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Autore: bisy    08/12/2016    3 recensioni
Spoiler dal mondo di Skyward Sword!
Nei meandri del Santuario Hylia, la Voce interiore della Dea riflette sul suo destino e su quello del Prescelto, mentre questi è impegnato a stabilizzare il sigillo della Triforza, dungeon dopo dungeon, ferita dopo ferita.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goddess Hylia, Link
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ricordo te. Prima del sonno, ricordo te.

Un vortice infernale ed il mio solcanubi che non può sottrarsi a quella forza. Quella voce. E poi, la luce dell'incoscienza. Ricordo anche l'anziana, la vegliarda della Foresta di Firone, ed i piccoli kyuri, quel senso di smarrimento così totale da farmi aggrappare ad un'unica certezza, ad una guida indistinta: la Dea. E poi, la mia lira che brilla davanti al simbolo sacro, le mie dita che senza esitazione accarezzano le corde ed aprono un varco al cui interno mi sento protetta, a casa. So qual è la mia casa, ma so anche che Oltrenuvola è lontana, troppo. Appartiene al firmamento, a quella volta celeste così azzurra, così cristallina e perfetta, vista da questa nuova prospettiva.

Dalla mia caduta sulla Terra ad ora non ho avuto che un rifugio, nella parte più remota di me: quel rifugio, Link, eri tu.

Ma c'era anche la Dea, che mi suggeriva di porre attenzione al sacrificio cui mi aveva destinata. Perché proprio io? Perché proprio quando stavo per svelarti i miei veri sentimenti?

È crudele, la Dea. Forse non è come sempre ce l'hanno descritta all'Accademia, forse in lei c'è un cuore gelido che non ha scrupoli nell'usarci come mere anfore per attingere alla dolce acqua del fiume, condannate a non giovare mai del suo sapore celestiale. Forse, mio caro Link, le anfore che noi siamo sono pronte ad essere riempite di un liquido ben più vitale, anche se fatico ad immaginare qualcosa che valga più dell'acqua. È che mi piaceva così tanto quello che finalmente sembrava fluire dentro di noi...

In realtà fatico anche a pensare, mio Cavaliere, sono avvolta da una spessa coltre di stanchezza che offusca il mio passato ed il mio presente.

Ma ora devo imboccare il mio sentiero, e temo di non avere altra opzione se non quella di seguire le istruzioni della Dea. Non mi fido di lei, Link.

Il punto è che non mi fido di me stessa.

Sì, sono la Dea. Io, Zelda, la tua semplice amica d'infanzia. Colei che ti ha sempre guardato con occhi orgogliosi, credendo in te in ogni passo che compivi ed in ogni virata col tuo fedele solcanubi carminio, ammirando già il grande Eroe che per me eri e che oggi sei diventato, nelle vesti di un guerriero che lotta per la pace... e per riportarmi a casa con sé, per esaudire il nostro sogno, ormai svanito. Non torneremo più, Link. O almeno, non saremo più gli stessi.

Mi ritrovo ad indossare le vesti candide della Dea e percepire sul viso il profumo di pulito dei miei capelli, lisci e fluenti come la melodia che intonavo al tuo battesimo del volo.

Peccato che tu ora sia impegnato a portare a termine la missione, mio coraggioso Link. Forse anche tu non riconosci il tuo riflesso nei ruscelli terrestri, vedendoti conciato in quel modo bizzarro. Sappi che ti sta davvero bene, la tunica del Prescelto. E che brandisci Faih con la leggiadra destrezza di un solcanubi. Sono felice di averti concesso la mia benedizione, e ancor di più di averti potuto vedere ancora una volta, prima di essere abbracciata da mille cristalli di luce e dalla pesantezza di un riposo millenario sulle palpebre.

«Lo farò.»

Ricordo il tono senza titubanze con cui me lo dicesti, quando ti chiesi se saresti venuto a svegliarmi.

Quanto tempo sarà passato da allora? Ho una spessa nebbia intessuta nelle memorie di quei giorni incerti, eppure non riesco a smettere di ascoltare me stessa che cerca di sfilarle una ad una dalla trama intrecciata.

Qui si sta comodi. Ho perduto il senso del tempo e non necessito di alcun nutrimento, in questa gemma morbida in cui mi trovo. Dove sono esattamente? Sono sola? Mi starai pensando anche tu con questa intensità, mio salvatore? Se potessi sentire dentro di te quanto mi manchi, sono certa che ti toglieresti la vita. Ed io mi sento morire ogni istante che passo qui, bruciando nella voglia di poter accorrere in tuo aiuto. Ma tu, Eroe solitario, sei condannato ad avanzare senza sosta, in compagnia della mia più saggia servitrice, la Spada Celeste. Anche io ho affianco a me una presenza irrinunciabile: Impa.

