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Autore: BarbaraBruni    08/12/2016    0 recensioni
Vagavo nei boschi quel giorno di maggio, l’aria che si respirava era fresca e soffice come il vento che scompigliava i miei capelli dorati. Passo dopo passo m’inoltravo sempre più nei boschi, e ad ogni sentiero mi fermavo a raccogliere qualche fiore dai prati. Intanto guardando il cielo mi accorsi che laggiù non molto distante da me c'era un bellissimo castello. Non l'avevo mai visto prima d'allora, e la mia curiosità era tale che mi addentrai al suo interno. "Cosa si celerà dietro quel palazzo?"
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questo è un piccolo racconto d’amore scritto

 
Barbara Bruni presenta
 
La fiaba di Celeste
 
 
 
Fin dal primo sguardo
fu amore
 
 
 
 
Vagavo nei boschi quel giorno di maggio, l’aria che si respirava era fresca e soffice come il vento che scompigliava i miei capelli dorati. Passo dopo passo m’inoltravo sempre più nei boschi, e ad ogni sentiero mi fermavo a raccogliere qualche fiore dai prati. Intanto guardavo il cielo, mentre nell’aria riecheggiava un dolcissimo profumo di lavanda. Io amavo i fiori di lavanda, ma specialmente adoravo starmene per conto mio a gongolare sulla natura che mi circondava. Il tempo era improvvisamente cambiato, se prima il sole risplendeva su tutta la natura, adesso era tutto cupo e grigio, ed il sole era stato appena nascosto dalle nuvole. “Non c’è niente che mi fermerà!” Non mi avrebbe fermato niente. Nulla al mondo era in grado di fermarmi. Dovevo fuggire dal mio mondo il prima possibile, e sapevo che correre a gran velocità non sarebbe bastato. “Se qualcuno si accorge che sono scappata da palazzo… verranno subito a cercarmi!” Pensai tra me e me inoltrandomi sempre più nella raduna.
Ero scappata da palazzo per molte ragioni, ragioni quali m’impedivano di vivere serenamente la mia vita come voleva la sottoscritta. “Essere una principessa non mi rende un oggetto.” Per molti, la futura regina di un regno era quasi un trofeo. Uno di quelli da mettere in mostra non appena te lo aggiudichi tra tanti vincitori bravi più o meno quanto te. Ed io non ero un premio da vincere. Ero una fanciulla con dei sogni da realizzare, anche se fin da bambina mia madre mi diceva già che il mio unico scopo nella vita era quello di diventare una brava regina, per governare nel regno di Venus con totale supremazia. Non mi allettava molto quella vita che in un futuro prossimo avrei vissuto, ma neanche la gioia di sposarmi senza amore. Non conoscevo l’amore, ma ne avevo sentito parlare. L’amore era qualcosa che non si sfiorava solo con il pensiero, ma era il lasciarsi andare ai sentimenti per qualcuno a cui spesso pensavi. Era come una fonte d’acqua pura, nessuno poteva assaggiarla, solo una persona avrebbe avuto quel privilegio raro e speciale. L’amore assomigliava proprio a qualcosa che non tutti potevano sentire nel petto, perché il vero amore lo si leggeva negli occhi di chi si dava per amore in cambio di solo puro amore. Era un po’ come una giostra, ci saliva solo chi aveva la gioia nel cuore. Ed io aspettavo da tanto tempo di salire su quella giostra e godermi la bellezza di essere amata con cuore e mente. “Quand’è che anch’io m’innamorerò?” Fu una di queste domande a sconvolgere il mio cammino. E pensare che i miei genitori si sono sposati solo per amore. Fin dal primo sguardo mio padre si era innamorato