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Autore: rosewhite    06/12/2016    0 recensioni
Dopo anni di fatiche e dolori Megan è finalmente dove vorrebbe essere.
Agente Speciale di un'agenzia soprannaturale segreta ora si troverà di fronte ad una nuova missione più pericolosa e controversa di quanto credeva.
Riuscirà la nostra eroina a portarla a termine oppure perirà nel tentativo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Megan uscì a prendere un po’ d’aria, stanca della folla e del rumore assordante.

Appena fu fuori le orecchie iniziarono a ronzarle e si chiese come facessero le persone che abitualmente frequentavano quei luoghi a non essere ancora tutte completamente sorde.

Mentre si guardava intorno, osservando il vicolo triste e vuoto alle spalle del locale, sentì l’auricolare che aveva nell’orecchio, reso invisibile grazie ad un incantesimo, vibrare.

Premette delicatamente sull’apparecchio.

« Evans, squadra uno in ascolto. » Dopo meno di un secondo sentì:

« Cooper, squadra uno in ascolto. » La sua voce era chiara e non vi erano rumori di sottofondo, segno che fosse uscito dal locale.

Si guardò intorno. Dov’era?

« Squadra uno, qui squadra tre. Abbiamo un soggetto che sembra essere positivo all’Oblivius. » Sentirono dei rumori ed un’imprecazione dall’altra parte.

« Dove siete? » Chiese Meg.

« Una strada chiusa vicino l’Insomnia. Non siamo autorizzati ad intervenire, solo a limitare i danni. »

Tyron girò l’angolo del vicolo sul retro, i loro sguardi si incontrarono, freddi e risoluti. « Arriviamo. Squadra uno chiude. » disse facendo segno con la testa alla strega di avvicinarsi.

« Andiamo con la mia moto, con la macchina rischi di rimanere bloccata nel traffico. Di nuovo. »

Meg capì chiaramente la frecciatina, ma respirando lentamente, decise di ignorarla per il bene comune.

Arrivarono velocemente alla moto nera del demone, parcheggiata qualche metro prima del Midnight.

Mentre le passava il casco la scrutò dalla testa ai piedi ed un’espressione irritata gli si dipinse sul volto.

« Ragazzina ma non sei armata? » chiese come se Megan fosse l’ultima arrivata e non una sua pari.

« Demone, l’essenziale è invisibile agli occhi. » Gli rispose irritata. Ciao ciao buoni propositi.

Ragazzina a chi? Quanti anni ha più di me, questo idiota? Tre? Mi fa venire voglia di spaccargli la faccia...

pensò afferrando violentemente il casco integrale che le stava porgendo.

Una volta salita fece per mantenersi a Tyron portando le braccia intorno al suo busto, ma lui le prese le mani e, spazientito, gliele poggiò su dei sostegni vicino al posto del passeggero.

« Prega solo che l’invisibile ti salvi la vita, strega. Perché io di certo non lo farò. » Disse prima di partire a tutta velocità.

E se il buongiorno si vede dal mattino, probabilmente a fine missione resterà un solo membro di questa squadra. Ed io sono una strega, per la miseria. Lo piegherò al mio volere, oppure si spezzerà provando a resistere. Stupido pallone gonfiato di proteine in polvere.

Ed i pensieri di Meg continuarono su questa lunghezza per quei cinque minuti che ci misero ad arrivare all’Insomnia.

 
 

Quando giunsero nel vicolo vicino al locale, guidati tramite auricolare dagli altri membri dell’Alleanza, i due si trovarono davanti una tigre mannara mezza trasformata.

Il ragazzo aveva il viso distorto, con la mandibola allungata in un muso di carne e dalle labbra spuntavano due lunghi canini che grondavano saliva.

Un urlo di dolore, che aveva veramente poco di umano, fece tremare le pareti nelle vicinanze.

Megan si affrettò a creare un’illusione per non far notare nulla agli ignari passanti.

I capelli  persero velocemente il loro colore naturale, passando dal castano all’arancione, allungandosi fino a diventare una folta chioma striata, mentre lui si accasciava a terra in preda a spasmi violenti.

Meg non aveva mai visto una trasformazione così distruttiva.

Miguel, la pantera mannara della squadra tre, si avvicinò lentamente alla tigre che man mano perdeva sempre più i suoi lineamenti umani, si piegò sulle ginocchia portandosi all'altezza del suo viso e, mentre allungava una mano verso di lui, una risata glaciale irruppe dal petto del soggetto sotto l’effetto dell’ Oblivion.

