a dir poco straordinario, Fine e Rein capiranno che non è sempre la bellezza fisica la carta vincente che ci rende amabili agli occhi di una persona, e che essere se stessi nell'anima e nel corpo, conservando la propria integrità, è il principio più importante.
Perchè essere amati per ciò che si è, è la cosa più bella che ci possa mai capitare.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~ CAPITOLO 9: USCITA A QUATTRO ~
 
 
Appena uscite di casa, le due gemelle si diressero verso il centro della piccola cittadina, nella via dove Altezza aveva detto loro trovarsi l’appartamento che il fratello e il cugino avevano preso in affitto.
La villa era ancora off limits per i due ragazzi, e ancora non era concesso loro di entrare all’interno dei confini se non dopo aver ottenuto un’autorizzazione speciale da parte della bionda, la quale era ancora ben lontana dal consentirla. Infatti, serbando ancora un lieve rancore nei confronti dei suoi due “parenti serpenti”, come aveva preso a chiamarli da quando era venuta a conoscenza del loro tradimento, e temendo che, se Mirlo e Lione avessero visto Rein e Fine agghindate di tutto punto avviarsi assieme a Bright e Shade fuori per un appuntamento, il suo piano della romantica uscita a quattro sarebbe fallito miseramente, Altezza aveva proposto alle due gemelle di passare a prendere loro i due ragazzi sotto casa, e non il contrario.
Le due avevano accettato di buon grado l’offerta: in primo luogo perché ciò toglieva un po’ di formalità all’appuntamento e con essa se ne andava anche l’imbarazzo, ed oltretutto Altezza era riuscita a rendersi così tanto amabile agli occhi delle gemelle con la sua proposta tanto altruista, che se la bionda avesse chiesto loro qualsiasi cosa in cambio di quel favore, le due l’avrebbero fatta senza protestare.
Arrivarono di corsa alla palazzina, troppo impazienti per poter attendere un minuto di più, e subito suonarono al citofono dell’appartamento dei due ragazzi per annunciare il loro arrivo, ed intimargli di scendere.
Mentre aspettavano emozionate che Shade e Bright sbucassero dal portone d’ingresso, Fine non riuscì a nascondere il suo nervosismo all’idea di quello che stava per succedere.
- Rein, siamo davvero sicure di quello che stiamo facendo?- domandò alla sorella attorcigliando le dita delle mani le une con le altre dall’agitazione.
- Di che ti preoccupi, Fine? – esordì l’altra all’apice dell’entusiasmo – Stiamo per uscire con i ragazzi dei nostri sogni: dov’è il problema?-
- Beh, direi che un problema bello grosso lo abbiamo…- asserì la rossa (non più rossa) titubante.
- Te l’ho già detto: non ti devi preoccupare. Andrà tutto bene, vedrai: sfrutteremo questa cosa a nostro vantaggio. Io farò in modo che Shade si innamori di te, mentre tu farai lo stesso per me con Bright. Sarà un gioco da ragazzi! E quando finalmente torneremo nei nostri rispettivi corpi, potremo goderci il tempo con i nostri due futuri fidanzati come e quando vorremo! –
- Ma è proprio questo il punto, Rein! Quando torneremo ad essere noi stesse, alla normalità? Te lo sei chiesta questo?- le domandò Fine con sincera preoccupazione.
La turchina ci pensò su un attimo, concentrata.
- A quello penseremo in un secondo momento – esordì infine sbrigativa, troppo eccitata al pensiero di uscire con Bright per poter pensare ad altro - Piuttosto quando pensano di scendere, quei due? Se aspetto un altro po’ divento vecchia! E poi dicono che siamo noi donne a farci desiderare…-
- Buongiorno!- le salutò all’improvviso una voce calda ed energica alle loro spalle, che le fece trasalire.
Come si voltarono, Bright le accolse con il più dolce tra i suoi sorrisi, e Rein per poco non ci rimase secca. “Brutto amorevole infame” pensò, sentendosi andare a fuoco dalla testa ai piedi “vuoi che mi sciolga sul pavimento ancor prima che inizi l’appuntamento?”