perdutamente della bella dea di venere. Così alla fine dopo essersi innamorati perdutamente, mio padre denominò il suo casato in: il regno di Venus, in onore della sua sposa. “Perché se i miei genitori si son sposati per amore, io non possa scegliere chi sposare?” Sbuffai inquieta e rattristata dai pensieri, senza capire come ci fossi finita, varcai quell’unico punto in cui nessun’essere umano doveva oltrepassare. Così in brevissimi minuti oltrepassai il sentiero principale di un luogo per niente familiare ai miei occhi, finché tra i rami degli alberi, tra i fiori che sbocciavano al primo sole del mattino, vidi che c’era un castello. Celato dietro un ruscello, tra la natura selvaggia mi addentrai all’interno di quel castello. Sembrava molto antico, dall’esterno potevo ammirare le mura dorate del palazzo a me di fronte. Ebbi una strana sensazione aprendo il portone dorato. Aprì quel portone, ed entrai subito tra le stanze di quel castello. Ogni cosa al suo interno ero impregnato di un dolcissimo profumo. Il profumo di limone e lavanda impregnava ogni stanza, sembrava quasi che la natura fosse parte integrante di quel posto paradisiaco. Feci un bel respiro quando mi ritrovai a salire dei lunghissimi gradini di una scala a chiocciola. “Dove mi condurrà questa scala dorata?” Passo dopo passo, salì grandino per gradino, per poi ritrovarmi in un sontuoso salone, fino a posare i miei occhi celesti su un bellissimo quadro. Il ritratto di un uomo nel quadro mi colpì dritto al cuore, e improvvisamente i miei occhi si fermarono ad osservare con molta attenzione l’uomo nel dipinto. Aveva uno sguardo un po’ assente, dai tratti molto nobili, e con una dolcezza infinita in quel breve sorriso che egli metteva in risalto su quel ritratto. Sembrava quasi che stesse sorridendo proprio a me. “Chissà chi è quell’uomo.” Rimasi folgorata nell’ammirare il suo viso. Il suo viso era bello come il sole, i suoi occhi blu come il mare all’alba, e i suoi meravigliosi capelli neri e scuri come la notte, ma così fini e sottili incorniciavano il suo volto con regalità. Era così attraente il suo viso che rimasi lì a contemplare la sua bellezza incommensurata. Non avevo mai visto uomo più bello di lui in nessun luogo, nemmeno nel mio regno esisteva una simile creatura divina. “Vorrei tanto incontrarlo…” Feci un lungo sospiro, mentre camminavo lungo un corridoio per perlustrare il castello.
– C’è qualcuno? – gridai ad alta voce, e pensai subito che un così bel castello non poteva essere disabitato. Quindi mi strinsi al mio bell’abito lilla in seta pura, e senza più pensieri mi lasciai trasportare da quella strana sensazione che avevo nel petto. Non riuscivo a togliermi dalla mente l’immagine di quell’uomo nel quadro. Ero ossessionata, anche troppo, ma non riuscivo a smettere di pensare ai suoi occhi tristi, e felici allo stesso tempo dolci e romantici. Con più calma, cercai di capire dove fossi, così perlustrai ogni ala del castello, finché presa da un’improvvisa stanchezza, decisi di cercare un posto tranquillo dove distendermi prima di riprendere il mio lungo viaggio. Dovevo scappare il più lontano possibile dal mio regno, ormai non avevo altre alternative. “Non posso e non voglio sposare uno sconosciuto per il bene del mio regno!” Non era quello che il mio cuore desiderava, ed io volevo conoscere il vero amore, proprio come era stato per i miei genitori, anch’io meritavo quell’amore puro, sincero e reale.
