Crossover
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Autore: MasterAizen    06/12/2016    0 recensioni
La grande nazione di Anima è al centro di una sanguinosa guerra, i cui protagonisti sono gli Esper, persone che hanno sviluppato dei poteri speciali in grado di controllare gli elementi. Da un lato c'è il Gotei XIII, guidato dagli ultimi membri della vecchia e pacifica Oligarchia, dall'altro vi è il Generale, il tiranno che ha assunto il potere con la forza e l'inganno, aiutato dai suoi spietati Governatori, portatori di malvagità e morte. In mezzo a questo scenario oscuro, un gruppo di giovani si ergerà contro l'ingiustizia del Regno, in una guerra in cui tutto è lecito, in cui un passo falso può portare alla fine di tutto ciò che hai di prezioso. Normale, fuoco, acqua, erba, elettro, psico, terra, ghiaccio, lotta, aria, veleno, acciaio, buio... 13 elementi, una sola scelta. La verità rimane nascosta nell'Oscurità...
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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                                                                    ESPER WAR

                                                                                           PROLOGO

                                                                                           BAMBINA

Il Generale fissava l’orizzonte, verso il prossimo villaggio da conquistare. Da quando l’Oligarchia era stata attaccata dalle tribù selvagge ai confini meridionali, tutta la sua vita era impiegata al fronte.                                                      
Non desiderava di meglio. Poche persone al di fuori del suo esercito l’avevano visto da quando aveva appreso quel potere. Odiava l’Oligarchia e la sua politica pacifista, ma doveva rimanere buono finché il suo piano non sarebbe stato pronto.                     
Toccò le sue spade incantate e rimpianse di non poterle usare. Aveva bisogno di un corpo che si adattasse perfettamente a lui, invece il corpo che possedeva ora era solo quello di un vecchio, ma era stato un sacrificio necessario per rimanere in vita.     
Il suo più fidato subordinato, il Capitano Hinamori, attendeva i suoi ordini e così l’intero esercito. Il Capitano era ancora giovane, aveva venti anni, capelli neri liberi e occhi scuri. Non brillava in strategia e a volte era impacciata, ma adorava il Generale quasi come una divinità e a lui bastava questo. Solo la fiducia dei suoi uomini. Con le sue speciali capacità vinceva ogni singola battaglia. Poche persone conoscevano il segreto che portava dentro, ma tutti i suoi uomini erano certi che aveva poteri sovrannaturali.                                                                   
Il respiro divenne più affannoso. “Presto questo corpo sarà inutilizzabile”, disse con un filo di voce.
“Mio signore”, esclamò preoccupata Hinamori. “Troveremo un nuovo corpo che si adatta perfettamente a lei”.
“Lo spero, così finalmente potrò utilizzare le spade e tutti i poteri che possiedono”.
“È sicuro di voler combattere in queste condizioni?”
“Si, la guerra è la mia vita”, rispose il Generale.        
Estrasse ed impugnò le spade. Una di esse era corta mentre l’altra era più lunga. Sembravano le lancette di un orologio. “Forza facciamola finita con questi selvaggi!” urlò ai suoi uomini.
L’esercito rispose all’incitamento con un urlo e tutti caricarono in avanti. I selvaggi non erano molto forti ma erano numerosi e le loro trappole causavano parecchi danni agli eserciti nemici. Ma non al Generale. Una dopo l’altra, le trappole erano state distrutte senza che nessuno venisse ucciso. Uno dopo l’altro, caddero gli eserciti di fronte alla sua furia. Ma non era ancora il massimo. “Se solo avessi un nuovo corpo compatibile”, ripeteva sempre dentro se stesso.                                   
“Signore, la scorteremo in battaglia”, esclamò Yuki, una delle sue due guardie del corpo. “Fino alla morte!” continuò Kurumi, la sorella minore di Yuki.   
Il Generale sorrise poi si lancio nella battaglia con la foga che lo rendeva unico. Gioiva nel vedere i suoi nemici massacrati dinanzi a lui.                               
 selvaggi gli piombarono addosso ma, con un’agilità incredibile per un corpo anziano e decrepito, schivò tutti i nemici, lasciando dei profondi solchi sui loro corpi. Dopo essersi resi conto delle ferite, i selvaggi si accasciarono a terra.                                                    