- Ciao Bright!- lo salutò Fine con naturalezza – Come state tu e Shade oggi?-
- Buooongiorrrrnoooo!!- salutò invece Rein con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, e gli occhi a cuoricino – Siamo pronti per andare, sìììì?- e si precipitò al fianco di Bright, prendendolo amorevolmente sottobraccio.
- Come siete di buonumore stamattina!- ridacchiò il biondo, per nulla dispiaciuto nel vedere la rossa azzardare un simile contatto con lui.
Fine, che sapeva bene quanto la sorella perdesse completamente il senno della ragione quando si trovava di fronte al ragazzo che le piaceva, fu costretta a richiamare Rein con un colpo di tosse ben assestato ed un’occhiataccia in direzione della sua mano intrecciata a quella del biondo per farle riacquistare la lucidità e ricordarle che, in quel momento e in quella situazione, non poteva comportarsi secondo tutto quello che le suggeriva l’istinto, ma doveva conservare un certo contegno.
La turchina, realizzato il fatto e ricordatasi che al momento lei non era realmente lei, sciolse subito imbarazzata la presa da quella di Bright, e tentò di distogliere l’attenzione da quel gesto ponendo una domanda lecita: - Dov’è Shade?-
Come pronunciò quel fatidico nome, un sonoro sbadiglio si materializzò alle loro spalle, seguito da una folta chioma di capelli mori ed un paio di occhi scuri come la notte.
- Buongiorno – bofonchiò svogliatamente il moro, con una certa indifferenza.
- Alla buon’ora come al solito, eh Shade! – lo canzonò amichevolmente Bright, mentre Rein lo osservava di sottecchi imbronciata, per nulla intenzionata a mascherare la profonda antipatia che provava nei suoi confronti.
Fine, al contrario, come incrociò il suo sguardo penetrante e magnetico, ammutolì di colpo, ed abbassò la testa timidamente arrossendo: - B-buongiorno Shade – pigolò.
Shade, che già sapeva quanto la turchina nutrisse un certo odio nei suoi confronti, si insospettì quando vide quella reazione così sottomessa da parte di lei, ma non volle darlo a vedere.
- Il buongiorno era prima che arrivassi tu!- bofonchiò invece Rein tra i denti, non riuscendo proprio ad evitare di mostrare al moro quanto la irritasse la sua presenza.
Nell’udire quella risposta, sconcertante quanto il mutismo della turchina, provenire dalle labbra della rossa, Shade, che fino ad allora non l’aveva nemmeno presa in considerazione, si voltò nella sua direzione sospettoso, e cominciò a squadrarla con attenzione.
Nel sentirsi quello sguardo cupo e freddo addosso, Rein non poté fare a meno di inacidirsi ancora di più.
- Che c’è?- domandò accigliata.
Shade si concesse ancora qualche istante per analizzarla, prima di rispondere: - Fino a ieri, era di tua sorella l’esclusiva di questa battuta. Cos’è, vi siete scambiate il copione, per caso?- insinuò, piantando le sue pupille in quelle cremisi di Rein – E non solo quello, a quanto vedo…- mugugnò poi, squadrando le due gemelle dall’alto in basso nel realizzare come si fossero vestite in occasione di quell’uscita. Era come se Rein si fosse improvvisamente impossessata del corpo di Fine, e viceversa.
Tuttavia, non volle entrare troppo nel dettaglio: venire a conoscenza di come le donne hanno l’abitudine di prepararsi prima di un appuntamento non rientrava nei suoi principali interessi, anzi, la cosa lo faceva leggermente rabbrividire. Doveva ammettere, però, che quelle due erano le tipe più strambe con cui aveva mai avuto l’occasione di uscire.
Rein sostenne lo sguardo del moro con fierezza, per nulla intenzionata a dargliela vinta.