Entrai in moltissime stanze del castello, ma solo in una non potetti resistere nell’entrare lì dentro. Ero improvvisamente più curiosa di prima, volevo ad ogni costo capire dove fossi, magari trovare un libro o un foglietto con su scritto chi ci abitasse lì o a chi appartenesse quel castello dorato. Varcai la porta in legno, rivestita in oro, e vidi un bellissimo letto a baldacchino tutto in ottone di una tonalità tendente al dorato, e lì rimasi sbalordita da ciò che i miei occhi mi mostravano. “Un gatto che dorme in un grande letto?” Ero a dir poco confusa e perplessa alla vista di quel gattino dal pelo grigio e bianco, così piccolo e indifeso, mentre dormiva tranquillamente su quel grande lettone, improvvisamente spinta da un’irresistibile attrazione, camminai pian piano verso di lui e con dolcezza lo presi tra le mie braccia, e lo strinsi forte al mio petto coccolandolo con amore, come se fosse un piccolo neonato di cui prendermene cura. Spinta da una dolce sensazione nel petto, mentre il gattino iniziava ad aprire gli occhi, gli schioccai un bacino sul musetto. Non sapevo perché l’avessi fatto, ma volevo a tutti i costi baciarlo. Fu un’emozione bellissima, e indescrivibile quando il gatto mi guardò, ed io potei rispecchiarmi nel suo dolce sguardo. I suoi occhi erano di un bellissimo blu intenso come il mare, così intenso che non riuscì proprio a smettere di fissarlo, finché il gatto mi sfuggi dalle braccia, e miagolando sotto il mio stesso sguardo, il gatto fu avvolto da un manto dorato. Io dovetti coprirmi gli occhi per proteggermi dal forte bagliore che risplendeva per tutta la stanza. Quando il bagliore sparì, cercai pian piano di aprire gli occhi, ma quando li aprii rimasi meravigliata da ciò che stavo ammirando. Il gatto aveva appena assunto le sembianze di un essere umano. Non un essere qualunque ma un uomo bellissimo che mi ricordava tanto lo stesso che vidi su quel ritratto. “Non ci credo! Sto sognando?” Pensai di essere impazzita, o forse stavo già dormendo, e quindi tutto ciò che vedevo era solo un magico sogno, e niente di più. Poi, però colui che stava dinanzi a me iniziò ad avvicinarsi verso di me. Spaventata, e presa alla sprovvista cercai di indietreggiare, ma caddi dolcemente sul bordo del letto, e mi ritrovai ad osservare con molta attenzione l’uomo che dolcemente s’inginocchiava verso di me. Era meraviglioso e splendente come nel dipinto, l’uomo dai capelli scuri come la notte, e il volto angelico, cercò la mia mano, e quando la strinse con delicatezza alla sua, sussultai a quella dolce carezza sulla pelle. Rimasi lì a fissarlo, senza potergli dire tutto ciò che attraversava i miei pensieri. “Chi sei tu? Che cosa è successo a quel tenero gattino? E dov’è finito?” Avevo così tante domande, che dalla mia bocca non uscì nemmeno una sola sillaba. Rimasi ad ammirare la sua bellezza innata, affascinata dal suo sguardo su di me.
– Non abbiate paura di me. Vi sono debitore mia dolce fanciulla. Io sono Nicholas, il principe di questo castello. Sono l’ultimo erede di una dinastia ormai dimenticata e rinnegata da tutta l’umanità. Ditemi come vi chiamate mia adorata?
– Il mio nome è Celeste, ma voi chi siete in realtà… – chiesi con curiosità, tra l’imbarazzo e la voglia di conoscere meglio l’uomo che ora mi stava così vicino che il suo profumo giungeva rapidamente a me, da farmi desiderare di averlo sempre più vicino. Lui mi guardò ammaliandomi con il suo sguardo, e mi parlò lentamente scandendo ciò che aveva da dire con un sospiro strozzato dall’amarezza. In quegli occhi blu leggevo tanto dolore, ma allo stesso tempo era ammirevole…
– Celeste, voi siete la mia salvatrice, e non avrei mai pensato che una fanciulla regale come voi potesse essere la sola ed unica a poter spezzare il sortilegio in cui sono stato prigioniero per ben mille anni. Grazie pe avermi salvato. Vi sono debitore a vita mia cara. – l’uomo che si era appena inginocchiato verso di me, mi aveva appena raccontato un breve aneddoto della sua vita, ma ero ancora spaventata per quello che vedevo e sentivo. Ma lui mi sorrise dolcemente, dandomi quel coraggio e quella sicurezza che solo i suoi bellissimi occhi blu sapevano regalarmi, mentre mi perdevo in essi con tutto il mio cuore.
– Un sortilegio? – chiesi incuriosita dalla sua storia. Non avevo mai sentito parlare di quel principe, né del sortilegio di cui mi aveva appena parlato. “Di che tipo di sortilegio si tratta?” Bisbigliai pian piano dentro di me, mentre rimanevo ad ammirare quel principe racchiuso in quel completo blu elegante e raffinato.