In una frazione di secondo Miguel fu scaraventato via con forza, ma poco prima che andasse a sbattere contro la parete del palazzo adiacente, Meg creò un cuscinetto d’aria che gli salvò la schiena.

La risata si alzò, riecheggiando nel silenzio notturno.

<< Mi sento… invincibile. >> Gracchiò la tigre mentre le sue mani si ricoprivano di pelliccia e le unghie si trasformavano in artigli.

Quando alzò il viso verso di loro, gli agenti si resero conto che i suoi occhi erano diventati giallo oro, perdendo la loro parvenza umana.

Si alzò in piedi, più alto di quanto dovesse essere prima della trasformazione, con le ossa che si modellavano strisciando sotto la pelle, fece guizzare la coda striata a destra e sinistra, come se fosse una frusta.

Per Tyron quella sceneggiata era durata anche troppo.

Cacciò dal fodero nascosto dentro la maglietta la sua adorata compagna d'avventure, la impugnò con entrambe le mani e disse:

<< Micio, o vieni con noi con le buone o sarò costretto a farti assaggiare la mia lama. E per te non sarà piacevole. >>

Per tutta risposta la tigre rise di nuovo, producendo un suono da far accapponare la pelle.

<< Sento la forza scorrermi nelle vene… è così… - faticava a parlare per via della distorsione delle corde vocali - inebriante. Non potete... battermi. >>

Il demone sorrise, era esattamente quello che voleva. Le buone maniere non erano la sua specialità.

Si scagliò all’attacco con una velocità tale che Megan fece fatica a vederlo, ma il suo bersaglio bloccò la lama con entrambe le mani, ferendosi.

Mentre sulla lama scorreva il sangue del nemico, il sorriso sul volto di Tyron si allargò, trasformandosi in un ghigno sadico.

Quell’attacco non era altro che un mero gioco per lui.

Lo colpì con un calcio sulle lunghe zampe, la tigre si accasciò uggiolando e lui gli diede l’elsa della spada dritta sul muso. Si stava accingendo a colpirlo di nuovo, quando una fortissima folata di vento lo fece indietreggiare di qualche passo.

<< Odio la violenza sugli animali. >> Disse Meg avvicinandosi lentamente, facendo riecheggiare quel maledetto ticchettio per tutto il vicolo.

<< Cosa maledizione hai intenzione di fare ragazzina? >>

La strega alzò un sopracciglio e quando la tigre mannara si voltò verso di lei ruggendo sollevò un braccio ed ella si accasciò a terra, addormentata.

Tyron le andò sotto a muso duro, nessuno doveva permettersi di interferire con il suo lavoro, ancor meno una stupida strega.

<> Le ringhiò contro.

<< Un’agente che non fa altro che eseguire gli ordini. Dobbiamo portare i soggetti vivi. O te lo sei dimenticato stupido armadio imbottito di ormoni? >>

<< Tu… >> disse avvicinandosi di un altro passo con fare minaccioso.

<< Vuoi fare la stessa fine? >> lo sfidò con lo stesso tono.

Avanti - pensò sul piede di guerra la ragazza - dimmi di sì. Dimmi che posso scagliarti contro qualcosa, qualsiasi cosa purché ti inginocchi di fronte a me.

Ma il fascio di luce dei fari di un camioncino bianco li interruppe. Alla guida vi era Sophie, elfo arciere della terza squadra.

<< Siamo pronti a spostare il soggetto. >> disse Miguel avvicinandosi e, dopo un cenno d’assenso da parte di Meg, prese il corpo immobile e mezzo trasformato sulle spalle e lo mise nel retro del furgoncino.

Il demone, nervoso e ferito nell’orgoglio, voltò le spalle e salì sulla sua moto partendo a tutta velocità.

Tyron aveva voglia di picchiare qualcuno, ed in quel momento il suo obiettivo ideale era una fastidiosa strega bruna.

Quell’essere aveva osato interferire. Era una cosa inaccettabile.

Accelerò violentemente solo per sbollire un po’ di rabbia, mentre faceva il giro dell’isolato.

Imperdonabile.

Anche se, in fondo, una piccolissima parte di lui gli sussurrava che quella ragazzina aveva ragione.

Ma d’altra parte era un demone della sofferenza, provava piacere, soddisfazione ed assorbiva potere dal dolore altrui, cosa si aspettava che facesse? Che invitasse quel drogato a prendersi una tazza di tè?

Stupida ragazzina.

 
   
 
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