Fine, d’altro canto, nell’udire quell’ultima domanda, non poté fare a meno di esprimere la sua osservazione: - Beh, diciamo che non si tratta proprio di uno scambio di copione…- disse tra sé e sé, ma abbastanza forte perché tutti potessero udirla.
Shade si voltò di nuovo verso di lei, incuriosito: - Come?- domandò.
Nel comprendere che, ancora una volta a causa della loro scarsa capacità di gestire le situazioni stressanti, rischiavano di farsi scoprire, Rein si affrettò a cambiare velocemente discorso, nel tentativo di alleggerire quell’atmosfera che cominciava a farsi un po’ troppo pesante: - Lasciala stare, ha messo troppo zucchero nel caffè stamattina!- ridacchiò – Allora, vogliamo andare?-
 
 
¤¤¤¤¤¤
 
L’appuntamento era andato relativamente bene fino a quel momento, se non fosse che Rein e Fine più di una volta avevano rischiato di tradirsi con qualche parola di troppo, e agli occhi di Shade e Bright probabilmente erano apparse più come una coppia di gemelle bipolari, che le donne ideali con cui uscire. Era anche vero, però, che l’esperienza di frequentare due ragazze così singolari e di divertirsi tanto con loro, i due cugini non l’avevano ancora mai vissuta, e se da una parte l’isteria delle due faceva venir loro voglia di fuggire a gambe levate in un posto lontano e sicuro dove non potessero trovarli, dall’altra i loro inspiegabili controsensi li sorprendevano e impressionavano a tal punto che desiderare di passare ancora del tempo con loro per imparare a conoscerle meglio era inevitabile.
Fu così che, dopo una breve passeggiata alla scoperta del centro della città per illustrare loro i posti che conoscevano fin dall’infanzia, decisero di portarle in una tavola calda per gustare qualcosa e rilassarsi chiacchierando di fronte ad una rigenerante bibita ghiacciata.
Le due gemelle accettarono di buon grado, liete che l’appuntamento stesse procedendo con successo, nonostante qualche piccolo intoppo.
Trovato il tavolo in cui accomodarsi, i quattro si sedettero e presero subito in mano i menù, Fine di fronte a Bright, e Rein di fronte a Shade.
Appena si ritrovò di fronte la faccia presuntuosa e saccente del moro, Rein fu presa dall’impulso di prenderlo a schiaffi, ma riuscì a trattenersi, conscia del fatto che non poteva rischiare di mettere Fine in cattiva luce di fronte a lui: non glielo avrebbe mai perdonato.
- Allora, cosa volete ordinare?- domandò Bright su di giri.
Le due gemelle sfogliarono il menù dubbiose.
- Non saprei – asserì Rein pensierosa – c’è così tanta scelta…-
- Io credo che prenderò un hamburger e una pizza per cominciare, poi passerò ad un piatto di tagliolini al ragù seguito da una tempura calda e croccante, e per finire voglio gustarmi un’enorme coppa di gelato al cioccolato!- annunciò Fine affamata ed estasiata da tutte quelle goloserie che quel locale le offriva.
Gli altri tre la osservarono sconcertati per un istante.
- Ehm Fine, volevo dire Rein, non ti sembra di esagerare così? Devi mantenerti in forma per la prova costume, dopotutto – esclamò Rein ad un tratto, preoccupata che le schifezze che la sorella aveva intenzione di ingurgitare finissero tutte sui suoi amati fianchi.
- Ma che dici, Re… Fine! Mi sto anche tenendo leggera! È giusto per placare il leggero languorino che ho allo stomaco - le rispose l’altra con un enorme sorriso.
- Immagino se fosse stata una fame da lupi allora…- mormorò la turchina tra sé e sé, affranta.
- Il gelato lo prendi con o senza panna montata, Rein?- udì Bright domandare alla sorella, sinceramente interessato.
Fine gli restituì l’enorme sorriso che aveva riservato alla gemella poco prima: - Con, ovvio!- ridacchiò, e nella sua risata trascinò anche il biondo che mai avrebbe creduto la turchina così simpatica ed interessante fino a quel momento.