– Tanto tempo fa, uno stregone mi chiese di sposare la sua unica figlia, io non volli cedere ai suoi ricatti, non volevo sposare chi non amavo, così quell’uomo malvagio mi rilegò tra le mura del mio castello, sotto le sembianze di un gatto.  Lo fece per punirmi, nessuno doveva avermi, e nessuno doveva trovare il castello. Dormivo tutto il giorno, e la sera mi risvegliavo, mentre i miei incubi riemergevano ad occhi aperti, trascorrevo la notte rinchiuso come un prigioniero in questo castello, che poco a poco ai miei occhi era come una prigione dorata. Mi abituai all’idea di vivere per sempre solo e infelice. Ma voi oggi, mi avete liberato dal sortilegio. Solo il bacio del vero amore, dato con amore avrebbe infranto il sortilegio, aimè se quel bacio non fosse stato donato con amore, la fanciulla che mi aveva baciato si sarebbe trasformata anche essa in un gatto, e sarebbe rimasta sotto quelle sembianze per l’eternità. Sono l’uomo più felice del mondo, ad avervi qui al mio fianco. Se voi non foste qui, mi sentire perennemente solo. E voi siete la fanciulla più incantevole che io abbia mai visto. Vorreste sposarmi mia cara? Vorreste diventare la mia sposa mia bella fanciulla dagli occhi meravigliosi come un’alba?
– Oh, principe io non so… non so che dire… – sussurrai tra imbarazzo e incertezza. Ero confusa, tutto quello che stava accadendo mi aveva sconvolta, ma nel mio piccolo cuore ero felice. Felice perché qualcuno si era invaghito di me, e non per governare un regno senza amore, ma perché mi amava veramente. I suoi occhi parlavano chiaramente, ed io me ne innamorai al primo sguardo.
– Dite solo un sì, ed io sarà il principe più felice dell’interno universo. – il suo sorriso illuminò il mio volto, e lo guardai con tenerezza, mentre stringevo le sue mani sulle mie come a non volerle più lasciare. Temevo che da un momento all’altro quel principe scomparisse, e che mi sarei ritrovata sola e avvolta dall’amarezza di aver solo sognato il vero amore. Ad un tratto, il mio cuore batteva forte, troppo forte da non riuscire più a capire quello che stava succedendo intorno a me. Spinta da una strana voglia, ricaddi fra le braccia del principe, e con un bacio a fior di labbra, gli rivelai tutti i sentimenti che il mio cuore provava per lui. Era stato amore a prima vista, e ci innamorammo fin dal primo sguardo, che lo abbracciai con dolcezza sussurrandogli tutto ciò che desideravo solo in quell’istante. – Voglio passare il resto della mia vita con voi. Vi amo oltre l’infinito del tempo e dello spazio. Fin dal primo sguardo mi sono innamorata di voi, anche se non vi conosco io sento le farfalle allo stomaco. Non vedo l’ora di sposarvi mio bel principe. – dissi dolcemente, mentre i miei occhi celesti si rispecchiavano in quelli suoi, intensamente blu, belli come la notte di un firmamento stellato. Lui mi accarezzò i capelli dorati, lunghi e setosi con le sue mani, ed io mi persi in lui. Rimasi incantata fin da subito da quegli occhi blu, e quello sguardo sereno, amorevole e meraviglioso, mi conquistò l’anima. Mi strinsi forte al suo morbido e tenero abbraccio, contro il suo ampio petto, mentre il mio cuore palpitava forte come un tuono nel cielo d’estate. “L’amore è una cosa rara, ed io la innaffierò con tutto il mio cuore.” Anche se, non riuscivo a capire come potessi amare quel principe, senza conoscerlo di una sola virgola, per volere divino il mio cuore era già follemente innamorato di Nicholas. I miei sentimenti per lui erano così limpidi che non ci volli pensare più, e decisi di sposarlo. Ero felice, e adesso che avevo scoperto il vero amore, non l’avrei mai più lasciato scappar via da me. “Amerò il mio principe fino al mio ultimo respiro.” Perché senza di lui la vita non aveva alcun senso. Ci sposammo subito, ed insieme vivemmo in quel castello, circondati dalla natura, e dalla vita che giorno dopo giorno ci donava nuove emozioni, vivendo felici e contenti per l’eternità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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