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Autore: cm209    08/12/2016    0 recensioni
Si erano conosicuti e avevano cominciato a frequentarsi. Tutto pareva procedere per il meglio poi lei all'improvviso decide di non volerlo più vedere, di negarsi, di non rispondere alle sue chiamate, ai suoi messaggi. Cosa è successo?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caitlin Todd, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                             UNA STORIA SEMPLICE
 
 
 
Avvertenze: Le conoscete già e non sarebbe quindi il caso di ripeterle però bisogna farlo. I personaggi che compariranno qui non sono miei. Sono di proprietà della Bellisarius Productions/CBS.
La storia è a puro scopo di divertimento e pertanto non si vuole infrangere alcun diritto di copyright.
E’ ambientata diciamo ai giorni nostri e compare un personaggio che con NCIS non ha nulla a che vedere.
 
Capitolo 1.
 
Non riusciva a darsi pace, a farsene una ragione.
Certo qualcosa doveva essere successo, magari gli era scappata una battuta infelice che aveva potuto offenderla.
Doveva per forza esserci una motivazione.
Continuava a farsi domande senza darsi risposte, continuava a chiedersi perché, a domandarsi cosa avesse potuto interrompere in quel modo così brusco e inatteso una amicizia nata così per caso e che lasciava ben sperare in qualcosa di meglio.
Per fortuna aveva delle ferie in arretrato da smaltire.
Presentarsi al lavoro in quello stato non sarebbe stata proprio una buona idea anzi.
Avrebbe cercato di utilizzare quei giorni per capire  cosa potesse essere successo.
 
Qualche giorno prima
 
“Sei proprio sicura? Sai bene che una volta dato il via alla procedura non potrai più tornare indietro vero?”
“Si-lo fissò negli occhi-ne sono assolutamente convinta. Ci ho pensato bene e ne sono convinta”
Vance la scrutò cercando di capire cosa si celasse in quello sguardo che apparentemente non lasciava trasparire alcuna emozione.
Alzò le mani come in segno di resa “Va bene. Se questa è la tua decisione allora sia come tu vuoi”
Lei firmò i moduli e uscì dall’ufficio.
Scese nel bullpen e salutò quelli che erano stati i suoi colleghi e amici di lavoro con i quali aveva condiviso gioie e dolori, con i quali aveva lavorato, sofferto, sputato sangue, con i quali aveva rischiato la vita.
“Kate, sei sicura? Pensaci bene, c’è rimedio a tutto. Qualunque sia il problema lo puoi risolvere. Se non ce la fai possiamo aiutarti noi” le aveva detto Tony
“Non è così facile come credi. E’ molto, molto difficile e lo devo risolvere io. Da sola”
“Kate ma, perché mollare tutto? Perché buttare i tuoi anni più belli nella spazzatura? Perché vuoi farti del male?”
Lei non aveva risposto. Si era limitata a raccogliere tutte le sue carabattole dalla scrivania e dai cassetti e a infilarle in uno scatolone dopodiché, salutati tutti e con enorme fatica per non crollare era entrata nell’ascensore che si era chiuso dietro di lei.
 
 
 
“DiNozzo e voi tutti ascoltatemi bene-Vance era uscito dal suo ufficio ed era sceso nel bullpen-è una decisione che ha preso l’Agente Todd. Certo a nostra vista pare incomprensibile e senza dubbio è così ma, è una sua decisione. Noi non possiamo farci nulla. Dobbiamo accettarla”
Vance aveva lanciato un’occhiata rapida a Gibbs come a voler dire  dopo al solito posto.
Un’occhiata che era sfuggita a tutti.
O quasi.
 
Tempo attuale
 
Arrivò davanti al suo appartamento.
Voleva parlarle.
Voleva cercare di capire.
Voleva tentare di salvare quest’amicizia. Non si sarebbe arreso così facilmente.
Un ultimo tentativo e poi, se lei avesse proprio detto  basta si sarebbe fatto da parte.
Avrebbe messo la pietra tombale su quell’amicizia.
Digitò le cifre dell’appartamento di lei sul citofono e premette il tasto di chiamata.
Non rispose nessuno.
Ripeté l’operazione altre due volte ottenendo lo stesso risultato
“Ascolti, se cerca la bella donna che occupava l’appartamento al terzo piano, non c’è più. E’ andata via”
Corrado sollevò lo sguardo e vide un uomo che doveva essere il custode che lo guardava
“Andata via?” domandò facendosi al contempo forza per non crollare
Il custode capì con chi aveva a che fare
“Lei deve essere Corrado, mi segua per piacere”
Entrarono nel palazzo e lo fece accomodare in un appartamento
“Vuole del caffè?”
“Si grazie”
Corrado bevette un sorso
“La signorina è partita stamane molto presto. Credo fossero le tre di mattina”
“Non ha idea di dove sia andata?”
“Purtroppo no ma anche se lo sapessi non potrei dirle alcunché lei mi capisce”
“Io vorrei cercare di capire cosa sia successo. Io le voglio bene”
Il custode lo guardò negli occhi
“Solitamente quando si è in situazioni del genere da chi si va?”
“Non la seguo”
“Immagini di essere al posto della signorina Todd. Lei cosa farebbe? Da chi andrebbe?”
Corrado capì subito
“Io la ringrazio, la ringrazio di cuore” gli disse stringendogli la mano
Uscì dal palazzo e si diresse alla macchina.
Sapeva che lei era un’Agente Federale, sapeva lavorava all’NCIS ma non ne sapeva molto di più.
Vide una pattuglia e chiese alcune informazioni ai due agenti
“Lei potrebbe anche lasciare la sua vettura negli spazi destinati ai civili. Non ci sono problemi al riguardo. Possiamo sapere come mai lei vuole andare all’NCIS?”
“Ecco, è imbarazzante, io ho litigato con uno dei membri dell’Agenzia, con un’Agente e vorrei andare a farle le mie scuse”
Il poliziotto più anziano, quello che evidentemente doveva essere il capo pattuglia lo scrutò brevemente
“Lei deve sapere che è un gruppo molto unito. Sono come una famiglia”
“Cosa vorrebbe dire?”
“Una cosa fatta a uno del gruppo è come venisse fatta a tutto il gruppo”
“Io non ho fatto nulla di grave o almeno questa è la mia impressione anzi, non credo di aver fatto alcunché”
“Stia comunque attento”
“Lo farò, vi ringrazio”
Salutò i due agenti e salì in macchina dirigendosi verso il Naval Yard.
Parcheggiò in un’area vicino al museo della US NAVY e ammirò alcune navi alla fonda.
Cercò di orientarsi per capire dove la sede dell’NCIS fosse.
Era un po’ difficile.
Vide due Marines che stavano parlando e decise di chiedere loro informazioni
“E’ vicino a dove ci troviamo. Tenga il nostro museo alle spalle. Vede il palazzo alla sua destra? L’NCIS è lì, potremmo sapere come mai vuole andarci?”
“Devo parlare con una loro Agente per alcune informazioni da riferirle”
“Le chiederanno un documento di identità”
“Vi ringrazio molto. Buona giornata”
“Altrettanto a lei”
 