La vera Rein, nel frattempo, sospirò rassegnata: se non altro, Bright sembrava interessato a quella che credeva essere lei.
- Non eri tu quella amante del cibo, Fine?- sentì ad un tratto domandare Shade. Rein impiegò qualche secondo prima di realizzare che la domanda era riferita proprio a lei.
- Eh? Ah, sì, giusto! – si riscosse improvvisamente dai suoi pensieri – S-solo che oggi non mi sento molto bene e…- ma fu interrotta dal cameriere, che era venuto per prendere le ordinazioni.
Dopo aver annunciato la sua ordinazione, Shade non osò addentrarsi oltre nel discorso che lasciò morire lì, non senza cessare di osservarla di sottecchi.
“Meno male” pensò la turchina, sciogliendo la tensione che aveva accumulato “non so per quanto potrò andare avanti inventandomi scuse senza farmi scoprire…”
Le ordinazioni arrivarono abbastanza velocemente, e tra una chiacchiera e l’altra i quattro presero a mangiare con gusto le pietanze che avevano nei rispettivi piatti.
Soltanto Fine, immersa nell’euforia che solamente il cibo sapeva provocarle, più che mangiare divorava ciò che aveva sul piatto, mandandolo giù senza neanche masticare.
Shade e Bright si fermarono un istante ad osservare sconcertati quell’orribile scena, mentre Rein moriva di imbarazzo per la pessima figura che la sorella le stava facendo fare.
Provò ad ignorarla una, due, tre, cinque volte cercando di concentrarsi su ciò che aveva nel suo piatto, ma il continuo masticare delle mascelle di Fine, accompagnato dalle sue esclamazioni quasi orgasmiche che seguivano ogni boccone, per non parlare del pensiero di quanto zotica e ridicola stesse apparendo in quel momento agli occhi di Bright, oltre che maleducata ed inelegante – “e per di più, tutta quella roba finirà sul mio sedere e sui miei fianchi!” si ritrovò a pensare terrorizzata – la fecero esplodere come una bomba ad orologeria.
Incamerata tutta l’aria possibile all’interno dei polmoni, sbottò, rossa di rabbia e di imbarazzo, in faccia alla sorella e di fronte ai due ragazzi, picchiando forte entrambe le mani sul tavolo e balzando in piedi come una furia.
- Smettila di ingozzarti così, o mi rovinerai la linea facendomi ingrassare di almeno quattro chili! Lo sai quanta fatica impiego per mantenere la mia forma quasi perfetta?! Il mio corpo non è abituato come il tuo a certe schifezze! Vedi di darti un contegno!!-
Una volta scesa la rabbia e riacquistata la ragione, si rese conto che un improvviso silenzio carico di imbarazzo era calato tra i tre al tavolo con lei, che la osservavano scioccati senza proferire parola, Fine con la bocca sporca di sugo che inghiottiva lentamente l’ultimo boccone che aveva in bocca prima di mettersi seduta composta a braccia conserte, fissando il tavolo colpevole.
Rein sentì la gola seccarsi nel realizzare la figuraccia che aveva fatto, e lentamente si ricompose, senza avere il coraggio di guardare in faccia né Bright, né Shade.
- Volevo dire – tentò di rimediare, ormai conscia che serviva a ben poco – smettila di ingozzarti, altrimenti starai male –
Ci fu silenzio ancora per un istante, prima che Bright saltasse fuori dal nulla con una risatina alquanto divertita: - Perché la rimproveri tanto, Fine? A me piacciono le ragazze golose, le trovo adorabili!- esclamò.
Nell’udire quelle parole, il volto di Rein si illuminò di una nuova luce.
- Davvero?- sospirò sgranando gli occhioni cremisi sognanti.
- Certo! – rispose l’altro – Quando osservano il cibo con quello sguardo tenero ed infantile, così puro ed innocente, le trovo semplicemente irresistibili!-
Al suono di quelle parole, la mente di Rein andò completamente in tilt, e tutta la ragione che aveva riacquistato poco prima se ne andò altrettanto improvvisamente come era apparsa.