Yuki e Kurumi gli coprivano i fianchi, respingendo indietro orde di selvaggi. La lunga lancia di Yuki colpiva i nemici con una straordinaria rapidità, mentre Kurumi danzava attorno ai nemici con la sua spada con grazia e agilità.                                                
Il Generale non poteva chiedere di meglio, quando combattevano insieme, erano estremamente coordinate nei movimenti. Lui aveva salvato le loro vite e loro lo ripagavano proteggendolo fino alla morte. Sapevano delle sue capacità ed erano le uniche a conoscere un po’ più a fondo le tenebre dentro di lui. “Voi due”, disse rivolto alle sorelle. “Eliminate i nemici dietro di noi, io faccio fuori il capo nella piazza”.
“Come comanda”, risposero all’unisono, come ogni volta dopo aver ricevuto un ordine.           
Il Generale eliminò ogni selvaggio presente nella piazza del villaggio, quando sentì una presenza alle sue spalle. Si voltò ma troppo tardi: un selvaggio piombò su di lui con la spada diritta verso il suo torace, lasciando un profondo squarcio nel suo debole corpo.                                                              
Privato di ogni forza, il Generale guardò il selvaggio avvicinarsi per finirlo ma in quell’istante la lancia di Yuki gli sfondò il cranio.                                             
“Mio signore!” urlò la ragazza. “Prenda il mio corpo, la prego, lei deve vivere”, supplicò.                    
“Non..” iniziò, ma non riuscì a finire la frase che i suoi occhi si posarono su una bambina selvaggia, vestita con stracci, senza scarpe e con dei bellissimi capelli biondi, che piangeva sul corpo senza vita della madre. Yuki capì al volo, prese immediatamente la bambina e la portò dal suo signore.                                                
Il Generale tocco le tempie della giovane e in un attimo accadde ciò che le sorelle avevano visto diverse volte. L’anima del Generale abbandonò il corpo del vecchio e si trasferì in quello della bambina, sovrascrivendone la memoria e scacciandone lo spirito in un mondo sconosciuto.                                   
Per la prima volta, il Generale sentì scorrere tutto il suo potere in corpo.                                                  
“Yuki, Kurumi, finalmente l’ho trovato!” urlò scoppiando a ridere con la voce dolce della bambina. Non una normale risata, ma una fredda e crudele.    Le due sorelle si inchinarono alla bambina vestita di stracci e sui loro volti comparve la felicità.          
“Dopo così tanto tempo, ho trovato un corpo compatibile. Ora posso finalmente mostrarmi al mondo intero!”                                                       
Impugnò le due spade e le sollevò al cielo.
“Pioggia di fuoco nero!” urlò, e, improvvisamente, nel cielo limpido, si formarono delle nuvole rosse, che rilasciarono sul villaggio un’oscura pioggia infuocata che bruciò tutto e tutti.                                             
“Mio signore, cosa..” iniziò il capitano Hinamori. Tutto l’esercito sapeva della sua capacità di cambiare corpo, mentre per tutti gli altri era visto solo come un brillante generale capace di strategia che non aveva mai perso una battaglia.                                              
Con un cenno della mano zittì il Capitano. “Questo è il corpo definitivo”.
Hinamori rimase a bocca aperta senza dire nulla, poi la sua espressione mutò, divenne seria. Si avvicinò al Generale e gli sussurrò: “Quindi è ora?”                                                                         
“Esatto”, fu la risposta. “Dai l’ordine”. Da quel momento, la pace e la serenità della Oligarchia vennero meno. Non gli erano fedeli solo i suoi uomini, ma anche soldati di altre legioni. Bastò poco a convincere gli uomini a obbedirgli. I suoi messaggeri sapevano come incutere timore col suo nome. Tutto era organizzato da tempo, mancava solo il segnale. E ora era finalmente arrivato.                                             
Il Capitano Hinamori si mise in comunicazione con i soldati fedeli al Generale sparsi nelle altre legioni: “Uomini, dopo tanto tempo è arrivato il momento. Nel nome del Generale, eliminate tutti i suoi oppositori”. Nei brevi istanti successivi, le vite di quasi tutti gli oppositori del Generale e dei comandanti delle altre legioni si spensero. Agli Oligarchi, ci avrebbe pensato lui personalmente.
 
  
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