Corrado arrivò davanti all’ingresso dell’Agenzia e fece un respiro profondo.
Vide gli Agenti di guardia all’ingresso e si avvicinò.
Spiegò il motivo della sua visita e diede loro un documento.
Gli rilasciarono un pass e lo fecero accomodare in una sala visitatori pregandolo di attendere
“Le macchinette danno il resto?”
“Certamente. Se vuole prendere il caffè le consiglio quella centrale se no, per altro tipo snacks usi quella di sinistra”
“Grazie molte”
Corrado prese un sacchettino di noccioline e una bottiglia di acqua.
Ammirò dalla finestra il panorama.
Si voltò quando sentì la porta aprirsi.
Vide un uomo dai capelli grigi assieme ad un uomo di colore entrare nella stanza
“Buongiorno, penso siate colleghi di Kate”
“Si, si accomodi pure. Lei è il famoso Corrado”
“Si, sono io e voi chi siete? Con chi ho il piacere di parlare?”
“Mi chiamo Leon Vance e dirigo l’NCIS mentre il signore al mio fianco è l’Agente Speciale Leroy Jethro Gibbs”
Corrado strinse la mano a entrambi e si sedettero
“Io sono venuto qui per chiedervi un aiuto”
“Si spieghi” lo invitò Vance
“Lo vorrei fare ma purtroppo non posso. Non posso perché non so bene cosa sia accaduto”
“Mi faccia capire, lei non sa cosa sia successo”
“No-Corrado scosse il capo sentendo le lacrime negli occhi-non lo so, non lo so e darei fino all’ultima goccia del mio sangue per capirlo”
“Provi a raccontarci bene gli ultimi eventi” disse Gibbs
Corrado si asciugò gli occhi e bevve un sorso di acqua
“Non so cosa sia successo, non lo so. Ci vedevamo, ci frequentavamo, eravamo amici e poi d’improvviso lei ha deciso di non volermi più vedere. Questo è quanto. Io ho senza dubbio fatto una battuta infelice e stupida ma magari se lei me lo avesse fatto notare le avrei anche chiesto scusa”
“Leon, io conosco Kate e posso dirti che non è la persona che, come direbbe un mio amico italiano  te le manda a dire. Gli avrebbe fatto notare una stupidata”
“Jethro, evidentemente deve essere stata una stupidata molto pesante. Signor Corrado, lei è sicuro di non aver mai fatto osservazioni senza dubbio involontarie che possano aver offeso l’Agente Todd?”
“Assolutamente, una donna per me è qualcosa di sacro, non è una bettola”
Risposta chiara e secca quella di Corrado
“Purtroppo signor Corrado non possiamo aiutarla. Lei deve capirci ma, pur comprendendo lo stato in cui lei si trova non possiamo fornirle alcuna informazione sull’Agente Todd. E’ una questione di sicurezza”
Corrado abbassò lo sguardo
“Io le voglio bene, vi prego io le voglio bene”
“Mi dispiace ma, la legge e i regolamenti, pur se duri vanno rispettati”
“Capisco. Vi ringrazio comunque e vi prego di perdonarmi per avervi fatto perdere il vostro prezioso tempo”
Corrado strinse la mano a entrambi e uscì dalla sala.
Ritirò il documento lasciato agli Agenti di guardia dopo aver reso il pass e si diresse verso l’uscita.
“Forse hai esagerato un pochino Leon”
“Gibbs, quel ragazzo è una persona cristallina ma, noi non possiamo interferire nelle loro faccende. Devono risolverle da soli”

Ecco il primo capitolo di una nuova storia. Io mi  scuso per essere sparito dalla circolazione per tutto questo tempo ma ho avuto alcune incombenze da risolvere.
Sono di nuovo in giro e spero qusta ff possa picervi.
E' abbastanza brve, saranno in tutto quattro capitoli.
Kate è sempre stata il mio perosnaggio preferito in NCIS e potete bern immaginare come io mi sia sentito alla fine di "Twilight": scioccato come tutti.
Sasha è la mia attrice preferita, a parte le sue ultime performances in quella porcheria di nome Shameless: cosa possa portare un'attrice di talento come lei a fare certe porcate Dio solo lo sa ma tant'è...
Buona lettura a voi tutti e commentate mi raccomando
   
 
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