Mossa soltanto dal desiderio di voler piacere a Bright a tutti i costi, senza pensare che in quel momento agli occhi di tutti lei appariva come Fine e non come Rein, e che probabilmente già la stessa Fine con il suo amore spropositato per il cibo e la sua reazione spontanea aveva pensato a catturare l’interesse del biondo, si mise ad afferrare qualsiasi cosa di commestibile le capitasse a tiro, e a mandarla giù a forza, nonostante già quello che aveva ordinato prima fosse stato sufficiente a saziarla.
Questa volta fu Fine ad osservarla scioccata eseguire quello strano rituale di corteggiamento, non senza provare un leggero imbarazzo per come la sorella si stava comportando, e a come sarebbe potuta apparire la sua reazione agli occhi dei due ragazzi.
Shade e Bright, ancora una volta, non poterono fare a meno di osservare a bocca aperta la rossa ingozzarsi fino a scoppiare, incapaci di proferire anche solo una parola.
Quando Rein ebbe terminato di divorare qualsiasi cosa di commestibile fosse presente sul tavolo, inclusi i rimasugli rimasti nei piatti dei due ragazzi, si accasciò sulla sedia sfinita e distrutta, rivolgendo un sorriso stanco e provato a Bright, i denti impiastricciati di alimenti non ben identificati incastrati tra uno spazio e l’altro.
- Certo che voi due avete seri problemi con il cibo – osservò ad un tratto Shade, un misto tra lo schifato e lo spaventato mentre osservava la rossa riprendere lentamente coscienza, e portarsi una mano alla bocca tempestivamente, alzandosi di scatto dalla sedia allarmata.
- Credo di aver esagerato - mugugnò Rein nauseata, trattenendo a stento i conati di vomito e correndo come una furia in bagno a rimettere tutto quello che aveva appena ingurgitato.
Toccò agli altri tre pagare il conto al posto suo.
 
¤¤¤¤¤¤
 
Appoggiato alla porta del bagno delle donne, le braccia conserte e gli occhi che roteavano da una parte all’altra, Shade non poteva fare a meno di sospirare rassegnato ogni volta che al di là della porta udiva un lamento accompagnato da conati di vomito, seguiti dal rumore dello sciacquone che veniva tirato per l’ennesima volta – la quinta, per l’esattezza.
Era ormai chiusa in bagno da più di mezz’ora, e la cosa stava cominciando a farsi preoccupante, oltre che snervante.
Se non fosse stato per il tragico modo in cui era andato a finire quel ridicolo siparietto offertogli poco prima a tavola, Shade, ripensandoci in un secondo momento, ci avrebbe volentieri riso su: se fino ad allora aveva pensato che ad essere fuori di testa fosse Rein, si era sicuramente sbagliato.
Entrambe le gemelle erano pazze da legare, ma indubbiamente tra le due, Fine si aggiudicava la medaglia d’oro. Era curioso, perché fino ad allora gli era sembrata, nella sua originalità, così pacata e tranquilla… Una ragazza certamente squisita e alla mano, ma non il genere di ragazza che potesse interessargli seriamente. Invece quella mattina a pranzo era riuscita davvero a sorprenderlo.
Percependo che, dall’altra parte, la rossa aveva aperto l’acqua del rubinetto per lavarsi la faccia e che di lì a poco sarebbe uscita, si scostò di qualche passo dalla porta, pronto ad accogliere il viso sfatto e smunto di Rein che non tardò a comparire.
Aveva proprio una brutta cera: il volto pallido e scarno, le occhiaie violacee a solcarle il contorno degli occhi… non era proprio il ritratto della salute.
- Tutto a posto?- le domandò, anche se sapeva benissimo che quella era una semplice domanda da rituale, e che la rossa non era a posto per niente.