Avresti dovuto vedere il suo cambiamento, come del resto il mio. In un primo momento alternava riverenze e gentili parole a comandi intransigenti, e ti confesso che provavo paura nei suoi confronti. Ma da quando la Dea Hylia decise di infondermi i suoi preziosi ricordi, non c'era più traccia di autorevolezza in lei, mentre in me si vivificava sempre più il potere della Triforza.

Non puoi immaginare, mio fulgido sole, la disperazione che mi aveva attanagliata nello scoprire che sarei dovuta rimanere prigioniera in questa soffice cella per migliaia di anni.

Però la promessa nel tuo sguardo, quel “sempre” che echeggiava nel battito impazzito del tuo cuore, mi ha riportata alla realtà. Quello non era un addio, ma un arrivederci.

Ecco di nuovo una vibrazione nel cristallo. Ci sono incrinature nel mio pensiero discontinuo che cominciano a risanarsi, sono più lucida. Questo significa che ho già trascorso mille anni qui dentro. Sono al Santuario Hylia. E tu stai arrivando, forte del nuovo, immenso potere che sei riuscito ad ottenere. Vieni da me, Link, non posso restare qui un minuto di più. Potrei resistere altri cento anni vivendo del ricordo del tuo viso, se solo potessi scorgerlo oltre queste pareti luminose che mi avvolgono interamente. Link. Link. Sono qui. Torna da me e strappami da questo sogno infinito.

Sento una brezza silvestre che mi sfiora le guance, bruciante al contatto con le mie lacrime. Forse proviene da una crepa, o forse fa parte del mio sogno. Sai, Link, credo che non potrei addormentarmi di nuovo, nemmeno quando sarò fuori. Ma, se mai lo farò, sarà solo tra le tue braccia.

A malapena riesco a far fluire la coscienza cui mi aggrappo per non perdere l'attimo. So che sarai qui, per me, fra poco, ed io sono pronta. Vorrei aprire le braccia, spiccare un salto e restare sospesa tra la Terra ed il Cielo per un secondo interminabile. Vorrei poter spalancare gli occhi alla luce del giorno, respirare nei polmoni l'aria pura che mi attraversa, udire la tua voce che mi tranquillizza e percepire il terreno umido sotto i piedi... ma sembra impossibile.

Non mi resta che abbandonarmi a questa melodia che s'infiltra tra i pensieri. Una melodia? Sarà frutto della mia coscienza esausta? Da dove proverrà? E questo calore che desta i sensi intorpiditi? E questa luce che abbaglia i miei occhi, seppur velati?

Sento uno scricchiolìo inequivocabile. Tutto cede, tranne che la speranza. Su quella mi isso con forze che non sentivo di avere e mi slancio in avanti per compiere il balzo estremo. Forse è una morte, questa. Una delle tante. Eppure mi sento viva. Eccomi, Link. La crisalide si apre in una pioggia di polvere che m'irradia. Sono qui.

Certo, Zelda, che sei proprio imbranata. Non riesci a reggerti sulle gambe e di aprire gli occhi proprio non se ne parla. Su, coraggio, devo scuotermi di dosso questo sonno! Sono così abituata ad interloquire con me stessa che ormai non so più come parlarmi. Forse è il momento di smetterla di fantasticare e di scoprire che succede. Ah, la luce! Ah, l'immensa stanza in cui mi trovo! Sorrido, Link, dovresti vedere quanto sono felice. E stanca. Ma tu non ci sei, non ti ho visto. Intanto scendo le scale, dopotutto è comprensibile un lieve ritardo, con tutto quello che hai da fare. Oh, che brutto smarrimento, non mi sento bene... sento che sto cadendo. Presto incontrerò il pavimento freddo e soffrirò per l'urto, è l'occasione per capire se sto ancora dormendo. Un momento...

Cos'è questa forza gentile che mi sostiene? Cos'è questo tessuto caldo e asciutto che sento sotto il mento? Cosa mi sta abbracciando così dolcemente da accompagnarmi a terra senza provare alcun dolore? Da dove proviene questo profumo d'erba fresca e di torrenti vivaci? E questi capelli scompigliati dal vento?

 

«Buongiorno, Link.», dico soltanto.

   
 
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