- Forse sto per morire!- mugugnò Rein accasciandosi sullo stipite della porta, debole e affranta – Dove sono mia sorella e Bright?- domandò poi al moro, riacquistando un minimo di lucidità.
- Sono andati a pagare il conto e poi sono andati a fare un giro qui nei dintorni in attesa che ti riprendessi: Rein sarebbe stata volentieri qui a soccorrerti, ma dato che non volevo che anche l’appuntamento di Bright si riducesse ad un completo disastro, li ho convinti perché proseguissero l’uscita loro due insieme, al massimo li raggiungiamo appena ti sei ripresa – disse, tutto d’un colpo – Almeno uno di noi riuscirà a divertirsi - affermò poi sarcastico.
- Ah, capisco. Beh, non hanno tutti i torti, dopotutto – asserì la turchina, troppo sfinita per poter anche solo pensare a qualsiasi cosa da controbattere alla provocazione appena ricevuta.
- Seriamente, che problemi avete voi due?- domandò Shade, piuttosto perplesso – Sei incredibile! Prima rimproveri tua sorella di non ingozzarsi, e poi tu fai lo stesso riducendoti peggio di uno straccio!- non riuscì a trattenere una risatina sommessa – Sei proprio strana –
Anche se ancora in stato comatoso e poco energica per reagire, Rein, al limite della sopportazione, colse l’ennesima nota di sadico divertimento che si nascondeva tra le parole del moro, e non riuscì più a trattenersi. Se in un primo momento era stata disposta a sotterrare l’ascia di guerra con lui perché era stato così clemente da attenderla fuori dal bagno per accertarsi della sua salute, tutti i suoi buoni propositi di tentare di essere carina e gentile nei suoi confronti svanirono nel comprendere che si stava letteralmente prendendo gioco di lei.
Inacidita e offesa dal suo sarcasmo decisamente inopportuno, gli sputò in faccia quelle ultime parole con tutto l’astio di cui era disposta.
- Strana io?! Strana IO?! Ma ti sei visto tu, con quel broncio da iena depressa che ti porti sempre dietro?! Credi di essere tanto normale?!-
E detto questo, se ne andò a grandi passi verso l’uscita del ristorante, senza neanche aspettarlo.
Shade, che era rimasto ad osservarla andarsene offesa e altezzosa, non poté fare a meno di ridacchiare divertito al pensiero delle ultime parole proferite da Rein.
- Iena depressa?- ripeté tra sé e sé.
Con l’ombra di un sorriso velato sulle labbra, seguì i passi della rossa fuori dal locale.


Angolo Autrice:

Dopo un mese di silenzio, torno a farmi risentire con un capitolo di questa fiction.
Che dire, capitolo ricco di azione, ci ho messo tutta me stessa a scriverlo. Sono riuscita ad immaginarmi la scena in ogni minimo particolare, e nello scriverla ridevo da sola. 
Spero che in casa non mi abbiano scambiata per pazza. E soprattutto spero di aver divertito anche voi. 
Le due gemelle sono ancora l'una nel corpo dell'altra, devono ancora realizzare tante cose, tipo come hanno fatto a scambiarsi di corpo, e come faranno a ritornare alla normalità... diamo tempo al tempo. Lo so che Fine nel corpo di Rein e Rein nel corpo di Fine vis combussola le idee (pensate a me!), ma la storia si basa proprio su questo, perciò non temete: abbiate fiducia nell'autrice, godetevi la lettura e non pensate al resto. Anche con le gemelle in questa situazione, le cose si risolveranno... prima o poi.
Ho in mente tanti altri siparietti comici! Non avete idea di come mi diverto a pensare alle situazioni imbarazzanti che potrebbero creare le gemelle ora che sono scambiate... più ci penso, più rido. Spero riuscirò a strappare un sorriso anche a voi.
Intanto vi lascio, dandovi appuntamento al prossimo aggiornamento che, impegni permettendo, spero non sia tanto lontano.
Grazie a chi legge, commenta, segue e apprezza la fiction! 
Baci

_BlueLady_

 
  
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